Viceministro Martone: "Laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati"

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carmine88.
00martedì 24 gennaio 2012 13:07
ROMA - Giovani e istruzione. Una tagliente provocazione lanciata ai giovani che dilatano i tempi necessari per raggiungere il traguardo della laurea. Un plauso, invece, a chi è più pragmatico, schietto con se stesso, capace di scegliere a soli 16 anni un istituto professionale piuttosto che l'università riconoscendo che a quel titolo di studio non arriverà mai. Questo il commento sui giovani e le loro scelte di formazione del viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali, Michel Martone: "Dobbiamo dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo. Essere secchione è bello, almeno hai fatto qualcosa".

Si è espresso così Martone stamane alla "Giornata sull'apprendistato" organizzata dalla Regione Lazio nella sede dell'ex opificio Telecom in via Ostiense: "Bisogna dare messaggi chiari ai giovani" - ha concluso. E la reazione di quei ragazzi che pare non crescano mai non si è fatta aspettare: "E' opportuno far notare al ministro che non tutti coloro che si iscrivono alle università sono figli di papà" - replica di Pietro De Leo, responsabile dell'associazione Gioventù e Libertà - Anzi, l'ultima indagine eurostudent dimostra che in un periodo di crisi economica come quello attuale sono sempre di più quegli studenti che non possono permettersi il percorso formativo se non affiancandolo ad un lavoro, perchè l'eccessivo aggravio di tasse e spese non può più essere sostenuto dalla sola famiglia. Quindi, se un giovane si laurea in ritardo non è certo uno 'sfigato', anzi: proprio dalla sua condizione bisognerebbe ripartire per ripensare un sistema che negli anni ha concepito molti delusi e troppi privilegiati".

Si è detta indignata l'Unione degli Universitari: "Constatiamo di essere di fronte alla classica dichiarazione di una persona che non ha un minimo attaccamento con la realtà di cui parla, né tantomeno un briciolo di rispetto per gli studenti e le famiglie che ancora oggi, nonostante le mille difficoltà economiche e un'organizzazione della didattica spesso incoerente, cercano di proseguire nel percorso ad ostacoli della laurea: ostacoli di ordine economico e sociale - spiegano in una nota. "Se conoscesse la realtà studentesca, non si sognerebbe neanche di fare certe affermazioni - continua Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Udu - L'Italia è l'unico Paese al mondo dove non ci sono i soldi necessari per coprire le borse di studio che dovrebbero essere lo strumento per tutelare il diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione, con gli investimenti per il diritto allo studio più bassi d'Europa, con le terze tasse universitarie più alte in Europa e con il 40% degli studenti universitari che fanno almeno un lavoro per mantenersi gli studi. Lo vada spiegare a loro che se a 28 anni stai ancora studiando sei uno sfigato, lo vada a spiegare ai figli dei cassintegrati che nonostante tutte le difficoltà continuano a frequentare l'università, magari costretti ad un lavoro in nero".

Bocciato in marketing e comunicazione. Secondo il coordinatore nazionale di Generazione Futuro, Gianmario Mariniello "Martone ha usato un linguaggio sbagliato, non confacente a un rappresentante della Repubblica italiana, che generalizza eccessivamente e rischia di travolgere anche la parte giusta del suo messaggio. Nella società italiana - continua - deve passare un messaggio culturale e sociale ben preciso: studiare, fare il proprio dovere, laurearsi in tempo e con buoni voti non è da sfigati, ma anzi è un merito da rivendicare per se stessi e un servizio reso alla comunità".

Il direttore generale dell'università 'Luiss' di Roma, Pierluigi Celli, commenta: "La frase è un pò forte, ma
affronta un problema reale". Poi ricorda: "Oggi la media di età dei neolaureati italiani è superiore ai 27 anni, mentre la media europea non arriva a 24 anni. Oramai, il mercato del lavoro non è più nazionale ma quanto meno europeo se non internazionale. E allora - osserva - i giovani italiani con la laurea rischiano di presentarsi con tre, quattro anni di ritardo rispetto ai giovani europei". In ogni caso, "l'Italia resta al di sotto della percentuale Ue per quanto riguarda i laureati, anche se è vero che la struttura aziendale italiana è formata in forte misura da piccole e medie imprese, che magari richiedono più diplomati che laureati. Anche la laurea breve può essere utile, ma la vera formazione si ha con una laurea 'vera' e magari con un master post-laurea. Il richiamo del viceministro è pensante ma giusto: si deve arrivare alla laurea al massimo un anno dopo le annualità previste, diciamo entro i 25 anni. Alla 'Luiss', ad esempio, abbiamo disincentivato la presenza dei fuoricorso con rette molto più care rispetto a quelle previste per chi si laurea nel tempo stabilito".

