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Augusto Minzolini l'epuratore

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2010 14:13
01/04/2010 12:04
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
napulitanboy, 01/04/2010 12.01:




Internet [SM=x43799]



Infatti... [SM=x43799] Peccato che la massa purtroppo si lascia influenzare..anche se un piccolo cambiamento si nota..l'astensionismo nel lungo periodo potrebbe esser l'arma vincente per un cambiamento totale..non ci resta che sperare..


01/04/2010 12:09
 
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io trovo la berlinguer molto professionale,mette in difficolta' entrambi gli schieramenti...il tg3 almeno pone la questione sui veri problemi del paese...nn spara kazzate sui delfini e le mucche!
01/04/2010 12:11
 
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Re:
--letizia22--, 01/04/2010 12.09:

io trovo la berlinguer molto professionale,mette in difficolta' entrambi gli schieramenti...il tg3 almeno pone la questione sui veri problemi del paese...nn spara kazzate sui delfini e le mucche!



Non ricordo il nome di uno dei conduttori del tg3 quello con gli occhiali e capelli bianchi..è davvero un arrogante schierato...siamo ai livelli di Emilio Fede...solo che devo capire a quale dirigente del partito comunista fa leccate di culo..


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01/04/2010 12:17
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
peter crouch, 01/04/2010 11.59:



Chiedo consiglio a te , mi sapresti indicare un tg neutrale? Sono serio , mi son scocciato di affondare nel divano la sera [SM=x43612]






[SM=x43813]

Una domanda a cui non so rispondere. Posso suggerirti di leggere la stessa notizia riportata da fonti diverse (e farti un'opinione). Penso che sia raro trovare una notizia (politica) neutra.





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01/04/2010 12:21
 
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Re: Re:
gran generale, 01/04/2010 12.03:



questo è il problema tipico del giornalismo italiano: il totale asservimento alla politica. Minzolini è la punta dell'iceberg perché dirige il primo Tg italiano, quindi è più "in vista"...
i giornalisti indipendenti, i veri giornalisti, si contano a stento sulle dita di una mano...




No, anche se sugli altri TG ci sarebbe da fare qualche critica,
sul TG1 negli ultimi mesi, grazie a Minzolini e Petruni,
abbiamo visto toccare livelli indecenti:
ormai questa non è più informazione e nemmeno propaganda politica,
è qualcosa di umiliante per i professionisti del vero Giornalismo
ed avvilente per chi cerca informazione in tv. [SM=x43614]


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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01/04/2010 12:24
 
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Re:
--letizia22--, 01/04/2010 12.09:

io trovo la berlinguer molto professionale,mette in difficolta' entrambi gli schieramenti...il tg3 almeno pone la questione sui veri problemi del paese...nn spara kazzate sui delfini e le mucche!




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Re:
--letizia22--, 01/04/2010 12.09:

io trovo la berlinguer molto professionale,mette in difficolta' entrambi gli schieramenti...il tg3 almeno pone la questione sui veri problemi del paese...nn spara kazzate sui delfini e le mucche!




[SM=x43799] e tieni anche conto della professionalità di Ruffini, Di Bella e tanti altri.. [SM=x43812]
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01/04/2010 14:15
 
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vabbè però è una vergogna...

sinceramnete visto il livello di di asservimento,nell'uno e nell0altro caso, io mi accontenterei di avere giornalisti sportivi imparziali.... anche in quel caso ke vergongna!
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
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Re:
J.Rebus, 01/04/2010 14.15:

vabbè però è una vergogna...

sinceramnete visto il livello di di asservimento,nell'uno e nell0altro caso, io mi accontenterei di avere giornalisti sportivi imparziali.... anche in quel caso ke vergongna!




Francamente non mi risulta
che "nell'altro caso" ci sia un identico caso Minzolini, né di asservimento di simile portata.

