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La casta dei dirigenti pubblici: un primato italiano

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2013 00:17
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14/11/2013 18:32
 
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Seicentocinquantamila dollari di stipendio medio annuale. Con questa cifra record i senior manager della pubblica amministrazione centrale italiana sono i più pagati dell’area Ocse . A dirlo il rapporto «Government at a Glance» che passa in rassegna vizi e virtu’ degli apparati pubblici dei 34 Paesi aderenti all’Ocse.

STIPENDI - Secondo i dati aggiornati al 2011, lo stipendio medio dei manager senior in italia è di 650 mila dollari, al secondo posto ci sono i neozelandesi con 397 mila dollari: oltre 250 mila in meno degli italiani . Un divario che cresce ancora se si guarda la media dei Paesi Ocse: 232mila dollari annui, quasi tre volte meno degli italiani. Per quanto riguarda l’Europa in Francia, un dirigente dello stesso livello guadagna in media 260 mila dollari all’anno, in Germania 231 mila e in Gran Bretagna 348 mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media è di 275 mila dollari.

LA SVOLTA DEL 2012 - Secondo il ministero della Funzione Pubblica riguardo ai dati contenuti nel rapporto servono alcune precisazioni. «La rilevazione è stata compiuta su soli sei ministeri, quelli in comune tra tutti i paesi europei. - si spiega in una nota - I valori più alti rilevati dall’Ocse sono riferiti a casi molto limitati relativi a posizione di vertice, mentre per quanto riguarda le altre categorie dirigenziali i dati sono ampiamente in linea con la media dei paesi Ocse». Secondo la precisazione nel calcolo dei valori - oltre alla retribuzione lorda del dirigente - sono stati inclusi inoltre i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro, che sono molto più alti in Italia rispetto a tutti gli altri paesi considerati, su percentuali vicine al 40%. «Si tratta in ogni caso di dati riferiti all’anno 2011 - conclude il ministero - che non possono dunque tenere conto del drastico intervento legislativo fatto successivamente. Nel 2012 infatti è stato istituito un tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, sottoposto alla verifica degli organi di controllo competenti tra i quali la Corte di Conti, che non permette di superare, anche cumulando, il trattamento economico del Primo presidente della Corte di Cassazione, attestato a 302.937 euro annui lordi».

LA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA - Dai dati Occse emergono altri segnali negativi. L’Italia e’ in coda tra i Paesi avanzati per la fiducia dei cittadini nel governo, nei partiti e nelle banche. Anche verso la giustizia prevale la diffidenza e solo la polizia locale si salva dalla debacle. La Penisola si contraddistingue anche per i tempi biblici dei processi, le difficolta’ della giustizia civile, i «nodi» del sistema scolastico, la scarsa presenza femminile nelle posizioni di vertice .

POCA FIDUCIA - In base ai dati dello studio, nel 2012 meno del 30% degli italiani aveva fiducia nel governo contro il 40% medio dell’area Ocse e su 34 paesi la Penisola non va oltre il 24esimo posto, dietro anche a Cile e Spagna (sondaggio Gallup). Senza sorpresa il Paese piu’ sfiduciato verso i propri governanti è la Grecia (12%), mentre al top c’e’ la Svizzera, dove il Governo si guadagna il plauso dell’80% dei cittadini. Anche banche e istituzioni finanziarie ispirano scarso affidamento, visto che solo due italiani su dieci si pronunciano a loro favore. La fiducia nei media a sua volta non brilla, fermandosi al 35% degli interpellati, mentre in Spagna supera il 50% e in Canada e Cile il 60%. Il sistema giudiziario, ritenuto affidabile da circa quattro italiani su dieci, resta sotto la media Ocse che è del 50%. La polizia locale invece brilla, raccogliendo la fiducia di oltre il 70% della popolazione. Un altro capitolo tormentato è quello della giustizia: i quasi 600 giorni che in media servono in Italia per arrivare a una sentenza di primo grado sono i piu’ lunghi di tutta l’area Ocse. Per la giustizia civile valutata sulla base di accessibilità, efficacia, imparzialità e competenza, l’Italia e’ al terzultimo posto tra i Paesi Ocse (precede solo Turchia e Messico) ed è quart’ultima per l’applicazione delle norme in generale.