Resta il fatto che i giovani finiscono puntualmente nel mirino dei governi, soprattutto quando si trovano a fronteggiare le conseguenze della crisi economica.

Nessuno potrà dimenticare quella la definizione usata da Tommaso Padoa-Schioppa, quando era ministro dell'Economia: "Mandiamo i bamboccioni fuori di casa". Sono passati più di quattro anni da quella esternazione e la situazione non è migliorata. La crisi economica ha accentuato un ritardo, quello dell'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, che i dati sulla disoccupazione giovanile, ormai al 30%, e i due milioni di ragazzi che non studiano e non lavorano, rischiano di rendere drammatico.



repubblica.it
itreniavapore@
00martedì 24 gennaio 2012 13:33
Io sono uno sfigato allora.
Sono sfigato perchè primo di 4 figli; sono sfigato perchè ho deciso di non andare a leccare il c##o nei dipartimenti ai professori per avere gli esami facilmente; sono sfigato perchè ho rifiutato qualche 26 per avere un 30; sono sfigato perchè DA QUANDO MI SONO ISCRITTO ALL'UNIVERSITA' ALLA FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA MI PAGO LE TASSE COI RICAVI DELLE RIPETIZIONI AI RAGAZZI DELLE SUPERIORI; sono sfigato perchè credo nel merito qualitativo e non nel "butta a riempire il libretto e ad uscire da questo mardaio corrotto e puzzolente";
MI DICONO CHE L'ETA' MEDIA DI UN LAUREATO IN ITALIA E' DI 27 ANNI A FRONTE DEI 24 EUROPEI...
MA PERCHE' NON DICONO CHE I NOSTRI PROFESSORI ASSEGNANO TESTI DI STUDIO INCOMPRENSBILI PER I QUALI E' NECESSARIO SEGUIRE- se ti va bene e lo organizzano- DEI CORSI ULTERIORI PER DECRIPTARE IL PENSIERO DELL'AUTORE ( SI PENSI AL DI MAJO DI DIRITTO CIVILE ) ???
PERCHE' NON DICONO CHE CI SONO PROGRAMMI INFINITI CHE SFORANO LE 800 PAGINE ANCHE PER ESAMI COME STORIA DELLA GIUSTIZIA O FILOSOFIA DEL DIRITTO 3-4-5 ???
PERCHE' NON DICONO CHE L'UNIVERSITA' E' UN CESSO CHE PENALIZZA QUELLI BRAVI E CHE RIFIUTANO DI VENDERSI E CHE INCENTIVA FURBI E DISONESTI???
MA PERCHE' QUESTE COSE NON LE DICONO...???
PERCHE' NON CI DICONO CHE PRIMA DI OGNI ESAME, IN BASE AL NUMERO DI PRENOTATI, I PROF DECIDONO LA PERCENTUALE DEI PROMOSSI ???
PERCHE' NON CI DICONO QUALCOSINA SULLA BARONIE UNIVERSITARIE???
Ah dimenticavo... le mie sono le AFFERMAZIONI DI UNO SFIGATO QUINDI "SPUTATEMI ADDOSSO" ( Guccini )
Niña de Luna
00martedì 24 gennaio 2012 13:41
E' una cazzata, l'ennesima di un politico. Non gli darei molto peso...
gran generale
00martedì 24 gennaio 2012 13:56
in effetti ha ragione. uno che si abboffa e sguazza nei privilegi a spese dei contribuenti ha capito tutto della vita. può permettersi anche di insultare chi paga la sua preziosa poltrona.
carmine88.
00martedì 24 gennaio 2012 14:02
Re:
itreniavapore@, 24/01/2012 13.33:

