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Quale,secondo voi,la Facoltà di Giurisprudenza più semplice?

  • Sondaggio Quale,secondo voi,la Facoltà di Giurisprudenza più semplice?
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  • gerry.2012
    00 14/10/2012 18:10
    Re: Re: Re:
    elena.2012, 14/10/2012 16.46:




    Perchè lavora pure e quindi credo che voglia iscriversi ad una facoltà di giurisprudenza più "soft" che gli consenta di coniugare lavoro e studio senza troppi sforzi e raggiungendo buoni risultati.





    inoltre il lavoro lo impegna più di sei ore al giorno. quindi ridurre al massimo i tempi di studio mantenendo una media altissima sarebbe l'ideale
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    k_73
    Post: 1
    Post: 1
    Utente Junior
    00 16/10/2012 01:05
    Re: Re: Re:
    elena.2012, 14/10/2012 16.46:




    Perchè lavora pure e quindi credo che voglia iscriversi ad una facoltà di giurisprudenza più "soft" che gli consenta di coniugare lavoro e studio senza troppi sforzi e raggiungendo buoni risultati.




    ho cominciato a lavorare come imprenditore, ho girato il mondo, ho fatto tantissime cose ...

    comunque oggi sono andato alla fed. II e mi hanno detto che, essendo decaduto, x non perdere gli esami non posso trasferirmi in un'altra università tipo pathenope o sob ...

    la cosa mi ha lasciato un pò perplesso ...

    non vedo perchè si debbano perdere gli esami soprattutto quando si tratta di diritto romano che di certo non può diventare obsoleto visto che ha già più di 2000 anni ...

    comunque ci sto pensando ... potrei optare anche x altre facoltà ma mi dispiacerebbe perdere i miei esami ... fossero stati tutti 18 ...
  • OFFLINE
    k_73
    Post: 2
    Post: 2
    Utente Junior
    00 16/10/2012 01:08
    Re: Re: Re: Re:
    gerry.2012, 14/10/2012 18.10:




    inoltre il lavoro lo impegna più di sei ore al giorno. quindi ridurre al massimo i tempi di studio mantenendo una media altissima sarebbe l'ideale



    cari gerry ed elena,

    avete colto in pieno la mia esigenza !!

    ebbene si,

    mi piacerebbe mantenere una media alta !!

