Processo Ruby, Berlusconi in aula
«Gare di burlesque, riprenderei a farle»
Il Cavaliere: «Aiuto le ragazze rovinate dalla Procura. Le cene ad Arcore? Penso di riprenderle»
«GARE DI BURLESQUE» - Berlusconi, intrattenendosi con i giornalisti fuori dall'aula, è stato protagonista di un vero show. E' tornato sulle cene con le ragazze organizzate nelle sue residenze: «Cene assolutamente eleganti» le ha definite. «È vero, le ragazze si travestivano, anche da poliziotto, ma lo facevano perché si trattava di gare di burlesque». A volte poi «si scendeva nel teatro, che è la vecchia discoteca dei miei figli, in un'atmosfera di simpatia, gioiosità, divertimento». L'ex premier ha riferito che a volte le ragazze si travestivano, e rispondendo ai cronisti ha aggiunto con un sorriso: «Io guardavo molto divertito. Sono sempre stato corretto, queste ragazze hanno la sola colpa di essere venute a casa mia per delle cene normali dove a volte alla fine c'erano degli spettacolini teatrali». «Le donne son esibizioniste per loro natura - ha sottolineato l'ex premier -: ce ne erano anche alcune che lavorando nello spettacolo lo erano ancora di più», e che quindi si «allenavano». A chi gli chiedeva se queste gare si facciano ancora ad Arcore, Berlusconi ha risposto: «No, perché con tutto quello che è stato fatto mi è passata un po' la voglia, ma intendo riprendere a farle appena sarà possibile». Berlusconi ha definito il burlesque uno spettacolo «riconosciuto» e «bellissimo» e «decisamente meno estremo rispetto a certi spettacoli che si vedono in tv e nei teatri».
«HANNO PERSO LAVORO E FIDANZATI» - E ancora: «Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo. Hanno perso il lavoro, i fidanzati, e forse non ne avranno mai più. Mi sento responsabile - ha aggiunto - perché l'unico loro torto è stato quello di accettare un invito a cena a casa del premier. È stata rovinata la vita a trenta ragazze, è una cosa scandalosa». «Ho sempre mantenuto ragazze, ragazzi, uomini, anziani, perché me lo posso permettere, nonostante la rapina del secolo mi abbia derubato di 500 milioni (riferimento al lodo Mondadori). Quando uno ha una barca - ha aggiunto Berlusconi - non deve preoccuparsi di quanto gli costa l'equipaggio». Riferendosi poi alle deposizioni delle ragazze che si sono costituite parti civili, il leader del Pdl ha commentato: «Mi sembra che abbiano imparato una parte a memoria e le loro testimonianze siano tutte uguali». E sulla questione Ruby risponde ai cronisti: «Io mi sono limitato a chiedere informazioni sull’identità della ragazza che mi era stata prospettata come la nipote di Mubarak».
«MAI PAGATO UNA DONNA» - «Non ho mai pagato una donna per fare sesso, aprano tutte le inchieste che vogliono», ha ribadito Berlusconi ai giornalisti alla fine dell'udienza. «Questo processo andava fatto non qui ma davanti al tribunale dei ministri», ha aggiunto l'ex premier, ribadendo la convinzione sua e dei suoi legali che però era stata bocciata dalla Corte Costituzionale.
«HO AGITO COME PREMIER» - Berlusconi ha negato di avere esercitato pressioni sui funzionari della questura milanese per fare affidare Ruby a Nicole Minetti. «Se non avessi avvisato la questura avrei mancato al mio dovere». Non fu concussione ma «un intervento che ho eseguito come premier». In pratica, sostiene il leader del Pdl, «la nostra informazione era che quella ragazza fosse parente del presidente Mubarak ed era mio dovere segnalarlo».
A questo punto mi affiderei alla fantasia di Spielberg che a quella di Ghedini...