Io sono uno sfigato allora.
Sono sfigato perchè primo di 4 figli; sono sfigato perchè ho deciso di non andare a leccare il c##o nei dipartimenti ai professori per avere gli esami facilmente; sono sfigato perchè ho rifiutato qualche 26 per avere un 30; sono sfigato perchè DA QUANDO MI SONO ISCRITTO ALL'UNIVERSITA' ALLA FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA MI PAGO LE TASSE COI RICAVI DELLE RIPETIZIONI AI RAGAZZI DELLE SUPERIORI; sono sfigato perchè credo nel merito qualitativo e non nel "butta a riempire il libretto e ad uscire da questo mardaio corrotto e puzzolente";
MI DICONO CHE L'ETA' MEDIA DI UN LAUREATO IN ITALIA E' DI 27 ANNI A FRONTE DEI 24 EUROPEI...
MA PERCHE' NON DICONO CHE I NOSTRI PROFESSORI ASSEGNANO TESTI DI STUDIO INCOMPRENSBILI PER I QUALI E' NECESSARIO SEGUIRE- se ti va bene e lo organizzano- DEI CORSI ULTERIORI PER DECRIPTARE IL PENSIERO DELL'AUTORE ( SI PENSI AL DI MAJO DI DIRITTO CIVILE ) ???
PERCHE' NON DICONO CHE CI SONO PROGRAMMI INFINITI CHE SFORANO LE 800 PAGINE ANCHE PER ESAMI COME STORIA DELLA GIUSTIZIA O FILOSOFIA DEL DIRITTO 3-4-5 ???
PERCHE' NON DICONO CHE L'UNIVERSITA' E' UN CESSO CHE PENALIZZA QUELLI BRAVI E CHE RIFIUTANO DI VENDERSI E CHE INCENTIVA FURBI E DISONESTI???
MA PERCHE' QUESTE COSE NON LE DICONO...???
PERCHE' NON CI DICONO CHE PRIMA DI OGNI ESAME, IN BASE AL NUMERO DI PRENOTATI, I PROF DECIDONO LA PERCENTUALE DEI PROMOSSI ???
PERCHE' NON CI DICONO QUALCOSINA SULLA BARONIE UNIVERSITARIE???
Ah dimenticavo... le mie sono le AFFERMAZIONI DI UNO SFIGATO QUINDI "SPUTATEMI ADDOSSO" ( Guccini )







questa mi mancava!


MataHari_371
00martedì 24 gennaio 2012 14:11
conosco gente laureatasi a 24 anni che reputo molto più sfigata!!!
itreniavapore@
00martedì 24 gennaio 2012 14:17
Fai dell'ironia ???
No perchè io sono serissimo !
MataHari_371
00martedì 24 gennaio 2012 14:26
Re:
itreniavapore@, 24/01/2012 14.17:

Fai dell'ironia ???
No perchè io sono serissimo !




anch'io...se è a me che ti riferisci!
c'è ben poco di ironico in quello che ho detto,piuttosto una triste realtà...almeno in riferimento ai laureati 24enni che conosco io,poi per carità gli altri saranno tutti delle cime...ma ti assicuro che quelli che conosco io di certo no!
MARTINA.SANNINO83
00martedì 24 gennaio 2012 14:35
Ma preferisco essere una sfigata a vita!Parla bene chi non ha mai dovuto sudarsi niente nella vita, ha frequentato università private e ha leccato molti culi!
MataHari_371
00martedì 24 gennaio 2012 14:42
Re:
MARTINA.SANNINO83, 24/01/2012 14.35:

Ma preferisco essere una sfigata a vita!Parla bene chi non ha mai dovuto sudarsi niente nella vita, ha frequentato università private e ha leccato molti culi!




ecco,appunto...almeno 3 dei laureati 24enni cui mi riferivo prima [SM=g2725401]
cucciolottastupenda
00martedì 24 gennaio 2012 14:42
Re:
itreniavapore@, 24/01/2012 13.33:

Io sono uno sfigato allora.
Sono sfigato perchè primo di 4 figli; sono sfigato perchè ho deciso di non andare a leccare il c##o nei dipartimenti ai professori per avere gli esami facilmente; sono sfigato perchè ho rifiutato qualche 26 per avere un 30; sono sfigato perchè DA QUANDO MI SONO ISCRITTO ALL'UNIVERSITA' ALLA FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA MI PAGO LE TASSE COI RICAVI DELLE RIPETIZIONI AI RAGAZZI DELLE SUPERIORI; sono sfigato perchè credo nel merito qualitativo e non nel "butta a riempire il libretto e ad uscire da questo mardaio corrotto e puzzolente";
MI DICONO CHE L'ETA' MEDIA DI UN LAUREATO IN ITALIA E' DI 27 ANNI A FRONTE DEI 24 EUROPEI...
MA PERCHE' NON DICONO CHE I NOSTRI PROFESSORI ASSEGNANO TESTI DI STUDIO INCOMPRENSBILI PER I QUALI E' NECESSARIO SEGUIRE- se ti va bene e lo organizzano- DEI CORSI ULTERIORI PER DECRIPTARE IL PENSIERO DELL'AUTORE ( SI PENSI AL DI MAJO DI DIRITTO CIVILE ) ???
PERCHE' NON DICONO CHE CI SONO PROGRAMMI INFINITI CHE SFORANO LE 800 PAGINE ANCHE PER ESAMI COME STORIA DELLA GIUSTIZIA O FILOSOFIA DEL DIRITTO 3-4-5 ???

PERCHE' NON DICONO CHE L'UNIVERSITA' E' UN CESSO CHE PENALIZZA QUELLI BRAVI E CHE RIFIUTANO DI VENDERSI E CHE INCENTIVA FURBI E DISONESTI???
MA PERCHE' QUESTE COSE NON LE DICONO...???
PERCHE' NON CI DICONO CHE PRIMA DI OGNI ESAME, IN BASE AL NUMERO DI PRENOTATI, I PROF DECIDONO LA PERCENTUALE DEI PROMOSSI ???
PERCHE' NON CI DICONO QUALCOSINA SULLA BARONIE UNIVERSITARIE???
Ah dimenticavo... le mie sono le AFFERMAZIONI DI UNO SFIGATO QUINDI "SPUTATEMI ADDOSSO" ( Guccini )



come non darti ragione...io penso che gli studenti, almeno nella nostra facoltà, abbiano difficoltà a laurearsi soprattutto per la mole e per l'incomprensibilità dei programmi...spesso mi sn demoralizzata a priori dopo aver visto i mattoni che dovevo studiare.....per evitare che le persone siano fuori corso dovrebbero dar luogo ad una revisione dei programmi..
(peter crouch)
00martedì 24 gennaio 2012 14:44
Secondo me anche il troppo vittimismo degli studenti è sbagliato in questo momento...

Sono dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano..
MataHari_371
00martedì 24 gennaio 2012 14:52
Re:
(peter crouch), 24/01/2012 14.44:

Secondo me anche il troppo vittimismo degli studenti è sbagliato in questo momento...

Sono dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano..




è vero,della serie "e buon se scartan a pe' lor"!!! [SM=g2725402]
carmine88.
00martedì 24 gennaio 2012 16:06
L'unico punto sul quale non mi trovo è il fatto che i prof in base al numero dei prenotati decidano la percentuale dei promossi, mi sembra assurdo
itreniavapore@
00martedì 24 gennaio 2012 17:38
Carmine hai ragione... sembra assurdo eppure è la verità.
Ed è una prassi consolidata anche in altre facoltà della Federico II.
Ad esempio al CTF il prof Gr###o (temo ripercussioni quindi mi autocensuro, visto il clima da polizia che vige in queste situazioni) non corregge decine e decine di scritti a caso.
Mi spiego meglio: l'esame (tostissimo)si fonda su una prova scritta e, subordinatamente al superamento di essa, su una prova orale.
Cosa accade ...
Il prof. onde evitare guai, fa finta di correggere 2 delle 8/1o domande del compito, mette qualche segno rosso qua e là e boccia la prova.
Questo metodo risponde a 2 esigenze:
1. Celerità / semplificazione nelle correzioni;
2. Rispetto delle percentuali predeterminate di bocciati in base all'elenco dei prenotati.
Chiedete ai ragazzi del CTF !