ISTRUZIONE - Tasto dolente anche l’istruzione, dove la Penisola è penultima nella spesa rispetto al totale delle uscite statali (8,5%) e sono a fondo classifica il grado di soddisfazione verso le scuole (60% contro la media Ocse del 70% e percentuali attorno al 90% nei Paesi nordici), come pure i salari degli insegnanti. Lascia a desiderare secondo gli italiani pure la qualità del servizio sanitario (sestultima).


corriere.it
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14/11/2013 18:34
 
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Visto? Almeno in una classifica l'italia è al top.
Un dirigente pubblico italiano guadagna non solo più di quello sfigato del presidente degli Stati Uniti ma anche più di un managing director della Goldman Sachs o della Johnson & Johnson o della Coca Cola.

Non so se è colpa dell'euro o della merkel o di tutti e due.
14/11/2013 19:31
 
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Mi sta venendo il sospetto. Non è che per caso sei Michele Boldrin?? Dal modo in cui ti poni, veramente mi sembra di star ascoltando lui. Cmq, è naturale che ci sia anche un problema redistributivo in italia. Ieri, ad esempio alla Gabbia, Boldrin ha fatto una proposta secondo me condivisibilissima per quanto riguarda il tema dei pensionati d'oro. Ed anche la questione degli stipendi dei manager pubblici è da offrontare come tu giustamente rilevi. Sono questioni che oltre a portare un netto risparmio per le casse statali, consentirebbero di drenare redditto da chi ha tanto a chi ha poco o nulla e in questo modo ne beneficerebbe la spesa per consumi.Ma qui torniamo al punto dell'euro. Se in questo momento lo Stato desse un aiuto in termini di reddito a chi ha bisogno, questi soldi in più finirebbero cmq per essere spesi nell'acquisto di beni esteri, in particolare tedeschi, semplicemente perché meno costosi o se preferisci più competitivi e il problema non si risolve. Quindi delle due l'una: o le nostre aziende recuperano competitività tagliando gli stipendi dei lavoratori, o usciamo dall'euro e svalutando riacquistiamo un pò di competitività.
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15/11/2013 16:06
 
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Tagliare gli stipendi dei lavoratori o svalutarli non è la stessa cosa?


Non riesco a capire come mai l'attenzione si rivolga all'euro e non al sistema Paese che è pessimo.
Non voglio entrare nella questione monetaria anche in questo post, ma non sarebbe forse il caso di partire dall'enorme quantità di tasse che gravano su lavoro e su imprese piuttosto che pensare a far filosofia sulla moneta migliore?
L'Italia ha un evidente problema: le tasse sono estremamente alte e non svolgono alcuna funzione sociale o redistributiva.
Prima di andare ad indagare i massimi sistemi partirei dalla difficoltà del piccolo imprenditore di resistere alla pressione fiscale. Potremmo anche vendere all'estero i nostri prodotti, ma non cambierebbe l'enormità della pressione fiscale e l'impossibilità di resistere.


edit:
avendo avuto modo di conoscere Michele Boldrin e di averne condiviso percorso fino ad oggi, devo dire che trixam boldriano lo sarà per carattere, ma credo che condividerebbe pochissimo del pensiero politico\economico del nuovo Boldrin.
[Modificato da giusperito 15/11/2013 16:10]
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Re:
wolf89@, 14/11/2013 19:31:

Mi sta venendo il sospetto. Non è che per caso sei Michele Boldrin?? Dal modo in cui ti poni, veramente mi sembra di star ascoltando lui. Cmq, è naturale che ci sia anche un problema redistributivo in italia. Ieri, ad esempio alla Gabbia, Boldrin ha fatto una proposta secondo me condivisibilissima per quanto riguarda il tema dei pensionati d'oro. Ed anche la questione degli stipendi dei manager pubblici è da offrontare come tu giustamente rilevi. Sono questioni che oltre a portare un netto risparmio per le casse statali, consentirebbero di drenare redditto da chi ha tanto a chi ha poco o nulla e in questo modo ne beneficerebbe la spesa per consumi.Ma qui torniamo al punto dell'euro. Se in questo momento lo Stato desse un aiuto in termini di reddito a chi ha bisogno, questi soldi in più finirebbero cmq per essere spesi nell'acquisto di beni esteri, in particolare tedeschi, semplicemente perché meno costosi o se preferisci più competitivi e il problema non si risolve. Quindi delle due l'una: o le nostre aziende recuperano competitività tagliando gli stipendi dei lavoratori, o usciamo dall'euro e svalutando riacquistiamo un pò di competitività.




Se Fassina leggesse questa teoria andrebbe in estasi, una giustificazione perfetta per aumentare le tasse: togliere soldi ai tedeschi!
Capito Gius? Aumentare le tasse è un atto di resistenza! E anche per oggi abbiamo fatto il nostro.

Per il resto, ti ho dato degli spunti se tu poi vuoi credere alla teologia della svalutazione no problem, chi vuol essere lieto sia.

Questo naturalmente ricordando che alla svalutazione dovete arrivare vivi e qui si ragiona sempre come se l'exit fosse una passeggiata di salute e non avesse gli effetti di una guerra nucleare.

Ti lascio un post datato ma ancora attuale di un economista di Berkeley che rifletteva proprio sull'uscita dell'italia dall'euro.
www.voxeu.org/article/eurozone-breakup-would-trigger-mother-all-financia...

Se immagino tutto questo processo guidato dai burocrati da 600.000 dollari che hanno prodotto il disastro attuale, potrebbe essere anche peggio.

Ps Michele mi sta umanamente simpatico, su alcune cose è un genio.
Ma io e lui sul almeno il 50% delle cose la pensiamo diversamente.
Una volta abbiamo discusso e lui ha detto che ero un comunista inconsapevole.




16/11/2013 11:39
 
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Perché il problema è prima di tutto macroeconomico. Magari fosse sufficiente la logica: "taglio la spesa pubblica così abbasso le tasse e tutto si risolve"; se fosse così semplice basterebbero i ragionieri, le università di economia nemmeno esisterebbero. I problemi macroeconomici non li puoi affrontare con la logica microeconomica, un sistema nel suo complesso non lo gestisci con la semplice logica del buon padre di famiglia. Per trixam,in particolare, voglio evidenziargli questo post goofynomics.blogspot.it/2012/03/cosa-sapete-della-produttiv... , dove si spiega in maniera chiarissima che sono le esportazioni a causare la produttività e non il contrario. Ti riporto degli estratti: " ogni volta che l’Italia ingessava la propria valuta, penalizzando le proprie esportazioni, la produttività cominciava a declinare. Quando i cambi si riallineavano si ripartiva. Che poi è proprio quello che ci dice questa analisi: cambio ingessato, meno esportazioni, meno produttività, e viceversa."
"Gli omodossi (anche detti prekeynesiani) tendono a vedere la crescita economica in un’ottica ingegneristica: ci sono le macchine e i lavoratori, più macchine compri e più lavoratori assumi, più produci. La crescita economica, loro, la spiegano esclusivamente dal lato della produzione, ovvero, come dicono gli economisti, dell’offerta. Loro, gli omodossi, non si preoccupano di sapere chi comprerà quello che viene prodotto, perché partono dal presupposto (detto legge di Say) che l’offerta crei la propria domanda. Un presupposto già dubbio in teoria, e abbastanza screditato in pratica. Se l’offerta crea la propria domanda, perché la Thyssen-Krupp ha dovuto pagare 150 milioni di euro di mazzette per farsi comprare i propri sommergibili dalla Grecia? Il sommergibile basta produrlo, poi lo porti al mercato (in un cestino) e qualcuno lo comprerà, perché siccome per produrlo hai distribuito redditi, e chiunque ha soldi in tasca li spende subito (altra intuizione di quel geniaccio di un Fisher), ecco che tornerai a casa col cestino vuoto e le tasche piene.O no? NO. L’esperienza mostra che la domanda può effettivamente porre un vincolo alla crescita economica e la storia economica fornisce decine di conferme: le grandi potenze economiche nella fase del proprio decollo hanno regolarmente praticato politiche mercantilistiche, fondate sull’essere liberiste a casa altrui e protezioniste a casa propria, semplicemente perché per promuovere la crescita del proprio prodotto e quindi della propria produttività era indispensabile dotarsi di mercati di sbocco di taglia adeguata."
Poi vabbè sicuramente ci saranno altri economisti che la pensano diversamente, alla fine come dici tu ognuno sceglie a chi credere e solo la storia ci dirà chi ha avuto ragione
[Modificato da wolf89@ 16/11/2013 11:40]
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16/11/2013 13:12
 
