A Napoli e nelle altre città della Campania si lavora, in queste ore, per evitare che l'ennesima emergenza rifiuti che ha colpito l'intera regione si aggravi ancora di più. I danni causati, sia per il turismo sia per il commercio, già sono notevoli. A Napoli, l'Asia - l'Azienda speciale igiene urbana - ha disposto un piano straordinario di raccolta per poi trasferire la spazzatura in un nuovo sito di stoccaggio provvisorio.
I numerosi incendi appiccati dalla popolazione ai cumuli di immondizia stanno sottoponendo a in un superlavoro i vigili del fuoco che hanno scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere aiuti e "supporti esterni".
Solo nel capoluogo campano, secondo le stime dei tecnici, a terra vi sarebbero giacenti circa 2300 tonnellate di rifiuti che potrebbero essere raccolte nei prossimi giorni. Ma sarà necessario che gli impianti di trattamento dei rifiuti - i Cdr - assicurino la regolarità delle attività di conferimento per evitare, a cascata, il rallentamento della raccolta lungo le strade. E c'é da dire che durante le festività il quantitativo prodotto di rifiuti aumenta sensibilmente. Intanto, non mancano le proteste da parte dei cittadini. A decine i cumuli di spazzatura che sono stati dati alle fiamme: le chiamate sono giunte soprattutto dai comuni della provincia di Napoli.
La scorsa notte, sono stati circa settanta gli interventi dei vigili del fuoco. Una quindicina, stamattina, in sole due ore, con i fumi e la diossina che si è sprigionata nell'aria. L'emergenza è legata all'assenza di aree dove stoccare le cosiddette ecoballe prodotte dagli ex impianti di Cdr ma anche alla mancanza di discariche di servizio dove smaltire gli scarti della lavorazione. L'unico invaso in attività è quello di località "Macchia Soprana", nel comune di Serre, in provincia di Salerno. I tecnici del commissariato stanno esaminando la possibilità di utilizzare le aree messe a disposizione dal demanio militare mentre a Napoli si discute - ma l'ipotesi già sta suscitando aspre polemiche - di riaprire la vecchia discarica in località "Pisani", nel quartiere Pianura che fu chiusa alcuni anni fa. Solo a metà della prossima settimana potrebbe aprire i battenti il sito di stoccaggio delle ecoballe del beneventano. Nelle altre località individuate dal commissariato di governo, si procede a rilento per l'allestimento dei siti a causa delle popolazioni locali. Non va certamente meglio negli altri comuni.
Dall'area flegrea dall'area vesuviana a tutto l'hinterland napoletano, e specie in numerosi centri, le strade ormai sono completamente invase dalla spazzatura e da incendi. Anche le auto hanno difficoltà nel transitare. Rifiuti che stanno marcendo sull'asfalto rappresentando una grave minaccia per la salute pubblica.
fonte - L'unità -