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Napule' è 'na carta sporca

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2015 18:08
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05/01/2015 13:05
 
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Obituary per Pino Daniele
Riposa in pace, grandissimo Pino.
Grazie [SM=g2725274] [SM=g2725288] [SM=g2725292]
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05/01/2015 13:26
 
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Sto piangendo da stamattina.... è un dolore immenso....







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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05/01/2015 15:54
 
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A volte basta una parola per stare bene a metà fra l'emozione e la paura..
Ciao Pino [SM=x43829] [SM=g2725291]
Mi dispiace solo non vederti, ma sei con noi esattamente come ieri, come sempre [SM=g2725165]
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05/01/2015 17:51
 
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Ciao Pino!
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06/01/2015 19:11
 
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Ho appreso ieri con gran rammarico questa notizia.
Riposa in pace, Pino.
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07/01/2015 10:56
 
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Mi dispiace davvero tanto sia sul piano umano che da fan; la notizia - che ho appreso solo nella tarda mattina del 5 Gennaio mentre andavo a suonare - mi ha proprio gelato.
Mi dispiace ancora di più che siano sorte e siano state poi montate ad arte in tv polemiche assurde sui funerali e su tutto il resto. Chi vuole bene davvero a Pino Daniele e lo ritiene un simbolo della napoletanità e della nostra storia non può non rispettare la sua volontà e soprattutto quella della sua famiglia. Perché prima di essere uno dei simboli di Napoli è padre e marito e qualsiasi, QUALSIASI, ingerenza è indebita e davvero non fa onore a chi in queste ore sta mettendo in dubbio il suo amore per Napoli. La folla dei 50'000 di Piazza Plebiscito vale più di tante parole. Non lasciamoci trascinare nella palude nella quale alcuni nordisti ignoranti vogliono che li raggiungiamo.

[Modificato da Alessandro.1987 07/01/2015 10:59]
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07/01/2015 12:50
 
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Re:
Alessandro.1987, 07/01/2015 10:56:

Mi dispiace davvero tanto sia sul piano umano che da fan; la notizia - che ho appreso solo nella tarda mattina del 5 Gennaio mentre andavo a suonare - mi ha proprio gelato.
Mi dispiace ancora di più che siano sorte e siano state poi montate ad arte in tv polemiche assurde sui funerali e su tutto il resto. Chi vuole bene davvero a Pino Daniele e lo ritiene un simbolo della napoletanità e della nostra storia non può non rispettare la sua volontà e soprattutto quella della sua famiglia. Perché prima di essere uno dei simboli di Napoli è padre e marito e qualsiasi, QUALSIASI, ingerenza è indebita e davvero non fa onore a chi in queste ore sta mettendo in dubbio il suo amore per Napoli. La folla dei 50'000 di Piazza Plebiscito vale più di tante parole. Non lasciamoci trascinare nella palude nella quale alcuni nordisti ignoranti vogliono che li raggiungiamo.




Ero lì... ed è stata un'emozione che non si può descrivere....







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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07/01/2015 15:47
 
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purtroppo più grande non l'ho trovata. personalmente avrei inserito anche Luciano De Crescenzo tra i grandi rappresentanti di Napoli, ma è comunque un poster bellissmo [SM=g2725291] .

che peccato non essere potuto venire a Piazza Plebiscito.

P.S. carol che pensi della polemica cui ho fatto accenno prima?
[Modificato da Alessandro.1987 07/01/2015 15:54]
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07/01/2015 21:22
 
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Re:
Alessandro.1987, 07/01/2015 15:47:



purtroppo più grande non l'ho trovata. personalmente avrei inserito anche Luciano De Crescenzo tra i grandi rappresentanti di Napoli, ma è comunque un poster bellissmo [SM=g2725291] .

che peccato non essere potuto venire a Piazza Plebiscito.

P.S. carol che pensi della polemica cui ho fatto accenno prima?




