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MAFIA CAPITALE

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2014 09:45
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05/12/2014 20:51
 
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sorpresa?
Molto semplicemente: l'inchiesta è stata per voi una sorpresa o non? Insomma: bomba o non bomba?

Non aggiungo altro, sennò qualcuno dice che c'è del moralismo in quel che dico[SM=g2725401] [SM=g2725402] .
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05/12/2014 21:39
 
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“Alla Gabanelli una sola risposta: querela per diffamazione e risarcimento danni per le menzogne contro Roma“, così il sindaco di allora, Gianni Alemanno, dopo la trasmissione di una puntata di Report curata da Paolo Mondani e intitolata Romanzo Capitale. A seguire una nota del suo ufficio stampa che comunicava: “Nella giornata di oggi il sindaco di Roma ha dato mandato all’ufficio legale di sporgere querela per diffamazione con richiesta di risarcimento danni per conto suo personale e della istituzione Roma capitale nei confronti del programma Report…“.

Come se non bastasse riuscirono persino a precisare che: “L’unico interesse della trasmissione è quella di rappresentare in modo negativo l’operato della amministrazione comunale e la stessa immagine di Roma”. Mai querela fu più temeraria!

Per coloro che non avessero visto l’inchiesta di Paolo Mondani, un giornalista serio e rigoroso, consigliamo di non perdere, questa sera, 5 Dicembre, su Rai3, la replica integrata da nuovi aggiornamenti. Chi la vedrà o lo rivedrà, avrà modo di scoprire che “Il Marcio su Roma” era già stato denunciato e documentato, chi poteva e doveva intervenire, preferì urlare al complotto ed invocare censure e bavagli. Chi ieri chiedeva risarcimenti alla Gabanelli e a Mondani, quanto dovrebbe pagare oggi per i danni già arrecati alla immagine di “Roma Capitale”?




[SM=g2725402]







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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06/12/2014 14:52
 
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Trovare delle magagne a Roma, una città dove il più pulito ha la rogna, è difficile quanto trovare una passera a Playboy. Ci vuole Sherlock Holmes!
Premio Pulitzer alla Gabanelli subito! Peter Jennings è pronto a tornare sulla terra per nominarla sua erede.

Io in periodi diversi ho vissuto a Roma per un bel po' di tempo, se aveste chiesto a me senza spendere un euro di canone vi avrei raccontato vita, morte e miracoli di questi personaggi che nell'urbe conoscono tutti. Temo non sarebbe un racconto molto interessante.
Sono personaggi talmente noiosi che vanno bene solo per un romanzo di De Cataldo da usare come sonnifero.


Come diceva il presidente Mao, una persona della cui ferocia ci sarebbe tanto bisogno in Italia, il mondo è pieno di gente che quando tu gli indichi la luna loro guardano il dito(Mao la diceva un po' diversamente, ma io sono una persona gentile).

Per chi se lo fosse perso, il vero punto di questa vicenda è che si tratta dell'ennesima dimostrazione di cosa sono le POLITICHE KEYNESIANE che tanti di voi invocano come elemento salvifico per la vita della nazione.
La cultura statolatrica della Gabanelli che vuole lo stato produttore di bene comune ovunque produce Buzzi e Carminati, così come in passato ha prodotto i Penati, Belsito, Batman e via rubando.
La spesa pubblica fuori controllo ha corrotto la nostra Repubblica. Qui i veri colpevoli sono i cittadini italiani irresponsabili che non si preoccupano del potere illimitato del governo, ma anzi lo desiderano nella speranza di esserne beneficiati.
Quei due fascistelli sfigati di Buzzi e Carminati sono vittime.

Prima gli create la tentazione e poi vi lamentate che cedano al peccato sbattendoli in onda con tanto di friccico di piacere stile cultura del grande fratello; contenti voi che pagate o pagherete come contribuenti del futuro, contenti tutti.


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06/12/2014 15:21
 
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Re:
trixam, 06/12/2014 14:52:

Trovare delle magagne a Roma, una città dove il più pulito ha la rogna, è difficile quanto trovare una passera a Playboy. Ci vuole Sherlock Holmes!
Premio Pulitzer alla Gabanelli subito! Peter Jennings è pronto a tornare sulla terra per nominarla sua erede.

