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La redditività dei grandi studi legali in Italia

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2012 12:48
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06/06/2012 15:28
 
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Non entro nel merito di una professione (cit. gius) che non desidero praticare, in definitiva penso di emigrare e perfezionare i miei studi, la law firm sarebbe per me il piano B laddove non dovesse andarmi bene nel settore finanziario, chiedo pero' al professor Prisco quale sia la causa di tanto disprezzo - peraltro serpeggiante a vari livelli - verso quei colleghi rei di essersi asserviti al potere economico.
Non e' forse dovere dell'avvocato patrocinare il cliente pagante?



P.S. Securities, e non si tratta propriamente di scienza missilistica.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 06/06/2012 15:34]
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06/06/2012 16:36
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di rispondere

Chiamato in causa da Obbligazione Naturale, rispondo: la mia personale idea (e la mia conseguente condotta in sede difensiva di clienti che mi si addidano) - Trixam chiamerebbe questa un'omelia; rassereno, non sono un prete e non voglio essere normativo, espongo solo la mia "filosofia" professionale - è che l'avvocato è il mediatore tra diritti del suo cliente e posizione del proprio avversario, di cui alla legge, sullo sfondo della società e nell'ambito di un processo o stragiudizialmente. Più di una volta insomma ho rifiutato (all'inizio o in corso di giudizio) clienti dei quali avevo perso la fiducia, o che avrebbero voluto rendermi strumento meramente "esecutivo" di logiche e disegni che non comprendevo pienamente (in sintesi: mi negavano informazioni essenziali a comprendere in pieno il caso), o a mio giudizio erano eticamente reprensibili. Ecco perché non condivido il disprezzo di molti qui (Letizia e altri) sugli avvocati (molti sono azzeccagarbugli, truffatori di clienti, ecc..., questo è vero, ma guardatevi dalle generalizzazioni) e non credo che l'ovvio dovere di difesa di interessi per i quali un legale ha ricevuto un mandato implichi automaticamente cedere per denaro il cervello e l'anima a chi paga meglio. Amen, fratelli, andate in pace (così facciamo contento Trixam)
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06/06/2012 16:39
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Ops, pardon.. "mi si affidano"
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06/06/2012 19:12
 
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Bè, ormai va di moda parlare male degli avvocati.
Ma va bene così, a parte il solito piccolo fastidio che provo dinnanzi a tutte le generalizzazioni; d'altra parte gnuno ha le sue esperienze e ognuno è libero di banalizzare a piacimento, non voglio certo mettermi a fare il difensore dei difensori.
Solo un paio di cose.
In primis, tra la law firm - che giustamente fa il suo lavoro che è totalmente diverso da quello che faccio io... io non so fare il loro e viceversa - e la "paglietta" che vive truffando le assicurazioni c'è un mare fatto di tanti pesci.
In secondo luogo, il problema è sostanzialmente un altro.
È palese la crisi irreversibile della Giustizia in questo paese, una macchina inceppata che non funziona per mancanza di carburante e perché è vecchia, logora.
In questo quadro drammatico la classe forense è sul viale del tramonto quasi quanto la Giustizia: schiacciata tra crisi economica e concorrenza sleale (e al ribasso), costretta a occuparsi principalmente del recupero dei propri crediti, sempre più sfiduciata dai cittadini (come testimoniano alcuni messaggi postati qui) e costretta a lavorare in condizione sempre più difficili, tra uffici giudiziari ingolfati e quasi inaccessibili, costi che lievitano e "riforme" che si stratificano senza apportate il minimo beneficio.
Ecco questo sì che sarebbe un argomento di cui dibattere e che interesserebbe di certo ad un gran numero di comuni cittadini che non leggono top legal (con tutto il rispetto per top legal e per chi voleva evidentemente parlare di altro in questo topic).
D'altra parte anche il redattore di top legal avrà prima o poi un problema legale "banale" (se non lui la mamma o la zia) per il quale non è necessario rivolgersi ad un esperto di fusioni.
E poi vacci a combattere con l'oscuro ufficio del GDP di provincia sito in un paio di piani di un condominio dove manca tutto e il giudice applica il codice di rito "a sentimento".
Oppure fatti due risate nel piccolo Tribunale dove non ci sono abbastanza magistrati e dove ti senti dire "avvocà la causa è solo del 2009, mica la possiamo mandare già a sentenza??? Facciamo un rinvio in prosieguo a dicembre 2013".


