00 02/01/2013 22:14



La grazia con cui ci siamo distrutti,
la cura che abbiamo messo
nel far marcire i frutti.
Le cose che ci hanno ucciso,
le abbiamo addormentate,
per non graffiarci in viso
Le abbiamo urlate in silenzio
guardandoci attraverso per non scovarci dentro.

Venere dal ventre di vetro,
io non riesco a piangere.
Ti svelo un altro segreto,
sono debole.

La rabbia con cui ci siamo cullati,
nel fondo dei silenzi e il lento spogliarsi dei prati.
Le cose che ci hanno ignorato,
che cosa ci ha sfiorato
mentre eravamo distratti.
Scoprire che in fondo è normale,
l'insonnia dei primi giorni,
le labbra che sanno di sale.

Venere dal ventre di vetro,
io non riesco a piangere.
Ti svelo un altro segreto,
sono debole.