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Valerio Mastrandrea - Precario

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2014 18:56
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05/05/2014 19:11
 
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ascoltatela perchè è bellissima [SM=g2725285]





Io sono un precario e me ne vanto
Io c’ho er tempo libero
Me la suono e me la canto
Passo le ore a ragionare
Non faccio conti, non ho preoccupazioni
Io non vivo in funzione delle rotture di coglioni
Il sole nascere lo vedo tutti i giorni
E seduto al bar lo aiuto a tramontare
L’unica fatica è il videopoker, per il resto è tutto un osservare
La gente che cammina, che corre a lavorare
Migliore amico è il Tavor, un po’ l’auricolare
Chi ha bisogno di progettare
Chi si deve manifestare
Chi vuole comunicare
Io al massimo passo le ore a ragionare
Io sono un precario e sto da Dio, me ne vanto
Mi godo il tempo libero
Vivo sano e me la canto
Dal fabbisogno sto lontano
Nei sondaggi non presenzio
Sono invisibile, interinale
Non produco, non sporco
Non ho un massimale
L’assicurazione non m’ha mai cercato
Il canone non l’ho mai pagato
Non ho reddito, non vivo, non esisto

Che condizione mitica!
Non capisco chi la critica
Che male c’è a sopportare
Che danno fanno a non farmi lavorare
Io ho il privilegio di poter ragionare
Io c’ho il dono, c’ho il tempo per pensare
Al bancone sorseggio col padrone
Vedo quanto soffre, quanto si lamenta
La cena di lavoro lo tormenta
La moglie, l’amica, la cognata
Neanche un’ora libera per darsi un’abbronzata
Beh, io il sole non lo pago ce l’ho sempre in calendario
E co le donne c’ho lo sconto, se capisce, so precario
Non ho una posizione o meglio ce ne ho tante
Seduto, sdraiato, sdraiato e poi seduto, seduto e poi sdraiato
Ho il futuro a corto raggio
Quando c’è dura due mesi, si realizza in un istante
Altrochè tutta una vita, che attesa sfiancante
Io ho tanti sogni, in tanti cassettini
Li apro li socchiudo li tolgo li rimetto
Mica un unico grande sogno nel cassetto
Io poi so fortunato:
C’è chi ha studiato
C’è chi l’ha conosciuto il lavoro salariato
Io no, per carità
Io sono nato in cattività
Ho un dono di natura
Per me il posto fisso è sulla croce o è in questura
Interessi mille o se voglio nessuno
Niente orari per l’urbana resistenza
Niente mi riguarda in fatto di scadenza
In fatto di responsabilità
Non rendo a regole nè a modelli di qualità
Non m’entra in testa la flessibilità
L’ozio non è un vizio, ma un’oppurtunità
A quarant’anni ancora dormo da papa’
Pensionato, pessimo esempio di normalità
Qui l’unico normale sono io
Che faccio i conti solo cor pensiero mio
Non voto, non entro in merito
Ma contribuisco all’evoluzione del paese intero
Non sono razzista: amo er lavoro nero
La mia fede è la natura del giorno e delle cose
Il tempo per godere del cielo e di un bel thé
Dopo co.co.co. per me c’è co co dé
Da lontano guardo il libero mercato
Mietere dannati a tempo determinato
Distruggere la vita a colpi d’ambizione:
Farsi una posizione
Non è meglio godere di mancanza di potere
E il mio potere unico è quello di non fare
Quello di pregare il mio santo protettore
Anche lui lavora ad ore
E lo prego di lottare, per me che non mi va
Lo prego di strillare la parola libertà

San Precario esaltato e tanto invocato
Continua la tua lotta anche per me che io so sfiancato
Vegliami, usa la penna dove io ho usato la matita
Rendimi esente dalla leva della vita
La vita non la delego, la vita è solo mia
Allora perchè ieri ho risposto all’agenzia?
Mi sembrava giusto non rifiutare
Ero stanco di pensare
Il tempo libero a volte è micidiale
Unico motivo questo della mia iscrizione interinale
Che intrusione brusca ed efficiente
Che ho fatto nel mondo della gente
L’impatto secco, duro:
Ferito il primo giorno di lavoro
E solo adesso che sto peggio
Caduto da un ponteggio
Solo ora che sto per salutare
Mi merito un consulto, un veloce esaminare
Solo ora capisco di che innocente sopportare
E’ stata piena la mia vita in cui potevo camminare

Il sogno a breve termine può essere malsano
Si avvera in un attimo, si avvera invano
Perchè non lo scegli il cassetto che va aperto
E’ lui che sceglie te, se esisti nel deserto

Son precario e veramente tanto
Me la suono me la canto
A volte mi riascolto
Faccio fatica a credere di crederlo davvero
Ma è l’unico modo per essere sincero
L’unico motivo per cui restare acceso
E’ quello di gridare che non m’hanno mai preso
Mai preso la vita, la voglia, la rabbia
Il nome mio io non l’ho mai scritto sulla sabbia
E anche se valgo poco davanti a un chirurgo
E anche se domani sarò due righe su un quotidiano
Anche se non cammino più, già prima annavo piano
Anche se preoccupo un’azienda per il mio incidente
Non fa niente
Anche se ho sperato di stare in busta paga
L’ho sognato, l’ho pianto, l’ho implorato ad una maga
Anche se ho sonato, me so cantato tante stronzate
Non sono mai caduto vittima di una lavatrice a rate

Io ero precario quanto peso non valgo oro
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro






"Ho visto cose bellissime grazie alla
diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne
insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è
che non smetto di osservare".

(Edgard Degas)

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06/05/2014 17:48
 
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Lo preferisco come attore [SM=x43819]
Ma l'ha scritta lui?












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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06/05/2014 18:56
 
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no, lui l'ha solo letta... è stata scritta da "Articolo 1" (cantautore Peppe Giuffrida) e questo pezzo fa parte di 13 canzoni relative al problema del lavoro per un'iniziativa promossa dall'Unità... iniziativa che non è recente, però mi sembravaancora molto attuale: alcune strofe sono proprio simpatiche [SM=x43819]






"Ho visto cose bellissime grazie alla
diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne
insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è
che non smetto di osservare".

(Edgard Degas)

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