Ad esempio:
quando c'era lo Sciopero Generale in Sardegna,
come trattarono l'argomento gli altri TG?
E perchè il TG1 scelse di ampi spazi ai cigni imprigionati dal ghiaccio in Ucraina e poche righe al caso nazionale? [SM=x43666]

Magari porta qualche esempio di esplicito asservimento negli altri Tg se ne trovi,
anche su La7, Sky o anche reti locali... [SM=x1457839]

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01/04/2010 16:36
 
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Re: Re:
Etrusco, 01/04/2010 16.21:




Francamente non mi risulta
che "nell'altro caso" ci sia un identico caso Minzolini, né di asservimento di simile portata.

Ad esempio:
quando c'era lo Sciopero Generale in Sardegna,
come trattarono l'argomento gli altri TG?
E perchè il TG1 scelse di ampi spazi ai cigni imprigionati dal ghiaccio in Ucraina e poche righe al caso nazionale? [SM=x43666]

Magari porta qualche esempio di esplicito asservimento negli altri Tg se ne trovi,
anche su La7, Sky o anche reti locali... [SM=x1457839]




non so ciktarti casi,nemmeno nel caso del tg1 e company,ma ci sono,solo ke non me li segno [SM=x43605]
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
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Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
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J.Rebus, 01/04/2010 16.36:




non so ciktarti casi,nemmeno nel caso del tg1 e company,ma ci sono,solo ke non me li segno [SM=x43605]




Se non ti ricordi nemmeno un caso di eclatante "asservimento" forse è perchè non ce ne sono di pari gravità a quello di Minzolini.
Comunque facciamola semplice:
stasera guardati bene gli altri TG e riporta qua i casi degni di nota, se ne trovi.

Aspetterò fiducioso [SM=x43812]

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01/04/2010 20:14
 
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Busi: "Sì, è scattata una rappresaglia
mai visto osare tanto, e perdiamo ascolti"
di LEANDRO PALESTINI


ROMA - Maria Luisa Busi, da vent'anni al Tg1, volto di punta dell'edizione delle 20, rischia di essere la prossima ad essere allontanata dal Tg1. Perché non ha firmato l'appello a favore del direttore Augusto Minzolini sul caso Mills. E a febbraio, quando era inviata a L'Aquila, agli abruzzesi che contestavano il direttore "Scodinzolini", lei non avrebbe opposto sufficiente resistenza. La Busi è nella "lista nera" del Tg1, ma accetta di parlare.

Busi, che clima si respira oggi al Tg1? Crede sia casuale che dalla conduzione vengano cancellati i volti di coloro che non hanno firmato la lettera in favore del direttore?
"Credo non sia affatto casuale. Credo si tratti di una rappresaglia. Come dice Franco Siddi, segretario della Fnsi. Una rappresaglia che prima dei colleghi, volti storici e professionisti liberi di questo giornale, ha colpito Massimo De Strobel, caporedattore centrale, uomo chiave della storica macchina del Tgi. Anche lui non firmatario di quella lettera, guarda caso. Anche lui rimosso senza una alternativa professionale credibile. Il clima? Il clima in redazione è insostenibile, in 21 anni ho visto altri direttori riconducibili all'area culturale del centrodestra (Vespa, Rossella, Minun), nessuno aveva mai osato tanto. In quanto al "rinnovamento", di cui parla il direttore Minzolini... di che stiamo parlando? Forse che alla Bbc, alla Cnn, nella tv pubblica francese, non conta la fidelizzazione del pubblico, rispetto ai volti storici? Nel senso di quelli che hanno fatto la storia del giornale e la sua credibilità. E poi che dire di De Strobel, che non va neppure in video".


I consiglieri Rai Rizzo Nervo e Van Straten parlano di determinazione "stalinista" del direttore del Tg1.
"Fanno bene i consiglieri ad usare parole forti. La verità è che il nostro è sempre stato un giornale in cui la dialettica nella redazione tra le diverse sensibilità è stata sempre rispettata. Come è sempre stata rispettata la pluralità di voci nel Paese".