Ale, è un qualcosa difficile da sviscerare. Concordo con te che non bisognava lasciarsi trascinare dalle polemiche, però forse queste polemiche più che dal popolo napoletano, sono partite prima di tutto dalla famiglia, i fratelli da una parte e i figli e l'attuale compagna dall'altra.
E' normale che ci fosse il desiderio di voler fare almeno un funerale a Napoli, proprio perchè era un simbolo di Napoli e della napoletanità, infatti non mi pare che dalla città siano partite critiche sul luogo della sepoltura (l'unica volontà di Pino che si sapeva già da tempo)...
Ho visto troppe posizioni radicali e scarso "contatto" con il comune sentire, mi spiego meglio. Rispetto per i familiari e i figli, però se o si opta per una camera ardente privata e funerali privati oppure ci si deve aspettare l'affluenza di chi vuole omaggiare un uomo che ha accompagnato generazioni con la sua musica. Ci sono state persone che sono arrivate a Roma e per un fantomatico "selfie" la cui notizia è stata pure smentita, non hanno potuto accedere alla camera ardente.
Insomma vedere anche la compostezza e la commozione del funerale di stasera, fa capire che forse è stata la scelta migliore.







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08/01/2015 16:05
 
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Re: Re:
Carol anche secondo me è stata la scelta migliore e forse l'unica che Pino Daniele avrebbe voluto.
Sinceramente non avevo pensato a quello che hai scritto, ma dopo averlo letto, sono d'accordo con te [SM=x43813] .
Resto però della mia opinione sulle polemiche - strumentalizzate da social network e programmi pomeridiani di rai 1 e canale 5 - che hanno visto la morte di Pino Daniele come occasione solo per riacuire lo scontro tra Napoli e il resto d'Italia; un gioco che non ha fatto onore né a noi né agli altri.
La Piazza Plebiscito piena del 6 Gennaio vale più di tante parole e credo che col tempo spazzerà via tutto il resto.

Suprema.Moltheni, 07/01/2015 21:22:




Ale, è un qualcosa difficile da sviscerare. Concordo con te che non bisognava lasciarsi trascinare dalle polemiche, però forse queste polemiche più che dal popolo napoletano, sono partite prima di tutto dalla famiglia, i fratelli da una parte e i figli e l'attuale compagna dall'altra.
E' normale che ci fosse il desiderio di voler fare almeno un funerale a Napoli, proprio perchè era un simbolo di Napoli e della napoletanità, infatti non mi pare che dalla città siano partite critiche sul luogo della sepoltura (l'unica volontà di Pino che si sapeva già da tempo)...
Ho visto troppe posizioni radicali e scarso "contatto" con il comune sentire, mi spiego meglio. Rispetto per i familiari e i figli, però se o si opta per una camera ardente privata e funerali privati oppure ci si deve aspettare l'affluenza di chi vuole omaggiare un uomo che ha accompagnato generazioni con la sua musica. Ci sono state persone che sono arrivate a Roma e per un fantomatico "selfie" la cui notizia è stata pure smentita, non hanno potuto accedere alla camera ardente.
Insomma vedere anche la compostezza e la commozione del funerale di stasera, fa capire che forse è stata la scelta migliore.




[Modificato da Alessandro.1987 08/01/2015 16:05]
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08/01/2015 17:53
 
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L'amaca di Michele Serra

NESSUNO saprà mai se la decisione di celebrare i funerali di Pino Daniele prima a Roma e poi a Napoli (e solo dopo, diciamo così, le pressioni popolari) rispecchi veramente la sua volontà. Comunque sia, colpisce il piccolo incidente diplomatico post mortem tra un napoletano compassato e silenzioso (silenzioso e musicista: l’ossimoro è solo apparente) e la sua meravigliosa, difficile città. Senza la quale la musica di Daniele sarebbe stata impensabile; ma dentro la quale ribollono umori e atteggiamenti in grado di triturare, ingoiare e infine digerire qualunque differenza e qualunque distanza, e figurarsi la delicata, ammirevole misura che aveva quel bluesman pallido, dalla voce danzante e femminea.