Io in periodi diversi ho vissuto a Roma per un bel po' di tempo, se aveste chiesto a me senza spendere un euro di canone vi avrei raccontato vita, morte e miracoli di questi personaggi che nell'urbe conoscono tutti. Temo non sarebbe un racconto molto interessante.
Sono personaggi talmente noiosi che vanno bene solo per un romanzo di De Cataldo da usare come sonnifero.


Come diceva il presidente Mao, una persona della cui ferocia ci sarebbe tanto bisogno in Italia, il mondo è pieno di gente che quando tu gli indichi la luna loro guardano il dito(Mao la diceva un po' diversamente, ma io sono una persona gentile).

Per chi se lo fosse perso, il vero punto di questa vicenda è che si tratta dell'ennesima dimostrazione di cosa sono le POLITICHE KEYNESIANE che tanti di voi invocano come elemento salvifico per la vita della nazione.
La cultura statolatrica della Gabanelli che vuole lo stato produttore di bene comune ovunque produce Buzzi e Carminati, così come in passato ha prodotto i Penati, Belsito, Batman e via rubando.
La spesa pubblica fuori controllo ha corrotto la nostra Repubblica. Qui i veri colpevoli sono i cittadini italiani irresponsabili che non si preoccupano del potere illimitato del governo, ma anzi lo desiderano nella speranza di esserne beneficiati.
Quei due fascistelli sfigati di Buzzi e Carminati sono vittime.

Prima gli create la tentazione e poi vi lamentate che cedano al peccato sbattendoli in onda con tanto di friccico di piacere stile cultura del grande fratello; contenti voi che pagate o pagherete come contribuenti del futuro, contenti tutti.






Tu sì che sai sempre tutto di tutto, potresti diventare il nostro Eroe nazionale! [SM=x43829] Ti prego, la Nazione ha bisogno di uomini illuminati come te, candidati a Premier, fonda un partito [SM=g2725338]







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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06/12/2014 16:41
 
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ciao carol [SM=x43813] !

purtroppo mi sono perso il programma ieri sera, ma grazie per la dritta [SM=x43808] .

Trixam ma tu nella vita cosa fai? perché hai una marea di certezze e informazioni ignote perfino agli inquirenti (che hanno cominciato le indagini solo 2 anni fa).

Ps mi puoi spiegare cosa c'entrano le politiche keynesiane con tutta la storia di Mafia Capitale?
[Modificato da Alessandro.1987 06/12/2014 16:42]
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06/12/2014 17:09
 
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Sorpresa sicuramente no.
Il livello di corruzione della cosa pubblica in Italia è diventato così palese da strabordare da tutte le parti: ogni tanto tirano fuori qualche scandalo, ma la vera sorpresa per me è ascoltare delle difficoltà di "avvicinare" Marino.

Di tutte le intercettazioni, quella è la cosa che è emersa e che mi ha colpito di più.
Forse, e dico forse, si è trattato semplicemente della difficoltà e diffidenza di avvicinare un personaggio "nuovo", con tutte le persone e contatti che porta con sé...rispetto alla semplicità che si sarebbe avuta se si fosse dovuto trattare con tutto un entourage già conosciuto, consolidato e comprato.

Oppure c'era il rischio che Marino avrebbe avvantaggiato altri politici e altre corruzioni, osteggiando queste consolidatesi con Alemanno...

L'idea che semplicemente Marino si sarebbe scandalizzato e avrebbe denunciato tutto, mi lascia senza parole e stupefatto.
Se fosse così, sarei davvero sorpreso.
Il primo sindaco che denuncia e fa realmente saltare in aria un sistema consolidato di corruzione.

Questa si che sarebbe una bomba, per me.

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07/12/2014 02:31
 
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Re:
peccato che le cose sembrino smentire questa tesi (che salverebbe almeno qualcuno dall'ecatombe).
poi ci meravigliamo se la gente non va a votare. altro che problema di morale, qui è proprio la tenuta dello Stato come sistema e dei presupposti su cui si regge una società a venire meno.

Paperino!, 06/12/2014 17:09:

Sorpresa sicuramente no.
Il livello di corruzione della cosa pubblica in Italia è diventato così palese da strabordare da tutte le parti: ogni tanto tirano fuori qualche scandalo, ma la vera sorpresa per me è ascoltare delle difficoltà di "avvicinare" Marino.