C'è chi dice che il tg1 è tg schierato. Cosa ne pensa?
"Mi chiedo come si possa dire il contrario. È sotto gli occhi di tutti, di milioni di spettatori. Sempre meno, tra l'altro. Abbiamo perso pubblico siamo attestati al 26 per cento di ascolto. Incontro continuamente gente che dice, "io non vi guardo più". La gente più disparata. Difficile credere che non dipenda da due ordini di problemi: il primo, gli editoriali. Il direttore ha diritto a farli, ma non credo debba dimenticare che si tratta del primo giornale del servizio pubblico. Che non si era mai schierato a questi livelli sui temi cari al governo e alla presidenza del consiglio. Il secondo, è la rappresentazione del Paese. Al tg1 non si parla più della vita reale, dei problemi dei cittadini, di chi ha perso il lavoro, di chi non ce la fa, dei cassintegrati, dei precari della scuola".

I conduttori del Tg1 saltano. La prossima potrebbe essere lei. Si pente di non aver firmato quel documento in sostegno del direttore?
"Non mi pento affatto. Si apriva dicendo: al Tg1 non c'è alcun disagio... Non poteva essere una affermazione condivisibile né veritiera".

Voi conduttori ci mettete la faccia. Vi imbarazza la satira del Trio Medusa, che vi prende in giro per l'annuncio dei servizi leggeri del Tg1?
"Questo crea in me un grande imbarazzo. Esercito sempre il mio ruolo, come altri colleghi, nel cercare di evitare che l'infotainment (informazione-intrattenimento) dilaghi a dismisura come sta accadendo. Una volta, come sesta notizia abbiamo dato i cigni imprigionati dal ghiaccio in Ucraina e poche righe sullo sciopero generale in Sardegna. Senza nulla togliere ai colleghi che fanno quei pezzi cosiddetti leggeri, e cercano di farli al meglio, così non si può andare avanti. Ma il peggio è stato a L'Aquila, quando a protestare contro la troupe del Tg1 che guidavo, sono state centinaia di persone terremotate".




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...perchè col tempo cambia tutto, lo sai, e cambiamo anche noi...
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01/04/2010 22:23
 
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Rai: Tg1, contestazione formale a Maria Luisa Busi per l'intervista
01 Aprile 2010 21:01
CRONACHE

ROMA - Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini avrebbe inviato una lettera di contestazione formale a Maria Luisa Busi per l'intervista che la giornalista ha rilasciato a un quotidiano.
Minzolini contesterebbe a Busi la mancata richiesta di autorizzazione per l'intervista e i dati degli ascolti del Tg forniti dalla stessa giornalista.
(RCD)

[SM=x44463]

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02/04/2010 11:54
 
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1 - MINZOLINI RICHIAMA LA BUSI: "SCORRETTA E INGIUSTA"
Paolo Bracalini per "Il Giornale"


Sorpresa: stavolta è Minzolini a scrivere una lettera al presidente della Rai e al direttore generale di viale Mazzini.

Il motivo va cercato a pagina 15 della Repubblica di ieri. Un'intervista durissima di Maria Luisa Busi, la bionda conduttrice del Tg1, che dalle pagine del quotidiano progressista accusa il direttore di aver messo in atto «una rappresaglia» interna e di aver creato «un clima insostenibile in redazione», soprattutto dopo gli ultimi spostamenti decisi da Minzolini.

Un attacco frontale della giornalista, che però infrange una precisa regola aziendale, per cui ogni esternazione che riguardi la Rai deve essere autorizzata dal direttore di testata e dal direttore generale. La Busi non l'ha fatto e Minzolini ha risposto come da protocollo, inviando una lettera di ammonimento ai vertici della Rai.

Nella missiva Minzolini si rivolge direttamente alla giornalista, contestandole il comportamento scorretto (anche se, ha poi spiegato il direttore in riunione, non avrebbe negato alla Busi l'autorizzazione) rispetto ai colleghi, che invece hanno regolarmente chiesto il permesso all'azienda anche per interventi minimi sui media, e soprattutto non politicamente impegnati e in collisione diretta con la propria testata come quello della Busi:
«Il tuo comportamento costituisce una somma ingiustizia verso i colleghi che hanno sempre chiesto l'autorizzazione» all'azienda, e «questa è una offesa», scrive il «Minzo» nella lettera.