Ancora. Esperienza personale. Esame di Diritto ########### Mi trovavo casualmente in dipartimento per delle informazioni da prendere in bacheca: seguivo un famoso corso per ottenere la possibilità di effettuare un pre-esame con tanto di tesina ( l'aiuto è importante )quando origliando da una delle porte ( era di pomeriggio )sento nitida la voce di una assistente del prof. concordare con i colleghi la famosa "percentuale": fortunatamente per me si trattava di una percentuale valida per quelli dell'altra cattedra, ma il senso di nausea era forte lo stesso !

Che dite vado avanti ?
Ancora scettici ???
Paperino!
00martedì 24 gennaio 2012 17:49
Re:
carmine88., 24/01/2012 16.06:

L'unico punto sul quale non mi trovo è il fatto che i prof in base al numero dei prenotati decidano la percentuale dei promossi, mi sembra assurdo




In alcuni specifici casi ho potuto convincermi anche io dell'esistenza di questa "prassi".
Non è generalizzata ed è sbagliato generalizzare...ma anche dire che non esiste non sarebbe giusto.
MARTINA.SANNINO83
00martedì 24 gennaio 2012 18:44
Ci sono anche prof che ti dicono che la preparazione è sufficiente, ma la loro scala di voti va dal 24 al 30. E' capitato a me, niente x sentito dire!
(pollastro)
00martedì 24 gennaio 2012 20:10
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Penso che il viceministro Martone sia "nato col cucchiaio di platino in bocca", come dicono gli Americani. Detto questo e senza sopravvalutare le dichiarazioni di un antipatico miracolato figlio di papà (letteralmente: il padre è un alto magistrato), ci sono ventottenni e ventottenni. Chi lavora per mantenersi all'università è degno del massimo rispetto, chi cazzeggia no (ma devo dire che li vedevo nella mia generazione, i fuoricorso cronici, oggi no: se qualcuno lo è ha problemi...). Aggiungoche non so che cosa sia il CTF e comunque faccio il professore ormai da molti anni e di questa percentuale - se esistesse - avrei saputo qualcosa. Mi sembra una leggenda metrpolitana. Non ho mai applicato una cosa del genere, comunque; ma che in ogni seduta si presenti una (variabile) percentuale di gente che studia male dalle dispense (in un caso chies per curiositài da quali libri avesse studiato un tipo che mi sembrava essere passato di lì per caso - dai silenzi avrei potuto pendare che fosse iscritto a fisica nucleare - e mi rispose che non lo ricordava!), questo è vero
toti89
00martedì 24 gennaio 2012 20:24
Re:
(pollastro), 24/01/2012 20.10:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Penso che il viceministro Martone sia "nato col cucchiaio di platino in bocca", come dicono gli Americani. Detto questo e senza sopravvalutare le dichiarazioni di un antipatico miracolato figlio di papà (letteralmente: il padre è un alto magistrato), ci sono ventottenni e ventottenni. Chi lavora per mantenersi all'università è degno del massimo rispetto, chi cazzeggia no (ma devo dire che li vedevo nella mia generazione, i fuoricorso cronici, oggi no: se qualcuno lo è ha problemi...). Aggiungoche non so che cosa sia il CTF e comunque faccio il professore ormai da molti anni e di questa percentuale - se esistesse - avrei saputo qualcosa. Mi sembra una leggenda metrpolitana. Non ho mai applicato una cosa del genere, comunque; ma che in ogni seduta si presenti una (variabile) percentuale di gente che studia male dalle dispense (in un caso chies per curiositài da quali libri avesse studiato un tipo che mi sembrava essere passato di lì per caso - dai silenzi avrei potuto pendare che fosse iscritto a fisica nucleare - e mi rispose che non lo ricordava!), questo è vero




con tutto il rispetto per i fuoricorso che hanno davvero delle difficoltà o che lavorano per mantenersi gli studi, va detto che la nostra facoltà è abbastanza ricca di "cazzeggiatori 28enni" che "tentano" gli esami preparati in aule studio tra 10 caffè e altrettanti tentativi di abbordaggio. gli sfigati ci stanno, e aggiungerei anche abbastanza imbecilli! io sono iscritto all'ultimo anno e non mi capacito del fatto che sono 5 anni che vedo sempre le stesse facce nell'aula studio del terzo piano, gli anni passano, ma alcuni "fenomeni" restano. forse il viceministro martone ha sbagliato nei toni, ma il concetto non fa una piega.
ps. sempre salvando chi è fuoricorso per motivi seri e lodevoli


