Una discussione generale sui " Radicali"

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napulitanboy
00lunedì 17 ottobre 2011 20:57
Pannella è stato, a mio avviso, ingiustamente criticato in maniera aspra alla manifestazione degli "indignati" da gente DISINFORMATA che riteneva che i 5 radicali che si son presentati in parlamento al momento della votazione ( e che hanno, dunque, garantito la loro presenza non seguendo la linea dell'opposizione), avessero votato la fiducia a berlusconi: in realtà, non è così. I Radicali non hanno appoggiato il governo; neppure, però, hanno seguito l'opposizione.

Nemmeno si può dire che la loro presenza in aula è stata determinante ai fini numerici. Pur senza i 5 Radicali, il quorum sarebbe stato raggiunto.


Al di là di questo, comunque, Pannella già più di una volta non ha mostrato apertamente da che parte vuol stare... ed è un peccato perché a mio avviso è stato ( e lo è tuttora ) un buon politico, con delle idee condivisibil, delle altre un pò meno... ma in ogni caso sempre convinto di ciò che fa.

Tuttavia, sotto il profilo della collocazione in una dimensione politica, a me pare che questo partito man mano commetta dei clamorosi autogol. Potrebbe accogliere una discreta parte degli elettori di IDV e SEL: e però, questa mancanza di coerenza crea disappunto nelle masse.
trixam
00lunedì 17 ottobre 2011 22:49
Se pannella dice dove va, il giorno dopo non se lo ricorda più nessuno.
I radicali stanno cercando di recuperare uno spazio di iniziativa politica autonoma, dopo l'abbraccio tattico con il pd.
Infatti uno dovrebbe chiedersi, ma che ci fanno i radicali nel pd?

Che poi possano pescare voti dagli elettori di idv e sel, mi sembra un controsenso logico. I radicali sono ancora tutto sommato dei liberisti, quelli che proposero il referendum per abolire l'articolo 18, non capisco come potrebbero stare simpatici all'elettorato di vendola.

La storia radicale è stata importante, ma è intrinsecamente legata alla prima repubblica. I radicali sono il frutto della cultura liberale e repubblicana, quando queste culture sono state spazzate via anche loro sono stati condannati.

Per di più l'attuale classe dirigente non ci sa proprio fare. Basta pensare che fino a non molto tempo fa il segretario era capezzone, uno che gridava "vaticano talebano" ed ora fa il portavoce del pdl.
Prendiamo il caso dell'arresto di Papa. I radicali sono stati sempre il partito del garantismo ad oltranza e invece in questa occasione si sono spiegati al giustizialismo votando a favore ed umiliando il parlamento, poi il giorno dopo sono andati in carcere da Papa ad esprimergli solidarietà. Un comportamento al limite della schizofrenia.

Il fatto curioso è che i radicali ridotti a partito-setta sono condannati ad essere un partito di lotta(non violenta), mentre il meglio di loro stessi lo hanno dato sempre quando sono stati al governo. Prendiamo Emma Bonino, politicamente non ne ha mai azzeccata una nemmeno per sbaglio.
Però è stata un eccellente commissario europeo ed un ottimo ministro nel governo prodi, anzi di gran lunga il migliore in quello sgangherato governo fantozzesco.

Quindi forse la cosa migliore è augurarsi che chiunque vinca le prossime elezioni assegni qualche posto nel governo ai radicali, ma non ci credo molto.