A questa comunicazione del direttore dovrebbe fare seguito una lettera di richiamo dell'azienda alla giornalista.
Ma si vedrà, perché col clima da guerra di liberazione che si sta creando al Tg1, un richiamo formale avrebbe un'inevitabile lettura «martirizzante» per la bionda giornalista aspirante santorina.

Minzolini contesta altri elementi dell'attacco della Busi al Tg1.
In particolare quello sugli ascolti del primo tg Rai, che secondo la conduttrice sarebbero in forte calo. Minzolini sfodera invece una serie di numeri, da cui risulta che il Tg1 si attesta sullo 0,4% in più rispetto all'anno scorso (gestione Riotta), con medie del 28-29% nell'edizione serale e una crescita rilevante sul target 30-40 anni. Quindi dati tutt'altro che negativi, anzi.

Altro capitolo dell'ammonimento:
l'Abruzzo.
La Busi aveva già attaccato Minzolini dissociandosi, lei inviata all'Aquila, dall'informazione del suo Tg sulla ricostruzione della città abruzzese, a suo parere troppo filogovernativa.
Ebbene, il direttore le ha ricordato l'esito delle elezioni all'Aquila, dove la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, attivista della protesta anti Cav, è stata sonoramente bocciata da uno sconosciuto candidato del Pdl.

Sul direttore prosegue comunque il fuoco del centrosinistra, con l'appoggio dei sindacati.
Ieri i Cdr di Tg2, Tg3 e RaiNews24 hanno definito «inaccettabile la rimozione di tre conduttori del Tg1»,
mentre la Fnsi vede inquietanti «ombre».
In difesa di Minzolini il Pdl con Daniele Capezzone, Osvaldo Napoli e che denunciano due pesi e due misure sull'informazione Rai.



2 - MINZOLINI PUNISCE LA BUSI. LETTERA DI RICHIAMO DOPO LE CRITICHE...
Leandro Palestini per "la Repubblica"


Maria Luisa Busi resta alla conduzione del Tg1 delle 20. Ma sul suo tavolo è arrivata una lettera di richiamo di Augusto Minzolini: il direttore non ha gradito l'intervista a Repubblica in cui la giornalista criticava il suo Tg (che "perde ascolti" e in cui si fanno "rappresaglie").

La lettera di contestazione è stata inviata per conoscenza al capo del personale, Luciano Flussi, chiedendo l'apertura di un procedimento disciplinare contro la giornalista:
rea di non aver chiesto l'autorizzazione per l'intervista, di avere commentato la linea e i dati di ascolto del Tg1.
Della "punizione" da infliggere alla Busi è stato investito anche Mauro Masi, ma il direttore generale sarebbe restio a prendere iniziative.
Anche perché la Busi è nel Consiglio nazionale della Federazione della stampa:
può esprimere opinioni nell'esercizio delle sue funzioni di sindacalista,
rilasciare interviste senza previa autorizzazione.


La redazione del Tg1 appare spaccata.
I comitati di redazione di Tg2, Tg3 e Rainews condannano la rimozione di tre conduttori del Tg1 "senza adeguate motivazioni professionali e senza offrire ai colleghi una collocazione adeguata all'importanza e alla centralità del ruolo che svolgevano".
Tiziana Ferrario
,
uno dei volti rimossi, si limita a dire: "Sono molto stupita e amareggiata.
Minzolini mi ha comunicato per telefono la decisione di rimuovermi dal video.
Io sono in vacanza, in Siria, gli ho chiesto di parlarne di persona dopo Pasqua, lui mi ha risposto che ha fretta di rinnovare il Tg1.
Il ruolo che mi offre?
Mi propone di fare l'inviata per le grandi aree. Non capisco di cosa si tratta. Vedrò".

