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Russia: Putin vara la legge anti-gay

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2013 17:21
26/01/2013 19:42
 
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MOSCA - Rappresentano da sempre la più fragile, la meno amata, delle tante opposizioni al governo di Vladimir Putin. Adesso gli omosessuali di Russia stanno per essere definitivamente emarginati per colpa dell'ennesima legge dal gusto sovietico. Con una maggioranza pressoché assoluta il Parlamento russo ha approvato ieri l'estensione a tutto il territorio nazionale di una legge già in vigore a livello regionale a San Pietroburgo, Kaliningrad ed altre grandi città russe: il divieto di propaganda omosessuale.

Da ora in poi sarà dunque reato parlare in pubblico dei diritti, degli amori e delle speranze dei cittadini gay. La definizione, strategicamente un po' vaga, di "propaganda" darà al giudice la possibilità di punire con pesanti multe (fino a 15mila euro) artisti, attori ma anche comuni cittadini colti ad esprimere un'opinione in pubblico sulla situazione degli omosessuali. Ma soprattutto mettere al bando o vietare preventivamente eventi, manifestazioni, concerti, che possano essere ritenuti a rischio di "propaganda gay".

Non siamo al famigerato articolo 121, imposto da Stalin nel '34 e abolito solamente nel '93, che prevedeva cinque anni di carcere per il reato di omosessualità ma l'evocazione del passato è evidente e pesante. E tanti anni di omofobia di Stato hanno comunque lasciato un segno. Pochissimi contestatori ieri davanti alla Duma. Solo un gruppetto di giovanissimi iscritti al semiclandestino movimento Russian Lgbt Network, l'unica cellula di attivisti Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) in tutto il paese, che da anni lotta inutilmente per rivendicare spazi e diritti.

Nell'indifferenza dei moscoviti e dei tanti movimenti di contestazione hanno sfidato le truppe speciali che facevano da guardia al Parlamento, provando a baciarsi in pubblico e a gridare qualche slogan. E' bastato un solo furgone per portare in cella i trenta ragazzi catturati dopo qualche ben assestato colpo di manganello. Mentre salivano sul cellulare hanno preso qualche calcio e qualche sputo anche dai soliti estremisti della Chiesa ortodossa, sempre in piazza in occasioni come queste. Gli stessi che esultavano davanti al tribunale per la condanna delle Pussy Riot.

In aula intanto si poteva ascoltare una raffica di pareri e di pregiudizi che sono purtroppo largamente diffusi nell'opinione pubblica. "Siamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra", diceva uno particolarmente esaltato. "Non è una legge contro gli omosessuali - spiegava in vena di giustificazioni - quanto una via per proteggere la nostra gioventù i cui valori sono minacciati da certi discorsi, certe immagini scandalose". E i giornali più allineati riportavano con evidenza i risultati dell'istituto di sondaggi più serio del Paese, la Levada Center: quasi il 65 percento dei russi è d'accordo con la decisione del Parlamento. E c'è di peggio: due terzi della popolazione ritiene che l'omosessualità sia una malattia e condivide la recente decisione dell'esercito russo di radiare ogni "sospetto omosessuale" dal servizio militare.

La mancanza di solidarietà nei confronti dei giovani malmenati e arrestati del resto parla da sola. Il blogger anti corruzione Aleksej Navalnyj, ritenuto uno dei più coraggiosi oppositori del Cremlino e che attacca ogni giorno qualunque decisione del Parlamento, preferiva rimanere in silenzio. Solo la scrittrice Ljudmilla Ulitskaja, accettava di mettere tra virgolette una dichiarazione contro "una legge medievale che gioca sull'ignoranza di una popolazione ancora dominata da pregiudizi e da retoriche machiste".

Anche Vladimir Putin tace. Sull'omosessualità ha sempre evitato di esprimere pareri ma ha sempre precisato: "La Russia ha un problema demografico, io ho il dovere di occuparmi dei diritti delle coppie che generano prole".

