A pochi giorni dalla beatificazione di Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger esalta la figura del suo predecessore e torna sullo scandalo della pedofilia: "Nonostante i nostri errori, ci sono esempi luminosi di fede"
"Wojtyla riscatta la vergogna per i peccati della Chiesa" Wojtyla durante uno dei suoi viaggi
CITTA' DEL VATICANO - "Nonostante tutta la vergogna per i nostri errori, non dobbiamo, però, dimenticare che anche oggi esistono esempi luminosi di fede; che anche oggi vi sono persone che, mediante la loro fede e il loro amore, danno speranza al mondo". Papa Ratzinger fa, in modo esplicito, il nome di Karol Wojtyla, nel corso dell'omelia della messa crismale concelebrata in San Pietro con il cardinale vicario Agostin Vallini e il clero di Roma, a dieci giorni dalla beatificazione di Giovanni Paolo II. "Quando, il prossimo primo maggio verrà beatificato - continua Benedetto XVI - penseremo a lui pieni di gratitudine quale grande testimone di Dio e di Gesù Cristo nel nostro tempo, quale uomo colmato di Spirito Santo. Insieme con lui pensiamo al grande numero di coloro che egli ha beatificato e canonizzato e che ci danno la certezza che la promessa di Dio e il suo incarico anche oggi non cadono nel vuoto".
Per il Pontefice, "l'annuncio del Regno di Dio, della bontà illimitata di Dio, deve suscitare innanzitutto questo: guarire il cuore ferito degli uomini". "L'uomo per la sua stessa essenza - ha ricordato - è un essere in relazione. Se, però, è perturbata la relazione fondamentale, la relazione con Dio, allora anche tutto il resto è perturbato. Se il nostro rapporto con Dio è perturbato, se l'orientamento fondamentale del nostro essere è sbagliato, non possiamo neppure veramente guarire nel corpo e nell'anima. Per questo, la prima e fondamentale
guarigione avviene nell'incontro con Cristo che ci riconcilia con Dio e risana il nostro cuore affranto", ha continuato Ratzinger facendo indirettamente allusione alle centinaia di grazie che nel mondo vengono attribuite all'intercessione dell'ormai prossimo beato Giovanni Paolo II e a tutti gli altri santi e beati.
Mentre Roma si prepara a ospitare l'evento, il mondo ricorda la figura di Papa Wojtyla. "I suoi gesti esprimevano sempre verità, non erano mai enigmatici", dice di lui Joaquin Navarro-Valls, che fu suo portavoce e amico. "Chi lega la sua capacità comunicativa alle sue esperienze giovanili di attore - continua Navarro-Valls - secondo me confonde la causa con l'effetto. Io ho sempre pensato che la sua efficacia comunicativa dipendesse da cosa diceva, non dal come. Anche se in lui c'erano tutti e due gli elementi".
Intanto l'area intorno a Vaticano è un misto di sacro e profano e in vista della cerimonia di beatificazione ci si prepara a vendere ogni genere di gadget. Nei pressi di via della Conciliazione ci sono banchetti per la vendita di oggetti sacri ma anche commercianti ambulanti che vendono pizze e panini ed offrono ristoro ai molti turisti già da giorni nella capitale per partecipare alle cerimonie religiose della Settimana Santa. Numerosi i venditori ambulanti che propongono ogni tipo di souvenir con l'immagine di Wojtyla.
(21 aprile 2011)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 31-35)
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. VI DO UN COMANDAMENTO NUVO: CHE VI AMATE GLI UNI GLI ALTRI COME IO HO AMATO VOI.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».