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La verità è che tanto nel settore pubblico, quanto nel privato, abbiamo i migliori dirigenti del mondo.

E questa mia affermazione, invero apparentemente iperbolica, ve la posso dimostrare:

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Re:
Paperino!, 16/11/2013 13:12:

La verità è che tanto nel settore pubblico, quanto nel privato, abbiamo i migliori dirigenti del mondo.

E questa mia affermazione, invero apparentemente iperbolica, ve la posso dimostrare:





E' una battuta? [SM=g2725335]
Il Tizio nel video è al limite del ridicolo... Quel discorso lo poteva fare chiunque, il problema sono i risultati, e la Telecom non mi pare ne abbia fatti molti negli ultimi anni... Se l'azienda non cresce i dirigenti andrebbero esonerati, altro che stipendiati [SM=g2725401]












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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Re:
wolf89@, 16/11/2013 11:39:

Perché il problema è prima di tutto macroeconomico. Magari fosse sufficiente la logica: "taglio la spesa pubblica così abbasso le tasse e tutto si risolve"; se fosse così semplice basterebbero i ragionieri, le università di economia nemmeno esisterebbero. I problemi macroeconomici non li puoi affrontare con la logica microeconomica, un sistema nel suo complesso non lo gestisci con la semplice logica del buon padre di famiglia. Per trixam,in particolare, voglio evidenziargli questo post goofynomics.blogspot.it/2012/03/cosa-sapete-della-produttiv... , dove si spiega in maniera chiarissima che sono le esportazioni a causare la produttività e non il contrario. Ti riporto degli estratti: " ogni volta che l’Italia ingessava la propria valuta, penalizzando le proprie esportazioni, la produttività cominciava a declinare. Quando i cambi si riallineavano si ripartiva. Che poi è proprio quello che ci dice questa analisi: cambio ingessato, meno esportazioni, meno produttività, e viceversa."
"Gli omodossi (anche detti prekeynesiani) tendono a vedere la crescita economica in un’ottica ingegneristica: ci sono le macchine e i lavoratori, più macchine compri e più lavoratori assumi, più produci. La crescita economica, loro, la spiegano esclusivamente dal lato della produzione, ovvero, come dicono gli economisti, dell’offerta. Loro, gli omodossi, non si preoccupano di sapere chi comprerà quello che viene prodotto, perché partono dal presupposto (detto legge di Say) che l’offerta crei la propria domanda. Un presupposto già dubbio in teoria, e abbastanza screditato in pratica. Se l’offerta crea la propria domanda, perché la Thyssen-Krupp ha dovuto pagare 150 milioni di euro di mazzette per farsi comprare i propri sommergibili dalla Grecia? Il sommergibile basta produrlo, poi lo porti al mercato (in un cestino) e qualcuno lo comprerà, perché siccome per produrlo hai distribuito redditi, e chiunque ha soldi in tasca li spende subito (altra intuizione di quel geniaccio di un Fisher), ecco che tornerai a casa col cestino vuoto e le tasche piene.O no? NO. L’esperienza mostra che la domanda può effettivamente porre un vincolo alla crescita economica e la storia economica fornisce decine di conferme: le grandi potenze economiche nella fase del proprio decollo hanno regolarmente praticato politiche mercantilistiche, fondate sull’essere liberiste a casa altrui e protezioniste a casa propria, semplicemente perché per promuovere la crescita del proprio prodotto e quindi della propria produttività era indispensabile dotarsi di mercati di sbocco di taglia adeguata."
Poi vabbè sicuramente ci saranno altri economisti che la pensano diversamente, alla fine come dici tu ognuno sceglie a chi credere e solo la storia ci dirà chi ha avuto ragione




