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Si può dichiarare di non sopportare Benigni, pur non essendo berlusconiani?

Ultimo Aggiornamento: 20/12/2012 13:15
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19/12/2012 21:02
 
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[Modificato da ObbligazioneNaturale 19/12/2012 21:03]
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19/12/2012 22:30
 
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Se ognuno facesse ciò che gli compete, ciò in cui risulta più bravo, molte cose non sarebbero le stesse.
Benigni è un comico. Basta con questa storia che è un uomo di cultura, un intellettuale. Non si può leggere. Un uomo di cultura, un intellettuale, si tiene lontano da certe pagliacciate. Un quarto della puntata (più di mezz'ora) dedicata a Silvio Berlusconi.Non bastava lo squallido teatrino che sta tendendo quest'ultimo negli ultimi giorni? E' satira? Ok, ma che c'azzecca con la Costituzione? (scusate il dipietrese) La politica è una cosa seria, e gli italiani faticano a comprenderlo. Per carità, ben vengano i programmi sulla Costituzione, sulla divina commedia,etc, in prima serata, purché siano seri.





19/12/2012 22:39
 
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Re:
Koogar, 19/12/2012 22:30:

Se ognuno facesse ciò che gli compete, ciò in cui risulta più bravo, molte cose non sarebbero le stesse.
Benigni è un comico. Basta con questa storia che è un uomo di cultura, un intellettuale. Non si può leggere. Un uomo di cultura, un intellettuale, si tiene lontano da certe pagliacciate. Un quarto della puntata (più di mezz'ora) dedicata a Silvio Berlusconi.Non bastava lo squallido teatrino che sta tendendo quest'ultimo negli ultimi giorni? E' satira? Ok, ma che c'azzecca con la Costituzione? (scusate il dipietrese) La politica è una cosa seria, e gli italiani faticano a comprenderlo. Per carità, ben vengano i programmi sulla Costituzione, sulla divina commedia,etc, in prima serata, purché siano seri.




No ma non è un uomo di cultura, la politica è una cosa seria...



[SM=x43820]
[Modificato da Niña de Luna 19/12/2012 22:39]
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19/12/2012 23:14
 
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Re:
(pollastro), 19/12/2012 19:50:

Qui ci si dà del tu, no? E comunque tranquillo: penso che sia Berlusconi ad alzare i toni, qui ci limitiamo a confrontarci. Sulla satira come si potrebbe dare torto a Dario Fo, che se ne intende? Solo che la sua è da artista, è surreale, allude, ma non insulta, parla alla testa e non alla pancia. Per limitarsi alla trasmissione di Fazio, trovo perciò più efficace Neri Marcorè quando imita Monti, con sotto la musica dell'amaro Montenegro ("Gli amici erano in difficoltà, ma noi partimmo alla riscossa... E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatta"), o Gasparri, che la Littizzetto quando insulta semplicemente. L'insulto è liberatorio, ma non sposta voti: quelli che lo condividono ridono, quelli che stanno con l'insultato si incazzano, quelli che non starebbero con lui, ma sono disturbati dal puro insulto, restano perplessi. E così siamo punto e daccapo. Il fatto è che Berlusconi l'insulto lo cerca (gli fa alzare...lo share, cosa di cui credo abbia bisogno, con una fidanzata così giovane [SM=g2725401]) e nella rissa puntualmente vince. Trovo anch'io però che questo gioco abbia stancato: se gli Italiani voteranno con la testa, non dovrebbe avere fortuna, stavolta. Solo che non sarei ottimista nemmeno su un eventuale successo di Monti: non fa battute grevi e non frequenta ragazzine, certo, ma parla a volte in inglese e questo lo fa molto "rettore della Bocconi" (un altro punto di vantaggio di Berlusconi è invece che molti si identificano tuttora con lui: scommetterei che molti uomini per esempio non pensano che un vecchio con una ragazzina è un caso clinico che si candida a corna sicure, ma sotto sotto lo invidiano). Monti e per esempio la Fornero sono al contrario i classici personaggi con la puzza sotto al naso. Simpatici insomma non sono, o comunque non a me, poi lui non ha un partito alle spalle a due mesi dalle elezioni e infine si è appena versata l'Imu: tutto questo non è l'ideale per una campagna elettorale, visto che i voti si fanno semmai se si dice di volerla abolire (e sulla prima casa Berlusconi per una volta ha ragione: in USA non c'è una percentuale troppo alta di case di proprietà, perché la gente durante la vita cambia spesso Stato e lavoro; in Italia invece se si può si accende un mutuo per comprarsela e fino ad ora si è stati geograficamente poco mobili, trovato che si fosse un lavoro, quindi l'argomento "tira")