Fonte: La Repubblica


E la Russia precipita sempre di più nel Medioevo. La comunità internazionale tacerà di fronte a questo atto palesemente dittatoriale? [SM=g2725300]
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27/01/2013 18:43
 
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praticamente non devono esistere e l'argomento deve scomparire. [SM=g10762]

Non credo che la comunità internazionale intervenga (Purtroppo! [SM=x43674] ), non sono intervenuti con la Bielorussia che, si sa, è uno stato molto meno importante politicamente, figuriamoci con la Russia!

Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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27/01/2013 20:14
 
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La Russia ha sempre avuto un governo profondamente illiberale e violento.
Un intervento della comunità internazionale è impensabile.
Non si è detto niente per l'assassinio di Anna Stepanovna Politkovskaja...

La democrazia si esporta solo negli Stati molto più deboli dotati di petrolio.

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27/01/2013 20:23
 
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Involuzione.




"E devi lottare ogni giorno per migliorare te stesso, per avere il coraggio di vederti riflesso, di guardarti allo specchio..
A volte ti sembra di sostenere il cielo, e che sotto quel peso non ci sia nessuno, ma guarda fuori.. c'è un mondo bellissimo..
è tutto giusto, è tutto sbagliato, abbiamo tutti una ragione.. ma non siamo mai soli se non lo vogliamo e siamo più uguali di quanto sembriamo.
Ora dammi la tua mano.."

[SM=x43829] Eros [SM=x43829]



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28/01/2013 12:28
 
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Re:
Erossina89, 27/01/2013 20:23:

Involuzione.




Quoto.
28/01/2013 12:36
 
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Re:
Paperino!, 27/01/2013 20:14:

La Russia ha sempre avuto un governo profondamente illiberale e violento.
Un intervento della comunità internazionale è impensabile.
Non si è detto niente per l'assassinio di Anna Stepanovna Politkovskaja...

La democrazia si esporta solo negli Stati molto più deboli dotati di petrolio.





Quoto...che schifo...

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28/01/2013 12:42
 
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La comunità internazionale non può intervenire, perché la Russia è uno Stato dalla forza militare ed economica enorme.
Non si tratta di fare i giustizieri a fasi alterne, ma di rendersi conto che un intervento del genere non è pensabile.
Il problema vero è che sull'argomento non c'è nemmeno un consenso generalizzato nel mondo occidentale. Chi ha la credibilità per intervenire? L'Italia? Sono poche le Nazioni che hanno fatto qualcosa per i diritti degli omosessuali.
In realtà dobbiamo ricordarci che il mondo occidentale deve affrontare una sfida profondissima. Dobbiamo esportare un modello diverso e migliore a quello di questi Stati. Bisogna farlo con la forza dell'esempio, ma anche con la forza economica. Prima del crollo del muro di Berlino il mondo occidentale si poneva come riferimento per l'intera comunità internazionale. Oggi la forza espansiva di altre Nazioni è un problema concreto, perché tante volte non ci rendiamo conto come il sistema di libertà di cui godiamo non è così scontato. La maggior parte della popolazione mondiale non gode delle nostre libertà e, quindi, difficilmente potrebbe porsi il problema dei diritti degli omosessuali visto che c'è la totale o parziale assenza di diritti per tutti.
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28/01/2013 12:46
 
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@Papero e Nina: ma quindi gli Usa dovrebbero intervenire militarmente come hanno fatto in Iraq?
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28/01/2013 13:44
 
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Re:
giusperito, 28/01/2013 12:46:

@Papero e Nina: ma quindi gli Usa dovrebbero intervenire militarmente come hanno fatto in Iraq?




No, dovrebbero intervenire in Iraq senza rifilarci ogni volta palle immonde sul perché intervengono.

O, ancor meglio, dovrebbero starsene sempre a casa propria e non andare in giro con la scusa di esportare i loro modelli...cosa di per sé già discutibile, oltre che vergognosamente falsa. (tipo le crociate che si facevano "per Dio", e non per mire espansionistiche...la Storia si ripete sempre...).

Assurdo per assurdo, intervenissero allora anche in Russia e in Cina. Io amo la coerenza, ce sta poco a fa.
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28/01/2013 14:26
 
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Re: Re:
Paperino!, 28/01/2013 13:44:




No, dovrebbero intervenire in Iraq senza rifilarci ogni volta palle immonde sul perché intervengono.

