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L'Aquila un anno dopo

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2010 01:41
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per non dimenticare...
nel cuore e nella mente...
per sempre...



... perchè ogni traguardo è solo un nuovo punto di partenza...
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06/04/2010 11:06
 
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dopo un anno mi rendo conto che ci sono catastrofi di serie a e catastrofi di serie b.

non bisognerebbe dimenticare nulla, bisognerebbe portare tutto nel cuore e non solo gli avvenimenti maggiormente "sponsorizzati".

dopo 12 anni gli abitanti di sarno se la sognano la condizione attuale degli aquilani.

non dobbiamo dimenticare nulla.






"Perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte"

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ieri notte c'è stata la fiaccolata, avrei tanto voluto esserci... :(




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Re:
Lady_21, 06/04/2010 11.06:

dopo un anno mi rendo conto che ci sono catastrofi di serie a e catastrofi di serie b.

non bisognerebbe dimenticare nulla, bisognerebbe portare tutto nel cuore e non solo gli avvenimenti maggiormente "sponsorizzati".

dopo 12 anni gli abitanti di sarno se la sognano la condizione attuale degli aquilani.

non dobbiamo dimenticare nulla.




DACCORDISSIMO con te....questi dell'aquila si lamentano esi lamentano...ma non ho mai sentito un grazie....magari saranno stati fatti mille errori però loro le case le hanno avute..non ci sono piu tendopoli...non so in quale altroi terremoto italiano si è avuta una mobilitazione così massiccia,.,....certmente si poteva e doveva fare di più ma dato che siamo in un mondo di merda...forse ogni tanto è meglio accontantarci di quello che si è avuto anzichè recriminare di continuo!!!

Ho visto foto di quartieri distrutti ma con al loro fianco altri quartieri nati dal nulla.....L'importante era che non ci fosserò più tendopoli.....mentre ad avellino ci sono ancora baracche....o a sarno...non so com'è la situazione ma sono certo che non è stata data la stessa attenzione come in altre zone della calabria di cui non ricordo il nome......


mi sembra giusto che gli aquilani richiedano una ricostruzione del centro storico....ma è passato solo 1 anno e le necessità primaria credo sia stata rispettata e cioè quella di non farli stare con il culo al freddo!
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06/04/2010 11:41
 
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Re:
Selkis, 06/04/2010 11.34:

ieri notte c'è stata la fiaccolata, avrei tanto voluto esserci... :(




se non ricordo male tu sei particolarmente legata a quella città...

cmq delle volte mi chiedo come si fa ad andare avanti, se un giorno il tempo potrà davvero attenuare il doloro (non oso neanche dire far scomparire il dolore), ecco mi chiedo se chi ha perso qualcuno (al di là delle cose) potrà mai ritornare a passeggiare per la propria città senza che gli si squarci il cuore ogni volta [SM=x43607]

tutti con il cuore eravamo a quella fiaccolata ieri [SM=x43610]







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Re: Re:
FELICEDILAURO, 06/04/2010 11.37:




DACCORDISSIMO con te....questi dell'aquila si lamentano esi lamentano...ma non ho mai sentito un grazie....magari saranno stati fatti mille errori però loro le case le hanno avute..non ci sono piu tendopoli...non so in quale altroi terremoto italiano si è avuta una mobilitazione così massiccia,.,....certmente si poteva e doveva fare di più ma dato che siamo in un mondo di merda...forse ogni tanto è meglio accontantarci di quello che si è avuto anzichè recriminare di continuo!!!

Ho visto foto di quartieri distrutti ma con al loro fianco altri quartieri nati dal nulla.....L'importante era che non ci fosserò più tendopoli.....mentre ad avellino ci sono ancora baracche....o a sarno...non so com'è la situazione ma sono certo che non è stata data la stessa attenzione come in altre zone della calabria di cui non ricordo il nome......


mi sembra giusto che gli aquilani richiedano una ricostruzione del centro storico....ma è passato solo 1 anno e le necessità primaria credo sia stata rispettata e cioè quella di non farli stare con il culo al freddo!




gli aquilani possono lamentarsi quanto gli pare hanno tutto il diritto di farlo dopo quello che hanno passato, dico solo che il governo, la gente, la tv ecc non si deve scordare di altri anniversari, di altri terremotati che non hanno avuto la stessa "fortuna/clamore" (NB le virgolette) che hanno avuti gli aquilani e che stanno ancora in mezzo ad una strada [SM=x43606]






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Re: Re:
Lady_21, 06/04/2010 11:41:




se non ricordo male tu sei particolarmente legata a quella città...