ma la campagna elettorale mica la fanno la littizzetto o benigni? il loro compito non è spostare voti ma far ridere. Se poi ci riescono o meno questo dipende dalla loro bravura e dai gusti del pubblico.
Io penso che l'attuale berlusconi è un personaggio allo sbaraglio: ha fatto venir meno l'appoggio a Monti in corrispondenza col pagamento dell'imu salvo poi una volta visti i sondaggi proporlo come leader dei moderati e contemporaneamente cercare l'appoggio della lega. In questo momento lo vedo come la variabile impazzita che può far saltare il banco. Queste elezioni che la sinistra sembrava dovesse vincere a mani basse potrebbero rivelare non poche sorprese.

[Modificato da mikele88uni 19/12/2012 23:15]
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19/12/2012 23:26
 
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Re: Re: Re:
trixam, 19/12/2012 19:55:



Ho commentato gli spezzoni che ho rivisto. Io poi sono favorevole alla rinascita del partito comunista italiano che almeno era un partito serio, invece di quella barzelletta del Pd.
Poi farmi questa cosa della par condicio dei totalitarismi che senso ha?
Lo sa benigni che l'articolo uno della costituzione fu voluto così da Stalin per legittimare le le repubbliche "popolari" dell'est? In cambio Stalin obbligò Togliatti a votare a favore dell'articolo 7 suscitando (per la prima e unica volta) una rivolta nel pci contro il capo supremo di Mosca, anche se al momento del voto i comunisti ubbidirono con l'eccezione di Giancarlo Pajetta.
Le ha dette queste cose Benigni? Se la risposta è no, allora capisci perché questi spettacoli sono roba coreana.

Ripeto, il canone è un furto punto e basta. Non c'è nessuna ragione per dare l'autorità al governo e al parlamento di obbligare i cittadini a sottostare ad un abbonamento camuffandolo per tassa di possesso. Se in Italia la corte costituzionale tutelasse la libertà del popolo, come avviene nelle corti supreme di altri paesi, questa porcheria sarebbe stata eliminata da tempo.
Purtroppo la corte la corte costituzionale è al servizio delle caste che la dominano e su questi temi non ci sente, ennesima dimostrazione che la costituzione catto sovietica va buttata nel cesso.

Le televisioni pubbliche non possono garantire nessuna informazione pluralista(nemmeno la tanto decantata BBC travolta dagli scandali) essendo controllate dai governi, per quanto riguarda la diffusione della cultura è una cosa talmente priva di senso che è difficile da commentare. Quale cultura? La rai è uno dei tanti vampiri al collo dei contribuenti, mettetela sul mercato come succede alle aziende normali e vediamo quanti mesi dura prima di portare i libri in tribunale.






come detto anche da un altro utente secondo me si pretende troppo da Benigni: in prima serata su rai uno parlare dei principi fondamentali della costituzione e ottenere un successo di audience così eclatante non è da tutti. Può anche essere stato impreciso e troppo partigiano in alcuni punti ma ha avuto il merito di tenere incollati alla tv il 43% dei telespettatori parlando di un argomento non certo popolare e rendendolo accessibile a tutti. Certo la costituzione dovrebbe essere conosciuta da tutti a prescindere da Benigni ma questo è un altro discorso e purtroppo è il segno di quanto la costituzione sia lontana dall'essere applicata in molte sue parti.

Sul canone non sono d'accordo: se si realizzano interessi pubblici è anche giusto pagarlo.
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19/12/2012 23:28
 
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Re: Re:
Niña de Luna, 19/12/2012 22:39:




No ma non è un uomo di cultura, la politica è una cosa seria...


