l'utilizzo di internet per creare proteste o battaglie di massa

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gegge82
00venerdì 7 ottobre 2011 15:10
è un pò che ci rifletto... Riguardo a battaglie contro governi e norme giuridiche approvate e non metto tutto nel calderone. Mi sembra che qualunque battaglia,grande o piccola che sia,si voglia ormai combattere previo attizzamento delle grandi masse (corrisponde alla attivazione del movimento culturale alla base di ogni rivoluzione?)non so se riesco a spiegarmi bene,ma i timori che derivano da questa pratica possono essere tanti. Per esempio alla base di una protesta o megapolemica può esserci una informazione cattiva non completa e poi sentire l'altra campana può quasi risultare superfluo o recepire come finto a prescindere. Penso soprattutto ai vari proclami su fb ,che a volte la gente sostiene senza conoscere,o legge dando per scontato che sia tutto vero. Mi sembra che la maggior parte della gente non si faccia domande,spinga il carro della massa e questo lo trovo veramente triste perché passi che la gente venga usata da sempre prima da giornali e poi tv,dicendo alla gente come pensare,ma utilizzare il nuovo media di internet così mi sembra una occasione sprecata,proprio perché a)mi sembra che la gente si accontenti di leggere quello che le vien proposto senza spirito critico b)alcune battaglie mi sembrano un semplice seguire la moda del momento. C)mi sembra che stia nascendo lo strumento del referendum via internet con valore indicativo del pensiero presunto della maggioranza,ma dato che esso non è disciplinato da norme mi chiedo quanto possa essere attendibile... Voi che ne pensate ?(spero di esser riuscito ad esprimere chiaramente le mie perplessità) [SM=x2244087]
giusperito
00venerdì 7 ottobre 2011 20:07
gegge condivido in pieno il tuo discorso.
Prendo il caso dei referendum:
Il modo in cui sono stati affrontati certi temi era ridicolo e populista. Su molte questioni si è omesso di dire o addirittura si è detto il falso. E' stato un puro caso che il risultato referendario sia stato comunque migliore dell'alternativa.
Stesso identico problema con il referendum elettorale. Purtroppo internet è diventato un canale di semplificazione della cultura (vedi Wikipedia) e dell'informazione. Purtroppo il mezzo attraverso il quale un'informazione viene trasmessa non è mai neutro. Internet è riuscito a catalizzare l'idea che la controinformazione ha sempre ragione.
Tuttavia non possiamo vedere solo gli aspetti negativi. La diffusione della cultura, l'accessibilità alle informazioni e il contatto con culture diverse produce comunque effetti positivi. Il problema vero è che senza un cultura della libertà internet rischia di trasformarsi in un "partito totalitario di massa" dove la maggioranza ha sempre ragione e può utilizzare qualsiasi metodo per impedire al dissenso di esprimersi. Mi è bastato osare criticare qualche volta travaglio sul fatto per ritrovarmi riempiti di male parole e di offese personali.
Internet amplifica la possibilità della maggioranza di farsi forza violenta e rende gli individui massa informe (ognuno di noi diventa un numero in un "mi piace" di FB).. D'altra parte è uno strumento fondamentale per diffondere spazi di confronto serio, articolato e competente laddove venga usato con questa finalità.
E' vero che la massa avanza richieste e valutazioni pericolose, ma è anche vero che la massa poteva farlo anche nel '68 senza internet.. Non dimentichiamo che gli anni bui della nostra storia sono stati il fascismo e gli anni di piombo durante i quali rispettivamente o l'informazione non esiste e veniva repressa o era diffusa propagandisticamente e fideisticamente..
Internet è comunque uno strumento valido, perché la diffusione delle occasioni di confronto e di ragionamento è comunque un effetto positivo. Deve, però, essere uno spazio regolato secondo i principi di libertà per i quali, per esempio, nessuno può diffamare e diffondere informazioni false e lavarsi le mani della smentita..
Non è internet ad impedire lo spirito critico, ma è il soggetto stesso che rifiuta l'uso del suo intelletto e della sua capacità di discernimento. Questo soggetto è comunque destinato a restare così con o senza internet...
gegge82
00venerdì 7 ottobre 2011 20:50
hai centrato molti dei punti a cui mi riferivo. La pretesa di poter dire tutto liberamente solo perché si usa uno strumento "libero"è assurda... Il reato di diffamazione rappresenta un limite che non può essere scavalcato. Tanto più che tutti i centri di informazione classici sono stati forniti di una versione online dalla quale fanno quello che hanno sempre fatto,cioè formare e non informare. La gente non si pone più domande (la massa intendo è brutto generalizzare ma è di questo che si parla)e ci si muove come tante pecore dietro il pastore che indica la via. Vige il detto "chi picchia per primo picchia due volte",la difesa da un'accusa viene percepita come non necessaria. Soprattutto mi spaventa chi si schiera per moda,per senso di appartenenza. Perché un giorno saranno i simpatici e presunti buoni ad essere nella condizione di essere criticati per quello che faranno e non faranno... E non so se le voci attuali avranno l onestà per muovere critiche. Di tutto l insieme di norme che si vogliono inserire,una cosa mi sembrava sacrosanta:la smentita deve avere la stessa rilevanza della diffamazione. Stesso spazio stessa visibilità. Ma poi si inserisce una norma giusta accanto ad altre sbagliate e saltano anche le cose giuste. Non credo esista una informazione veramente libera. Chi scrive è almeno vincolato dalla sua ideologia,mette in risalto alcuni aspetti ne omette o cita appena altri e te che leggi ti formi un pensiero mediato. Sul mipiace pienamente d'accordo,non ha senso obiettare ,non è un contesto in cui si discute,si deve solo aumentare il numero per avallare di volta in volta la tesi. Stiamo diventando un popolo di polemici .del genere: Massimo rispetto per la magistratura,ma solo se la sentenza poi ci piace.
maximilian1983
00venerdì 7 ottobre 2011 23:21
Concordo in pieno con i vostri ragionamenti. La rete realizzerà, prima o poi, la degenerazione della democrazia in oclocrazia. Del resto si va diffondendo sempre più un'idea di "partecipazione" che la rete invoglia e agevola. Il tutto senza mediazione politica.
giusperito
00sabato 8 ottobre 2011 01:49
Max è sempre un piacere leggerti...