Di tutte le intercettazioni, quella è la cosa che è emersa e che mi ha colpito di più.
Forse, e dico forse, si è trattato semplicemente della difficoltà e diffidenza di avvicinare un personaggio "nuovo", con tutte le persone e contatti che porta con sé...rispetto alla semplicità che si sarebbe avuta se si fosse dovuto trattare con tutto un entourage già conosciuto, consolidato e comprato.

Oppure c'era il rischio che Marino avrebbe avvantaggiato altri politici e altre corruzioni, osteggiando queste consolidatesi con Alemanno...

L'idea che semplicemente Marino si sarebbe scandalizzato e avrebbe denunciato tutto, mi lascia senza parole e stupefatto.
Se fosse così, sarei davvero sorpreso.
Il primo sindaco che denuncia e fa realmente saltare in aria un sistema consolidato di corruzione.

Questa si che sarebbe una bomba, per me.





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08/12/2014 17:57
 
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articolo di Carlo Stagnaro sul Foglio
Spero di dare un contributo alla discussione. Inutile dire che condivido contenuto dell'articolo.

Sarà colpa del neoliberismo? L’inchiesta sulla “mafia capitale”, che segue quella sull’Expo, che segue quella sul Mose, che ne segue infinite altre, riporta il tema della corruzione al centro del dibattito. A prescindere dalle responsabilità dei singoli – che saranno accertate dalla magistratura – è importante evitare una trappola retorica: quella di vedere, in ciascuno di questi episodi, una vicenda isolata, che si presta allo schema narrativo del “re stregone e la sua cupola”. Non ci sono mele marce da cui liberare l’albero dell’Eden per il semplice fatto che non c’è alcun Eden: in Italia la corruzione, a vari livelli, è un fenomeno endemico. Lanciare grida moraliste di stupore non è una soluzione ma solo la ricetta di don Raffaè: quella per cui lo stato “si costerna s’indigna s’impegna poi getta la spugna con gran dignità”. Bisogna rimuoverne le cause strutturali. E, per farlo, bisogna anzitutto capirne le ragioni.


La letteratura economica si misura col tema della corruzione da almeno quarant’anni, e cioè da quando Susan Rose-Ackerman ha pubblicato il fondamentale articolo “The Economics of Corruption”. Quell’articolo mette in luce un aspetto banale ma non ovvio: la corruzione può esistere sia nel settore privato sia nel pubblico, ma è solo nel pubblico che produce conseguenze sistemiche. Questo perché rende friabile il terreno su cui le imprese si muovono e determina un’asimmetria tra gli “insider” che godono di protezione e gli “outsider”. Tutti gli studi empirici, sia riferiti ai paesi sviluppati sia a quelli in via di sviluppo, confermano che la corruzione scoraggia gli investimenti, influenza l’allocazione della spesa pubblica e inibisce la crescita.

Quali sono, però, gli elementi che favoriscono la corruzione, e cosa fare per ostacolarla? Un paper di Paolo Mauro per il Fondo monetario internazionale suggerisce che il brodo di coltura della corruzione è dato dall’ampiezza dell’interventismo pubblico e dalla sua discrezionalità. La corruzione cresce con l’iper-regolamentazione, l’erogazione di sussidi e l’opacità delle scelte e dei processi decisionali. Di conseguenza, scrive Mauro, “la liberalizzazione, la stabilizzazione, la deregolamentazione e la privatizzazione possono ridurre significativamente le opportunità di corruzione”. Un’indagine di George Clark e Lixin Colin Xu per la Banca mondiale a sua volta dimostra che “si può ridurre la corruzione attraverso la privatizzazione e la concorrenza”. La ragione è intuitiva: in un regime concorrenziale, un impiegato infedele può naturalmente prendere bustarelle per agevolare un fornitore, ma normalmente questo determina extra costi che di solito emergono rapidamente, e nella peggiore delle ipotesi possono condurre al fallimento della società stessa. Il pubblico non ha, di norma, gli anticorpi della disciplina di bilancio.

Un’altra caratteristica della corruzione è la sua contiguità alla spesa pubblica, e in particolare alla spesa in conto capitale. Analizzando il caso siciliano, Guglielmo Barone e Gaia Narciso hanno trovato che la mafia si stabilisce preferenzialmente nei comuni che riescono a ottenere trasferimenti pubblici più cospicui. Ciò finisce per “spiazzare” gli investimenti produttivi, ulteriormente abbattendo le prospettive di crescita.

