| | | | Post: 1.755 Post: 1.755 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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17/01/2013 22:19 | |
Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Berlusconi ha ripetutamente detto non che vuole rinegoziare gli impegni presi con l'Europa (da lui, vedi il pareggio di bilancio per quest'anno e l'adesione ai ventitré punti-capestro della Bce), il che sarebbe comprensibile e molto opportuno, ma al limite uscire dall'euro, con ritorno alla lira e svalutazioni compensative, taglio completo dell'Imu sulla prima casa e revisione del redditometro (anche questa in astratto misura opportuna, perché è un pastrocchio poliziesco e confuso; ma bisogna onestamente anche dire che la quota di evasione fiscale è da noi il doppio della media Ue. Figuriamoci se non vorrei tagliare anzitutto le mie tasse - che sono troppe - ma forse, per pagare tutti, meno bisognerebbe che tutti le versassero, o no?). Non ho al momento mutui accesi, ma non oso pensare alla sorte di chi li ha, in tal caso, nonché al potere d'acquisto della rinata "liretta" (vedi esportazioni migliorate, ma importazioni che farebbero piangere ogni tasca onesta). La Lega Nord vuole trattenere il 75% delle imposte riscosse nelle regioni che le riscuotono. Se questo non basta ad auspicare un governo Bersani - Monti, con tutti i loro errori o ritardi, non vedo che cos'altro ancora ci voglia. Certo, condivido il sospetto che, con tutta questa frammentazione, la legislatura non sembra nascere per durare. Quanto a Giannino, ho il vago ricordo di un favola in cui un bambino, mettendo un dito nel buco di una diga, cercava di impedire che l'acqua ne tracimasse. Lo dico con ironia, ma con rispetto: il limite che a me pare chiaro - in certe nobili speranze - è quello di pensare che vi sia una maggioranza di elettori seriamente (e non berlusconianamente) liberali, il che in Italia non si è mai dato, né culturalmente, né in politica. Quanto a quest'ultimo punto, credo che al meglio il partito di Malagodi sia arrivato al 7 o 8 % e so che i liberali dentro la DC convivevano prima coi dossettiani, poi coi fanfaniani, i morotei, i basisti, i forzanovisti di Donat Cattin. Aggiungo che inoltre le anime "liberali" dentro la sinistra c'erano e ci sono oggi in una misura tale che si potrebbero riunire tutto insieme (non parlo dei loro rappresentanti, dico proprio tutti) nella hall di un albergo di media grandezza. Il rispetto dei principi del mercato è una cosa seria, non significa "fotti fonti per la tua tasca e i tuoi interessi e poi si vede" (non lo dico ai gianniniani che scrivono qui, ma ai berlusconiani che non scrivono, piuttosto - come si dice a Napoli - badano a "chiagnere e fottere") |