(in altri termini: ragazzi la barca è quasi affondata ed è una cosa che ci tocca tutti)

P.S. scusate, so che sono Off topic; ma d'altra parte ormai la discussione aveva preso un'altra piega.
[Modificato da OneOfTheesedays 06/06/2012 19:13]





([SM=x43808])

Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
06/06/2012 19:46
 
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Re:
(pollastro), 06/06/2012 16.36:

Dal professore Prisco, che mi prega di rispondere

Chiamato in causa da Obbligazione Naturale, rispondo: la mia personale idea (e la mia conseguente condotta in sede difensiva di clienti che mi si addidano) - Trixam chiamerebbe questa un'omelia; rassereno, non sono un prete e non voglio essere normativo, espongo solo la mia "filosofia" professionale - è che l'avvocato è il mediatore tra diritti del suo cliente e posizione del proprio avversario, di cui alla legge, sullo sfondo della società e nell'ambito di un processo o stragiudizialmente. Più di una volta insomma ho rifiutato (all'inizio o in corso di giudizio) clienti dei quali avevo perso la fiducia, o che avrebbero voluto rendermi strumento meramente "esecutivo" di logiche e disegni che non comprendevo pienamente (in sintesi: mi negavano informazioni essenziali a comprendere in pieno il caso), o a mio giudizio erano eticamente reprensibili. Ecco perché non condivido il disprezzo di molti qui (Letizia e altri) sugli avvocati (molti sono azzeccagarbugli, truffatori di clienti, ecc..., questo è vero, ma guardatevi dalle generalizzazioni) e non credo che l'ovvio dovere di difesa di interessi per i quali un legale ha ricevuto un mandato implichi automaticamente cedere per denaro il cervello e l'anima a chi paga meglio. Amen, fratelli, andate in pace (così facciamo contento Trixam)