[SM=x43820]




grazie Nina, ma non era necessario confermare il mio post con 2 video [SM=g2725401]
è la mia opinione, non la verità [SM=x43813]





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20/12/2012 08:59
 
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Re: Re:
mikele88uni, 19/12/2012 23:14:



ma la campagna elettorale mica la fanno la littizzetto o benigni? il loro compito non è spostare voti ma far ridere. Se poi ci riescono o meno questo dipende dalla loro bravura e dai gusti del pubblico.
Io penso che l'attuale berlusconi è un personaggio allo sbaraglio: ha fatto venir meno l'appoggio a Monti in corrispondenza col pagamento dell'imu salvo poi una volta visti i sondaggi proporlo come leader dei moderati e contemporaneamente cercare l'appoggio della lega. In questo momento lo vedo come la variabile impazzita che può far saltare il banco. Queste elezioni che la sinistra sembrava dovesse vincere a mani basse potrebbero rivelare non poche sorprese.





Tranquillo, l'asse Fiom-Cgl-Pd alleato con Vendola, stando ai sondaggi, dovrebbe vincere le elezioni.Mi aspetto Landini, Benigni, Vendola ,Ingroia/ De Magistris, Camusso al governo. Ed il centro-destra questa volta non riuscirà a primeggiare per colpa di qualcuno ,al centro, che si accontenta di arrivare terzo o quarto classificato per dare poi un aiutino alla sinistra in caso di mancanza di una maggioranza stabile al senato. Questo è il motivo per cui , molto probabilmente, il PDL andrà solo alle prossime politiche, perchè , nonostante tutto e tutti,l'ambizione è di vincere sulla sinistra. Insomma questa è la differenza di prospettiva che anima il PDL da attuali o possibili centri o centrini.
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20/12/2012 10:34
 
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Ragazzi, in tutta onestà: ma siamo sicuri che senza l'aspettativa, nel pubblico, del filotto antiberlusconiano e antipolitico in genere, ci sarebbe stato tutto questo interesse per l'evento? Personalmente sono stato a guardarlo "solo" per quello. E, per quello che ho sentito in giro, molti hanno fatto lo stesso.






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
20/12/2012 11:58
 
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Il problema di questa discussione, che altro non è che la proiezione in minima parte di quella che è la politica italiana da un ventennio a questa parte, è che tutta incentrata sul berlusconismo-antiberlusconismo. Sentir dire che Benigni non è un uomo di cultura un po' mi urta, visto che parliamo di un candidato al premio nobel della letteratura, ma può starci se intendiamo la letteratura come un milligrammo del peso della cultura in quanto tale.

Sia ben chiaro, benigni ha stufato anche me con berlusconi( ma ripeto, non ha scelto lui il monotono della politica italiana), col fatto che ci ha portato a 500 anni in meno, ma solo perchè il berlusoniano si rifiuta di crederlo, e l'antiberlusconiano lo sa già; il problema è un altro, è che benigni riesce meglio come attore e regista che come piazzista, ciò che alla fine in televisione l'italiano medio vuole vedere, sulla tv di stato e privata.
Quanto al compenso, trovo piuttosto puerile limitarci al cachet liquidato, perchè il discorso è molto più onnicomprensivo di quello che sembra, e attira logiche pubblicitarie, sponsor e quant'altro.
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20/12/2012 12:42
 
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Re:

Sentir dire che Benigni non è un uomo di cultura un po' mi urta, visto che parliamo di un candidato al premio nobel della letteratura, ma può starci se intendiamo la letteratura come un milligrammo del peso della cultura in quanto tale.




