Vendola tra l'open source e Microsoft sceglie il monopolista ultramiliardario

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giusperito
00giovedì 2 dicembre 2010 23:52
La notizia e’ quella di Vendola che firma un protocollo (qui) con Microsoft costituire un centro di competenza per promuovere l’innovazione. La cosa non sarebbe interessante se non fosse per come Vendola risponde alle critiche di coloro che avrebbero preferito una posizione del nostro Nichi che garantisse l’utilizzo di tecnologie open source . Qui una rapida citazione della sua nuova ciceronata (che trovate qui):
“Vorrei poter sottoscrivere senza incertezze. E tuttavia temo che ciò nasconda un’idea romantica. I segnali del mercato dicono che anche l’Open Source si propone comunque un modello di business del software. Certo più sostenibile, ma pur sempre come un modello di business.
L’immagine di un prodotto evoluto e gratuito portato avanti da eserciti di volenterosi supertecnici che lavorano di notte negli scantinati affascina ma non convince del tutto.”
Ora, mentre in Finlandia il ministero della giustizia passa all’open source e se ne discute nelle Universita’ (qui), da Vendola ci sentiamo dire che i programmatori open source sono dei romantici cantinari.

Alla fine, nonostante creato da secchioni cantinari, sembra che l’open source sia comunque un modello di business, ma poi, per qualche motivo strano, questo modello non e’ considerato accettabile e bisogna accordarsi con Microsoft. Ah il fascino dei monopoli…
A parte la bestiale ignoranza (ci sono parecchie fondazioni e imprese dietro l’open source, non solo cantinari, Vendola e’ rimasto ai film americani degli anni ‘80), dalla lettera traspare una saccenza abbastanza irritante. Infatti, la lettera passa poi in rassegna una serie di programmi open source dicendo che tra i contributori di codice ci sono molte imprese (o “colossi” come li chiama lui).

Il messaggio che si vuol mandare e’ che, siccome ci sono imprese nell’open source, allora fare accordi con Microsoft o farli con gestori open source e’ la stessa cosa, sempre di imprese si tratta. (La contraddizione – o sono colossi o cantinari - interessa invece solo noiosissimi logici, anche loro cantinari, ma in cantine diverse).

Il punto, pero’, non e’ questo, anzi, le imprese nell’open source sono un’ottima cosa. Il punto e’ che licenza viene usata per sviluppare software. Ed e’ notorio che Microsoft licensi in modo molto ristretto il proprio codice e le critiche sono venute per questa ragione qui. Le critiche sono “criticabili” ma giustificabili perche’ e’ lecito pensare che il software chiuso c’entri poco con l’innovazione. Ricordo che uno degli obiettivi dell’accordo Vendola-Microsoft e’, appunto, sostenere l’innovazione sul territorio (in scuole e imprese). Chi ne volesse sapere di piu’, chieda a Michele e David, che tra poco parleranno addirittura in italiano.

Insomma, Vendola fa accordi con Microsoft. Poi riceve critiche. Poi risponde alle critiche da saccentone, ma mistificando e dimostrando incompetenza sul tema. E comunque si contraddice. Che dire? Un ottimo futuro presidente del consiglio.
angel in the sky
00venerdì 3 dicembre 2010 08:49
se Vendola si è schierato con MIcrosoft non è più comunista! [SM=x43668]

un comunista vero avrebbe installato linux su tutti i pc della Regione...





giusperito
00venerdì 3 dicembre 2010 12:35
Piuttosto non si è capito come mai lui abbia fatto una scelta del genere, mentre tutti gli uffici mondiali stanno andando verso l'open source. (soprattutto in una fase di grande crisi e spesa pubblica pazza)
ObbligazioneNaturale
00sabato 4 dicembre 2010 12:25
Re:
giusperito, 12/3/2010 12:35 PM:

Piuttosto non si è capito come mai lui abbia fatto una scelta del genere, mentre tutti gli uffici mondiali stanno andando verso l'open source. (soprattutto in una fase di grande crisi e spesa pubblica pazza)



Da quel poco che ho letto Microsoft aveva offerto il software a costo zero, gli unici margini di guadagno in questo caso sarebbero quelli dall'assistenza.

Non credo sia necessario spiegare che Open source non sempre vuol dire a costo zero.
Da fattorizzare le spese per il passaggio, i costi per lo sviluppo delle applicazioni, eventuali incompatibilita', per non parlare della superiorita' di Office 2010 rispetto al concorrente Open, aggiungo l'investimento in termini di tempo per il training dei singoli dipendenti o ancora l'insieme dei customer services.

Prima di esprimere un'opinione andrebbero studiati bene i termini dell'accordo, sarebbe azzardato esprimere un giudizio senza averli letti.

Sono comunque dell'opinione che la PA dovrebbe creare una piattaforma Open customizzata sulla quale sviluppare i propri applicativi.


P.S. Vendola non capisce un tubo di economia ed e' un povero arringatore di folle, tanto per restare nella mia quota giornaliera di bashing. [SM=x43668]
angel in the sky
00sabato 4 dicembre 2010 12:42
Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 04/12/2010 12.25:




Da fattorizzare le spese per il passaggio, i costi per lo sviluppo delle applicazioni, eventuali incompatibilita', per non parlare della superiorita' di Office 2010 rispetto al concorrente Open, aggiungo l'investimento in termini di tempo per il training dei singoli dipendenti o ancora l'insieme dei customer services.


conoscendo come usano i pc alcuni pubblici impiegati mi sembra tempo perso a volte



P.S. Vendola non capisce un tubo di economia ed e' un povero arringatore di folle, tanto per restare nella mia quota giornaliera di bashing.


mi sto rendenoo conto anch'io che Vendola in economia è scarso

[SM=x43668]








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