Serbiamo ancora memoria — purtroppo — dei funerali del povero Mario Merola, una bolgia atroce, sguaiata, che pareva confezionata dagli odiatori di Napoli con un perfido montaggio dei luoghi comuni che la imprigionano. L’augurio di chi ama Napoli è che la difficile gestione dei funerali di Pino Daniele, quali siano le ragioni che l’hanno motivata, serva a ragionare un poco su certe sregolatezze emotive, i decibel di troppo, le lacrime in eccesso. Pino era napoletano fino al midollo e il suo sostanziale e ricercato esilio, in vita come in morte, è l’ultimo regalo fatto a Napoli. Non un’offesa, un dono. Un invito al silenzio, quel silenzio che ai funerali — non solo a Napoli — non esiste più.
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08/01/2015 19:49
 
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Re: L'amaca di Michele Serra
latte++, 08/01/2015 17:53:


NESSUNO saprà mai se la decisione di celebrare i funerali di Pino Daniele prima a Roma e poi a Napoli (e solo dopo, diciamo così, le pressioni popolari) rispecchi veramente la sua volontà. Comunque sia, colpisce il piccolo incidente diplomatico post mortem tra un napoletano compassato e silenzioso (silenzioso e musicista: l’ossimoro è solo apparente) e la sua meravigliosa, difficile città. Senza la quale la musica di Daniele sarebbe stata impensabile; ma dentro la quale ribollono umori e atteggiamenti in grado di triturare, ingoiare e infine digerire qualunque differenza e qualunque distanza, e figurarsi la delicata, ammirevole misura che aveva quel bluesman pallido, dalla voce danzante e femminea.

Serbiamo ancora memoria — purtroppo — dei funerali del povero Mario Merola, una bolgia atroce, sguaiata, che pareva confezionata dagli odiatori di Napoli con un perfido montaggio dei luoghi comuni che la imprigionano. L’augurio di chi ama Napoli è che la difficile gestione dei funerali di Pino Daniele, quali siano le ragioni che l’hanno motivata, serva a ragionare un poco su certe sregolatezze emotive, i decibel di troppo, le lacrime in eccesso. Pino era napoletano fino al midollo e il suo sostanziale e ricercato esilio, in vita come in morte, è l’ultimo regalo fatto a Napoli. Non un’offesa, un dono. Un invito al silenzio, quel silenzio che ai funerali — non solo a Napoli — non esiste più.



Perché mai le emozioni dovrebbero essere regolate? Non amo le sceneggiate nemmeno io, ma non le odio. Napoli è una città capace ancora di emozionarsi. Il rumore, le grida, i "decibel di troppo" sono per gran parte dei napoletani un modo per esorcizzare il dolore. Fa parte della cultura popolare di Napoli; può non piacere, ma ciò che ha reso grande Pino è la capacità di descrivere Napoli senza la paura di criticarla, ma scoprendone la poesia e la forza anche in quelli che sono i suoi difetti (basti pensare a Donna Cuncetta che "allucca[v] pe' dispietto").
Napoli è una città eccessiva, un città che l'amore te lo vomita addosso, dalla quale un carattere schivo, una volta raggiunta la notorietà, tende a fuggire, ma è una città capace di dare tutta sé stessa. Personaggi come Pino Daniele, Troisi ed Eduardo De filippo hanno preso tutto da Napoli e l'hanno tradotto in arte: era giusto che tornasse dove era partito. È stata la famiglia, sull'onda del dolore (perché comunque è morto un uomo di 59 con figli piccoli), a gestire male la situazione, ma era impensabile che per un personaggio pubblico della sua portata e così importante per la città di Napoli non avesse un funerale pubblico.
PS non ho voluto partecipare né al flash mob né alle esquie, ma ho apprezzato la compostezza

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08/01/2015 22:34
 
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Ho amato molto Pino Daniele. E molto l'ho anche odiato quando ha iniziato a cambiare rotta musicale (pur capendo il motivo di certe sue scelte).
Ho un feeling particolare con certi suoi testi, con la sua sensibilità e misantropia.
Per qualsiasi napoletano amante della musica ha significato tantissimo, insieme a tanti musicisti napoletani di quella stagione felice. Ed è innegabile che ha saputo scavare a fondo nel rapporto viscerale e difficile che ognuno di noi ha con la città.
In realtà sono giorni che non riesco a mettere bene insieme le parole, ammetto di essere anche io un po' sopraffatta dall'emotività.
Posso solo dire che anche se non lo ascolto per mesi ed anni, certe sue note e parole mi vengono sempre in mente in svariati momenti, come se avessi appena ascoltato quel pezzo e quel disco.

