Non voglio dire ma...
Sorrentino ha ringraziato Fellini
ya... glielo doveva
Comunque, in questi giorni il web e il social network sono insopportabili, è tutto un "chiacchiericcio" su questo film, che poi molti hanno visto per la prima volta in tv l'altra sera, giusto per poter dire la propria.
Tra l'abuso del termine "radical chic", citazioni di fantozzi (e la famosa boiata pazzesca) versus Moretti e il suo "che parlo di astrofisica io", gente che si riscopre patriottica, gente che non perde l'occasione per fare il neoborbonico, gente che se la prende per il ringraziamento a maradona (ma sto maradona è stato uno sportivo oppure un premio nobel per la pace? Basta!), gente che tira fuori l'invidia, gente che se non hai visto tutta la cinematografia asiatica non puoi parlare di un film o se avessi visto tutta la cinematografia asiatica non parleresti così facilmente di capolavoro, gente che "ma è tutto già deciso dalle lobbies, sveglia!!!11"...
veramente è stato detto di tutto e troppo, con il classico italiano delle "tifoserie" estreme.
Io lo dico sempre che siamo gli ultra moderati più estremisti del mondo,
Nel senso che pur essendo malati di moderatismo (e cerchiobottismo) riusciamo ad essere contemporaneamente anche dei feroci estremisti
(ma questo è un altro discorso)
Tra le varie opinioni su questo strano fenomeno mediatico,
(e lo so, le chiacchiere sulle chiacchiere... un corto circuito di "blablabla")
segnalo
Marco Travaglio (vi prego non vi fermate al nome)
"Dopo gli Oscar per i migliori film, ci vorrebbe un Oscaretto per i migliori commenti italiani agli Oscar. Provinciali, retorici, cialtroni, pizzaemandolineschi. Un po’ come dopo le partite dei Mondiali quando vince l’Italia: il patriottismo ritrovato, l’orgoglio tricolore, il riscatto nazionale, l’ottimismo della volontà, la metafora del Paese che rinasce, il sole sui colli fatali di Roma. Questa volta però, con l’Oscar a La grande bellezza, c’è un di più: l’esultanza di chi s’è fermato al titolo, senza capire che è paradossale come tutto il film. Ecco: quello di Sorrentino è il miglior film straniero anche e soprattutto in Italia"
continua qui/
e l'opinione di un giovane regista reggiano (il cui unico film, per la verità, non mi è piaciuto
)
Marco Righi sul "Fatto Quotidiano" (anche qui, per favore, lasciate stare la testata, nonlofacciopiù
)
che dice una cosa molto giusta secondo me
"Parlare di cinema è di per sé qualcosa di positivo, che fa bene al cinema, anche laddove un’opera divide. A patto però che non sconfini nella vacuità dei pensieri, dell’insulto gratuito, nell’illazione. Serve sempre tenere presente la dialettica con cui ci si esprime su una forma d’arte. La rete non avrà filtri ma noi, i nostri, dobbiamo farli funzionare" (...)
"Altrimenti si arriva a un piano becero di giudizio, i toni assumono quelli radicalizzati delle tifoserie e questo non fa bene al cinema. Bisogna mostrare rispetto per la cultura se la si vuole salvaguardare, non lasciandosi trascinare da una certa tendenza".
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qui
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