Visto, deluso.
Un immenso Leonardo Di Caprio non può dare spessore a un film che, ahimé, non ne ha certo da vendere.
E' una trama (trama?) completamente dominata da un'orgia di eccessi, che siano droga, prostituzione o altro.
Si passa da una scena di eccessi all'altra, in un contesto in cui Wall Street e la borsa in generale è un'ambientazione del tutto marginale, un puro pretesto, assolutamente sostituibile con qualsiasi altro.
Se, al posto della borsa, la sceneggiatura avesse previsto un gruppo di persone che diventa iper ricca grazie al narcotraffico, il 99% del film sarebbe potuto rimanere perfettamente identico, assolutamente non stravolto in nessuna delle scene.
Non viene approfondita nessuna dinamica, nulla che possa portarti "dentro", non viene colto nessun aspetto interessante, anche in maniera vaga, (ammesso che esista) della borsa e delle dinamiche che ruotano intorno ad essa o ai personaggi che vivono questo mondo.
Veramente solo un pretesto per reggere l'orgia di scene di sesso e di droga che si succedono senza soluzione di continuità.
La durata (3 ore) è assolutamente ingiustificata, visto che l'unica, semplicistica riflessione che cerca di comunicarti il film ("alla fine i nodi vengono sempre al pettine") poteva essere trasmessa in maniera altrettanto efficace in 15, 20 minuti di pellicola.
Il resto: tette e culi, droga, cazzotti, nani volanti, elicotteri che cadono, yatch che affondano e tante cazzate senza capo né coda.
La scena di "popeye", ridicola, per un attimo mi ha riportato alla mente la scena di overdose di Vincent Vega e Mia Wallace in Pulp Fiction...ma, nemmeno a dirlo, al massimo ne potrebbe rappresentare una vaga specie di parodia.
Forse mi aspettavo decisamente troppo, ma l'ho trovato insulso e inguardabile, alla stregua di un cinepanettone di De Laurentiis.