non avevo visto il tuo topic,ti riporto anche qui i pensieri che mi sn venuti guardando la manifestazione oggi in piazza..
oggi le donne sono scese in piazza,a rivendicare nuovamente qualcosa che secondo le donne ancora non hanno raggiunto.Quanto corrono le donne,quanta strada ancora pensano di dover fare per arrivare ad una meta che non esiste.Le donne inseguono la parita',cosi come il povero insegue la ricchezza,senza capire che la loro corsa e' una trappola antica come il mondo,e'"falsa coscienza".
Le donne che chiedono,le donne che pretendono,le donne che cercano,sono pericolose piu'delle donne che si prostituiscono.
Le donne che vogliono essere,quelle che vogliono diventare qualcosa di diverso,quelle che vogliono sempre affermare la loro femminilita' come qualcosa di differente rispetto,sia ad un'idea della donna socialmente imposta,altro concetto trappola precostituito,e sia rispetto ad un'idea di uomo,ilsolo,che non ha bisogno di affermarsi,altro concetto trappola.
Le donne hanno fatto di questa trappola la loro casa.
Concettualmente una donna che rivendica e'strumentale ad una donna che necessita di affermazione.Il problema e' questo,la donna non ha uno sguardo interno,ma solo uno sguardo esterno sul mondo,e questo e' lo stesso motivo per cui non riesce ad essere solidale con le altre donne.La donna si guarda sempre le spalle perche' sa di non essere,o meglio sa di essere sempre qualcosa di meno che deve essere integrato,e la lotta verso quest'integrazione e' la trappola che le porta a non guardare mai a se stesse come essere umani liberi.Ci siamo cosi abituate a rivendicare la liberta',a dire che ci spetta di diritto,che non ricordiamo piu' che la liberta' ci appartine dalla nascita.Trovo piu'pericolosa una donna che va in piazza perche' si sente incompleta come essere umano come un "concetto" che deve esser sempre rapportato ad un valore,una identita' che non e' un'identita',ma e' sempre,perennemente qualcosa da completare,da affermare,un essere incompleto.Ora gli uomini non fanno altro che trarre benefici da questa falsa coscienza delle donne,da questa trappola che le donne stesse hanno costruito forse involontariamente,o forse per insicurezza,perche' quando ti dicono che sei un essere incompleto,qualche insicurezza ti viene sul che cosa sei.
La domanda "se non ora,ma quando",non esprime niente.Se non ora ma quando??a questo punto mai,rispondo io.
Se stiamo ancora a chiederci"SE non ora ma quando",allora e' perche' ancora non abbiamo accettato che non siamo qualcosa di incompleto che necessita di affermazione,dobbiamo considerarci qualcosa di finito,completo.Un uomo(maschio) non scenderebbe mai in piazza per dire "se non ora ma quando",perche' l'uomo vive nell'attimo presente,nell'attimo eterno di una esistenza da essere umano,di un'identita'che non necessita di referenti,di integrazioni,di rivendicazioni.Le donne si vedono come disabili,come contraenti deboli,oppure si vedono come lottatrici,sempre in continuo divenire,un'identita incompleta che non si completa mai,non si ferma mai nella ricerca affannosa di quel pezzo mancante che non si trova,prche e' un pezzo falso,non si ha un'identita',si e' un'identita'!
Le prostitute da sempre questo l'hanno capito,loro si che sono delle donne perche' hanno spezzato questa ricerca,e si sono affermate come donne nella loro identita',discutibile si,ma CONSAPEVOLE,le prostitute non vivono bene in trappola.