nel momento in cui tutta la categoria ostacola una riforma liberale della professione ( che non significa "caos" " arbitio",distruzione dell'aspetto garantista e pubblicistico della funzione), non affrontando temi come concorrenza, tariffe, diritti del cliente, ma offrendo solo ambiguita'deontologica,ostruzionismo, schiavismo dei praticanti, privilegi,corporativismo, posso tranquillamente GENERALIZZARE. Tutti questi aspetti negativi, gia' in partenza , sono truffaldini per il cliente.Ripeto, il povero cristo che per necessita' deve avvalersi di un avvocato, oltre a preoccuparsi del "se" gli risolve il problema, deve preoccuparsi del "come",e se gli restera' qualche goccia di sangue alla fine.Ovviamente qualcuno di onesto e leale c'e', ma sono mosche bianche.
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06/06/2012 20:16
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Cara Letizia, io non so davvero in quale mondo lei viva. Le assicuro che, accanto ad avvocati truffaldini, scorretti, eccetera (la cui esistenza non nego beninteso affatto), io conosco molti professionisti seri (non parlo dei loro collaboratori: è chiaro che l'effetto su di loro poi è a cascata) che fanno i salti mortali per vivere non dico agiatamente, ma in modo solo dignitoso (e mi scusi se non faccio cognomi), col servizio giustizia che fa schifo nel funzionamento concreto e clienti che sono veri figli di zoccola quando si tratta di pagare. Anni fa ne ebbi uno che alla fine si mise a piangere (avevamo vinto e, le assicuro, non chiedo onorari esosi), mi fece vedere le fotografie del figlio piccolo malato (diceva). Poi mi riferirono che aveva una macchina enorme e faceva abitualmente vacanze all'estero. Un altro (e la causa era difficile, un militare aviatore scoperto in auto con la droga sotto il tappetino ed ovviamente espulso dal corpo - i tossicodipendenti non possono guidare auto o aerei; lo feci riammettere con un cavillo: macchina sua, ma non a lui intestata - però io sapevo che la guidava solo lui - ) era convinto di avere vinto non per l'opera del fesso che le sta scrivendo, ma grazie a Padre Pio (mi disse che la notte prima dell'udienza decisiva lo aveva sognato e si era svegliato con un insolito e intenso profumo di violette nella stanza da letto). Noto in lei tanta acredine, che spero non derivi da un'esperienza personale, perché mi dispiacerebbe. Altre volte ha dimostrato qui di avere equilibrio, io mi limito solo a suggerire di non fare di ogni erba un unico fascio. I grandi studi hanno problemi diversi da quelli dell'avvocato - pesce piccolo. Peccato che non abbia assistito alla godibile prsentazione dei romanzi di Diego De Silva in un mio incontro di "Diritto e letteratura". Il suo protagonista è un avvocato onesto, ma lo studio deve condividerlo con altri e ha i mobili dell'Ikea. Poi, certo, ci sono gli "studioni" e gli avvocati zompafossi. Posso chiederle di comprarsi uno di questi romanzi, con protagonista l'avvocato Malinconico (un nome, un suggerimento simbolico dell'autore...). Oppure mi cerchi agli esami e raggiungiamo un momento la più vicina libreria, glielo regalo io e ci metto anche una mia dedica. La verità è che il post immediatamente precedente al suo è molto realistico. Salvo i disonesti. ovviamente. Quelli però ci sono anche (ad esempio) tra professori e studenti, il che non autorizza nessuno a pensare che lo siamo - ad esempio - anche noi due che ci stiamo leggendo. Con stima [SM=g2725292]
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06/06/2012 20:17
 
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Re: Re:
--letizia22--, 06/06/2012 19.46:



nel momento in cui tutta la categoria ostacola una riforma liberale della professione ( che non significa "caos" " arbitio",distruzione dell'aspetto garantista e pubblicistico della funzione), non affrontando temi come concorrenza, tariffe, diritti del cliente, ma offrendo solo ambiguita'deontologica,ostruzionismo, schiavismo dei praticanti, privilegi,corporativismo, posso tranquillamente GENERALIZZARE. Tutti questi aspetti negativi, gia' in partenza , sono truffaldini per il cliente.Ripeto, il povero cristo che per necessita' deve avvalersi di un avvocato, oltre a preoccuparsi del "se" gli risolve il problema, deve preoccuparsi del "come",e se gli restera' qualche goccia di sangue alla fine.Ovviamente qualcuno di onesto e leale c'e', ma sono mosche bianche.




Letizia, dimmi, ti risulta che sono stati presi provvedimenti relativamente a questa "riforma liberale" della professione? Quali sono questi provvedimenti a favore dei cittadini e osteggiati dagli avvocati brutti e cattivi??
Sia ben chiaro che non incensiando tutte le iniziative di protesta degli avvocati, nè difendo a spada tratta la categoria o il CNF - su cui, essendo un giovane avvocato, senza studio familiare, e che cerca di costruirsi una strada da sola avrei molto da ridire - ma ho l'impressione che su certe cose si parla per sentito dire e certe parole d'ordine sono diventate una specie di soluzione "pronta" ad ogni problema.

continuate a guardare il dito e non la luna (o come si dice)

[Modificato da OneOfTheesedays 06/06/2012 20:17]





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06/06/2012 20:21
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro o cara Uno di questi giorni (mi scusi, ma l'inglese usato pure quando si va al cesso mi sta incominciando a scocciare; mi auguro che il suo nickname sia ironico), come non straquotarla?
06/06/2012 20:26
 
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Re: Re: Re:
OneOfTheesedays, 06/06/2012 20.17:




Letizia, dimmi, ti risulta che sono stati presi provvedimenti relativamente a questa "riforma liberale" della professione? Quali sono questi provvedimenti a favore dei cittadini e osteggiati dagli avvocati brutti e cattivi??
Sia ben chiaro che non incensiando tutte le iniziative di protesta degli avvocati, nè difendo a spada tratta la categoria o il CNF - su cui, essendo un giovane avvocato, senza studio familiare, e che cerca di costruirsi una strada da sola avrei molto da ridire - ma ho l'impressione che su certe cose si parla per sentito dire e certe parole d'ordine sono diventate una specie di soluzione "pronta" ad ogni problema.

continuate a guardare il dito e non la luna (o come si dice)





non mi sembra di guardare il dito quando parlo di riforma, penso di guardare la luna.Ti potrei fare infiniti esempi, ti faccio quello piu elementare: trasparenza delle tariffe, concorrenza quasi assente,gli onorari minimi inderogabili e vincolanti, etc etc etc etc e' inutile fare l'elenco dei tanti aspetti critici che non vanno.Non parlo per sentito dire, purtroppo, ma ho visto cose con i miei occhi, per quel che puo' valere.
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06/06/2012 20:38
 
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Re: Re: Re: Re:
--letizia22--, 06/06/2012 20.26:




non mi sembra di guardare il dito quando parlo di riforma, penso di guardare la luna.Ti potrei fare infiniti esempi, ti faccio quello piu elementare: trasparenza delle tariffe, concorrenza quasi assente,gli onorari minimi inderogabili e vincolanti, etc etc etc etc e' inutile fare l'elenco dei tanti aspetti critici che non vanno.Non parlo per sentito dire, purtroppo, ma ho visto cose con i miei occhi, per quel che puo' valere.



??

Letizia mi dispiace, ma risulti incomprensibile.
Sulle questione tariffe sono state sollevate delle criticità (in parte -si spera- in via di risoluzione) che in buona parte condivido.
La concorrenza è più che spietata, ti assicuro. D'altra parte siamo talmente tanti che si danno per scontato alcune cose che in altri paesi sono meno scontate (tipo non pagare la consulenza).

@caro professore "One of these days" è una canzone (per me un capolavoro) di un gruppo rock, i Pink Floyd.
Peraltro nel mio nick, come è evidente, c'è un errore (una "e" in più) che ormai è il mio marchio di fabbrica [SM=x43819]
D'altra parte è un nick che ho scelto quando avevo 23 anni ed ero (beata innocenza) una studentessa senza pensieri.
Se vuole mi può chiamare Cristina.






([SM=x43808])

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06/06/2012 20:47
 
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Re:
(pollastro), 06/06/2012 20.16:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Cara Letizia, io non so davvero in quale mondo lei viva. Le assicuro che, accanto ad avvocati truffaldini, scorretti, eccetera (la cui esistenza non nego beninteso affatto), io conosco molti professionisti seri (non parlo dei loro collaboratori: è chiaro che l'effetto su di loro poi è a cascata) che fanno i salti mortali per vivere non dico agiatamente, ma in modo solo dignitoso (e mi scusi se non faccio cognomi), col servizio giustizia che fa schifo nel funzionamento concreto e clienti che sono veri figli di zoccola quando si tratta di pagare. Anni fa ne ebbi uno che alla fine si mise a piangere (avevamo vinto e, le assicuro, non chiedo onorari esosi), mi fece vedere le fotografie del figlio piccolo malato (diceva). Poi mi riferirono che aveva una macchina enorme e faceva abitualmente vacanze all'estero. Un altro (e la causa era difficile, un militare aviatore scoperto in auto con la droga sotto il tappetino ed ovviamente espulso dal corpo - i tossicodipendenti non possono guidare auto o aerei; lo feci riammettere con un cavillo: macchina sua, ma non a lui intestata - però io sapevo che la guidava solo lui - ) era convinto di avere vinto non per l'opera del fesso che le sta scrivendo, ma grazie a Padre Pio (mi disse che la notte prima dell'udienza decisiva lo aveva sognato e si era svegliato con un insolito e intenso profumo di violette nella stanza da letto). Noto in lei tanta acredine, che spero non derivi da un'esperienza personale, perché mi dispiacerebbe. Altre volte ha dimostrato qui di avere equilibrio, io mi limito solo a suggerire di non fare di ogni erba un unico fascio. I grandi studi hanno problemi diversi da quelli dell'avvocato - pesce piccolo. Peccato che non abbia assistito alla godibile prsentazione dei romanzi di Diego De Silva in un mio incontro di "Diritto e letteratura". Il suo protagonista è un avvocato onesto, ma lo studio deve condividerlo con altri e ha i mobili dell'Ikea. Poi, certo, ci sono gli "studioni" e gli avvocati zompafossi. Posso chiederle di comprarsi uno di questi romanzi, con protagonista l'avvocato Malinconico (un nome, un suggerimento simbolico dell'autore...). Oppure mi cerchi agli esami e raggiungiamo un momento la più vicina libreria, glielo regalo io e ci metto anche una mia dedica. La verità è che il post immediatamente precedente al suo è molto realistico. Salvo i disonesti. ovviamente. Quelli però ci sono anche (ad esempio) tra professori e studenti, il che non autorizza nessuno a pensare che lo siamo - ad esempio - anche noi due che ci stiamo leggendo. Con stima [SM=g2725292]