O, ancor meglio, dovrebbero starsene sempre a casa propria e non andare in giro con la scusa di esportare i loro modelli...cosa di per sé già discutibile, oltre che vergognosamente falsa. (tipo le crociate che si facevano "per Dio", e non per mire espansionistiche...la Storia si ripete sempre...).

Assurdo per assurdo, intervenissero allora anche in Russia e in Cina. Io amo la coerenza, ce sta poco a fa.




quindi non sarebbero dovuti nemmeno intervenire in Europa durante la seconda guerra mondiale?
In un mondo globale non c'è più spazio per la dottrina Monroe. Possiamo supporre che ognuno debba essere padrone in casa propria, ma ad oggi nessuna minaccia è circoscritta ad un solo territorio.
A me sembra sempre che si sottovaluti il fatto che gli Usa sono stati e sono i garanti della pace nel mondo. Posso essere d'accordo che dietro ci siano interessi nazionali economici, ma mi sembra che si demonizzi troppo.
Parlando di storia, senza gli Usa l'Europa rischiava di non essere liberata dai nazisti oppure di ritrovarsi sotto l'urss.
Non dimentichiamo nemmeno che in Siria c'è una strage quotidiana anche perché non c'è una forza capace di riportare l'ordine. In Iraq c'era una costante pulizia etnica. Insomma valutiamo anche quali sono le alternative. Oggi una farfalla che muore in Giappone produce effetti dall'altro lato del mondo. Se gli Usa abdicassero al loro ruolo, sulla scena mondiale resterebbero Russia, Cina, Brasile ed India. Personalmente credo che sia facile scegliere con chi stare. Non dimentichiamo nemmeno che il più grande avversario della Russia post comunista è stato Bush jr. Inoltre i più intimi amici europei della Russia siamo noi ed i tedeschi. Insomma qualche dubbio e qualche preoccupazione dovrebbe venire.
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28/01/2013 14:47
 
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Re: Re: Re:
giusperito, 28/01/2013 14:26:




quindi non sarebbero dovuti nemmeno intervenire in Europa durante la seconda guerra mondiale?
In un mondo globale non c'è più spazio per la dottrina Monroe. Possiamo supporre che ognuno debba essere padrone in casa propria, ma ad oggi nessuna minaccia è circoscritta ad un solo territorio.
A me sembra sempre che si sottovaluti il fatto che gli Usa sono stati e sono i garanti della pace nel mondo. Posso essere d'accordo che dietro ci siano interessi nazionali economici, ma mi sembra che si demonizzi troppo.
Parlando di storia, senza gli Usa l'Europa rischiava di non essere liberata dai nazisti oppure di ritrovarsi sotto l'urss.
Non dimentichiamo nemmeno che in Siria c'è una strage quotidiana anche perché non c'è una forza capace di riportare l'ordine. In Iraq c'era una costante pulizia etnica. Insomma valutiamo anche quali sono le alternative. Oggi una farfalla che muore in Giappone produce effetti dall'altro lato del mondo. Se gli Usa abdicassero al loro ruolo, sulla scena mondiale resterebbero Russia, Cina, Brasile ed India. Personalmente credo che sia facile scegliere con chi stare. Non dimentichiamo nemmeno che il più grande avversario della Russia post comunista è stato Bush jr. Inoltre i più intimi amici europei della Russia siamo noi ed i tedeschi. Insomma qualche dubbio e qualche preoccupazione dovrebbe venire.



Reagire ad un'aggressione non può essere paragonato ad aggredire, peraltro con scuse a dir poco ridicole,, e spesso inventate di sana pianta.
Se vedi, non ti ho citato l'Iraq degli anni 90, dove fu invaso il Kuwait, o la guerra in Jugoslavia, o la II guerra mondiale.

Anche lì c'erano interessi di parte, ma almeno esisteva anche la funzione di "garante" di cui parli.

