"Ma chi sono questi uomini,chi i sono i demòni? I demòni sono anzitutto uomini di idea,come li definisce Bachtin,cioè uomini posseduti,tormentati,divorati da un'idea,cioè da una concezione onnicomprensiva,onniesplicativa e onnirisolutiva della realtà,uomini che si credono in possesso della Verità,ma ognuno dei quali si è costruito una sua verità in una forma aberrante,distruttiva,catastrofica.In questi uomini-secondo D.-si ritrova una caratteristica specifica ed esclusiva dello spirito russo:il russo è divorato da un'inesausta sete di verità ed è in grado di deidcarsi appasionatamente,fanaticaente al perseguimento dell'ideale da lui concepito,fino ad arrivare a ogni eccesso e a ogni estremo,compreso il sacrifico totale di se"
"In conclusione voglio aggiungere che,a mio parere,sarebbe gravemente limitativo considerare I Demòni come il mero ritratto di un'epoca come,ad esmpio,può venir considerato Guerra e Pace.A prescindere dal valore artistico e dalla problematica filosofica propri del suo come di altri romanzi,nei demòni D.,individuando le radici di quei fenomeni che,di li a qualche decennio,avrebbero scatenato in russia la rivoluzione che avrebbe inevitabilmente condotto allo stalinismo,lancia un messaggio ammonitore anche alla nostra epoca in cui quei fermenti sono tuttora presenti,ed è per questo significativa la definizione di romanzo premonitore che Saraskina attribuisce ai Demòni nel suo bel saggio dedicatoa quest'opera. Con il suo romanzo D. ha trasmesso alla nostra epoca il problema irrisolto della creazione di una società socialista che non corri il rischio di degenerare in un sitema dispotico e sostanzialmente disumano e,anche a questo titolo,egli si dimostra nel senso più pieno un nostro contemporaneo."
Il libro mi è piaciuto. Anzi,mi viene da pensare che forse io abbia apprezato meno di quanto avrei dovuto delitto e castigo in qunto primo libro letto di questo autore.Va detto che l'ho letto molto concetrato.Le differenze comunque ci sono. Questo è più scorrevole e meno introspettivo.Si scende a fondo in quasi tutti i personaggi. D. è irresitibile nella descrizione di stati d'animo e sentimenti,ti fa sembrare di poter toccare con mano i personaggi,davvero incredibile.
Quindi ripeto ilgiudizio è positivo e il libro lo consiglio.
Detto ciò devo dire che il libro,cioè D. non mi ha convinto.
Prendiamo per buono quello che la critica dice nell'introduzione ok?;bene lui non mi ha convinto.Mi spiego:se lui voleva davvero dimostrare che i terroristi-rivoluzionari sono i demòni allora ci troviamo in disaccordo. Si perchè a me sembra invece che quasi tutti i personaggi siano demòni,a parte qualcuno. Cioè sono molti i personaggi che,in modo ognuno diverso,sono posseduti da un'idea,non necessariamente poltica. Infatti a metà libro mi sono detto:beh me lo aspettavo più "politico"come libro;infatti nella prima parte sono descritti molti personaggi e non tutti,anzi,rivoluzionari. nella seconda invece l'attenzione si focalizza su di loro.Ma ,ripeto,come si può non tenere conto dell'altezzoso comportamento dell'aristocrazia(alcuni personaggi),dello spregio verso quelle persone che,in quanto di un gradino sociale più basso,avevano comportamenti contrari all'etichetta dei nobili? come non si può tener conto del forte patetismo del per forza simpatico stepan trofimovic? come dimenticare l'odiosa abitudine di comandare le perosne come burattini di varvara petrovna? Kirillov!accecato dall'idea di essere dio.ecc.... Insomma a me sembra che i demòni siano molti! e dirò di più: a parte Petr stepanoic,davvero un pezzo di merda integrale,gli altri rivoluzionari,grazie a ciò che d. scrive appaiano quasi in balia degli eventi!Persone probabilmente senza spina dorsale,poveracci insomma comandati e guidati da una spietata regia.
Ecco allora che mi trovo in disaccordo con la critica:ok D. avrà pure voluto metterci in guardia contro quello che poi in effetti sarebbe successo ma io credo che il suo sia un discorso più generale,che abbarccia molte personalità e molti caratteri. Inoltre,oltre quanto già detto sui poveracci,si aggiunga che Petr Stepanovic rappresenta il male,e questi usa l'idea solo come uno strumento per portae avanti i suoi bassi fini! e allora? di che stiamo parlando? Un'idea non uccide nessuno,sono sempre gli uomini che lo fanno. Io credo che D. abbia voluto mettere in guardia contro ogni tipo di fanatismo di 'un'idea,ripeto non necessariamente poltica,per le conseguenze che ne seguono. Molti sono,per me,i demòni del libro.E allora,se la critica ha ragione allora D. non mi ha convinto,; se invece ho ragione io(cosa improbabile però) allora vuol dire che D. ha voluto rappresentare i molti volti del male.Chiudo con la figura di tichon,il prete. L'introduzione anticipava che era il personaggio buono;iu ero scettico,come sempre verso i preti ma ho dovuto ricredermi,in quanto,a parte qualcosa,dice tutte cose davvero giuste.
Ve lo consiglio.
"Cristo è la verità, ma se mi dicessero che qui è Cristo e là è la verità, io abbandonerei la verità per aderire a Cristo"
Topic collegati:
Delitto e castigo
Guerra e pace
Vita e Destino
La paura dei barbari[Modificato da J.Rebus 25/11/2011 17:29]