Caro prof e' davvero molto gentile [SM=x43805] , quando si tratta di letteratura sono sempre a disposizione, seguiro' il suo consiglio.Quello che dice lei e' vero, esistono anche tanti clienti che non pagano.Come ha detto lei, e la ringrazio, tendo per mia fortuna, ad essere abbastanza equilibrata, o almeno ci provo.Di solito non parlo per sentito dire, non e' mia abitudine.Ovviamente i personaggi letterari sono quasi sempre piu interessanti di quelli reali, per certi versi banali.Lei pero' ad esempio e' un'eccezione,mi da' l'impressione di esser un avvocato, che da giovane voleva fare il giornalista, e che ogni giorno, si sforza di convinvere tra l'essere borghese e l'essere socialista;come ha detto giusperito, lei e' l'unico professore che scrive su questo forum,ma al tempo stesso ha anche sottolineato che i suoi figli sono amici dei figli del direttore della sua banca,insomma, sarebbe un personaggio con molte sfumature.Sono consapevole che i disonesti sono trasversali, ed inoltre non voglio passare per la "cacciatrice di avvocati", ho detto che ne esistono di leali e corretti, ma al tempo stesso non si puo' negare l'evidenza.Siete una categoria tra le altre che si e' impossessata della sua fetta di torta, niente di piu' normale.Inoltre alle mie obiezioni rispondete solo che non tutti sono truffaldini,ma questo lo sapevo gia'.In ogni caso non voglio portare avanti una crociata [SM=x43812] sono solo opinioni.Con stima [SM=g2725292]
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06/06/2012 22:36
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Solo per precisare, Letizia. Ho un figlio solo, che è amico del figlio del vicedirettore (un impiegato, insomma) della mia banca. Noi due padri condividiamo la passione del giornalismo: lui dirige un giornale locale, sul quale ogni tanto scrivo. Gratis, ovviamente. E bado a non andare mai in rosso sul conto, innanzitutto perché non mi piace e poi perché non mi andrebbe di mettere in difficoltà un amico. I figli fanno musica assieme e nella band ci sono anche figli di professionisti, di impiegati, di operai. Il bianco è il bianco, il nero è il nero, ma esistono anche molte sfumature di grigio. Nulla di male, lo imparerà. Credo che lei potrà intanto essere un buon pubblico ministero, del tpo di quelli che conosco io (anche qui: vecchi compagni di università, non è che li frequenti per averne vantaggi professionali). Cioè coi paraocchi [SM=g2725292]
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07/06/2012 08:21
 
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Non capisco come si sia arrivati ai partigiani e alla scuola di Chicago.

