Dietro questa spettacolare modalità di proiezione c'è ricerca scientifica e innovazioni tecnologiche.
Il 3D è un tipo di tecnologia che, grazie a specifiche tecniche di ripresa e proiezione, fornisce una visione stereoscopica delle immagini. Ha vissuto fasi alterne di fanatismo e obsolescenza, ma dopo anni in cui le proiezioni 3D sono state relegate soprattutto ai parchi di divertimento, ora entrano prepotentemente nelle sale cinematografiche.
Normalmente la nostra visione si basa su due
immagini leggermente diverse percepite dall’occhio sinistro e destro, che a livello del cervello vengono interpretate per dare un senso di profondità. Il cinema 3D si propone di fare la stessa cosa ma in maniera artificiale. Primo passo:
il film viene ripreso da due diverse telecamere, distanti fra loro quanto i nostri occhi. Secondo passo:
un particolare proiettore manda le due pellicole contemporaneamente sullo stesso schermo, sovrapposte.
Per vedere l’immagine come se avesse una profondità stereoscopica bisogna indossare degli occhiali speciali: sono fatti in modo che l’occhio sinistro vede solo la sequenza registrata dalla telecamera di sinistra e viceversa l’occhio destro solo quella di destra. Archiviati i vecchi occhialini rossi e blu (anaglifi), oggi questi sono fatti con lenti polarizzate.
Il film viene proiettato con luce polarizzata orizzontale e verticale (oppure circolare oraria e antioraria). Gli occhiali hanno poi lenti polarizzate in modo diverso per l’occhio di sinistra e di destra, in modo che ognuno di essi vede solo un tipo di polarizzazione.
Gli occhiali più nuovi invece utilizzano i cristalli liquidi. In questo caso il proiettore manda le immagini per i due occhi alternativamente, a 144 fotogrammi al secondo. Gli occhiali, che vengono definiti "attivi", sono controllati da una luce infrarossa che fa oscurare in modo alterno i cristalli liquidi di un occhio o dell’altro. Il numero elevato di fotogrammi impedisce al cervello di percepire questo oscuramento.
Tutti questi accorgimenti evitano all’occhio di stancarsi: in passato era possibile vedere solo brevi filmati senza sentire l’affaticamento della vista. I costi di produzione di un film 3D rispetto a uno tradizionale, secondo Steve Schklair dell’azienda 3ality (leader del settore), possono aumentare anche del 20%. Al momento si stanno girando in 3D solo film che promettono di sbancare al botteghino, per recuperare la spesa iniziale. Se, come i sostenitori più agguerriti, questo sia solo l’inizio per l’utilizzo del 3D anche per il televisore di casa, oppure sia solo la moda tecnologica del momento, lo vedremo in futuro. Intanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si porta avanti, e guarda il Super Bowl in 3D.
(da Zanichelli.it)
Aspettando
Alice nel paese delle meraviglie...