Non è un caso se il livello di corruzione – stimato attraverso l’indice di Transparency International – è correlato a una serie di indicatori che rilevano l’apertura del mercato e la qualità delle istituzioni, quali l’Indice delle liberalizzazioni dell’Istituto Bruno Leoni, l’Indice della libertà economica della Heritage Foundation, l’indicatore sulla Regulatory Quality della Banca mondiale, e misure di performance come la classifica Doing Business e quella della competitività del World Economic Forum. Incrociando tutti questi indicatori emergono le debolezze strutturali dell’Italia. Liberalizzazioni e privatizzazioni servono a contenere la corruzione perché implicano una restrizione del perimetro dei favori possibili. Ma questo non è sufficiente. Finché esistono poteri pubblici, esisteranno opportunità di corruzione: come ha detto una volta Gary Becker, “abolite lo stato e abolirete la corruzione”. Senza spingersi a lambire il territorio dell’anarchia, però, c’è molto da fare. Se liberalizzazioni e privatizzazioni erodono il beneficio atteso dalla corruzione, infatti, l’erogazione di sanzioni adeguate ne accresce il costo. Le pene, soprattutto, devono essere credibili: più che grida manzoniane, serve una giustizia ben funzionante.

Un ultimo aspetto riguarda la trasparenza e la governance dei processi pubblici. Rendere visibili le transazioni tra il privato è cruciale, così come lo è limitare le “prelature personali” all’interno della Pubblica amministrazione. Le best practice internazionali, per esempio, prevedono la sistematica rotazione dei dirigenti apicali della Pa, per evitare il formarsi di consorterie e il consolidarsi di rapporti.

I migliori alleati di corrotti e corruttori, insomma, sono l’interventismo pubblico, le lungaggini giudiziarie e le rigidità burocratiche. I loro nemici sono invece le riforme che obbligano lo stato a fare poche cose e farle bene. Non sorprende dunque che i fatti di cui si parla anche in questi giorni riguardino appalti o imprese pubbliche. La presenza dello stato nell’economia è il cortile di casa della cattiva politica. La corruzione è nello stato: la legalità è liberista.
[Modificato da giusperito 08/12/2014 17:58]
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08/12/2014 21:34
 
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Re: articolo di Carlo Stagnaro sul Foglio
giusperito, 08/12/2014 17:57:

Spero di dare un contributo alla discussione. Inutile dire che condivido contenuto dell'articolo.

Sarà colpa del neoliberismo? L’inchiesta sulla “mafia capitale”, che segue quella sull’Expo, che segue quella sul Mose, che ne segue infinite altre, riporta il tema della corruzione al centro del dibattito. A prescindere dalle responsabilità dei singoli – che saranno accertate dalla magistratura – è importante evitare una trappola retorica: quella di vedere, in ciascuno di questi episodi, una vicenda isolata, che si presta allo schema narrativo del “re stregone e la sua cupola”. Non ci sono mele marce da cui liberare l’albero dell’Eden per il semplice fatto che non c’è alcun Eden: in Italia la corruzione, a vari livelli, è un fenomeno endemico. Lanciare grida moraliste di stupore non è una soluzione ma solo la ricetta di don Raffaè: quella per cui lo stato “si costerna s’indigna s’impegna poi getta la spugna con gran dignità”. Bisogna rimuoverne le cause strutturali. E, per farlo, bisogna anzitutto capirne le ragioni....



Questa prima parte dell'articolo la condivido al 100% e la sottoscrivo mille volte.
Sulle possibili soluzioni il discorso si fa meno cristallino...il concetto di riduzione dello Stato o di privatizzazioni generalizzate non mi entusiasma in tutti i settori, poiché il privato porta con sé altri tipi di "mancanze", e vi sono alcuni settori dove le garanzi che assicura il pubblico non sarebbero riproducibili.

Penso, ad esempio, al tipo di fiducia che posso avere verso l'acqua pubblica. Sia in termini di controlli che di costi.
Una gestione privata della stessa porterebbe a una serie di storture e "tagli" su aspetti che nel privato non sarebbero essenziali, che non mi potrebbero mai entusiasmare.