Scusa, ma candidare uno al nobel per la letteratura non è per nulla un viatico sicuro alla patente di "uomo di cultura"! Non mi constano grandi prove letterarie di Benigni. I nobel si propongono sulla base di comitati, di "spinte" lobbistiche. E difatti, per quanto ci fu movimento intorno a Benigni qualche anno fa, non se ne fece nulla, perchè era una candidatura inconsistente e campata in aria...
Si ricorda, in Italia, ancora il dibattito sul mancato nobel a Ungaretti, dato poi a Quasimodo (secondo i più immeritatamente...). Oppure alla scelta caduta tempo dopo su Montale invece che su Eduardo De Filippo. E tantissimi anni prima fu negato a D'Annunzio ma non a Pirandello o alla Deledda, e prima ancora fu premiato Carducci e non Pascoli (ma lì ci fu la massoneria a "endorsare"!). Per me lo avrebbero meritato tutti. Anche Pasolini e Moravia che lo avrebbero meritato molto, ma molto più di Dario Fo.
Beninteso, ho citato tutti questi nomi perchè credo che con tutti questi Benigni non c'entri nulla.






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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20/12/2012 12:43
 
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Sono emerse troppe questioni. Tutte interessanti, ma molte lontane dal senso della domanda di pollastro.

La risposta secca è: si, Benigni può stare antipatico anche a chi è antiberlusconiano.

A me sta antipatico. Gli riconosco il grande merito di aver fatto un film stupendo e di essere stato bravo a dare nuova linfa alla Commedia. I meriti artistici non credo possano rientrare nel concetto di simpatie personali. Tuttavia sono scettico nella possibilità di considerarlo uomo di cultura solo perché parla di Costituzione. In realtà a me proprio la definizione di uomo di cultura lascia perplesso. Cosa vuol dire? La cultura è un termine come tanti. Può significare anche appartenenza.
Non mi convince nemmeno il dato del 43% come prova di un grande risultato culturale. La gente ha assistito ad uno show. Si è parlato della Costituzione e quindi? E' stato uno spettacolo comico - satirico che ha dato un punto di vista sulla Costituzione. Ora non mi sembra che la cultura nasca dagli argomenti di cui si parla, ma da come si affrontano. Anche nei bar si parla di Costituzione, di politica, di film e via dicendo, ma non credo che si stia facendo cultura. Non c'è stato un approfondimento critico, una riflessione costruita, un'analisi puntuale. Non era quello l'obiettivo di B. Il suo era uno spettacolo ed è giusto che sia andata così.

Ripeto il problema è che non si può stabilire a priori cosa sia culturale né credo che dobbiamo vivere in un mondo in cui tutto ciò che viene prodotto debba essere culturale.
Inoltre il problema delle basi di definizione del termine culturale si presenta anche a fronte della presenza di Giuliano Ferrara in tv. Lì si disse che non faceva cultura eppure Ferrara è un intellettuale. Si disse che era pagato da Berlusconi, eppure Ferrara non è un dipendente di B. Si disse che il suo programma non faceva ascolti, eppure se un programma è culturale dovrebbe prescindere dal parametro economico. Insomma come si fa a dire che Ferrara o Santoro o Benigni siano uomini di cultura?
E se facessimo fare un programma a Gervaso o a Campi o a Pera? Perché non è vero che gli intellettuali di destra non ci sono!

Qui si presenta il problema del canone. Chiunque paga ha diritto a decidere cosa vedere? In pratica il 57% dei telespettatori ha ritenuto poco interessante B. ed ha potuto pensare: pago il canone per questo?

Personalmente sono contro le tre categorie tradizionali sinistra, destra e centro. Mi sento offeso dal fatto che gli intellettuali (parola che non vuol dir nulla) alla Rai debbano essere di destra, di sinistra o di centro.
Vorrei si parlasse del fatto che Pannella sta per morire in una battaglia giusta, ma che i telespettatori della rai non conoscono. Vorrei si parlasse dell'impresa politica in cui si è lanciato Oscar Giannino con il movimento Fermare il declino.
Vorrei che si parlasse di modelli costituzionali diversi che possono piacermi di più..

Se fossi filoborbonico (e in questo periodo si porta molto), vorrei si parlasse male dell'unità d'Italia, che si facesse cultura parlando bene dei Borbone o comunque che se ne parlasse di più.. Insomma credo di aver dimostrato come pagare il canone non dia diritto a nulla. Non decide la maggioranza (e Dio ci liberi dal potere della maggioranza di usare i media per continuare ad essere maggioranza), non decide il singolo contribuente (i contribuenti filoberlusconiani hanno avuto l'ulcera, quelli antiberlusconiani hanno l'ulcera con Vespa.. ma non credo che sia una vera par condicio, perché io, come molti altri, ho l'ulcera in entrambi i casi).