cmq delle volte mi chiedo come si fa ad andare avanti, se un giorno il tempo potrà davvero attenuare il doloro (non oso neanche dire far scomparire il dolore), ecco mi chiedo se chi ha perso qualcuno (al di là delle cose) potrà mai ritornare a passeggiare per la propria città senza che gli si squarci il cuore ogni volta [SM=x43607]

tutti con il cuore eravamo a quella fiaccolata ieri [SM=x43610]






si, per fortuna lui era qui in Spagna... arrivò la notizia mentre stavamo dormendo, ci preoccupammo tantissimo ma non potevamo immaginare quale fosse il livello dei danni!
Anche perchè avevano scosse da novembre (e ancora non sono finite a dire la verità)
Comunque tantissimi cittadini sono ancora in hotel, o dislocati sulla costa. E la questione Sarno ha una piccola ma fondamentale differenza: l'ultima tendopoli è stata chiusa a novembre quando già la temperatura era sotto lo zero.
Era umanamente impossibile restare in tenda quando fuori ci sono -12 gradi!




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Re: Re: Re:
Selkis, 06/04/2010 11.55:





si, per fortuna lui era qui in Spagna... arrivò la notizia mentre stavamo dormendo, ci preoccupammo tantissimo ma non potevamo immaginare quale fosse il livello dei danni!
Anche perchè avevano scosse da novembre (e ancora non sono finite a dire la verità)
Comunque tantissimi cittadini sono ancora in hotel, o dislocati sulla costa. E la questione Sarno ha una piccola ma fondamentale differenza: l'ultima tendopoli è stata chiusa a novembre quando già la temperatura era sotto lo zero.
Era umanamente impossibile restare in tenda quando fuori ci sono -12 gradi!




dopo 12 anni gli abitanti di sarno (sarno come tanti altri) però sono ancora in condizioni di forte precarietà [SM=x43666]

(sia chiaro non è una gara a chi sta peggio volevo solo far notare che il rumore che ha fatto l' aquila altre catastrofi non l' hanno fatto e sarà forse questo il motivo per cui altra gente ancora non vede luce [SM=x43606] )






"Perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte"

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Re: Re:
FELICEDILAURO, 06/04/2010 11.37:




DACCORDISSIMO con te....questi dell'aquila si lamentano esi lamentano...ma non ho mai sentito un grazie....magari saranno stati fatti mille errori però loro le case le hanno avute..non ci sono piu tendopoli...non so in quale altroi terremoto italiano si è avuta una mobilitazione così massiccia,.,....certmente si poteva e doveva fare di più ma dato che siamo in un mondo di merda...forse ogni tanto è meglio accontantarci di quello che si è avuto anzichè recriminare di continuo!!!

Ho visto foto di quartieri distrutti ma con al loro fianco altri quartieri nati dal nulla.....L'importante era che non ci fosserò più tendopoli.....mentre ad avellino ci sono ancora baracche....o a sarno...non so com'è la situazione ma sono certo che non è stata data la stessa attenzione come in altre zone della calabria di cui non ricordo il nome......


mi sembra giusto che gli aquilani richiedano una ricostruzione del centro storico....ma è passato solo 1 anno e le necessità primaria credo sia stata rispettata e cioè quella di non farli stare con il culo al freddo!




Guarda io sono sicuro che tu non ti rendi conto delle cose che dici. Perché voglio sperare che una persona nel pieno delle proprie facoltà non arrivi mai ad esprimere tali bestialità.

In ogni caso, concordo con quelli che ritengono che i primi soccorsi siano stati tempestivi.
Purtroppo però questa ricostruzione, come da più parti messo in evidenza, è stata sbagliata e criticabile sotto molti punti di vista. Innanzitutto è stata creata una "cinta" di palazzoni attorno alla città, che creerà una nuova Scampia aquilana, purtroppo.
Quegli stessi fondi sarebbero dovuti essere destinati a ricostruire la città, il suo centro. Non a creare nuovi mostri edilizi. Ma anche in questo caso gli interessi e gli sciacalli hanno prevalso.

Ci sarebbe anche il discorso mediatico, la sistematica rimozione della realtà delle condizioni delle persone a fronte di una retorica onnicomprensiva e vuota.
Solo ora, con la protesta delle carriole si sta ottenendo qualcosa. Ad un anno di distanza.
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06/04/2010 12:26
 
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Re: Re: Re:
Massimo Volume, 06/04/2010 12.17:




Guarda io sono sicuro che tu non ti rendi conto delle cose che dici. Perché voglio sperare che una persona nel pieno delle proprie facoltà non arrivi mai ad esprimere tali bestialità.