Paolo Butturini, segretario dell'Associazione stampa romana, chiede una "mobilitazione a difesa della libertà di informazione".
Ma per Daniele Capezzone, portavoce Pdl "gli attacchi a Minzolini sono sempre più infondati e faziosi". [SM=x44467] [SM=x44516]
Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, parla di "indegno tiro al bersaglio contro il direttore del Tg1", anche se ammette: "E' vero, c'è stato un calo degli ascolti, che però coinvolge tutta la tv generalista".

Intanto, ieri è riapparso Santoro.
"Sono qui per fare Annozero alla faccia di chi ci vuole male", ha esordito il conduttore, "a meno che non si pensi di fare anche per me leggi ad personam".
Poi ha riproposto le immagini di Raiperunanotte. Subito una polemica. Emilio Fede, in collegamento da Milano, ha abbandonato lo studio: "E' la vergogna delle vergogne", ha detto commentando l'ampio intervento di Beppe Grillo proposto dal programma di Santoro.



3 - I COLLEGHI PEONES: «SONO STAR E FANNO PURE I MARTIRI»
Roberto Scafuri per "Il Giornale"


Avviso ai naviganti. Si sta per entrare nell'infido mare di Saxa Rubra (il «rubra» non fu per caso): acque attraversate da correnti cangianti e squali a grappolo, nelle quali ogni pesce drizza le antenne e le corazzate affondano senza perché.
Per dirla con uno degli anonimi personaggi che remano da anni in quest'apoteosi di liquidità (anche in senso vile), tra le nebbie del Tg1, «bisognerebbe anzitutto premettere che questi conduttori fanno le star con il culo degli altri, se ne fregano delle regole aziendali e fanno pure i martiri. Mentre noi fessi, che lavoriamo per far fare loro bella figura, rispettiamo la consegna del riserbo aziendale.
Ci aspetteremmo che Masi battesse un colpo, altrimenti addio Rai... ».

Tanto per dire del clima che si respira da queste parti, dove l'anonimato è legge ferrea, tranne per i più belli del Reame. Dice un redattore capo: «Come vuoi che sia? È l'occhio del ciclone, calma piatta. Ma se fai un passo fuori a 'sto recinto, ti accorgi che sei il centro di una bufera». Se qui avvisti la «fata morgana», sarà un effetto di rifrazione e non certo una conduttrice magica.

Più facile smarrirsi tra i tam-tam messi in giro ad arte. Uno di questi risuonava ieri tra i corridoi: un avvicendamento di Rete - quello di Liofredi, direttore Raidue, con Gianvito Lomaglio (in virtù di riequilibri con la Lega) - messo assieme a quello del direttore del Tg1 Augusto Minzolini (al suo posto Orfeo o Preziosi, che sta ottenendo ottimi risultati alla Radiorai).
Voci nate nella vigilia elettorale, rese vane dall'esito delle Regionali. E smentite dagli interessati.

Difatti il direttore, in partenza per più salubri mari pasquali, non dà peso agli ultimi colpi di bora.
Con amici fidati, sarebbe arrivato a definire una «bestemmia» l'impossibilità, per un direttore, di cambiare i volti noti della tv.
Il «mostro sacro» Frajese, tanto per dire, restò conduttore per una decina d'anni; Vespa poco più d'un lustro.

Lasciare dei conduttori a vita - questo lo sfogo di Minzolini - significa anche che «quelli di sotto» non crescono, che è impossibile innovare, eccetera. Ma i suoi predecessori come facevano? In Rai come nei ministeri il metodo più in voga è stato lo spoil system all'italiana: ai conduttori storici venivano affiancati quelli «nuovi». Tutti contenti, tranne Pantalone.

Oggi però il malcontento cova anche contro i «privilegiati del video». Più d'una voce lo testimonia: «Li vedi arrivare poco prima di andare in onda, leggono roba scritta da altri percependo pure l'indennità e fuggono via: come se fare i presentatori fosse lo stesso che fare i giornalisti... ».