Sulla gestione mediatico dell'evento ho trovato abbastanza disgustosi parecchi giornalisti. Si può perdonare la famiglia (un po' discutibili certe scelte della seconda moglie e del fratello), anche perché non mi pare il caso di ergermi a giudice in questioni che sono comunque private, ma certe polemiche forzatamente alimentate e spesso create ad arte erano risparmiabilissime. Sono state semplicemente chiacchiericci inutili (compresa l'amaca di serra di cui onestamente mi sfugge il senso e che comunque è stata smentita dai fatti).
C'è sempre questo eccesso di attenzione e di analisi su qualsiasi cosa riguardi Napoli. Probabilmente è pure colpa nostra.
Io che sono una napoletana schiva come forse lo era Pino subisco con enorme fastidio queste chiacchiere sciocche di gente che pensa di sapere tutto, ma "nun sape a verità". Ma ignorateci na buona volta che ci farebbe anche un po' bene, così la smettiamo di alimentare certi "orgogli" altrettanto sciocchi.

Bella la manifestazione, anche se retorica... ma ogni tanto la retorica ci sta!
Commovente il funerale, come del resto è stato commovente per me vedere quel mare di gente a genova per de andrè o a bologna per dalla (anche lì c'è stata un po' di retorica necessaria).

Sono molto in linea con il pensiero di Alessandro.

E adesso filiamo in musica a parlare dei nostri pezzi preferiti di fratello Pino!!! E crepino le capere!

(bluesrock, fa ambress... che aspetti?)







([SM=x43808])

Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
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09/01/2015 13:38
 
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Re:
Bluesrock aspettiamo il topic dedicato a Pino [SM=x43799] [SM=x43813] !

OneOfTheesedays, 08/01/2015 22:34:

Ho amato molto Pino Daniele. E molto l'ho anche odiato quando ha iniziato a cambiare rotta musicale (pur capendo il motivo di certe sue scelte).
Ho un feeling particolare con certi suoi testi, con la sua sensibilità e misantropia.
Per qualsiasi napoletano amante della musica ha significato tantissimo, insieme a tanti musicisti napoletani di quella stagione felice. Ed è innegabile che ha saputo scavare a fondo nel rapporto viscerale e difficile che ognuno di noi ha con la città.
In realtà sono giorni che non riesco a mettere bene insieme le parole, ammetto di essere anche io un po' sopraffatta dall'emotività.
Posso solo dire che anche se non lo ascolto per mesi ed anni, certe sue note e parole mi vengono sempre in mente in svariati momenti, come se avessi appena ascoltato quel pezzo e quel disco.

Sulla gestione mediatico dell'evento ho trovato abbastanza disgustosi parecchi giornalisti. Si può perdonare la famiglia (un po' discutibili certe scelte della seconda moglie e del fratello), anche perché non mi pare il caso di ergermi a giudice in questioni che sono comunque private, ma certe polemiche forzatamente alimentate e spesso create ad arte erano risparmiabilissime. Sono state semplicemente chiacchiericci inutili (compresa l'amaca di serra di cui onestamente mi sfugge il senso e che comunque è stata smentita dai fatti).
C'è sempre questo eccesso di attenzione e di analisi su qualsiasi cosa riguardi Napoli. Probabilmente è pure colpa nostra.
Io che sono una napoletana schiva come forse lo era Pino subisco con enorme fastidio queste chiacchiere sciocche di gente che pensa di sapere tutto, ma "nun sape a verità". Ma ignorateci na buona volta che ci farebbe anche un po' bene, così la smettiamo di alimentare certi "orgogli" altrettanto sciocchi.

Bella la manifestazione, anche se retorica... ma ogni tanto la retorica ci sta!
Commovente il funerale, come del resto è stato commovente per me vedere quel mare di gente a genova per de andrè o a bologna per dalla (anche lì c'è stata un po' di retorica necessaria).

Sono molto in linea con il pensiero di Alessandro.

E adesso filiamo in musica a parlare dei nostri pezzi preferiti di fratello Pino!!! E crepino le capere!

(bluesrock, fa ambress... che aspetti?)






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09/01/2015 22:20
 
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L'unica nota stonata, per alcune nullità appartenenti alla combriccola radicalchic in salsa italiota, è stata Napoli.