Ma che funzione di garante puoi svolgere inventandoti di sana pianta dossier su armi di distruzioni di massa che non esistono????
Che garanzia di pace ti può dare uno stato che utilizza la guerra per esportare la democrazia?
O per impiantare una cultura non-comunista?
In Vietnam che garanzie di pace ti hanno portato gli Usa?
E in Afghanistan?
E nell'Iraq delle armi chimiche/batteriologiche/nucleari????

Dire che si è intervenuti in Iraq per fermare pulizie etniche in corso è un falso storico. Le violenze in Iraq esistono tutt'oggi, come esistono da decenni guerra mostruose in Africa, di cui nessuno parla mai.
All'improvviso escono fuori tutte le nefandezze e le violenze in uno Stato, ed occorre intervenire lì. E' una ipocrisia che non regge.

Gli Usa non sono mai garanti della pace nel mondo. Ovunque si facciano guerre, stragi, violenze di ogni genere, loro non ci sono.
Quando devono attaccare qualcuno, usano e pompano mediaticamente quelle violenze per giustificare il loro intervento, e quando magari proprio in quel periodo non ci sono, se le inventano.
Arrivano, distruggono, impiantano i loro centri di interesse sui luoghi, li sfruttano, e quando se ne vanno (ma anche durante), le condizioni della popolazione son le stesse o peggio di quando erano partiti.
Ma qualcuno è mai andato a chiedere a un Afgano se si stava meglio sotto i talebani finanziati dagli Usa, piuttosto che sotto i talebani finanziati dall'Urss, piuttosto che sotto il nuovo ultimo "disordine
costituito"?

Tra l'altro la democrazia e l'ordine civili non si esportano, tantomeno attraverso strumenti come la guerra. Sono conquiste di civiltà, di cultura, cui si arriva attraverso un processo evolutivo spontaneo ed elaborato.
Importare la democrazia con la violenza, in uno Stato in cui non sanno nemmeno cosa sia la democrazia, è una cagata colossale.

28/01/2013 14:52
 
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Re: Re: Re:
giusperito, 28/01/2013 14:26:




quindi non sarebbero dovuti nemmeno intervenire in Europa durante la seconda guerra mondiale?
In un mondo globale non c'è più spazio per la dottrina Monroe. Possiamo supporre che ognuno debba essere padrone in casa propria, ma ad oggi nessuna minaccia è circoscritta ad un solo territorio.
A me sembra sempre che si sottovaluti il fatto che gli Usa sono stati e sono i garanti della pace nel mondo. Posso essere d'accordo che dietro ci siano interessi nazionali economici, ma mi sembra che si demonizzi troppo.
Parlando di storia, senza gli Usa l'Europa rischiava di non essere liberata dai nazisti oppure di ritrovarsi sotto l'urss.
Non dimentichiamo nemmeno che in Siria c'è una strage quotidiana anche perché non c'è una forza capace di riportare l'ordine. In Iraq c'era una costante pulizia etnica. Insomma valutiamo anche quali sono le alternative. Oggi una farfalla che muore in Giappone produce effetti dall'altro lato del mondo. Se gli Usa abdicassero al loro ruolo, sulla scena mondiale resterebbero Russia, Cina, Brasile ed India. Personalmente credo che sia facile scegliere con chi stare. Non dimentichiamo nemmeno che il più grande avversario della Russia post comunista è stato Bush jr. Inoltre i più intimi amici europei della Russia siamo noi ed i tedeschi. Insomma qualche dubbio e qualche preoccupazione dovrebbe venire.




La tua analisi precedente sul fatto che molti paesi occidentali non garantiscono i diritti gay e quindi non possono farsi portavoce di ciò contro la Russia è un'amara ma giustissima verità. Ma ciò non toglie che effettivamente il concetto espresso da Paperino, riguarda la "coerenza" internazionale. Se gli Usa, hanno questo ruolo Supremo e Garante della Pace nel mondo, lo dovrebbero attuare nei confronti di tutte le dittature,compresa la Russia.