In ogni caso, concordo con quelli che ritengono che i primi soccorsi siano stati tempestivi.
Purtroppo però questa ricostruzione, come da più parti messo in evidenza, è stata sbagliata e criticabile sotto molti punti di vista. Innanzitutto è stata creata una "cinta" di palazzoni attorno alla città, che creerà una nuova Scampia aquilana, purtroppo.
Quegli stessi fondi sarebbero dovuti essere destinati a ricostruire la città, il suo centro. Non a creare nuovi mostri edilizi. Ma anche in questo caso gli interessi e gli sciacalli hanno prevalso.

Ci sarebbe anche il discorso mediatico, la sistematica rimozione della realtà delle condizioni delle persone a fronte di una retorica onnicomprensiva e vuota.
Solo ora, con la protesta delle carriole si sta ottenendo qualcosa. Ad un anno di distanza.




Per me hanno fatto bene ad iniziare così, ora bisogna andare avanti e ricostruire laddove possibile.

Ma poi pare facile ricostruire il centro dell'Aquila...
una cosa è fare delle case prefabbricate fuori città...
altra è ricostruire...
se si fosse pensato SOLO a ricostruire oggi gli Aquilani sarebbero ancora in mezzo ad una strada o in delle tende-baracche...
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06/04/2010 12:29
 
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Re: Re: Re: Re:
Lady_21, 06/04/2010 12:15:




dopo 12 anni gli abitanti di sarno (sarno come tanti altri) però sono ancora in condizioni di forte precarietà [SM=x43666]

(sia chiaro non è una gara a chi sta peggio volevo solo far notare che il rumore che ha fatto l' aquila altre catastrofi non l' hanno fatto e sarà forse questo il motivo per cui altra gente ancora non vede luce [SM=x43606] )





beh vivere in hotel per un anno, famiglie intere in una stanza, lontano non solo dalla tua città e dalla gente che ami ma dal tuo posto di lavoro, che molti hanno dovuto abbandonare, per me è precarietà.

Le strutture costruite, le famose C.A.S.E. sono comunque temporanee, idem per le famose villette di Onna (dove però non era rimasto praticamente NIENTE).
Inoltre saranno 150, per 80 persone circa ciascuno... in totale 1200 persone.
Sapete quanti sono gli sfollati? circa 15.000, e parliamo delle persone (con casa E, F o Zona Rossa) ospitate nei 4.449 alloggi (dati protez civile)

Non stiamo facendo una gara a chi sta peggio, ma dire "ringraziassero che non stanno nelle tende" non ha senso, perchè era impossibile la sopravvivenza in quelle condizioni, per cui chiudere le tendopoli è una necessità di base non certo un lusso




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Re: Re: Re: Re: Re:
Selkis, 06/04/2010 12.29:





beh vivere in hotel per un anno, famiglie intere in una stanza, lontano non solo dalla tua città e dalla gente che ami ma dal tuo posto di lavoro, che molti hanno dovuto abbandonare, per me è precarietà.

Le strutture costruite, le famose C.A.S.E. sono comunque temporanee, idem per le famose villette di Onna (dove però non era rimasto praticamente NIENTE).
Inoltre saranno 150, per 80 persone circa ciascuno... in totale 1200 persone.
Sapete quanti sono gli sfollati? circa 15.000, e parliamo delle persone (con casa E, F o Zona Rossa) ospitate nei 4.449 alloggi (dati protez civile)

Non stiamo facendo una gara a chi sta peggio, ma dire "ringraziassero che non stanno nelle tende" non ha senso, perchè era impossibile la sopravvivenza in quelle condizioni, per cui chiudere le tendopoli è una necessità di base non certo un lusso




sono d' accordissimo con te io volevo solo far notare che l' aquila ha fatto piu rumore di tant' altre vicende e in questo credo che concorderai con me poi se vogliamo andare a fondo il mio pensiero rispecchia quello di massimo volume ossia ricostruire la città è tutt' altra cosa che costruire 4 palazzi (4 per modo di dire ovviamente) lontani dalla propria città sia materialemnte che metaforicamente [SM=x43666]

ieri ho visto un servizio a chi l' ha visto in cui appunto le persone avevano difficoltà persino a raggiungere una salumeria perche questi 4 palazzi erano stati costruiti troppo lontano da quella che era la vita, in un luogo in cui c' è la neve sei mesi all' anno, in cui non conoscono i propri vicini ecc ecc






"Perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte"

