UGENTO (LECCE) - Un uomo ha strangolato il figlio di due anni durante un violento litigio con la moglie e poi ha tentato di togliersi la vita. Il fatto è accaduto in località Torre San Giovanni, sul litorale di Ugento.
L'omicida ha 25 anni. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, durante una violenta lite familiare, colto da un raptus, il giovane ha messo le mani intorno al collo del figlioletto, strangolandolo. Poi, resosi conto di ciò che aveva fatto, ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene.
Quando sul posto è arrivato personale del '118', il giovane non avrebbe detto subito la verità, ma avrebbe raccontato che il piccolo aveva avuto un malore. E' bastato poco però ai soccorritori per capire che cosa fosse realmente accaduto. L'omicida è ora ricoverato nell'ospedale di Casarano dov'é piantonato dai carabinieri; la sua vita non è in pericolo.
"Vieni, ho ucciso tuo figlio". Così il giovane omicida di 25 anni ha avvisato al telefono la convivente, ventitreenne, di aver ammazzato il loro piccolo di due anni. Da tempo, secondo quanto accertato dai carabinieri, c'erano incomprensioni nella coppia e anche tra le rispettive famiglie. Nella casa in cui è avvenuta la tragedia i carabinieri avrebbero trovato anche una lettera scritta dall'omicida.
Prima che fosse preda di un raptus, il giovane, laureatosi nel marzo scorso e con un lavoro saltuario, aveva avuto un battibecco al telefono con la convivente. La coppia viveva insieme da due anni e mezzo circa, ma le incomprensioni non si erano sopite neppure dopo la nascita del piccolo. Così, dopo aver riposto la cornetta del telefono, il giovane, ormai fuori di sé, è andato in camera da letto ed ha stretto le mani al collo del figlioletto. Non è ancora chiaro se il piccolo stesse dormendo. Poi il padre ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene con una lama. Ha anche ingerito dell'acido e si è cosparso il corpo di liquido infiammabile, con l'intento di darsi fuoco. E' stato lui stesso, telefonando alla convivente che era al lavoro, a far scattare l'allarme, ma ormai per il bimbo non c'era più nulla da fare.
Il giovane omicida, ricoverato nell'ospedale di Casarano (Lecce), sta per essere trasferito per ulteriori accertamenti al 'Vito Fazzi' di Lecce. E' in stato di arresto, piantonato dai carabinieri, con l'accusa di omicidio volontario. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Casarano sono dirette dal sostituto procuratore presso il tribunale di Lecce Guglielmo Cataldi.
fonte: ansa