Credo che l'unico discorso sensato sia capire se i soldi dati a Benigni siano rientrati in termini di profitto. In caso di risposta negativa si potrebbe obiettare che però il programma era culturale e valeva la pena spenderli (ma è obiezione che credo di aver smontato sopra). In caso di risposta affermativa allora ci si dovrebbe chiedere quei soldi che fine fanno, perché non vengono utilizzati per ridurre il canone? Se vengono utilizzati per coprire i costi di altri programmi, si ritorna al problema di prima.

Ecco perché la Rai dovrebbe essere privatizzata e parallelamente dovrebbe essere fatto una legge VERA che impedisca la concentrazione dei media (tutti!) nelle mani di alcuni.

p.s.
Inoltre bisognerebbe far caso ad un ulteriore problema. Ci stiamo accapigliando su Benigni e su Vespa, intesi come modelli di programmi e di personaggi invitati dalla Rai. Tuttavia stiamo dimenticando che ci sono molte altre realtà che non si riconoscono in questi due modelli e che il sistema politico, con i soldi di tutti, tiene lontano dall'informazione, per esempio il Movimento 5 stelle (anche se un po' di presenza l'ha avuta e poi l'ha rifiutata per i motivi che conosciamo), il partito Radicale o, soprattutto, Fermare il declino che è forza quotata intorno al 5% nazionale e verso la quale è stato imposto il diktat del silenzio (boldrin, giannino e gli altri non sono stati più invitati da quando hanno annunciato la presenza alle elezioni politiche). tutto ciò a riprova che la questione destra e sinistra è comunque irrisoria a fronte del reale stato dei fatti.

p.p.s.
Credo sia opportuno uscire dalla contrapposizione colto vs ignorante per parlare degli elettori o dei gusti televisivi.
Personalmente quando sentivo Piero Angela parlare di biologia cambiavo canale e quando ho sentito parlare persone laureate di questioni politiche mi è caduto spesso il cuore nelle calze.
Tuttavia non sono in quale categoria potrei essere incluso visto che credo che il titolo di laurea c'entri poco o nulla con la cultura
20/12/2012 13:15
 
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Re: Re:
maximilian1983, 20/12/2012 12:42:


Sentir dire che Benigni non è un uomo di cultura un po' mi urta, visto che parliamo di un candidato al premio nobel della letteratura, ma può starci se intendiamo la letteratura come un milligrammo del peso della cultura in quanto tale.




Scusa, ma candidare uno al nobel per la letteratura non è per nulla un viatico sicuro alla patente di "uomo di cultura"! Non mi constano grandi prove letterarie di Benigni. I nobel si propongono sulla base di comitati, di "spinte" lobbistiche. E difatti, per quanto ci fu movimento intorno a Benigni qualche anno fa, non se ne fece nulla, perchè era una candidatura inconsistente e campata in aria...
Si ricorda, in Italia, ancora il dibattito sul mancato nobel a Ungaretti, dato poi a Quasimodo (secondo i più immeritatamente...). Oppure alla scelta caduta tempo dopo su Montale invece che su Eduardo De Filippo. E tantissimi anni prima fu negato a D'Annunzio ma non a Pirandello o alla Deledda, e prima ancora fu premiato Carducci e non Pascoli (ma lì ci fu la massoneria a "endorsare"!). Per me lo avrebbero meritato tutti. Anche Pasolini e Moravia che lo avrebbero meritato molto, ma molto più di Dario Fo.
Beninteso, ho citato tutti questi nomi perchè credo che con tutti questi Benigni non c'entri nulla.




Si propongono sulla base di lobbies e siamo d'accordo, ma sempre scegliendo tra la "gente che ha dato un quid nella materia".Che ci siano altri che meritano ben e di più mica implica che chi è scelto non appartiene alla categoria?Non stiamo mica parlando del premio strega...

[Modificato da new mojo 20/12/2012 13:17]
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