Mi piacciono le parole di nemesis, quelle sull'amore che richiede coraggio.
Sull'amore che vince tutto e dura per sempre non lo so, sono francamente scettica.
Primo perché come tutti i sentimenti può finire e spegnersi e poi perché la morte sicuramente l'amore lo vince (pensavo a Dario Fo e Franca Rame... perdere l'amato dopo così tanti anni insieme deve essere devastante); sì certo si può dire che si continuerà ad amare per sempre... ma non lo so.
L'amore ha bisogno di contatto, del quotidiano. Quando l'amore ci viene sottratto, si può continuare ad amare il ricordo dei giorni passati, può il ricordo dell'amore essere vivo in noi fino alla fine dei nostri giorni... ma di fatto l'amato non c'è più e con esso l'amore che si viveva insieme.
4 giorni fa ho riacchiappato in tv quattro matrimoni ed un funerale e la scena della poesia di Auden (che culo
)
FUNERAL BLUES
Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent he dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.
Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.
He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.
The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.
Trad.
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.
magari ho un po' sviato dai vostri discorsi, ma mi sembrava inerente al discorso che "omnia vincit amor".