Dopo aver letto l'articolo di Bagnai sono davvero scioccato, questo sta fuori di brutto. Sta ancora a Kaldor-Thirlwall.
E gli permettono di insegnare in una università pubblica? Poi capisci perché l'università pubblica è alla canna del gas.
Come se a scuola si insegnasse il creazionismo.

Rimando ai due magistrali articoli del professor Monacelli. Sono un po' più ostici di quelli di Bagnai ma appunto perché dire una cazzata è facilissimo mentre smontarla ci vuole una valanga di tempo.

noisefromamerika.org/articolo/euro-domanda-produttivita-viaggio-nel-mito...

noisefromamerika.org/articolo/euro-domanda-produttivita-viaggio-nel-mito...

Resto poi in fiduciosa attesa di sapere come si esce dall'euro senza incenerire il paese. Giusto per curiosità.

Magari riflettendo su 3 punti:
A) Come si rivolve il fatto che le multinazionali italiane(fiat per esempio) che dovrebbero beneficiare della svalutazione hanno le loro sussidiarie di tesoreria all'estero sotto giurisdizione olandese o lussemburghese, due paesi dell'eventuale area del marco, e quindi si ritroverebbero con il debito denominato in moneta straniera? Vedasi cosa successe in Thailandia durante la crisi finanziaria degli anni novanta.

B) Dopo usciti dall'euro perdendo l'accesso ai mercati e con il sistema bancario e assicurativo raso al suolo, come si finanzia la ripresa?

C) Prendiamo Unicredit la quale ha numerose filiali estere come noto. I dirigenti di Unicredit pensando che l'italia esca dall'euro mandano milioni di letterine ai detentori di mutui, prestiti, fidi ecc in cui si comunica la cessione del credito alla filiale tedesca della banca.
Morale della favola: il primo gennaio l'italia esce dall'euro, il 27 arrivano i primi agognati stipendi svalutati in lire e contemporaneamente la rata del mutuo denominata in marchi tedeschi. Diabolici italiani.
Come dici? Che si potrebbe contestare legalmente il tutto? Certo, infatti l'unico sicuro effetto dell'uscita dall'euro sarebbe una gigantesca torta per gli avvocati da sbranare, come è stato con Lehman dove dopo 5 anni le parcelle sono arrivate a 3 miliardi.
Essendo questo un forum giuridico la cosa potrebbe anche fare piacere.

E sia detto che non ho indicato nemmeno i problemi maggiori dell'exit
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Re: Re:
bluesrock, 17/11/2013 10:40:




E' una battuta? [SM=g2725335]
Il Tizio nel video è al limite del ridicolo... Quel discorso lo poteva fare chiunque, il problema sono i risultati, e la Telecom non mi pare ne abbia fatti molti negli ultimi anni... Se l'azienda non cresce i dirigenti andrebbero esonerati, altro che stipendiati [SM=g2725401]




Stai scherzando?
Napoleone a Waterloo ha fatto il suo capolavoro: lui l'ha scoperto e l'ha usato per rilanciare le motivazioni dei dipendenti Tim.
Roba da ri-scriverci i libri di Storia, mica pizza e fichi.
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Re: Re: Re:
Paperino!, 18/11/2013 00:47:




Stai scherzando?
Napoleone a Waterloo ha fatto il suo capolavoro: lui l'ha scoperto e l'ha usato per rilanciare le motivazioni dei dipendenti Tim.
Roba da ri-scriverci i libri di Storia, mica pizza e fichi.



