Re:
giusperito, 08/11/2012 20:45:
Non per entrare nei massimi sistemi, però non riesco a capire come l'iran e la francia dimostrino che il libero mercato sia un'utopia. Il fatto che un Paese o un gruppo di Paesi siano illiberali non cambia la sostanza, cioè che i Paesi debbano essere liberali.
Insomma la Francia con la Nutella sta facendo una porcata protezionista che rappresenta la costante tendenza dei politici a non accettare il libero mercato.
I politici non vogliono accettare il libero mercato, perché significa accettare una concreta diminuzione di potere.
Non vedo perché l'atteggiamento tirannico degli Stati debba far diventare un'utopia il libero mercato e perché dobbiamo accettare come un dato di fatto atteggiamenti contrari al buon senso.
Per il semplice motivo che l'operatore di scambio (più che economico) non è il singolo individuo esente da altri interessi.
Non si tratta del singolo consumatore che acquista 1kg di limoni al prezzo più basso, per intenderci.
Nessun paese/comunità - a qualsiasi modello s'ispiri- sarà mai liberale tout court perchè questo ne decreterebbe la fine.
Non si tratta dei soli politici,ma delle comunità.
Se la concorrenza dei prezzi dovesse essere al ribasso - anche questo per certi aspetti utopico- si creerebbe un cortocircuito,ma per ovviare a questa "sciagura" è molto più probabile che si formino -come consuetidine- cartelli.
Come vedi la patata bollente del protezionismo passa dall'operatore politico a quello economico. Cambiano i nomi e le forme,ma non la sostanza.
Il libero mercato potrebbe essere ipotizzato solo in modelli dove ad esistere non è più il cittadino,ma il singolo utente e indispensabile sarebbe una serie di organi di controllo internazionali che vigilino sulle tendenze al mono-oligopolio.
ça va sans dire che,per quanto mi riguarda, sarebbe uno scenario apocalittico.
Altro paio di maniche il libero mercato interno che, tutto sommato,sarebbe un bene.