Voglio condividere un passo di un saggio che ho beccato per caso su di una bancarella del Vomero,passeggiando con un amico;affascinata dalla presentazione sul retro della copertina ho deciso di comprarlo.
"Perchè gli uomini mentono spesso,agli altri e prima ancora a se stessi?
Io penso che il più delle volte si mente per una specie di incontrollato istinto di sopravvivenza,per uscire(almeno con la fantasia)da una situazione in cui ci si sente imprigionati,un pò come i prigionieri nella caverna di Platone,ma con l'aggravante che la caverna che ci rinchiude è il nostro corpo,il nostro carattere,la nostra condizione sociale,talora persino i legami che noi stessi abbiamo creato e che poi sono diventati legacci,per non dire catene.
E la mente mentisce per smentire la realtà.La menzogna diviene così una via di uscita verso una desiderata liberazione esistenziale,secondo una pericolosa quanto diffusa ingenuità che non fa altro che aggravare il problema perchè la menzogna incatena ancora di più,come il muoversi convulsamente nelle sabbie mobili fa sprofondare ancora più in fretta".
Leggendo questo libro ho capito che è molto difficile essere degli uomini autentici