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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Lady_21, 06/04/2010 12:50:




sono d' accordissimo con te io volevo solo far notare che l' aquila ha fatto piu rumore di tant' altre vicende e in questo credo che concorderai con me poi se vogliamo andare a fondo il mio pensiero rispecchia quello di massimo volume ossia ricostruire la città è tutt' altra cosa che costruire 4 palazzi (4 per modo di dire ovviamente) lontani dalla propria città sia materialemnte che metaforicamente [SM=x43666]

ieri ho visto un servizio a chi l' ha visto in cui appunto le persone avevano difficoltà persino a raggiungere una salumeria perche questi 4 palazzi erano stati costruiti troppo lontano da quella che era la vita, in un luogo in cui c' è la neve sei mesi all' anno, in cui non conoscono i propri vicini ecc ecc




che abbia fatto più rumore è vero per molti motivi, non solo per il numero di vittime (che sono quasi il triplo di quelle di sarno, che se non ricordo male sono sui 150) ma soprattutto per l'epoca in cui è successo: siamo nell'epoca di internet, ogni evento può essere seguito praticamente in tempo reale.
E poi non contiamo la qustione della propaganda, del "miracolo" promesso, delle visite di cani e porci, e ovviamente della pagliacciata del G8 (restaurare alberghi di lusso a due passi dalle tendopoli è un insulto vero e proprio, così come le giostre di simulazione per far provare alle first ladies i brividi di un vero terremoto... [SM=x43647] ) [SM=x43674]





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sono passato a Sarno di recente nella zona alluvionata e constato con grande amarezza che si sta ricostruendo o ricostruito già...non hanno imparato un cazzo!
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Re:
Giubo, 06/04/2010 15.17:

sono passato a Sarno di recente nella zona alluvionata e constato con grande amarezza che si sta ricostruendo o ricostruito già...non hanno imparato un cazzo!




infatti,nn si puo paragonare la situazione di oggi di sarno cn quella dell aquila.A sarno ci sono ancora i segni del fango sulle mura,ma la ricostruzione e' partita da un pezzo,e forse non hanno nemmeno imparato completamente la lezione.

dire che gli aquilani "non esprimono gratitudine" mi fa solo ridere francamente. [SM=x43607]
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06/04/2010 16:49
 
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Di quella notte ricordo tutto..le telfonate,la tv accesa..quel terremoto poteva essere stato ovunque,Roma,Catania...solo la tv mi aprì gli occhi,l'aquila...
L'aquila dove il mio ragazzo studiava(e studia),dove viveva e vive tuttora..ricordo il suo msg in cui mi tranquillizava"è tutto a posto",ricordo i suoi amici che non si trovavano,le telefonate"Maria è morta"...
Nn dimenticherò mai ,mai nella vita,la notte in cui ho rischiato di perderlo per sempre..
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06/04/2010 17:53
 
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Re: Re:
--letizia22--, 06/04/2010 16.45:




infatti,nn si puo paragonare la situazione di oggi di sarno cn quella dell aquila.A sarno ci sono ancora i segni del fango sulle mura,ma la ricostruzione e' partita da un pezzo,e forse non hanno nemmeno imparato completamente la lezione.

dire che gli aquilani "non esprimono gratitudine" mi fa solo ridere francamente. [SM=x43607]




ridere è la sola cosa che mi suscita un essere come Verdini
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07/04/2010 01:41
 
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L'Aquila, in 25mila per ricordare i morti
Contestato il messaggio di Berlusconi
Fiaccolata per le 308 vittime a un anno dal sisma
Bertolaso: in 7-8 anni si può ricostruire la città
[Aumenta la dimensione del testo] [Diminuisci la dimensione del testo] [Commenti]
La fiaccolata a L'Aquila (foto Massimo Percossi - Ap)

L'AQUILA (6 aprile) - A un anno esatto dal devastante terremoto che provocò morte e distruzione, L'Aquila ricorda le 308 vittime. Questa volta alle 3.32 c'è stato solo un lunghissimo silenzio, seguito da 308 rintocchi della campana delle Anime Sante: gli aquilani si sono ritrovati in tanti - oltre 25 mila - in quella piazza del Duomo dove un anno fa accorsero feriti e spaventati per il terribile sisma terremoto che aveva distrutto la loro città.

C'è stata anche la note scorsa una scossa di terremoto, alle 2.57, ma di magnitudo 2.2, ovvero niente rispetto a quella di 6.3 del 6 aprile 2009. È stata una notte diversa, illuminata da migliaia di fiaccole, candele, lumini che dalla sera prima avevano dato luce lungo le strade buie ai quattro cortei silenziosi partiti da altrettanti quartieri per raggiungere la zona rossa del centro storico. Un gesto di grande valore simbolico non solo per commemorare le 308 vittime, ma anche per ribadire la volontà di tornare ad occupare il cuore della città e, quindi, di riappropriarsi di un'identità ferita per la lontananza forzata.