Un processo di privatizzazione che fosse mirato, e non avvenisse in maniera acritica e a tappeto, invece...e che mirasse a privatizzare soprattutto i sistemi corrotti di gestione delle opere e degli appalti pubblici...un sistema del genere mi vedrebbe profondamente favorevole.
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08/12/2014 22:49
 
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Sull'acqua pubblica le evidenze empiriche di costi e di controlli dicono altro :P

p.s. che poi è erroneo parlare di acqua pubblica, in quanto si dovrebbe parlare di gestione della distribuzione dell'acqua (cosa a mio avviso molto diversa)
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10/12/2014 18:51
 
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Re: Re:
Suprema.Moltheni, 06/12/2014 15:21:




Tu sì che sai sempre tutto di tutto, potresti diventare il nostro Eroe nazionale! [SM=x43829] Ti prego, la Nazione ha bisogno di uomini illuminati come te, candidati a Premier, fonda un partito [SM=g2725338]




Grazie della fiducia, ma ho cominciato le pratiche per rinunciare alla cittadinanza. Non potrei mai essere il leader di un popolo di accattoni disperati. Come diceva un grande illuminato: un padrone si giudica dai suoi servi.
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10/12/2014 18:53
 
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Re:
Alessandro.1987, 06/12/2014 16:41:

ciao carol [SM=x43813] !

purtroppo mi sono perso il programma ieri sera, ma grazie per la dritta [SM=x43808] .

Trixam ma tu nella vita cosa fai? perché hai una marea di certezze e informazioni ignote perfino agli inquirenti (che hanno cominciato le indagini solo 2 anni fa).

Ps mi puoi spiegare cosa c'entrano le politiche keynesiane con tutta la storia di Mafia Capitale?




Faccio lo Gigolò e ho un sacco di clienti che mi fanno confidenze.

Comunque ti assicuro che a Roma li conoscono tutti questi personaggi a cominciare dai magistrati. A Roma Nord, uno dei posti dove questi spadroneggiano, ci sono interi complessi residenziali, ristrutturati o tirati su dai palazzinri finiti nelle mille inchieste di questi anni compresa questa, abitati da magistrati e funzionari di polizia vari. Una strada la chiamano significativamente la via dei giudici. Per trovare questi personaggi non dovevano fare altro che affacciarsi dall finestra.


Se hanno deciso di farli fuori è perché qualcuno deve prenderne il posto in singolare concomitanza con i cambiamenti politici all'interno del Pd. Ricordate che a Roma morto un papa se ne fa sempre un altro.
Roma era un bastione dell'antirenzismo con uomini della vecchia guardia come Bettini che ora saranno agevolmente silurati permettendo al premier di aggiungere un'altra casamatta sulla scacchiera della conquista del potere assoluto. L'ottimo dottor Pignatone, detto con il massimo del rispetto, è cascato dal cielo come l'uomo della
provvidenza per il televenditore fiorentino.
E il bello è che tutti se la prendono solo con i coglionazzi della destra, mentre lo scandalo è in gran parte a sinistra.

Sarebbe stato il delitto perfetto se non avessero mostrato il video dove i poveri Ros mettono la grande professionaità al servizio di un reality show rovinato dal boss che viaggia in Smart.

Ps Queste sono le politiche keynesiane, tassare gli onesti per dare a BUzzi in modo da sostenere la domanda globale.
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10/12/2014 19:01
 
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Re:
Paperino!, 06/12/2014 17:09:

Sorpresa sicuramente no.
Il livello di corruzione della cosa pubblica in Italia è diventato così palese da strabordare da tutte le parti: ogni tanto tirano fuori qualche scandalo, ma la vera sorpresa per me è ascoltare delle difficoltà di "avvicinare" Marino.

Di tutte le intercettazioni, quella è la cosa che è emersa e che mi ha colpito di più.
Forse, e dico forse, si è trattato semplicemente della difficoltà e diffidenza di avvicinare un personaggio "nuovo", con tutte le persone e contatti che porta con sé...rispetto alla semplicità che si sarebbe avuta se si fosse dovuto trattare con tutto un entourage già conosciuto, consolidato e comprato.

Oppure c'era il rischio che Marino avrebbe avvantaggiato altri politici e altre corruzioni, osteggiando queste consolidatesi con Alemanno...