giusperito
00martedì 18 ottobre 2011 12:26
Premetto che parlo come chi dopo tanti anni di peregrinazioni ha trovato il porto sicuro del voto radicale.
Pannella, leader folle e ormai fuori dal mondo, ha sempre chiaro con che parte stare... con nessuna. Se senti le sue interviste da oltre 30 anni a questa parte, critica la partitocrazia in tutte le sue forme. In questo Paese non c'è una destra o una sinistra in grado di essere un partner per le battaglie radicali. Pannella non troverà collocazione così come molti di noi che, non avendo preclusioni ossessive e preconcette per l'idea di destra, cercano principi e valori da seguire. In un momento storico in cui molti ritengono un valore non riuscire a collocarsi in questa destra e sinistra, Pannella è un antesignano. Come si può definire destra questo Berlusconi? Come sinistra un Di Pietro?
Idv e Sel non sono assolutamente punti di riferimento. I radicali hanno fatto battaglie per la legalità senza invocare le manette. I radicali lottano per l'amnistia. I radicali sono contro le intercettazioni selvagge e contro le procure come Napoli sostenute dai giornalisti alla Travaglio. I radicali non sono radical chic come Saviano. Radicale era quello stesso Sciascia che scrisse contro Borsellino e che nel todos caballeros di Saviano divenne un membro della macchina del fango di quei tempi.
In economica sono ancora per il sistema privato e per la diminuzione della pressione del sistema pubblico. In Lombardia stanno facendo una battaglia per la difesa della legalità formale che i sostenitori del popolo come Vendola e Di Pietro non potrebbero mai capire. Sono stati tra i primi a chiamare Grillo Savonarola.

Il motivo per cui perdono è che le loro battaglie più famose e seguite sono lontane dalle esigenze delle persone. La gente ha problemi concreti del quotidiano, delle tasse, della percezione del pericolo. I radicali hanno posizioni importanti ed interessanti rispetto a tutte queste questioni, ma non sono conosciute anche e soprattutto per colpa di Pannella. Rita Bernardini è costantemente in lotta contro la politica malata (a lei dobbiamo le note spesa sanitarie dei nostri parlamentari), ma chi lo sa? Secondo me pochi addetti ai lavori.
I radicali dicono che è colpa dei media. Sarà anche vero, ma se tutti sanno che Pannella vuole l'amnistia, allora di chi è la colpa?

Comunque i radicali sono una grandissima risorsa per questo Paese e le più grandi conquiste civili le dobbiamo a loro. Spero che il tempo gli dia ragione, perché è vero che i carcerati sono un pericolo, ma è anche vero che un Paese normale (v. la Norvegia) dimostra il suo grado di civiltà nel modo in cui tratta i carcerati.
Giubo
00martedì 18 ottobre 2011 19:52
i radicali hanno contribuito molto al progresso civile dell'Italia ma negli ultimi anni l'hanno fatta spesso fuori dal vaso, producendo escrementi come Rutelli e Capezzone
giusperito
00mercoledì 19 ottobre 2011 00:13
Va beh e sulla base di ragionamenti del genere non si salva nessun partito.. in considerazione che molti, invece, di produrli se li tengono, li coltivano e li impongono. Capezzone è fuori dai radicali così come Rutelli.
Messa così nessun partito si salva. In verità mi domando quale partito possa essere più lontano dei radicali da soggetti come Capezzone e Rutelli che poi non sono nemmeno il massimo del peggio prodotto dalla nostra politica.
.maverick85
00mercoledì 19 ottobre 2011 12:55
Re:
napulitanboy, 17/10/2011 20.57:


Pannella è stato, a mio avviso, ingiustamente criticato in maniera aspra alla manifestazione degli "indignati" da gente DISINFORMATA che riteneva che i 5 radicali che si son presentati in parlamento al momento della votazione ( e che hanno, dunque, garantito la loro presenza non seguendo la linea dell'opposizione), avessero votato la fiducia a berlusconi: in realtà, non è così. I Radicali non hanno appoggiato il governo; neppure, però, hanno seguito l'opposizione.

Nemmeno si può dire che la loro presenza in aula è stata determinante ai fini numerici. Pur senza i 5 Radicali, il quorum sarebbe stato raggiunto.


