Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Se potessi fare scelte diverse, tornerei alla Federico II per insegnare?
Forse no: non amo la quotidianità di Napoli, la faticosità del viverci, la mentalità provinciale (diverso è per la sua grande storia, di quando era una capitale europea), il che significa palazzi bellissimi, chiese, musei, sale da concerto, paesaggi, belle persone - non tutte, anzi poche). Forse, avendo vent'anni, ma con l'esperienza di oggi, avrei lasciato l'Italia
Forse sì: solo alla Federico II ho potuto scegliere che cosa e come insegnare, fuggendo insegnamenti istituzionali, aule grandi, discipline con troppi esami e troppi studenti (pochi davvero motivabili, i più turisti per caso), per concentrarmi su "chicche" e su pochi studenti molto motivati, mentre - quando ho insegnato in un'università più piccola - non potevo scegliere e ho dovuto fare di tutto.
La didattica qui è vecchia e polverosa, a mio parere; faccio battaglie, ma i progressi sono lenti, troppi colleghi e troppi studenti mi trovano "stravagante". Quasi tutte le università italiane e comunque tutte le grandi) sono purtroppo e peraltro così: se ne salvano solo alcune medio-piccole: con pochi numeri di studenti si può lavorare meglio sulla qualità (ma i docenti devono fare tutto, vedi sopra per le controindicazioni).
Non vi fissate però con la storia dell'iperspecializzazione. Sul fatto che l'insegnamento debba essere anche pratico, con me sfondate una porta aperta, quindi non vi affollate, che cadete, perché le date una spallata e si spalanca
; ma l'educazione del giurista è formazione al problema, all'inquietudine, in due parole cultura giuridica, non pappardella. Perciò si dovrebbe frequentare, dialogare, esercitarsi con atti e giurisprudenza, confrontarsi anche con specialismi professionali e con linguaggi culturali differenti, ma che cosa lo dico a fare? I migliori tra voi lo sanno, i più però imparano dispense a memori e fuggono da chi vuole aprire le menti e fare ragionare. E non negatelo: non vi crederei.
Ultimo dato: nei concorsi "classici", i primi in graduatoria tra i laureati in giurisprudenza in Campania sono ancora della Federico II. A me sembra un pregiudizio infondato, un frutto di pigrizia delle commissioni, l'abitudine al marchio "usato sicuro", però questo è il dato