Ok, non avevo colto la tua sottile ironia [SM=g2725400]
Alla fine del video dice pure "Napoletone" [SM=x43819] Già che ci siamo, riscriviamogli pure il nome...Ma poi nessuno ha detto niente in platea? Allora era proprio vera l'aria che respirava [SM=g2725401]
[Modificato da bluesrock 18/11/2013 11:44]












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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Re: Re: Re: Re:
bluesrock, 18/11/2013 11:43:



Ok, non avevo colto la tua sottile ironia [SM=g2725400]
Alla fine del video dice pure "Napoletone" [SM=x43819] Già che ci siamo, riscriviamogli pure il nome...Ma poi nessuno ha detto niente in platea? Allora era proprio vera l'aria che respirava [SM=g2725401]




C'era troppa aria da senso critico, come quando uno vede la partita di pallone, non ce la fa tutti sono professori...
Per questo nessuno ha detto nulla, secondo me [SM=g2725321]

[SM=x43819]
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@trix:
Certo che mb è stato gentile.. Strano.. A me del liberaldelcazzo.. In ogni caso consderato il gruppetto di associazioni con cui sta andando lo statalismo nn dovrebbe essere piú un problema... dopo la strenua difesa dell.italianitá di avio fatta da bussoletti e da esposito credo che bagnai sia il prox spin doctor di Fare.. Quindi porta rispetto.
ALI next to come... milano 30 novembre
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19/11/2013 21:16
 
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Vabbè Gius era un seminario 5 anni fa, prima della fase politica. Per questo ti mettevo in guardia quando tu eri un boldriniano di ferro:d.
Cmq io non mi sento di condannare un uomo che sta cedendo al lato oscuro della Passera. [SM=g2725401]

Su Ali non so quasi niente, ho solo letto un articolo su internet e diciamo che qualche perplessità me l'ha lasciata.
Naturalmente non conosco le dinamiche interne e quindi non ho tutta la prospettiva, però l'idea non capisco bene quale senso abbia.

La prospettiva di allearsi con Montiani e Montezemoliani(ripeto se è quello) non è da un punto di vista liberale meglio di allearsi con Passera.
Mi sembra tutta una questione di puntigli personali peggio di quelli della sinistra italica che del genere è campione. Boh.
Ma è tutto l'approccio da una parte e dall'altra che andrebbe superato semplicemente perché è perdente. A furia di discutere a chi è più giapponese nella jungla si dimentica che vi rivolgete ad un paese dove metà della popolazione vuole politiche economiche e sociali da socialismo reale e l'altra metà da fascismo di ritorno.




[Modificato da trixam 19/11/2013 21:18]
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21/11/2013 12:16
 
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Non sono stato mai boldriniano figurati ae di ferro.
Il tuo ottimismo sulle.possibilitá dell Italia mi rincuora.sempre ahhahaha... Con Li speriamo di essere più lvicini alle originii.
In ogni caso lavoriamo a testa bassa
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24/11/2013 11:48
 
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Gius direi che dopo quanto sta succedendo a Genova al grido di "privatizza sto cazzo" sono stato più ottimista del solito.
Il benecomunismo di grillo è proprio una fusione tra socialismo reale e fascismo.


Cmq se ritenete utile fare un partito identico all'altro solo per motivi personali va bene. Però vedo sul manifesto che accanto a persone eccellenti ce ne sono altre che mi lasciano molt perpleso, per esempio l'intervento sul Welfare lo terrà Giuliano Cazzola! Ma come si fa? E non dico niente su qualcun altro.

Alla fine la logica è sempre quella di chi faceva le scissioni in nome dell'unità dei lavoratori.
[Modificato da trixam 24/11/2013 11:53]
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26/11/2013 00:17
 
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Hai in parte ragione. Tuttavia ci sono vari elementi che sarebbe interessante approfondire in altra sede.
Si tratta di una prospettiva politica diversa. In ogni caso da oggi sono tornato semplice tesserato di Fare, dimettendomi dalla direzione regionale. L'idea è di riuscire con Ali ad avere una proposta alternativa e seria. Come delegato ali per Napoli proverò a federare forze sanamente liberali e liberiste.
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