Per Umberto Bossi l’esperienza di governo potrebbe esser giunta a conclusione. Il ministro per le Riforme sta valutando la possibilità di lasciare l’incarico se questo servisse a far decollare il federalismo.
Il ministro leghista torna a dirsi pronto a "togliere il disturbo" pur di salvare la riforma federalista che procede a rilento al Senato.
In un nuovo affondo contro la coalizione affidato a tre interviste al Corriere della Sera, alla Repubblica e alla Stampa, il leader leghista si dice anche deluso anche del comportamento del premier Silvio Berlusconi.
Alla domanda sulle sue possibile dimissioni - che più volte Bossi ha minacciato nel corso di questa legislatura per ricalibrare il peso della Lega nella coalizione al governo - il ministro risponde ai giornali che "questo lo dice (il vicepresidente leghista del Senato Roberto) Calderoli". Ma poi aggiunge. "ho il timore che la mia esperienza riformatrice si stia esaurendo... se io, Umberto Bossi, resto nel governo le riforme si fanno? Se io, Umberto Bossi, esco dal governo cosa accade? Su questo sto ragionando", dichiara al Corsera.
Appena ieri il Senato ha approvato l'articolo 3 del disegno di legge delle riforme costituzionali che definisce la composizione del Senato federale, uno dei pilastri del federalismo voluto dalla Lega. Un passo che per Bossi non è sufficiente rispetto ai tempi ancora lunghi per l'approvazione.
"Bisogna tornare ad una Lega di lotta?", si domanda Bossi. "Di certo per avere le riforme occorre tornare alla piazza e alla strada... vogliono distruggere me e con me le riforme. Se tolgo il disturbo salvo le riforme? Ecco il busillis", commenta.
Sullo sfondo, un rapporto che sembra irrisolto con Berlusconi, più volte invocato da Bossi come unico ago della bilancia nell'alleanza di centrodestra: "a volte Silvio non lo capisco...", dice Bossi "Mi sembra che la situazione sia complicata per tutti. L'altro giorno mi ha chiesto di impedire che la Lega corra da sola ma noi non possiamo. Si va da soli".
fonte:
Giornale.it