Così lo scontento in redazione cambia di segno, rispetto a quello apparso sui giornali come ennesimo attentato alla libertà d'informazione. Il direttore va in vacanza difendendo i suoi risultati (l'aumento del distacco dal Tg5 nelle punte di massimo ascolto) e la sua «rivoluzione» che privilegia volti nuovi, l'abbassamento dell'età dei telespettatori, l'informazione leggera, agile, spigliata ma diretta e incisiva sui temi-cardine della linea editoriale.

L'insofferenza di parte della redazione per le notizie di alleggerimento è, però, un altro capo della matassa. «Non è che a me la notizia sul cigno piace - avrebbe commentato Minzo a proposito di un esempio fatto dalla Busi -, però attraverso le notizie leggere passa l'informazione pesante... Un Tg tetro e noioso non lo guarda nessuno e non fa il bene dell'azienda. Io, invece, voglio cambiargli volto».

Appunto. Sul «cambio di volto» si gioca l'ennesima rissa in Rai, e nessuno l'aveva mai fatto con tanta disinvoltura
e mancanza di ipocrisia. «È la prima volta che succede un cambio non concordato», lamenta il Cdr. «Se uno vuole la luna c'è poco da fare», replicano gli altri. Due mondi animati da una certezza unica: «Minzo ha cambiato metodi e musica». «C'è modo e modo di suonare - sostiene una vecchia lenza passata indenne per ogni procella -, anche il direttore del Tg2 ha cambiato volti e mansioni, ma non se n'è accorto nessuno... Il sospetto è che Minzolini voglia premiare i "buoni" e punire i "cattivi"».

«Cattivi» sarebbero quelli che non hanno firmato la nota lettera di sostegno alla linea editoriale. «Già, perché quei tre e non altri?»
, sospetta il Cdr. Non comprendendo però che si tratta di arma a doppio taglio: sta nel sacro potere del direttore (unico caso di monarchia non costituzionale) scegliere chi funziona e chi no, chi caratterizza un prodotto editoriale in un certo senso e chi in un altro. Di sicuro Minzo vuol fare di testa sua.

Gratta gratta, i tre «avvicendati» pare abbiano a cuore soprattutto l'esigenza di spuntare dall'Azienda un «contraccambio» migliore di quello proposto. E tutti, in redazione, sono concordi sul fatto che mai in un Tg sono stati assunti tanti precari (18), mai ottenute tante gratifiche, mai lanciati tanti volti nuovi. «L'Usigrai dovrebbe fare i salti di gioia, invece difende i più forti», sostiene il «nuovo corso». Volendo dirla alla Minzo, «ma de' che stamo a parlà?».


Fonti: Il Giornale, La Repubblica - 02-04-2010

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TENSIONE IN RAI
Lite al Tg1, la Busi resiste
«C'è libertà di espressione»
La giornalista: "la sancisce la Carta."

Minzolini: ma che c’entra?



Maria Luisa Busi
, TeleGiornalista della Rai

ROMA - Scontro aperto al Tg1. Da una parte Augusto Minzolini, direttore dal 20 maggio 2009 (voto contrario dei 3 consiglieri di opposizione su 9).
Dall’altro alcuni conduttori storici (Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, sostituiti da Minzolini a partire da lunedì con Francesco Giorgino, Laura Chimenti e Francesca Grimaldi) e soprattutto Maria Luisa Busi, per ora non rimossa ma «richiamata» da Minzolini con una lettera dopo un’intervista rilasciata dalla conduttrice a la Repubblica in cui contestava duramente le «epurazioni» del direttore.
La Busi ha risposto a Minzolini con un’altra lettera
rivendicando «la libertà di espressione sancita dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori e come membro del Consiglio nazionale della Federazione nazionale della Stampa».