L'idea che semplicemente Marino si sarebbe scandalizzato e avrebbe denunciato tutto, mi lascia senza parole e stupefatto.
Se fosse così, sarei davvero sorpreso.
Il primo sindaco che denuncia e fa realmente saltare in aria un sistema consolidato di corruzione.

Questa si che sarebbe una bomba, per me.





Marino si è opposto senza rendersene conto. Solo quando hanno cercato di farlo fuori con la storia delle multe ha capito.
Si tratta di un'ottima persona, solo che questo non basta ed è totalmente inadeguato al ruolo. Per questo dovrebbe dimettersi.
Lui dice di non essere Sherlock Holmes, come Veltroni che ricorda con i toni evangelici tipici che lui era un brava persona.

Ma sapere queste cose è il lavoro del sindaco, se non lo sanno significa non sanno fare il loro lavoro.
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11/12/2014 12:46
 
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Re: Re:
non condivido la tesi della correlazione e del nesso di causalità tra politiche keynesiane di intervento pubblico e fenomeni di corruzione, concussione etc.
Se fosse così semplice come dici, non ci ritroveremmo al 69° posto della classifica dei Paesi più corrotti del mondo; non ci troveremmo dopo Paesi che della politica keynesiana hanno fatto la propria bandiera e non verremmo dopo Sud Africa (appena 25 anni fa ostaggio dell'apartheid mentre l?italia era a pieno titolo nel G7) e Kuwait.
Il problema non è l'idea/politica keynesiana ma l'applicazione che se ne fa. E qui torniamo a Platone e alla Kallipolis: quis custodiet ipsos custodes? In Italia la soluzione è ancora in alto mare (forse perché qui non c'è nessuna Kallipolis). In altri Paesi, invece, i controlli ci sono e c'è maggiore senso dello Stato e rispetto della cosa pubblica. Non è una questione di morale, Trixam, si chiama rispetto per ciò che si rappresenta e ciò che si è (non per ciò che si ha o si vorrebbe avere).
Volendo utilizzare una metafora: puoi giocare a calcio con tutti gli schemi possibili, anche adattandoli all'avversario che devi incontrare, ma se in squadra hai i giocatori del Bari del 2008/2009 [SM=g2725402] ....

per il resto non dubito che tutti a Roma sapessero dell'esistenza di questi gruppi di potere, sarebbe ingenuo pensarlo; soprattutto per chi sia nato a Napoli. Dico solo che colpisce sentirti sempre dire che quello che è nuovo o sorprende gli altri, a te è quasi sempre già noto da tempo e soprattutto che la soluzione è sempre un'altra rispetto a quella individuata dagli altri (come nel caso delle multinazionali, in relazione al cui tema ti ho fatto varie domande rimaste ancora senza risposta).


trixam, 10/12/2014 18:53:




Faccio lo Gigolò e ho un sacco di clienti che mi fanno confidenze.

Comunque ti assicuro che a Roma li conoscono tutti questi personaggi a cominciare dai magistrati. A Roma Nord, uno dei posti dove questi spadroneggiano, ci sono interi complessi residenziali, ristrutturati o tirati su dai palazzinri finiti nelle mille inchieste di questi anni compresa questa, abitati da magistrati e funzionari di polizia vari. Una strada la chiamano significativamente la via dei giudici. Per trovare questi personaggi non dovevano fare altro che affacciarsi dall finestra.


Se hanno deciso di farli fuori è perché qualcuno deve prenderne il posto in singolare concomitanza con i cambiamenti politici all'interno del Pd. Ricordate che a Roma morto un papa se ne fa sempre un altro.
Roma era un bastione dell'antirenzismo con uomini della vecchia guardia come Bettini che ora saranno agevolmente silurati permettendo al premier di aggiungere un'altra casamatta sulla scacchiera della conquista del potere assoluto. L'ottimo dottor Pignatone, detto con il massimo del rispetto, è cascato dal cielo come l'uomo della
provvidenza per il televenditore fiorentino.
E il bello è che tutti se la prendono solo con i coglionazzi della destra, mentre lo scandalo è in gran parte a sinistra.

Sarebbe stato il delitto perfetto se non avessero mostrato il video dove i poveri Ros mettono la grande professionaità al servizio di un reality show rovinato dal boss che viaggia in Smart.

Ps Queste sono le politiche keynesiane, tassare gli onesti per dare a BUzzi in modo da sostenere la domanda globale.