elena.2012
00martedì 24 gennaio 2012 22:11
Viceministro: «Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato».All'inizio mi sono incazzata ma poi l'ho visto in foto....
.pisicchio.
00martedì 24 gennaio 2012 22:12
Re:
(pollastro), 1/24/2012 8:10 PM:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Penso che il viceministro Martone sia "nato col cucchiaio di platino in bocca", come dicono gli Americani. Detto questo e senza sopravvalutare le dichiarazioni di un antipatico miracolato figlio di papà (letteralmente: il padre è un alto magistrato), ci sono ventottenni e ventottenni. Chi lavora per mantenersi all'università è degno del massimo rispetto, chi cazzeggia no (ma devo dire che li vedevo nella mia generazione, i fuoricorso cronici, oggi no: se qualcuno lo è ha problemi...). Aggiungoche non so che cosa sia il CTF e comunque faccio il professore ormai da molti anni e di questa percentuale - se esistesse - avrei saputo qualcosa. Mi sembra una leggenda metrpolitana. Non ho mai applicato una cosa del genere, comunque; ma che in ogni seduta si presenti una (variabile) percentuale di gente che studia male dalle dispense (in un caso chies per curiositài da quali libri avesse studiato un tipo che mi sembrava essere passato di lì per caso - dai silenzi avrei potuto pendare che fosse iscritto a fisica nucleare - e mi rispose che non lo ricordava!), questo è vero




Pregiatissimo Professore, mi perdoni se Le chiedo un chiarimento.

Da quello che scrive sembrerebbe di capire che la carriera nell'accademia italiana sia in qualche modo agevolata, se non determinata, da parentele, raccomandazioni et similia.

E' vero?

E' questo che voleva dire oppure ho capito male?

F.to Alice


Giubo
00martedì 24 gennaio 2012 22:19
Brunetta 2 il ritorno..
ChiccaLuna80
00martedì 24 gennaio 2012 22:25
Re:
elena.2012, 24/01/2012 22.11:

Viceministro: «Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato».All'inizio mi sono incazzata ma poi l'ho visto in foto....



[SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378]

Grandissima!!!
elena.2012
00martedì 24 gennaio 2012 22:26
[SM=x43828] [SM=x43828] [SM=x43828]

carmine88.
00mercoledì 25 gennaio 2012 00:53
@: itreniavapore@

Scusa ma decidere la percentuale di promossi a cosa da luogo in concreto? Vengono bocciati anche gli studenti preparati? È una cosa sconvolgente
Paperino!
00mercoledì 25 gennaio 2012 01:03
Re:
elena.2012, 24/01/2012 22.11:

Viceministro: «Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato».All'inizio mi sono incazzata ma poi l'ho visto in foto....




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Questo è "un esordio col botto", complimenti! [SM=g2725400]
giusperito
00mercoledì 25 gennaio 2012 10:48
Ritengo un errore l'uso di termini offensivi e fastidiosi. La politica sta perdendo sempre di più il senso della misura e il rispetto per le persone.
Si tratta di un pensiero più o meno condivisibile, ma espresso in un modo assolutamente inaccettabile. Sarebbe l'ora che la classe dirigente prendesse le dovute misure contro questa incontinenza verbale che Bossi e co. hanno sdoganato.
Questo è, però, un appunto sulla forma, perché la sostanza è oggetto di ragionamento.
Ognuno ha la sua storia e le sue spiegazioni, però è un fatto che nella nostra facoltà molte persone si parcheggino per anni. Condivido il discorso di toti sulle facce sempre uguali nella aule studio.
In realtà molti si ritrovano costretti dalla mentalità imperante a laurearsi quando non sarebbero per nulla indicati a tali studi. Credo che la presenza di università disperse e microscopiche sul territorio riceva linfa vitale da tali persone, perché con la semplificazione e riduzione dei programmi diventa facile laurearsi anche per chi ha oggettivi problemi con la grammatica italiana.
Il problema è che il buonismo dominante fa sembrare scorrette le parole di chi specifica come l'università non deve essere per tutti, cioè non deve essere per chi potrebbe impiegarsi meglio ad un livello d'istruzione diverso. Ovviamente è un discorso molto più lungo ed ampio e riguarda sia il mercato del lavoro sia la necessità di creare percorsi universitari validi.
In ogni caso noto che molti hanno la capacità di trovare alibi ai loro ritardi in pratica giustificandoli con eccessiva difficoltà e lunghezza oppure con la solita storia dello studente lavoratore. Purtroppo per chi mi conosce sa che questo è la cosa più assurda. Ritengo che la nostra facoltà sia fin troppo facile e che i programmi siano veramente inappropriati per la preparazione che davvero serve. Di Majo è difficile? No, Di Majo dovrebbe essere la norma. Il resto sono libri scritti con riferimento ad un pubblico di liceali.
Il mondo del lavoro ci richiede iperspecializzazione e pretende competenze enormi. Non avendo la possibilità economica di pagare sspl e scuole private, pretendo che l'università diventi seria, difficilissima e formativa. A me non interessa che si laureino tutti, ma solo che chi lavora sodo sia premiato da un titolo di studio in grado di garantirgli l'accesso al lavoro anche se non ha la possibilità economica di fare master e simili.
Per quanto riguarda la storia dello studente lavoratore, sapete come la penso e non ci torno, dico solo che è un alibi che fa acqua da tutte le parti.
Koogar
00mercoledì 25 gennaio 2012 11:19
Re:
giusperito, 25/01/2012 10.48:

Ritengo un errore l'uso di termini offensivi e fastidiosi. La politica sta perdendo sempre di più il senso della misura e il rispetto per le persone.
Si tratta di un pensiero più o meno condivisibile, ma espresso in un modo assolutamente inaccettabile. Sarebbe l'ora che la classe dirigente prendesse le dovute misure contro questa incontinenza verbale che Bossi e co. hanno sdoganato.
Questo è, però, un appunto sulla forma, perché la sostanza è oggetto di ragionamento.
Ognuno ha la sua storia e le sue spiegazioni, però è un fatto che nella nostra facoltà molte persone si parcheggino per anni. Condivido il discorso di toti sulle facce sempre uguali nella aule studio.
In realtà molti si ritrovano costretti dalla mentalità imperante a laurearsi quando non sarebbero per nulla indicati a tali studi. Credo che la presenza di università disperse e microscopiche sul territorio riceva linfa vitale da tali persone, perché con la semplificazione e riduzione dei programmi diventa facile laurearsi anche per chi ha oggettivi problemi con la grammatica italiana.
Il problema è che il buonismo dominante fa sembrare scorrette le parole di chi specifica come l'università non deve essere per tutti, cioè non deve essere per chi potrebbe impiegarsi meglio ad un livello d'istruzione diverso. Ovviamente è un discorso molto più lungo ed ampio e riguarda sia il mercato del lavoro sia la necessità di creare percorsi universitari validi.
In ogni caso noto che molti hanno la capacità di trovare alibi ai loro ritardi in pratica giustificandoli con eccessiva difficoltà e lunghezza oppure con la solita storia dello studente lavoratore. Purtroppo per chi mi conosce sa che questo è la cosa più assurda. Ritengo che la nostra facoltà sia fin troppo facile e che i programmi siano veramente inappropriati per la preparazione che davvero serve. Di Majo è difficile? No, Di Majo dovrebbe essere la norma. Il resto sono libri scritti con riferimento ad un pubblico di liceali.
Il mondo del lavoro ci richiede iperspecializzazione e pretende competenze enormi. Non avendo la possibilità economica di pagare sspl e scuole private, pretendo che l'università diventi seria, difficilissima e formativa. A me non interessa che si laureino tutti, ma solo che chi lavora sodo sia premiato da un titolo di studio in grado di garantirgli l'accesso al lavoro anche se non ha la possibilità economica di fare master e simili.
Per quanto riguarda la storia dello studente lavoratore, sapete come la penso e non ci torno, dico solo che è un alibi che fa acqua da tutte le parti.



condivido in toto
giusperito
00mercoledì 25 gennaio 2012 11:24
Re: Re:
Koogar, 25/01/2012 11.19:



condivido in toto




quasi mi preoccupo [SM=g2725401]
Koogar
00mercoledì 25 gennaio 2012 11:32
Re: Re: Re:
giusperito, 25/01/2012 11.24:




quasi mi preoccupo [SM=g2725401]




il giuspensiero fa proseliti [SM=g2725401]
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