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Un gioco da ragazze

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2008 11:11
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12/11/2008 10:54
 
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"Un film che imbelletta la violenza e la perversione giovanile attraverso lo scenario sfarzoso della provincia benestante".

Elena Chiantini e le sue amiche Michela e Alice sono le bad girl di un prestigioso liceo privato. Figlie viziate di ricchi imprenditori, hanno come modello Kate Moss e Paris Hilton e si atteggiano ad adulte assumendo pose spregiudicate sotto l'effetto di ecstasy, cannabis e cocaina. Annoiate dalla quotidianità, dai genitori e dalle istituzioni, non accolgono di buon grado l'arrivo di un nuovo professore, un giovane idealista deciso ad aprire gli occhi e le menti dei suoi alunni con le letture di Philip Roth e J.D. Salinger. Elena, che del gruppetto è la leader indiscussa, decide di coinvolgere l'insegnante in un gioco pericoloso.
Un gioco da ragazze, che sembra essere la risposta borghese al proletario Albakiara, si propone di analizzare il lato oscuro degli adolescenti contemporanei ma finisce per essere fuorviante. La condizione privilegiata delle giovani protagoniste ritratte a colpi di cliché - sono tutte ricche, belle, magre, stupide, tossiche e anoressiche - potrebbe indurre in tentazione le ragazzine che nel mondo reale sognano una vita diversa leggendo i gossip sulle stesse eroine di Elena, Michela e Alice. La realtà raccontata da Matteo Rovere rappresenta oltretutto una piccolissima percentuale dell'adolescenza italiana che non conosce il lusso di domestici, cani con pedigree, scuole private e feste inondate da champagne. La vita di borgata, quella che più spesso finisce sulla pagina della cronaca e in rete - con i filmati di violenze carnali, mobbing e atti vandalici - non sarebbe stata altrettanto cinematografica, probabilmente. La scelta di "imbellettare" la violenza e la perversione giovanile attraverso uno scenario sfarzoso della provincia benestante risulta perciò diseducativo e altamente pericoloso. Lontano dai crimini sessuali di John McNaughton, dalle cattive ragazze di Mark Waters e da quelle interrotte di James Mangold, lontano dalle crudeli intenzioni di Roger Kumble e dalle regole dell'attrazione di Roger Avary (che pure sembrano aver offerto un immaginario ideale al regista romano), il film di Rovere è un gioco fine a se stesso che si abbandona alla bellezza della fotografia e dell'elegante contorno scenico. Tingendo di nero le ultime battute lascia in sospeso le sorti delle protagoniste senza offrire alcuna soluzione al malessere sociale né l'ombra del pentimento sui volti acerbi delle tre ragazzacce. E' addirittura vietato ai minori di anni 18!

da www.mymovies.it



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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Utente Veteran
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15/11/2008 11:11
 
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ancora oggi mi chiedo come sia possibile che mi sia lasciata convincere da una mia amica ad andare a vedere questo film nonostante la mia completa opposizione e diffidenza. [SM=x43619]

un film pessimo,che non fa riflettere su nulla,che di pensieri sul bullismo femminili ne suscita ben pochi.tre creature viziate che nel film vogliono far trasparire come bulle e cattive ma che ai miei occhi mi sono parse semplicemente delle stupidine. il film rasenta il ridicolo e alcune siruazioni che dovrebbero far pensare in realtà sono grottesche. tanto clamore per un film che non vale niente. mi chiedo come sia possibile che volevano vietarlo ai minori di 18 anni,e inrealtà non condivido neanche il divieto ai minori di 14 anni. il motivo della censura è la preoccupazione di un 'emulazione, ma emulazione di cosa?non c'è violenza,un solo atto di bullismo ....mah considerazione pessima degli adolescenti. e pensare che quando avevo 12 anni vietavano cristiana f e i ragazzi dello zoo di berlino o mary per sempre...
non sapevo se ridere o piangere... [SM=x43624]

non andate,qualora il clamore attorno a questo film vi abbia incuriosito...io nel frattempo mi fiderò sempre dei miei istinti
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