[Modificato da Alessandro.1987 11/12/2014 12:49]
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11/12/2014 12:51
 
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Re: Re: Re:
vero. ma è anche vero che se i servi sono quello che sono, spesso dipende anche dai capi.

trixam, 10/12/2014 18:51:




Grazie della fiducia, ma ho cominciato le pratiche per rinunciare alla cittadinanza. Non potrei mai essere il leader di un popolo di accattoni disperati. Come diceva un grande illuminato: un padrone si giudica dai suoi servi.




[Modificato da Alessandro.1987 11/12/2014 12:51]
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Re: Re: Re: Re:
Alessandro.1987, 11/12/2014 12:51:

vero. ma è anche vero che se i servi sono quello che sono, spesso dipende anche dai capi.








Il problema è che i capi li scegliamo tra i servi, perché se uno si sveglia e decide che le cose devono cominciare a rigare in altro modo, minimo minimo lo ammazziamo.
Quello della corruzione in Italia non è un fenomeno episodico, ma strettamente sistemico.
Non farne parte, significa non poter ambire a posizioni di potere nel sistema politico, o essere un pazzo che si propone di sfasciare tutto e di esser tacciato di anarchia.
Messo all'indice, sospettato, disprezzato ed isolato.
Questo, quando la soluzione non è direttamente sopprimerlo.

E' chiaro che i capi sono così, perché è così il popolo. Su questo non ho nessuna illusione: siamo un popolo che pratica la corruzione e la considera parte integrante del saper vivere civile. E' sempre stato così, al di là delle dichiarazioni di opportunità che si fanno pubblicamente.
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12/12/2014 11:58
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
purtroppo hai ragione.

Paperino!, 11/12/2014 13:07:




Il problema è che i capi li scegliamo tra i servi, perché se uno si sveglia e decide che le cose devono cominciare a rigare in altro modo, minimo minimo lo ammazziamo.
Quello della corruzione in Italia non è un fenomeno episodico, ma strettamente sistemico.
Non farne parte, significa non poter ambire a posizioni di potere nel sistema politico, o essere un pazzo che si propone di sfasciare tutto e di esser tacciato di anarchia.
Messo all'indice, sospettato, disprezzato ed isolato.
Questo, quando la soluzione non è direttamente sopprimerlo.

E' chiaro che i capi sono così, perché è così il popolo. Su questo non ho nessuna illusione: siamo un popolo che pratica la corruzione e la considera parte integrante del saper vivere civile. E' sempre stato così, al di là delle dichiarazioni di opportunità che si fanno pubblicamente.




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19/12/2014 14:55
 
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a quanto pare, ascoltando i tg, la grande onda è ancora lontana dall'arrestarsi.
20/12/2014 13:08
 
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ridurre Keynes a solo spesa pubblica significa non conoscere il XII capitolo della teoria generale "lo stato dell'aspettativa di lungo termine". Quanto alla corruzione sicuramente può condurre ad una allocazione inefficiente delle risorse pubbliche e va combattuta anche solo per un fatto etico, ma da qui ad additarla come causa del debito pubblico ce ne passa eccome. Vi riporto alcuni rilievi di un libro che sto leggendo:
1) dai grafici non risulta esserci alcuna relazione causale rilevante tra corruzione e debito pubblico. Due esempi: Giappone corruzione bassa d.p. alto; Angola corr. alta deb. pu. basso
2)come si misura la corruzione se è un fenomeno occulto? Ci si riferisce a quella percepita, cioè a quella che risulta da fonti come questionari somministrati a famiglie e imprese. In un paese esterofilo come il nostro e con una stampa che fa dell' autorazzismo la sua missione, i sondaggi finiscono per essere distorti.
3)per coloro che dicono che la soluzione è privatizzare, domando: se c'è un corrotto(pubblico) deve esserci anche un corruttore(privato). Non a caso il codice distingue la concussione dalla corruzione e dall'induzione indebita, dove punisce anche il privato per il vantaggio indebito conseguito.La soluzione sarebbe dare tutto in mano ai corruttori?? Gli USA, popolo molto più pragmatico del nostro, hanno di fatto istituzionalizzato la corruzione chiamandola lobbying. Si riconosce l'influenza sulle istituzioni delle multinazionali che cercano di tutelare i loro legittimi interessi e la si procedimentalizza, rendendola quanto più chiara e trasparente (basta vedere la loro disciplina sui finanziamenti privati ai partiti). A Bruxelles di lobby ce ne sono una infinità ma è tutto opaco. Intanto, però ciò che è certo è: Verheugen( vicepresidente commissione) lavora per Royal Bank of Scotland; Kuneva, commissario per tutela consumatori è nel board di BNP Paribas
5) Si prende sempre ad esempio la Germania eppure oltre ad avere una magistratura non indipendente dall'esecutivo (quindi molto facile stoppare le inchieste che possono dare fastidio), dai dati risulta che il livello di tangenti pesa da loro per 250 miliardi di € (da noi 280€) e hanno però il livello di sommerso più grande d'Europa, vi invito a leggere questo articolo www.panorama.it/economia/tedeschi-mazzettari-incalliti/. Basta poi informarsi su tutto quello che ha combinato la Siemens che ha patteggiato con i tribunali americani l'accusa di corruzione di funzionari statunitensi pagando una multa da 2.5 miliardi di €.
Non siamo un popolo ne peggiore ne migliore degli altri e le cause macroeconomiche della nostra crisi stanno da altre parti per come la vedo io
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21/12/2014 09:45
 