Per quanto mi riguarda, facevo una riflessione, priva di conclusioni affrettate, sul problema dell'evasione fiscale nelle professioni. I grandi studi non evadono perchè davvero non possono. Comprendo che chi non arriva a fine mese, spinto dalla necessità, cada nella tentazione di non fatturare. Mi rendo conto che l'alternativa, in alcuni casi estremi, sarebbe chiudere lo studio. Tuttavia il problema esiste ed è esteso ben oltre i "poveri" avvocati. Basti pensare che il reddito medio DICHIARATO dai notai è di circa 100 mila Euro...

A me la cosa brucia perchè sostanzialmente pago la pensione al collega evasore calabrese (a Reggio il 50% degli avvocati dichiara un reddito sotto i minimi per la cassa). La solidarietà va benissimo ma mi pare che in certi casi ce ne sia fin troppa. Altro che liberismo. Il rischio in Italia è che la componente solidaristica fagociti quella liberale. Un CNF serio avrebbe condotto un'indagine a tappeto e cancellato i furbi dall'albo.

Non ho espresso alcun giudizio sulla professionalità e sulle preferenze di nessuno. Ognuno ha le preferenze e fa le scelte che crede. Inoltre il discorso è complesso e si rischia di generalizzare, ad esempio considerando tutti "ingranaggi di una macchina" (???) o, peggio ancora, "proni agli interessi delle banche e delle assicurazioni" (???).









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07/06/2012 09:46
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di generalizzare

Pisicchio ha ragione: occorrerebbe cancellare dagli albi gli avvocati che non provino (con onere della prova loro) di trarre un reddito almeno minimo vitale dalla professione. Non possono farlo il CNF e il singolo consiglio dell'ordine, perché non ho mai visto un organo tagliare il proprio cirpo elettorale, d'altra parte Parlamento e Governo sono troppo pieni di avvocati per sperare che provvedano essi d'aitorità. Io ripenserei anche al modello latino di notariato (benché alcune competenze su affari ninini siano state già loro sottratte). Per la legislazione attuale, che abolisce il minimo tariffario, confermo: è funzionale agli interessi di grandi banche e assicurazioni. Già oggi grandi aziende e pubbliche amministrazioni - per il Tar e il Consiglio di Stato - propongono/impongono contratti di assistenza e difesa in giudizio à forfait, con superminimi che (partendo dalla tariffa. non più vigente, ma assunta come base teorica indicativa di calcolo), deliberano di affidare incarichi all'avvocato che si accontenta di meno; in pratica, attivano una gara al ribasso. Questo è umiliante per la dignità minima di un professionista e non ne garantisce professionalità e indipendenza. Avevano provato anche con me, ma ho replicato che - senza complimenti - se volevano che li pagassi io per farmi lavorare non avevano che da dirmelo, certo non accettavo l'elemosina. Quello di cui Pisicchio, Tixam e Letizia non si rendono conto è che l'arco sociologico della libera professione è in Italia è variegato: chi la fa onestamente è tartassato e spesso soggetto debole di fronte a una clientela furba, soggetto ad una violenta e reale proletarizzazione. Nel segmento medio-basso della libera professione la corsa alla concorrenza è al ribasso e il risultato complessivo è premiare gli avvocati maneggioni e furbi, non quelli perbene. Non ci sono solo gli indici di TopLegal a fotografare la realtà, o meglio fotografano una realtà molto parziale e di nicchia
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07/06/2012 10:04
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Da Non avevo capito niente, di DIEGO DE SILVA.