Pino, piaccia o no, era una delle anime di Napoli...Merola ne rappresentava un'altra che, per esempio, mi appartiene meno. Capire Napoli non è un dovere, ma tirarla in ballo, offendendo decine di migliaia di persone, è una cosa sgradevole che non può essere coperta dalla libbbbertà di stampa. Questo atteggiamento che va dall'idiozia-snob, alla feroce aggressione giornalia, ogni volta che c'è Napoli sullo sfondo, deve finire. Del resto, il savianismo, ha prodotto buoni frutti, ma anche una disgustosa retorica antinapoletana che non se ne scende più. Va bene non essere vittimisti, ma nemmeno fessi...
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Re:
Giuseppe.appioclaudio, 09/01/2015 22:20:

L'unica nota stonata, per alcune nullità appartenenti alla combriccola radicalchic in salsa italiota, è stata Napoli.

Pino, piaccia o no, era una delle anime di Napoli...Merola ne rappresentava un'altra che, per esempio, mi appartiene meno. Capire Napoli non è un dovere, ma tirarla in ballo, offendendo decine di migliaia di persone, è una cosa sgradevole che non può essere coperta dalla libbbbertà di stampa. Questo atteggiamento che va dall'idiozia-snob, alla feroce aggressione giornalia, ogni volta che c'è Napoli sullo sfondo, deve finire. Del resto, il savianismo, ha prodotto buoni frutti, ma anche una disgustosa retorica antinapoletana che non se ne scende più. Va bene non essere vittimisti, ma nemmeno fessi...




[SM=g2725291] [SM=g2725285]







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
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09/01/2015 23:27
 
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Anche io, nel sentire che il funerale si sarebbe tenuto a Roma, ne ero rimasto un po' amaramente sorpreso.
La sorpresa, però, non doveva divenire polemica.
E' vero che i giornalisti l'hanno cavalcata ad arte, ma diciamoci la verità, certe situazioni ce le andiamo pure a cercare.

Fare polemica su scelte così private è sbagliato. Napoli viene sempre dipinta coi soliti luoghi comuni, ma è anche vero che appena qualcosa si distacca da questi luoghi comuni, trovi sempre quella parte di Napoli che s'offende e dà il ganzo di dipingerla a pummarole e mandolino.

Ho acceso (Dio me ne scansi, error mio) Canale 5 nel pomeriggio, e mi son ritrovato dinanzi una scena raccapricciante: una Piazza Plebiscito con qualche centinaio di persone, 4 stonatissimi a cantare una canzone di Pino, e soprattutto una coppietta di giovanissimi tamarroni che si son piazzati davanti la telecamera a ballare una sottospecie di oscena salsa che doveva essere sensuale.

Questo fatto di fare la sceneggiata per forza, non appartiene a Napoli, ma ad alcuni napoletani si, e non ce ne libereremo mai per colpa loro.

Detto questo: ha cagato fuori tazza mezza Italia e pure il buon Serra, perché poi alla fine, arrivate le masse, il funerale è stato retorico, emozionante, ma di sobrio e composta commozione, alla faccia e tutt quant.
Un saluto bellissimo di una grande città a un suo grande artista, con buona pace dei tamarroni (diluitisi nella folla) e di tutti i piccoli grandi soliti luoghi comuni su questa città.
Ciao Pino.
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Re:
Paperino!, 09/01/2015 23:27:

Anche io, nel sentire che il funerale si sarebbe tenuto a Roma, ne ero rimasto un po' amaramente sorpreso.
La sorpresa, però, non doveva divenire polemica.
E' vero che i giornalisti l'hanno cavalcata ad arte, ma diciamoci la verità, certe situazioni ce le andiamo pure a cercare.

Fare polemica su scelte così private è sbagliato. Napoli viene sempre dipinta coi soliti luoghi comuni, ma è anche vero che appena qualcosa si distacca da questi luoghi comuni, trovi sempre quella parte di Napoli che s'offende e dà il ganzo di dipingerla a pummarole e mandolino.

Ho acceso (Dio me ne scansi, error mio) Canale 5 nel pomeriggio, e mi son ritrovato dinanzi una scena raccapricciante: una Piazza Plebiscito con qualche centinaio di persone, 4 stonatissimi a cantare una canzone di Pino, e soprattutto una coppietta di giovanissimi tamarroni che si son piazzati davanti la telecamera a ballare una sottospecie di oscena salsa che doveva essere sensuale.