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Re:
molto interessante l'articolo di panorama...per il resto condivido quello che dici a proposito delle politiche keynesiane, è quello che cerco di dire da mesi [SM=x43799] .


wolf89@, 20/12/2014 13:08:

ridurre Keynes a solo spesa pubblica significa non conoscere il XII capitolo della teoria generale "lo stato dell'aspettativa di lungo termine". Quanto alla corruzione sicuramente può condurre ad una allocazione inefficiente delle risorse pubbliche e va combattuta anche solo per un fatto etico, ma da qui ad additarla come causa del debito pubblico ce ne passa eccome. Vi riporto alcuni rilievi di un libro che sto leggendo:
1) dai grafici non risulta esserci alcuna relazione causale rilevante tra corruzione e debito pubblico. Due esempi: Giappone corruzione bassa d.p. alto; Angola corr. alta deb. pu. basso
2)come si misura la corruzione se è un fenomeno occulto? Ci si riferisce a quella percepita, cioè a quella che risulta da fonti come questionari somministrati a famiglie e imprese. In un paese esterofilo come il nostro e con una stampa che fa dell' autorazzismo la sua missione, i sondaggi finiscono per essere distorti.
3)per coloro che dicono che la soluzione è privatizzare, domando: se c'è un corrotto(pubblico) deve esserci anche un corruttore(privato). Non a caso il codice distingue la concussione dalla corruzione e dall'induzione indebita, dove punisce anche il privato per il vantaggio indebito conseguito.La soluzione sarebbe dare tutto in mano ai corruttori?? Gli USA, popolo molto più pragmatico del nostro, hanno di fatto istituzionalizzato la corruzione chiamandola lobbying. Si riconosce l'influenza sulle istituzioni delle multinazionali che cercano di tutelare i loro legittimi interessi e la si procedimentalizza, rendendola quanto più chiara e trasparente (basta vedere la loro disciplina sui finanziamenti privati ai partiti). A Bruxelles di lobby ce ne sono una infinità ma è tutto opaco. Intanto, però ciò che è certo è: Verheugen( vicepresidente commissione) lavora per Royal Bank of Scotland; Kuneva, commissario per tutela consumatori è nel board di BNP Paribas
5) Si prende sempre ad esempio la Germania eppure oltre ad avere una magistratura non indipendente dall'esecutivo (quindi molto facile stoppare le inchieste che possono dare fastidio), dai dati risulta che il livello di tangenti pesa da loro per 250 miliardi di € (da noi 280€) e hanno però il livello di sommerso più grande d'Europa, vi invito a leggere questo articolo www.panorama.it/economia/tedeschi-mazzettari-incalliti/. Basta poi informarsi su tutto quello che ha combinato la Siemens che ha patteggiato con i tribunali americani l'accusa di corruzione di funzionari statunitensi pagando una multa da 2.5 miliardi di €.
Non siamo un popolo ne peggiore ne migliore degli altri e le cause macroeconomiche della nostra crisi stanno da altre parti per come la vedo io




[Modificato da Alessandro.1987 21/12/2014 09:47]
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