Come fosse difficile reperire informazioni sul conto di un avvocato. Come non si sapesse chi ha successo e chi si arrangia. Come ci fosse bisogno di assumere un detective per sapere che non faccio un cazzo. Siamo in tanti, ecco come mi consolo quando mi prende lo sconforto. Siamo i nuovi poveri i. Quelli che non lo diranno mai. Siamo annichiliti dalla dignità. In nome suo ci roviniamo la vita. Provateci pure, se avete tempo da perdere: non troverete mai un avvocato, o qualsiasi altro professionista disperato che annaspa nella saturazione del mercato contemporaneo disposto a dirvi: “Guadagno meno di una cameriera, se non fosse per la mia famiglia dovrei chiudere lo studio domani mattina, però vado in giro in giacca e cravatta e faccio finta di niente”. Non c’è verso. Nessuno di noi sputerà mai il rospo. Siamo una minoranza reticente. Non abbiamo sindacato, né rivendicazioni. Non siamo pericolosi. Viviamo nell’imbarazzo e nel senso di colpa. Non facciamo altro che aumentare. Il fatto è che qui da noi gli avvocati sono diventati come gli assicuratori, come gli agenti immobiliari. Ce ne sono a bizzeffe, uno più affamato dell'altro. Basta fare due passi in una strada anche periferica e contare le targhette affisse ai portoni. Un avvocato, oggi, per una nomina anche d’ufficio è disposto a piroette e carpiati della dignità fantasiosissimi. E la molla non è l’ambizione economica o il desiderio di prestigio sociale: nemmeno più questo. Qui si tratta, ma davvero, di stare sul mercato con un minimo di sensatezza (cioè, pagare le spese e portare qualche soldo a casa) o chiudere baracca. E la vera tragedia è che questa politica della sopravvivenza accomuna ormai trasversalmente sfigati e garantiti, privilegiati e poveri cristi. Nel senso che il rampollo dell'avvocato di successo ha una fame di procacciamento pratiche mediamente pari o addirittura superiore a quella di chi è professionalmente figlio di N.N. È la nuova paura della concorrenza, palazzinara e bulimica, che ha equiparato avidità e bisogno, ponendo sul piano di una falsa parità contendenti che partono da posizioni completamente diverse. Ricchi e poveri che lottano per le stesse cose: ecco a voi la morte del principio di uguaglianza. Se uno li osserva gli avvocati in un tribunale affollato, quasi non ci crede che facciano sul serio a comportarsi così. Si spostano da un corridoio all’altro, da un’aula all'altra, o più spesso dalle aule al bar, dribblando la gente come se lo facessero apposta per dimostrargli che ingombrano. Danno continuamente prova di consolidato senso dell'orientamento fra i corridoi e le aule di udienza per rendere noto che loro (gli avvocati) sono di casa, mentre gli altri (gli utenti del servizio Giustizia) sono ospiti. Quando si incrociano si chiamano spiritosamente per titolo e cognome e si scambiano frasi assolutamente irrilevanti ad alta voce, all'esclusivo scopo di farsi sentire. Ma cosa pensano che le persone in cui s’imbattono commentino sottovoce fra di loro: “Oh, ma l’hai visto quell’avvocato lì, come urla bene?”. Si, va bè, lo so che non tutti gli avvocati sono così, grazie tante. Ma io sto parlando di quelli che sono così, è ovvio.
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07/06/2012 10:35
 
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Condivido ogni singola parola.
Se non vado errato si è arrivati ad avere addirittura meno possibilità occupazionale rispetto ai colleghi di lettere e filosofia...ed è tutto dire.
Detto questo, fino a quando non si ritocheranno i numeri andrà sempre peggio e ,per inciso,le nuove figure professionali di mediatori et similia stanno mettendo in ginocchio la categoria.

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Utente Junior
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07/06/2012 12:48
 
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Re:
(pollastro), 06/06/2012 20.16:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Un altro (e la causa era difficile, un militare aviatore scoperto in auto con la droga sotto il tappetino ed ovviamente espulso dal corpo - i tossicodipendenti non possono guidare auto o aerei; lo feci riammettere con un cavillo: macchina sua, ma non a lui intestata - però io sapevo che la guidava solo lui - ) era convinto di avere vinto non per l'opera del fesso che le sta scrivendo, ma grazie a Padre Pio (mi disse che la notte prima dell'udienza decisiva lo aveva sognato e si era svegliato con un insolito e intenso profumo di violette nella stanza da letto).



Se continua a volare altro che P. Pio [SM=g2725316]


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