Il dissidio tra i due è aperto da tempo
, soprattutto da quando Maria Luisa Busi, inviata all’Aquila il 21 febbraio (nelle ore della protesta delle carriole) e contestata sul posto al grido di «Tg1 scodinzolini» commentò: «Non posso rispondere dell’informazione in generale che il Tg1 ha dato in questi dieci mesi di terremoto».

Le replicò Minzolini: «Giudizi inaccettabili, perché ingenerosi nei confronti dei colleghi inviati che l’hanno preceduta. E presuntuosi». Il clima in redazione è tesissimo, soprattutto dopo il caso Mills (il 26 febbraio il Tg1 parlò nei titoli di «assoluzione», non di prescrizione, Minzolini fu attaccato, soprattutto dal sindacato Usigrai, in redazione circolò una lettera di solidarietà al direttore, firmata da 95 redattori su 162). Ovvero: il direttore sostituisce chi non si è schierato con lui. Minzolini insiste: «Non sono mica un Epurator, abbiamo assunto 18 precari che ho trovato e non mi sono scelto, dopo questo sforzo devo mostrare all’azienda un rinnovamento. Non ci sono motivazioni pseudopolitiche, non mi interessano, c’è solo bisogno di un ricambio. La lettera? Ma che c’entra?». E a chi gli è vicino, mostra un appunto: 28 anni di conduzione per Tiziana Ferrario, 18 per Maria Luisa Busi contro i 10 di Paolo Frajese o i 6 di Bruno Vespa...
Altro appunto. Il «suo» Tg1 ha guadagnato 2 punti di ascolto nella fascia di età 30-40. Molto preziosi, dicono al marketing, per una testata troppo amata dal pubblico anziano, considerato un «basso spenditore» che attira scarsa pubblicità.

[SM=x44472] [SM=x44463] [SM=x44471]


Opposta la lettura del sindacato Usigrai.
Carlo Verna, segretario del sindacato: «Sa fare solo rimozioni, è accecato dalle note vicende che lo riguardano, il suo è un delirio di onnipotenza, l’unica strada è un confronto con l’azienda che porti a un avvicendamento». Cioè le dimissioni di Minzolini. Il quale gli ha fatto sapere che quanto Verna continuerà a chiedere le dimissioni, tanto lui resterà al suo posto. Circa le rimozioni, il direttore ribatte citando la nomina di Leonardo Sgura al posto del caporedattore storico Massimo de Strobel o con la promozione di Barbara Carfagna alla conduzione delle 17 («Sono forse di centrodestra?») Dice Alessandro Gaeta, 48 anni, inviato speciale dal 1987, membro del Comitato di redazione: «La redazione è scioccata, in parte ancora divisa. Ha superato con intelligenza la raccolta di firme a favore di Minzolini dopo le polemiche sul caso Mills, ribaltandola. Nell’elezione per i delegati al congresso Usigrai hanno votato in 147, 8 delegati eletti su 10 del Tg1 non solo non hanno firmato quella lettera ma sono profondamente critici sulla linea del direttore. Uno dei più votati è stato Alessio Rocchi neoassunto al Tg1 che pochi giorni prima di firmare il contratto ha rifiutato di sottoscrivere l’appello pro-Minzolini». E cosa pensa del direttore? «Un buon giornalista, dotato di fiuto e di senso della notizia al quale va però stretto l’abito del direttore di una testata del servizio pubblico Rai. Non ha compreso a fondo quanto sia importante che il Tg1 resti patrimonio di tutti. Con una redazione preoccupata e con questa continua esposizione alle polemiche, aprire la porta al dialogo non è solo doveroso ma saggio».

Paolo Conti per il Corriere della Sera
03 aprile 2010

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Non esistono e mai sono esisititi giornali e giornalisti neutrali.
Sta al lettore avere capacita' di discernimento. Alla fine i problemi reali il cittadino li avverte nella vita di tutti i giorni,indipendentemente dal fatto che il tg ne parli o meno.
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03/04/2010 13:03
 
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Astronascente86, 03/04/2010 12.57:

Non esistono e mai sono esisititi giornali e giornalisti neutrali.
Sta al lettore avere capacita' di discernimento. Alla fine i problemi reali il cittadino li avverte nella vita di tutti i giorni,indipendentemente dal fatto che il tg ne parli o meno.