Quattro cortei aperti ognuno da un gruppo di parenti delle vittime e dai vari comitati cittadini che da un anno si battono per tenere alta l'attenzione rispetto ai problemi della ricostruzione e per pungolare le autorità. Non c'è stata alcuna contestazione lungo i percorsi né quando, tutti assiepati nella piazza principale, è stata attesa l'ora fatidica. Prima sono stati letti i nomi delle 308 vittime, poi sono seguiti i rintocchi della campana. Alla fine, in silenzio e con i ceri e le lampade ancora accesi, il ritorno a casa - per moltissimi lontano dall'Aquila - o alla Basilica di Collemaggio per la messa solenne dell'arcivescovo Giuseppe Molinari, il quale ha esortato a fare in modo che «questa notte segni l'inizio di un nuovo cammino con l'aiuto di Dio».

In formato minore, ma identica, la commemorazione a Onna, frazione simbolo di quella scossa mortale, che ha voluto sottolineare il «nuovo cammino» posando alle 4.32, un anno e un'ora dopo il sisma, la prima pietra del centro socio-culturale "Casa Onna", che sorgerà grazie a donazioni tedesche.

Le contestazioni: fischi al messagio de premier. Poco prima, alcune persone che assistevano al consiglio comunale straordinario tenuto nella chiesa delle Anime Sante, avevano fischiato mentre veniva letto il messaggio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il dissenso «di quattro cialtroni» - lo ha definito il prefetto, Franco Gabrielli. Il sindaco, Massimo Cialente, contestato a tratti anche lui, ha ringraziato invece il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quello del Consiglio, Silvio Berlusconi e la Protezione civile per l'attenzione avuta nei confronti della città.

Alla seduta del consiglio, cominciata alle 22, hanno preso parte centinaia di cittadini assiepati nella chiesa delle Anime sante e in Piazza Duomo, ma i lavori sono stati più volte interrotti dai fischi rivolti da un gruppo di persone durante la lettura del messaggio del presidente del Consiglio: i fischi hanno superato di molto gli applausi. Applausi invece al messaggio di saluto del presidente della Repubblica, e qualche fischio anche al presidente del Senato, Schifani.

In precedenza, invano, il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, aveva chiesto alle persone intervenute, tra i cittadini, di lasciare le sedie per far posto alle autorità. Nessuno ha voluto rinunciare al proprio posto. Vani anche i richiami alla sicurezza da parte delle forze dell'ordine. «Alla sicurezza - hanno gridato alcuni - dovevate pensarci il 31 marzo anno scorso», in riferimento alla Commissione grandi rischi, convocata a 7 giorni dal
sisma.

L'Aquila può essere ricostruita in 7, 8 anni a patto che si lavori «senza sosta». Sono i tempi indicati dal Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso per far sì che la città colpita dal sisma di un anno fa possa essere restituita completamente ai cittadini. «In questo anno difficile e drammatico non abbiamo lasciato nulla di intentato per cercare di mitigare i disagi degli aquilani - premette Bertolaso - e per questo ci siamo subito concentrati sulla costruzione degli alloggi per dare una sistemazione dignitosa a tutti». Ma i soldi per ricostruire? «I fondi - risponde Bertolaso - sono l'ultimo dei problemi, quello che è importante è spenderli bene e con trasparenza».

«La situazione oggi, in quei luoghi, non è assolutamente risolta», afferma Antonio Di Pietro. «I politici che hanno governato quest'anno - aggiunge - sono gli unici responsabili del fatto che la popolazione della città si senta ancora abbandonata, che alcune famiglie vivano ancora in albergo, oppure ospiti da parenti e amici o, peggio ancora, in ripari di fortuna». Per Di Pietro, le regionali sono una cartina di tornasole dell'insoddisfazione della gente: «Se è vero, infatti, che il centrodestra ha vinto con uno scarto di +9% sul centrosinistra nelle aree non colpite dal terremoto, è altrettanto innegabile che a L'Aquila Berlusconi ha perso con oltre 14 punti di scarto rispetto al centrosinistra. Questo risultato non è dettato solo una valutazione sull'operato locale - osserva - ma è anche una bocciatura del governo nazionale e della gestione Bertolaso».


Napolitano: la Protezione civile si dedichi
ai disastri, non si perda in altre direzioni
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