Credo che un elemento determinante nel nostro ragionamento sia questo nuovo moralismo diffuso che ha trasformato la politica in una questione morale... La massa chiede il "sangue" per lavare il peccato... I processi di santificazione e di demonizzazione nascono nella folla (inutile fare esempi storici).
Purtroppo ci sono politici che possono cavalcare queste pulsioni estreme e pericolose, gareggiando a chi è più puro prima di essere epurato (cit.) (v. Di Pietro)...
Oggi abbiamo la legalità come fine e non come mezzo.. Non so nemmeno quanto si possa parlare di eterogenesi dei fini...
Paperino!
00sabato 8 ottobre 2011 18:16
Re:
gegge82, 07/10/2011 15.10:

è un pò che ci rifletto... Riguardo a battaglie contro governi e norme giuridiche approvate e non metto tutto nel calderone. Mi sembra che qualunque battaglia,grande o piccola che sia,si voglia ormai combattere previo attizzamento delle grandi masse (corrisponde alla attivazione del movimento culturale alla base di ogni rivoluzione?)non so se riesco a spiegarmi bene,ma i timori che derivano da questa pratica possono essere tanti. Per esempio alla base di una protesta o megapolemica può esserci una informazione cattiva non completa e poi sentire l'altra campana può quasi risultare superfluo o recepire come finto a prescindere. Penso soprattutto ai vari proclami su fb ,che a volte la gente sostiene senza conoscere,o legge dando per scontato che sia tutto vero. Mi sembra che la maggior parte della gente non si faccia domande,spinga il carro della massa e questo lo trovo veramente triste perché passi che la gente venga usata da sempre prima da giornali e poi tv,dicendo alla gente come pensare,ma utilizzare il nuovo media di internet così mi sembra una occasione sprecata,proprio perché a)mi sembra che la gente si accontenti di leggere quello che le vien proposto senza spirito critico b)alcune battaglie mi sembrano un semplice seguire la moda del momento. C)mi sembra che stia nascendo lo strumento del referendum via internet con valore indicativo del pensiero presunto della maggioranza,ma dato che esso non è disciplinato da norme mi chiedo quanto possa essere attendibile... Voi che ne pensate ?(spero di esser riuscito ad esprimere chiaramente le mie perplessità) [SM=x2244087]



Penso che non puoi bypassare la stupiditià.
Son cambiati solo gli strumenti, ma fondamentalmente la massa non si è mai mossa con spirito critico e coscienza profonda, perché pretendi che questi miracoli avvengano nell'era di internet? [SM=x43826]
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