<b>Teatro festival Italiano a NAPOLI</b>

Oggi arriva il ministro della Cultura Rutelli. È stato lui, un anno fa ai Premi Olimpici di Vicenza, a immaginare per la prima volta una rassegna che potesse competere per prestigio con quelle di Edimburgo e Avignone. Così è nato Teatro Festival Italia, la manifestazione triennale assegnata nell’aprile scorso a Napoli dopo un concorso tra undici città italiane e al via oggi al porto, al Teatro Nuovo e al San Carlo. La presenza del ministro in città - in coincidenza con l’inizio del Festival - suggella la sua importanza internazionale. Rutelli visiterà la Cittadella teatrale allestita nel porto, incontrerà un gruppo di ragazzi dei Quartieri Spagnoli, sarà all’Unione industriali. In serata al San Carlo assisterà ad «A Hundred Charmers», spettacolo-evento nella prima giornata della rassegna. «Una preziosa occasione per Napoli», definisce il Festival il governatore Bassolino presentandolo ieri mattina alla stampa sotto la Tenda-due, la più piccola delle tensostrutture costruite nella Cittadella. Nell’altra, su cinque palcoscenici, si esibiranno da stasera le trenta compagnie giovani inserite nel progetto «Nuove sensibilità». «Un’occasione preziosa - insiste il governatore della Campania - perché da essa potranno nascere nuovi mestieri e professioni, e perché Napoli può mostrare di possedere, oltre ai problemi, straordinaria vivacità culturale». Non manca la polemica, perché la costruzione del Festival ha generato nei mesi scorsi anche malumori: importanti teatri privati e illustri personaggi (come Roberto De Simone e altri esponenti della ricca tradizione napoletana) non sono stati coinvolti nel «Prologo» della rassegna al via oggi. Queste alcune critiche mosse agli organizzatori. E Bassolino: «C’è un festival internazionale a Napoli. E questo deve generare innanzitutto legittima soddisfazione. Punto. Poi accettiamo anche le osservazioni. Oggi ha inizio il ”Prologo”, organizzato in breve tempo, del Festival vero e proprio, che si dipanerà in tutta le sue articolazioni nel giugno-luglio del 2008 e del 2009. In quella occasione credo che saranno coinvolti altri teatri e nomi». E poi: «Abbiamo affidato la direzione non a un artista, ma a un manager culturale, Renato Quaglia, proprio per consentirgli di lavorare serenamente, ascoltando istanze diverse e operatori del settore e di decidere infine in assoluta autonomia. Se farà bene sarà riconfermato, altrimenti sarà sostituito. Questa è una corretta dialettica dei rapporti. E noi ci atterremo ad essa. Concediamo, però, agli organizzatori il tempo necessario per costruire un buon programma». Il governatore dà anche assicurazioni sul futuro del Festival, che tra tre anni, con un nuovo concorso nazionale, dovrebbe essere assegnato dal ministero a un’altra città. «Noi - anticipa Bassolino - parteciperemo anche al prossimo bando. Se il ministero deciderà, però, di affidare la rassegna, per i tre anni successivi, a un’altra città, il festival napoletano non morirà. La fondazione che abbiamo istituito per gestire questo triennio non si scioglierà, ma organizzerà la manifestazione anche negli anni a venire. Il festival internazionale del teatro diventerà una realtà stabile di Napoli».


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È tutto pronto. Da oggi parte il prologo del Teatro Festival Italia. Per quattro giorni si accendono i riflettori sulla Cittadella del porto, il cuore della rassegna che ospiterà spettacoli, eventi, mostre, installazioni e incontri. Ma dalla Stazione marittima all’auditorium di Scampia sarà tutta la città ad essere interessata dalla manifestazione. Nei primi tre giorni saranno ospitate le produzioni delle trenta giovani compagnie teatrali, sabato andrà in scena l’iniziativa collaterale al festival, a partire dalle 10.30 fino a notte inoltrata, intitolata: «Notte tempo, di teatro in teatro». Non solo teatri, ma anche altri spazi aperti per tutta la giornata con spettacoli ed eventi a prezzi popolari per grandi e piccoli. Nel pomeriggio, poi, alcune bande musicali percorreranno le strade cittadine raccogliendo «on the road» il pubblico che sarà accompagnato verso la Cittadella. Tre i luoghi di partenza: piazza Dante, via dei Mille e Forcella. Tre le bande che si esibiranno in una jam session etnica: Funk off, Dadadang e Contrabbanda. Ad accoglierli al porto, ’E Zezi e la Stradabanda, ospiti d’onore gli incantatori di serpenti indiani. L’happening finale, l’«Arrivederci», sarà affidato alla compagnia Deambulants che darà l’appuntamento al festival che verrà, nelle due settimane a cavallo tra giugno e luglio 2008. Lo spettacolo è intitolato «Del cel»: gli organizzatori non anticipano nulla, se non il fatto che via Acton resterà chiusa. Il gruppo è specializzato in spettacoli di acrobazia aerea. Ma se l’organizzazione dell’evento è stata curata nei minimi dettagli dal punto di vista tecnico-artistico, la città non sembra altrettanto preparata ad accogliere la manifestazione. «Abbiamo invitato bar, ristoranti e pizzerie ad allungare gli orari di chiusura - spiega Antonio Pace, presidente dell’Ascom-Confcommercio - soprattutto gli esercizi che si trovano nella zona a ridosso dell’evento e nel centro storico. Certo, non c’è stato il tempo di organizzarci meglio, per coinvolgere di più la gente nel dopo-teatro». Ma girando tra gli esercizi della zona, sono in molti i disinformati sull’happening. Persino i due snack bar all’interno della Stazione marittima hanno «scoperto» solo ieri mattina che oggi sarebbe iniziato il Festival: quando le hostess hanno consegnato i depliant da distribuire agli avventori. «Noi chiudiamo tra le 21 e le 22 - spiegano i due titolari - e prima di decidere se prolungare l’orario di apertura, vogliamo vedere quanta gente ci sarà giorno per giorno». Poco informati anche i ristoratori che esercitano nella zona tra piazza Municipio, il teatro Mercadante e via Medina, ma più disponibili a tirare tardi. «Faremo come quando al Mercadante c’è spettacolo. Resteremo aperti sicuramente oltre l’una». Scarse informazioni anche per i turisti che si sono rivolti al camper dell’assessorato al turismo che si trova davanti alla Stazione marittima: neanche un depliant sul Festival.

è una cosa che mi interessa molto...sarà per qst...
ma per il teatro (e la cultura) regione e comune di napoli si sono impegnati tantissimo...


sì, lo so che c'è la spazzatura per strada,
vi rispondo subito che l'inceneritore non è ancora completato...

grande evento..ed era solo il prologo..

kusovme, 17/10/2007 1.22:

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grande evento..ed era solo il prologo..

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ho visto qualcosa e confermo.