Ah parlando di storia,è vero possono aver giocato un ruolo importante per la capitolazione del nazismo, ma ricordiamoci che i Paladini della Giustizia se ne sono stati a guardare mentre il mondo in Europa cadeva a pezzi, sono entrati in guerra solo dopo che sono state toccate le loro basi a Pearl Harbor. [SM=x43813]
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28/01/2013 15:05
 
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Riguardo la prima guerra in Iraq, giustificatissima dall'invasione del Kuwait...son l'unico a ricordarsi che gli Usa (come fanno sempre, del resto), chiesero ed ottennero l'appoggio delle minoranze curde e sciite, a sud Bagdad con la promessa che, in cambio, gli avrebbero rovesciato quel regime dittatoriale....

..ed invece poi, a guerra praticamente vinta, per chissà quali ragioni ed interessi politici, si fermarono a meno di 20 km dalla capitale e non presero Saddam?
Tradendo la parola data e condannando a morte sicura intere popolazioni?
Dov'erano i garanti della pace quando Saddam, subito dopo la guerra, essendo restato al potere, cominciò la pulizia etnica per punire tutti coloro che avevano aiutato gli Usa, e che gli Usa - dopo aver usato - avevano poi semplicemente abbandonato al loro destino?

Andiamo Raf, sei troppo intelligente per credere che gli Usa abbiano davvero il ruolo di garanti dei valori civili espressi dall'Occidente.
Questo è solo lo slogan.

Anche le crociate esprimevano il volere di Dio. E non sai quanti fini pensatori ci credevano realmente...
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28/01/2013 15:49
 
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Le guerre americane (e russe) hanno un ruolo politico e strategico,ma non hanno l'animo del pezzente come "noi europei".
Gli usa sono lo stato che meno di tutti sfrutta le risorse economiche dei paesi che occupa o appoggia,non si può dire lo stesso della francia che è oggi presente in mali per salvaguardare i propri interessi/appalti.

In vietnam avevano la necessità di una "base logistica" che permettesse di non entrare in diretto contrasto con l'urss e per monitorare la cina comunista...e ci sono riusciti.
In afghanistan hanno avuto il medesimo bisogno non avendo una presenza notevole in quell'area...e per il tempo che serviva hanno avuto la base.
L'iraq 2 stato frutto di valutazioni politiche e strategiche errate,tanto che baghdad è oggi più vicino all'iran di quanto lo fosse ai tempi di Saddam,ma da qui a dire che gli americani sono quelli che hanno lucrato maggioramente con la ricostruzione e con gli appalti ce ne passa.

Gli usa hanno mille e più difetti,ma non dimentichiamoci che sono loro a tenere la pace,seppure armata, e non gli altri governi occidentali -compreso il nostro- pregni d'ipocrisia e incapacità.
I cattivi e violenti americani stanziano ogni anno migliaia di miliardi di dollari per stati che nessuno si filerebbe (v. yemen) e non trovo così scandaloso che non appoggino gli antiamericani.
[Modificato da connormaclaud 28/01/2013 15:52]
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Re:
Paperino!, 28/01/2013 15:05:

Riguardo la prima guerra in Iraq, giustificatissima dall'invasione del Kuwait...son l'unico a ricordarsi che gli Usa (come fanno sempre, del resto), chiesero ed ottennero l'appoggio delle minoranze curde e sciite, a sud Bagdad con la promessa che, in cambio, gli avrebbero rovesciato quel regime dittatoriale....

..ed invece poi, a guerra praticamente vinta, per chissà quali ragioni ed interessi politici, si fermarono a meno di 20 km dalla capitale e non presero Saddam?
Tradendo la parola data e condannando a morte sicura intere popolazioni?
Dov'erano i garanti della pace quando Saddam, subito dopo la guerra, essendo restato al potere, cominciò la pulizia etnica per punire tutti coloro che avevano aiutato gli Usa, e che gli Usa - dopo aver usato - avevano poi semplicemente abbandonato al loro destino?

Andiamo Raf, sei troppo intelligente per credere che gli Usa abbiano davvero il ruolo di garanti dei valori civili espressi dall'Occidente.
Questo è solo lo slogan.

Anche le crociate esprimevano il volere di Dio. E non sai quanti fini pensatori ci credevano realmente...