Non si pretende la totale neutrlità, sarebbe pura utopia, ma quantomeno una certa tensione verso l'oggettività.
E poi qui non si parla di idee personali che finiscono con l'indirizzare in un verso anzichè un altro il proprio lavoro (il che in una certa msura è lecito e inevitabile) ma di puro vassallaggio feudale.
Minzolini non è fazioso, è un servo!!
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03/04/2010 13:12
 
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Re:
Astronascente86, 03/04/2010 12.57:

Non esistono e mai sono esisititi giornali e giornalisti neutrali.
Sta al lettore avere capacita' di discernimento. Alla fine i problemi reali il cittadino li avverte nella vita di tutti i giorni,indipendentemente dal fatto che il tg ne parli o meno.




No, se proponi questo argomento sarebbe meglio aprirne una riflessione a parte,
magari su una discussione dedicata per articolare meglio il discorso.
Non vorrei caricare troppo questa discussione, ma mi limito a lasciare un piccolo spunto:
ad esempio pensa ad Oscar Giannino, anche lui ha più volte dichiarato che non si può forzare un giornalista ad essere "neutrale", ma dovrai riconoscere
che tra il suo stile e professionalità (che personalmente apprezzo molto) ci passa un abisso rispetto a Minzolini. [SM=x43812]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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03/04/2010 13:27
 
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Re:
Astronascente86, 03/04/2010 12.57:

Non esistono e mai sono esisititi giornali e giornalisti neutrali.
Sta al lettore avere capacita' di discernimento. Alla fine i problemi reali il cittadino li avverte nella vita di tutti i giorni,indipendentemente dal fatto che il tg ne parli o meno.




Le singole persone affrontano ogni giorno piccoli e grandi problemi, i quali possono essere totalmente personali o puntuali oppure avere le proprie ragioni nella gestione politica di problemi ben più complessi....

Un licenziamento, una cassa integrazione,ecc... se guardati singolarmente ti parlano delle tante difficoltà che dovranno essere affrontate dal singolo nucleo familiare e null'altro; se guardate e interpretate nel contesto di una crisi mal gestita possono portare a ben altre considerazioni....

Il telegiornale dovrebbe riferire dei problemi del paese e delle misure adottate dai Governi per farvi fronte.

Solo così lo sguardo particolare del cittadino può estendersi ed informarsi della gestione pubblica.

Per questo i Tg dovrebbero tendere il più possibile all'oggettività, raccontando dei problemi dei cittadini, di quello che succede nel Paese e non l'intrattenimento-....

Il tutto limitando considerazioni personali e soggettive al minimo per far sì che siano i telespettatori a formarsi un'opinione personale.
[Modificato da nekonika 03/04/2010 13:31]
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03/04/2010 14:13
 
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Re: Re:
nekonika, 03/04/2010 13.27:


...CUT...
Per questo i Tg dovrebbero tendere il più possibile all'oggettività, raccontando dei problemi dei cittadini, di quello che succede nel Paese e non l'intrattenimento-....

Il tutto limitando considerazioni personali e soggettive al minimo per far sì che siano i telespettatori a formarsi un'opinione personale.




[SM=x43799]
però ormai siamo arrivati all'assurdo che nei TG si vedono le opinioni prevalere sui fatti, anzi le deformano al servizio di un'ideologia anzichè di un'altra.

Invece le opinioni dovrebbero essere lasciate fuori dall'informazioni.
Altro discorso invece è per il cosiddetto "infotainement" (informazione e intrattenimento) che sta occupando troppo spazio nell'informazione pubblica, tanto chi non è interessato al TG non sarà per una paperella incastrata nei ghiacci dell'Ukraina che rimarrà incollato sul Tg-Minzo. [SM=x43608]

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