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    LexFabia
    Post: 676
    Post: 676
    Utente Senior
    00 17/10/2012 12:59
    Ho letto parecchie cose in questa discussione, che mi hanno fatto sorridere. Più vado avanti e più mi rendo conto di vivere in un mondo di "dormienti"; voglio muovere qualche osservazione, che esula dalla richiesta dell'autore del post (al quale chiedo scusa), ma non posso esimermene (ed alla fine dirò anche cosa ne penso in merito) e spero che aiuti più di qualcuno a riflettere. Vi trucidate verbalmente per detenere il primato dell'appartenenza all'università più difficile/contenutisticamente ricca/accademicamente prestigiosa et similia, senza rendervi conto di cadere nel ridicolo più efferato. Ma cosa credete voi, che nella vita basti aver studiato qualche manualetto in più o esser stato esaminato dal prof. Tizio piuttosto che dal prof. Caio o vantare un pezzo di carta con un numerino a tre cifre, sudato o meno che sia? Siete destinati al fallimento se la pensate così. Oltre ad una buona preparazione di base, che va comunque oggidì raffinata e specializzata con approfondimenti post lauream, occorre un'ottima preparazione umana. Cosa significa? Significa che sono imprescindibilmente richieste capacità comunicative e relazionali (che onestamente mi sembrano del tutto assenti anche in questo contesto), occorre sapersi dare ma nello stesso tempo saper pretendere, occorre uno spirito di sacrificio che in genere possiede chi ha sudato un po' in più per raggiungere determinati traguardi, occorrono intraprendenza ed acume mentale, occorrono modestia ed umiltà, occorre una personalità matura e ben salda sulle proprie coordinate psicoattitudinali. Questo indipendentemente dall'essersi laureati nella università X o Y. Poi, per quanto riguarda il punto nodale, dipende sempre e comunque dalle aspettative di ognuno: onestamente, definire i federiciani (come ho pure letto, ma non ricordo i giusti termini) dei clienti asserviti e poveri di contenuti, è follia all'ennesimo stadio; è vero, purtroppo l'assenza del numero chiuso rende la facoltà di giurisprudenza di questa università un coacervo di elementi umani che ben farebbero ad andare, per la maggioranza, a lavorare i campi (e rispetto altamente gli agricoltori, ma non tutti sono nati per studiare e non vedo perchè si debba farlo per forza, soprattutto quando non si possiedono nemmeno le basi della sintassi della lingua italiana). Ma quelli che, tra i federiciani, danno anima e corpo lottando con la massa e le categorizzazioni che l'altissimo numero di iscritti porta i docenti a sposare come proprio metro di valutazione, che non contano più le nottate insonni, i pianti di nervosismo e stanchezza, le rinunce e le crisi affrontate in anni di sacrificio... Eh be', miei cari gentiluomini, quelli non possono essere eguagliati. Non perchè siano dei piccoli Chiovenda o posseggano la scienza infusa, ma perchè imparano sulla propria pelle cosa significhi il sacrificio, cosa voglia dire la lotta per la ricerca del proprio spazio, come si traduca il dover imporre la propria personalità. E di qui a dieci anni (non adesso, non una volta usciti dall'aula della seduta di laurea con la pergamena in mano) il valore umano dato dalla fatica e dal sacrificio renderanno merito e faranno la differenza. Conclusione della filippica: chi voglia pure impiegare dieci anni per concludere il corso di studi, ma desideri uscirne plasmato e forgiato come da un'accademia militare (oltre comunque a farsi una preparazione, dato che non viene regalato nulla e questo è poco ma sicuro), chi insomma voglia giostrarsi in una scuola di vita, si iscriva alla Federico II; chi preferisca far presto, senza preamboli e senza grosse palpitazioni (raggiungendo magari pari contenuti, ma non certo la pari formazione umana), si iscriva altrove.
    "L'uomo è un qualcosa che deve essere superato. Ama le tue virtù, giacchè perirai per esse".
    (F. W. Nietzsche, Così parlò Zarathustra)
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    anna111
    Post: 24
    Post: 24
    Utente Junior
    00 17/06/2013 19:42
    Il mio voto va alla s o b, basato sull'esperienza di un mio amico che la frequenta. [SM=g2725339]


    "La strada della felicità non parte dalle persone per giungere a te... ma parte da te per giungere a gli altri" ❤❤❤
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    (marchesedelgrillo)
    Post: 135
    Post: 130
    Utente Junior
    00 18/06/2013 15:31
    Re:
    LexFabia, 17/10/2012 12:59:

    Ho letto parecchie cose in questa discussione, che mi hanno fatto sorridere. Più vado avanti e più mi rendo conto di vivere in un mondo di "dormienti"; voglio muovere qualche osservazione, che esula dalla richiesta dell'autore del post (al quale chiedo scusa), ma non posso esimermene (ed alla fine dirò anche cosa ne penso in merito) e spero che aiuti più di qualcuno a riflettere. Vi trucidate verbalmente per detenere il primato dell'appartenenza all'università più difficile/contenutisticamente ricca/accademicamente prestigiosa et similia, senza rendervi conto di cadere nel ridicolo più efferato. Ma cosa credete voi, che nella vita basti aver studiato qualche manualetto in più o esser stato esaminato dal prof. Tizio piuttosto che dal prof. Caio o vantare un pezzo di carta con un numerino a tre cifre, sudato o meno che sia? Siete destinati al fallimento se la pensate così. Oltre ad una buona preparazione di base, che va comunque oggidì raffinata e specializzata con approfondimenti post lauream, occorre un'ottima preparazione umana. Cosa significa? Significa che sono imprescindibilmente richieste capacità comunicative e relazionali (che onestamente mi sembrano del tutto assenti anche in questo contesto), occorre sapersi dare ma nello stesso tempo saper pretendere, occorre uno spirito di sacrificio che in genere possiede chi ha sudato un po' in più per raggiungere determinati traguardi, occorrono intraprendenza ed acume mentale, occorrono modestia ed umiltà, occorre una personalità matura e ben salda sulle proprie coordinate psicoattitudinali. Questo indipendentemente dall'essersi laureati nella università X o Y. Poi, per quanto riguarda il punto nodale, dipende sempre e comunque dalle aspettative di ognuno: onestamente, definire i federiciani (come ho pure letto, ma non ricordo i giusti termini) dei clienti asserviti e poveri di contenuti, è follia all'ennesimo stadio; è vero, purtroppo l'assenza del numero chiuso rende la facoltà di giurisprudenza di questa università un coacervo di elementi umani che ben farebbero ad andare, per la maggioranza, a lavorare i campi (e rispetto altamente gli agricoltori, ma non tutti sono nati per studiare e non vedo perchè si debba farlo per forza, soprattutto quando non si possiedono nemmeno le basi della sintassi della lingua italiana). Ma quelli che, tra i federiciani, danno anima e corpo lottando con la massa e le categorizzazioni che l'altissimo numero di iscritti porta i docenti a sposare come proprio metro di valutazione, che non contano più le nottate insonni, i pianti di nervosismo e stanchezza, le rinunce e le crisi affrontate in anni di sacrificio... Eh be', miei cari gentiluomini, quelli non possono essere eguagliati. Non perchè siano dei piccoli Chiovenda o posseggano la scienza infusa, ma perchè imparano sulla propria pelle cosa significhi il sacrificio, cosa voglia dire la lotta per la ricerca del proprio spazio, come si traduca il dover imporre la propria personalità. E di qui a dieci anni (non adesso, non una volta usciti dall'aula della seduta di laurea con la pergamena in mano) il valore umano dato dalla fatica e dal sacrificio renderanno merito e faranno la differenza. Conclusione della filippica: chi voglia pure impiegare dieci anni per concludere il corso di studi, ma desideri uscirne plasmato e forgiato come da un'accademia militare (oltre comunque a farsi una preparazione, dato che non viene regalato nulla e questo è poco ma sicuro), chi insomma voglia giostrarsi in una scuola di vita, si iscriva alla Federico II; chi preferisca far presto, senza preamboli e senza grosse palpitazioni (raggiungendo magari pari contenuti, ma non certo la pari formazione umana), si iscriva altrove.



    [SM=g2725291]
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    m.tanzillo
    Post: 1
    Post: 1
    Utente Junior
    00 29/09/2016 16:29
    ALCUNE COSE SU GIURISPRUDENZA ALLA PARTHENOPE
    Sono iscritto all'ultimo anno di Giurisprudenza alla Parthenope con ottimi risultati e una formazione e una preparazione appagante ed entusiasmante. Condivido con voi un dato. L'ultimo rapporto pubblicato dall'ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) vede il Dipartimento di Giurisprudenza della Parthenope ben 34 posti in graduatoria sopra quello della Federico II.
    Segno che, nonostante le solite chiacchiere da bar, la MIA è un'ottima università, dove i professori ti stimolano e ti fanno entusiasmare ed interessare alle diverse discipline.
    Se poi questo è sinonimo di uninversità semplice, che ben venga che sia detto che la Parthenope è semplice. Quello che è certo è che solo in un ambiente sereno e stimolante si riesce a tirar fuori quello che si ha dentro.
    Ecco il link dove poter controllare:http://www.anvur.org/rapporto/
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    m.tanzillo
    Post: 2
    Post: 2
    Utente Junior
    00 07/10/2016 14:12
    PARTHENOPE SUPERIORE!
    L'ULTIMO RAPPORTO SULLA VALUTAZIONE DELLA QUALITA' DELLA RICERCA VEDE LA FEDERICO II TRENTA POSTI SOTTO LA PARTHENOPE. CHE SIGNIFICA? CHE I PROFESSORI PARTHENOPEI PRODUCONO MATERIALE SCIENTIFICO SUPERIORE !!

    http://www.anvur.org/rapporto/
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