Alessandro.1987, 03/04/2014 22:25:
perfettamente d'accordo con te:),
l'elettronica non è necessariamente un male: oltre all'esempio dei radiohead che hai fatto tu, possiamo pensare all'esperimento Pop degli U2 oppure all'elettronica pura: da fan dei Pink Floyd credo che ti piaceranno sicuramente gli Alan Parson's Project e...beh: avercene oggi di gruppi in grado di comporre Mammagamma o Hyper Gamma Spaces...per non parlare di Small Time Boy di Bronski Beat e Children di Robert Miles, pietre miliari del genere elettronica secondo me e che fanno ancora sognare dopo vent'anni...musica da brividi!
Credo che ci dobbiamo chiarire su cosa intendiamo per musica "commerciale":
almeno per me è quella musica che non ti trasmette nulla perché è solo una successione di accordi o rumori già sentiti e che non fanno altro che dare al pubblico la sequenza di note che inconsciamente già conosce e che perciò apprezza: penso a pitbull, rihanna, lady gaga, kustin bieber, kathy perry etc. cioè gente che non fa che campionare la moda del momento e che fa tutte canzoni uguali, che dopo un mese già non ricorda nessuna.
Tornando ai Coldplay é vero: Viva La Vida come canzone era molto commerciale, tra l'altro è anche un plagio ben riuscito e migliorativo di una canzone francese di cui lascio il link:
www.youtube.com/watch?v=240S04eCCC0
ascoltare per credere.
Il cd invece mi piacque molto, sia per testi che per alcuni arrangiamenti, infatti andai al loro concerto a Bologna nel 2008 e li apprezzai anche dal vivo. Era molto melodico, è vero, ma anche Stand by me di Ben E. King è molto melodica, eppure è una canzone bellissima che è entrata nel cuore e nella mente di intere generazioni.
Che ne pensate OneOfTheseDays e BluesRock
?
Il discorso è interessante e complesso.
Per quel che mi riguarda, ho sempre ritenuto che "commerciale", così come "pop", non debbano essere intesi necessariamente come termini negativi, nonostante nel gergo tutti noi tendiamo ad usarli in senso dispregiativo.
In realtà, se ci si ferma a pensare, si comprende che tutti gli artisti (non solo in ambito musicale) producono musica (o altra forma d'arte) affinchè sia conosciuta da quante più persone possibili e sia, di conseguenza, anche venduta il più possibile. Non avrebbe senso il contrario...Se vuoi esprimere qualcosa, confidi sul fatto che in molti possano apprezzare quello ce hai da dire e possano magari ritrovarsi in quello che fai. E' lo scopo dell'arte.
La melodia, poi, ben venga sempre! Anche se oggi sembra essere diventata una brutta parola (v. i neomelodici), in realtà è l'in sè della musica. Non ascolto nulla che non abbia una melodia interessante. Anche l'orecchio vuole la sua parte.
"Commerciale" diventa un termine negativo quando lo si vuole intendere come sinonimo di musica fatta esclusivamente per vendere, senza anima, senza alcuna voglia di comunicare alcunché...Musica preconfezionata a tavolino dalle major, che si servono delle starlette di turno.
Quando, invece, una grande canzone o un grande album, scritti da artisti veri (non turnisti dell'arte), riescono anche a vendere non ci vedo nulla di negativo, anzi me ne compiaccio.
Ci sono anche gruppi che riescono a mantenere entrambe le dimensioni, cioè proporre musica interessante (seppur un po' sfumata negli anni) e, allo stesso tempo, avere degli ottimi riscontri in termini di vendite. Mi vengono in mente Battiato in Italia o i Coldplay, U2, Red Hot Chili Peppers, il Boss, tra gli stranieri (ma ve ne sono a bizzeffe).
In verità, il problema è soprattutto italiano. E' qui che si crea questa enorme discrepanza tra la musica commerciale e la musica di qualità. E' soprattutto da noi che i dischi "pregiati" non vendono.
C'è poca cultura musicale e poca voglia di conoscere nuove cose.
Ad esempio, gran parte delle cose che ascolto (delle quali spesso ve ne do un assaggio anche qui sul forum
) in Inghilterra o negli USA (ma anche in altre zone del mondo non anglosassoni) sono graditissime e super-ascoltate. Sono "pop" (che, ricordiamolo, anch'essa non è una brutta parola, ma vuol dire semplicemente "popular"). Da noi, invece, diventano qualcosa di ignoto e misconosciuto
.
Nel Regno Unito band come i Radiohead sono quello che per noi italiani sono i Negramaro. Gli Aerosmith sono i nostri Modà.
Non so se mi spiego...
Circa l'elettronica, per me è la musica del futuro. Non che l'apprezzi tantissimo, ma è senz'altro il territorio in cui meglio si può sperimentare. Gran parte dei musicisti più interessanti dei nostri tempi provengono da quel mondo o hanno interagito con esso. Nel rock e nel pop tutto è stato detto, si può solo tentare di cogliere qualche aspetto specializzante, ma di fatto tutto è riconducibile a qualcos'altro. Nell'electro, invece, c'è ancora spazio per le nuove leve.
Credo che Mozart oggi suonerebbe elettronica, così come negli anni '60/'70 sarebbe stato un gran rockettaro, non c'è dubbio!
Tornando ai Coldplay, "Viva la vida and death and all is friend", è forse il disco meno accessibile dei Coldplay. A parte il singolone, "Viva la vida", il resto dell'album non era commerciale, concordo con te, anzi... Pensa al primo estratto,
"Violet hill". Io la trovo stupenda, ma di certo non è il loro pezzo di punta. All'epoca spiazzò non poco i loro fan.
Devo dire che i Coldplay hanno saputo sempre rinnovarsi senza rinunciare ad un certo standard qualitativo. Sono "commerciali" in senso positivo (perchè obiettivamente vendono), ma non in senso negativo
Per dirla tutta, questo potrebbe essere il loro primo disco che non apprezzerò, ma sono ancora fiducioso
p.s. Scusate il pippone
Mi faccio prendere troppo la mano quando si parla di musica...
"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)
A poco servono le norme se non cambiano le culture