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lo posto per informare: Allarme per il farmaco che stoppa la calvizie Il Pd: “Perché Fazio non risponde?”

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2010 15:42
21/06/2010 15:42
 
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di Adele Sarno
La denuncia in un'interrogazione parlamentare di Alessandro Maran: "In molti Paesi segnalati rischi di effetti collaterali tra i quali il cancro al seno maschile". E il deputato Pd spiega perché il foglietto illustrativo della molecola andrebbe rivisto anche in Italia
Approfondimenti

* CALVIZIE
* Cresce quella femminile
* CAPELLI
* Con un enzima ricrescono bianchi

Promette di arrestare la caduta dei capelli negli uomini. Ma, a quanto pare, il finasteride stimola anche la crescita del seno maschile. Tanto che le agenzie di farmacovigilanza inglese e svedese hanno imposto che nella lista delle avvertenze interne al foglio illustrativo del farmaco venissero inseriti i rischi di cancro al seno maschile dopo la cessazione del trattamento (scarica il documento della MHrA). Ma in Italia il cosiddetto ‘bugiardino’ è rimasto come era. Per questo il parlamentare Pd Alessanro Maran in un’interrogazione del 30 marzo 2010 ha invitato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ad affrontare la questione. Ma la richiesta è rimasta inascoltata. E così in Italia questa molecola in grado di contrastare la calvizie (ma anche il cancro alla prostata e l’ipertrofia benigna), approvata nel 1992 negli Usa e in commercio nel nostro Paese dal 1997, continua a scatenare le reazioni di giovani. Che, pur assumendola su indicazione medica, lamentano effetti invalidanti dal profilo sessuale, fisico e mentale.

Onorevole Alessandro Maran, perché ha presentato un’interrogazione sul finasteride al ministro della salute Ferruccio Fazio?
“Vorrei richiamare l’attenzione sull’argomento, perché molti giovani consumano la Propecia (il nome commerciale del finasteride) senza conoscerne gli effetti collaterali. Pensano di stoppare la calvizie e, invece, possono andare in contro al cancro al seno. Ma il Ministro Fazio non risponde. Che un’interrogazione resti inascoltata non è una novità, ma questa volta in gioco c’è la salute. Non è un caso che da qualche mese a questa parte un numero crescente di giovani sta segnalando all’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) effetti collaterali irreversibili sulla salute sessuale e psico-fisica dopo aver usato il Propecia, un prodotto disponibile ai consumatori italiani da ormai più di dieci anni”.

Pensa che siano sufficienti le dichiarazioni di alcuni ragazzi per sollevare la questione?
“Le segnalazioni dei giovani e degli operatori sanitari all’AIFA non sono l’unico segnale di allarme. La possibilità di effetti collaterali irreversibili correlati al consumo di Propecia è già stata segnalata dagli organismi preposti della Svezia della Gran Bretagna che nel 2009, dopo alcune indagini mirate, hanno imposto alla compagnia produttrice Merck Sharp & Dohme di aggiungere, nella lista delle avvertenze interne al foglio illustrativo del farmaco, i rischi di cancro al seno maschile. Sebbene il foglio illustrativo italiano del Propecia ne evidenzi il profilo di sicurezza e precisi che i rari effetti collaterali sulla sfera sessuale scompaiono con la cessazione dell’uso non mancano le voci contrarie che provengono, in particolare, dagli Stati Uniti. Basti pensare che il dottor Michael Irwig, endocrinologo della George Washington University, ha da poco avviato il primo studio clinico mirato a reperire nuove conoscenze per medici e pazienti in merito ai problemi permanenti provocati dal Propecia sulla sessualità dei giovani”.

Come mai in Italia il problema non si affronta?
“È probabile che questa difficoltà a riconoscere il problema derivi dall’assenza di letteratura scientifica in materia e dall’attuale impossibilità di stabilire un nesso causale tra l’assunzione del prodotto e le debilitate condizioni di salute di questi ragazzi, talvolta contestualmente afflitti da difficoltà erettili, perdita della libido, prostatiti, ansia estrema, depressione, tremori, confusione mentale, spossatezza fisica e dolori muscolari”.

In Italia, invece, non è stato fatto nulla, né una modifica delle informazioni sinora note sul prodotto, né tantomeno un’azione a tutela dei consumatori.
"Il Ministro della Salute deve rispondere. Spieghi per quale motivo l’Agenzia Italiana del Farmaco continua a ricevere comunicazioni di reazioni avverse irreversibili al Propecia e, soprattutto, che cosa può fare per evitare che ne arrivino ancora. Chiarisca quali iniziative intende avviare per tutelare i giovani dal rischio di compromettere gravemente la loro salute".
(Giugno 21, 2010)
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