Questo fatto di fare la sceneggiata per forza, non appartiene a Napoli, ma ad alcuni napoletani si, e non ce ne libereremo mai per colpa loro.

Detto questo: ha cagato fuori tazza mezza Italia e pure il buon Serra, perché poi alla fine, arrivate le masse, il funerale è stato retorico, emozionante, ma di sobrio e composta commozione, alla faccia e tutt quant.
Un saluto bellissimo di una grande città a un suo grande artista, con buona pace dei tamarroni (diluitisi nella folla) e di tutti i piccoli grandi soliti luoghi comuni su questa città.
Ciao Pino.





Papero, ascolta: Napoli ha tanti tamarroni, come li ha Roma e come li ha Milano (quest'ultima, credimi, sta veramente "inguaiata"). Io di cosa mi dovrei giustificare? Di 100 o mille scostumati? E per cosa, per compiacere Tg5 e Libero che hanno un pubblico composto, in buona parte, da tamarri di sponda leghista? O dovrei fare il verso a qualche radicalcich di Repubblica che sviene quando sente puzza di plebe? Ma chi se ne frega! Napoli ha omaggiato un suo artista e lo ha fatto in grande come Pino meritava. Stop. Le polemiche, mai come questa volta, le hanno fatte tutti, ma proprio tutti, tranne i napoletani che, nella baraonda mediatico-pregiudiziaria (purtroppo) sono stati, forse, i meno scomposti [SM=x43805]
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11/01/2015 12:51
 
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Massimo Gramellini ieri

"Una gazzarra ignobile. Che i fan si arroghino il diritto di decidere come e quando celebrare un funerale non è più ammirazione, ma animismo. Culto del divo. Una fame vorace di sangue e di dolore che ha bisogno del cadavere non per celebrarlo ma per appropriarsene. Una cosa che mi ha sconvolto vedere quelle facce che volevano il cadavere, lo consideravano cosa loro".
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Re:
Paperino!, 09/01/2015 23:27:

Anche io, nel sentire che il funerale si sarebbe tenuto a Roma, ne ero rimasto un po' amaramente sorpreso.
La sorpresa, però, non doveva divenire polemica.
E' vero che i giornalisti l'hanno cavalcata ad arte, ma diciamoci la verità, certe situazioni ce le andiamo pure a cercare.

Fare polemica su scelte così private è sbagliato. Napoli viene sempre dipinta coi soliti luoghi comuni, ma è anche vero che appena qualcosa si distacca da questi luoghi comuni, trovi sempre quella parte di Napoli che s'offende e dà il ganzo di dipingerla a pummarole e mandolino.

Ho acceso (Dio me ne scansi, error mio) Canale 5 nel pomeriggio, e mi son ritrovato dinanzi una scena raccapricciante: una Piazza Plebiscito con qualche centinaio di persone, 4 stonatissimi a cantare una canzone di Pino, e soprattutto una coppietta di giovanissimi tamarroni che si son piazzati davanti la telecamera a ballare una sottospecie di oscena salsa che doveva essere sensuale.

Questo fatto di fare la sceneggiata per forza, non appartiene a Napoli, ma ad alcuni napoletani si, e non ce ne libereremo mai per colpa loro.

Detto questo: ha cagato fuori tazza mezza Italia e pure il buon Serra, perché poi alla fine, arrivate le masse, il funerale è stato retorico, emozionante, ma di sobrio e composta commozione, alla faccia e tutt quant.
Un saluto bellissimo di una grande città a un suo grande artista, con buona pace dei tamarroni (diluitisi nella folla) e di tutti i piccoli grandi soliti luoghi comuni su questa città.
Ciao Pino.



Giuro che anche io quando ho visto questa scena (tra l'altro in diretta su rai1, quindi non solito trash alla D'Urso) ho pensato che fosse giusta la scelta di non celebrare i funerali a Napoli, rispettando il carattere di Pino, lontanissimo da questo genere di spettacolarizzazione.
Poi, però, ho visto pure la compostezza e dignità del funerale in Plebiscito, come sottolineavi tu, ed è stato bello e giusto così.

Ora sento già discussioni sull'eredità...Questo è il vero schifo.













"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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