Nel 2002 la mortalità infantile in Iraq era di 57,61 per ogni 1000 bambini, nel 2012 è stata di 40,25 per 1000.
Inoltre per l'Economist l'Iraq è stata la settima economia più performante del 2012, cosa in gran parte merito delle esportazioni petrolifere che non gli ha rubato nessuno anche perché gli Usa stanno per diventare il principale produttore mondiale di petrolio e puntano all'indipendenza energetica dal medioriente.
Per non dire ch ormai tutto il paese ha l'energia elettrica, mentre l'acqua potabile è una realtà nel 70% delle abitazioni.
Continuando di questo passo l'iraq tra 15 anni sarà il paese più ricco dell'area. Le violenze ci sono ancora, ma la vita politica irachena è più interessante di quella demenziale italica.

Lo hanno proprio devastato. Io prenoterei un paio di bombardamenti per l'Italia con annessa invasione e richiesta di aderire all'Unione, può essere che così il declino italico sia davvero fermato.


Riguardo alla prima guerra del Golfo, non arrivarono nella capitale perché il presidente Bush non aveva l'autorità per andarci, punto.
Spero che capiate prima o poi che il diritto delle banane non vige in tutti i paesi.
Il congresso aveva votato una mozione con la quale lo autorizzava ad eseguire la risoluzione del consiglio Onu che prevedeva di cacciare l'esercito iracheno dal Kuwait e mettere questo stato in sicurezza, non la deposizione di Saddam. Il presidente Bush non promise mai a nessuno che avrebbe deposto Saddam, queste sono leggende italiote che come tutte leggende metropolitane poi si spacciano per storia.

ps Negli ultimi 5 secoli in europa ci sono state guerre generalizzate, questo è il primo secolo dove questo pericolo non esiste.
Se in europa non ci si scanna più è merito della pax americana.

[Modificato da trixam 28/01/2013 18:42]
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28/01/2013 22:35
 
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avete un'incredibile abilità nell'andare OT... [SM=g2725330]

dalla legge contro l'omosessualità di Putin siete arrivati a discutere dell'Iraq e degli interventi Usa nel mondo...


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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29/01/2013 16:39
 
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Re:
angel in the sky, 28/01/2013 22:35:

avete un'incredibile abilità nell'andare OT... [SM=g2725330]

dalla legge contro l'omosessualità di Putin siete arrivati a discutere dell'Iraq e degli interventi Usa nel mondo...






[SM=g2725400]
Hai ragione.

Su Putin c'è poco da dire: la Russia sul tema ha sempre avuto una posizione estrema ed assolutamente illiberale, era difficile aspettarsi che proprio uno come Putin, che non mostra grandi segni di liberalismo e amore della democrazia e dei diritti civili, potesse tenere una linea diversa dalla attuale.
Semplicemente, l'omosessualità deve sparire da tutto, non se ne deve neanche parlare. Non esiste, in Russia... (e vivrà di contraddizioni e clandestinità....ci metteranno altri 100 anni a venir fuori ed esser accettati come esseri umani).
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29/01/2013 17:21
 
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Re: Re:
Paperino!, 29/01/2013 16:39:




[SM=g2725400]
Hai ragione.

Su Putin c'è poco da dire: la Russia sul tema ha sempre avuto una posizione estrema ed assolutamente illiberale, era difficile aspettarsi che proprio uno come Putin, che non mostra grandi segni di liberalismo e amore della democrazia e dei diritti civili, potesse tenere una linea diversa dalla attuale.
Semplicemente, l'omosessualità deve sparire da tutto, non se ne deve neanche parlare. Non esiste, in Russia... (e vivrà di contraddizioni e clandestinità....ci metteranno altri 100 anni a venir fuori ed esser accettati come esseri umani).




un po' come accade nei paesi islamici:certi fenomeni non esistono, non devono esistere, bisogna sempre negare, negare, negare.
Con essi, però, si travolgono anche le persone.

Putin è uno zar che non si fa chiamare tale, ma nei fatti agisce così, anche la staffetta con Medvedev è una presa in giro con metodi democratici.

Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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