Re:
connormaclaud, 26/07/2014 20:21:
La colpa è solo dell'informazione Paperino?
Pollastro qual'è il denominatore comune dei casi da lei citati?
Si.
La massa mangia quello che gli dai a mangiare. Non sceglie, ma si fa dettare il menù.
Se prendiamo 10 bambini e li facciamo violentare in diretta tv da 100 pedofili, stai pur certo che farai il 98% di share.
La gente accorre, non seleziona il prodotto da vedere sulla base di una scala di valori.
Il fatto che tu, tv, lo proponga, significa che esso già è, e chi vede non avverte di star, con la sua presenza, alimentando il fenomeno, non se ne sente responsabile ma solo innocente spettatore.
Non sono i suoi gusti a determinare la tv, non è la domanda a condizionare l'offerta, ma l'esatto opposto: è l'offerta che sceglie, catalizza, direziona,
educa la domanda.
La tv dovrebbe darsi dei valori suoi, un suo codice deontologico, e rispettarlo, checché siano le pressioni della massa.
Invece l'unico codice deontologico seguito dai media è quello di sfruttare e cavalcare la morbosità collettiva, la mancanza di senso di responsabilità di uno spettatore.
A ciò, aggiungici pure che lo spettatore ha anche ragione: che lui veda o meno un x programma, non è neppure monitorato.
Al di là di quel che si tende a credere comunemente, non esiste un sistema di rilevamento generalizzato del pubblico.
I controlli su quali programmi vengono visti dal pubblico vengono effettuati a campione, con apparecchi installati a persone scelte, che sanno di essere monitorati.
Quando si dice che un x programma ha avuto il 22% di spettatori, il tuo essere o meno sintonizzato su quel canale non ha influenzato minimamente quella percentuale.