Al di là di questo, comunque, Pannella già più di una volta non ha mostrato apertamente da che parte vuol stare... ed è un peccato perché a mio avviso è stato ( e lo è tuttora ) un buon politico, con delle idee condivisibil, delle altre un pò meno... ma in ogni caso sempre convinto di ciò che fa.

Tuttavia, sotto il profilo della collocazione in una dimensione politica, a me pare che questo partito man mano commetta dei clamorosi autogol. Potrebbe accogliere una discreta parte degli elettori di IDV e SEL: e però, questa mancanza di coerenza crea disappunto nelle masse.





non fa una piega,ma pochi sanno che dietro le quinte Pannella ha chiesto al Governo il rinnovo di Radio Radicale,nulla avviene per caso,questo nella vita ma soprattutto in politica!

giusperito
00mercoledì 19 ottobre 2011 20:52
Mav questa critica è ingiusta oltre che immotivata. Al momento Pannella non ha manifestato un aiuto concreto al governo. Questo scambio non c'è. Non c'è stato un supporto che sia uno all'azione di questo governo. Prima c'è il fatto del supporto e poi la dietrologia dello scambio.
In realtà radio radicale riceve il corrispettivo del contratto che la lega da tempo immemore alla Repubblica italiana. Loro trasmettono le sedute del Parlamento, delle commissioni e le udienze dei processi. Lavorano per lo Stato e, quindi, vengono pagati. Non mi sembra ci sia nulla di equivoco. Inoltre in un Paese in cui dal Giornale all'Unità tutti ricevono finanziamenti per l'editoria, mi sembra che ragionando in questo modo rischiamo di affermare che tutti i giornali sono servi del governo.
Non bisogna mai dimenticare che i radicali sono contro il finanziamento dei partiti e che lottano per il maggioritario (e contano circa l'1% dei voti)... Insomma la prostituzione ed i radicali si toccano solo per la liberalizzazione, ma poi sfido a trovare un abboccamento interessato dei radicali con qualsiasi governo.
trixam
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:23
Re:
giusperito, 19/10/2011 20.52:

Mav questa critica è ingiusta oltre che immotivata. Al momento Pannella non ha manifestato un aiuto concreto al governo. Questo scambio non c'è. Non c'è stato un supporto che sia uno all'azione di questo governo. Prima c'è il fatto del supporto e poi la dietrologia dello scambio.
In realtà radio radicale riceve il corrispettivo del contratto che la lega da tempo immemore alla Repubblica italiana. Loro trasmettono le sedute del Parlamento, delle commissioni e le udienze dei processi. Lavorano per lo Stato e, quindi, vengono pagati. Non mi sembra ci sia nulla di equivoco. Inoltre in un Paese in cui dal Giornale all'Unità tutti ricevono finanziamenti per l'editoria, mi sembra che ragionando in questo modo rischiamo di affermare che tutti i giornali sono servi del governo.
Non bisogna mai dimenticare che i radicali sono contro il finanziamento dei partiti e che lottano per il maggioritario (e contano circa l'1% dei voti)... Insomma la prostituzione ed i radicali si toccano solo per la liberalizzazione, ma poi sfido a trovare un abboccamento interessato dei radicali con qualsiasi governo.




Tutto giusto, ma ormai sul web questa storia impazza ovunque e in base alla legge della conservazione della stupidità è diventata automaticamente una verità rivelata.

Lo spirito italianuzzo pulsa al massimo del suo vigore in questi frangenti.

Che poi, anche se fosse vero, radio radicale è uno dei rarissimi esempi, di quelli che si contano sulle dita di una mano, di soldi pubblici spesi bene in Italia.
Un vero strumento di tutela della nostra libertà.
Difenderla dovrebbe essere interesse di tutti.
napulitanboy
00giovedì 20 ottobre 2011 11:01
Re: Re:
trixam, 19/10/2011 22.23:




Tutto giusto, ma ormai sul web questa storia impazza ovunque e in base alla legge della conservazione della stupidità è diventata automaticamente una verità rivelata.

Lo spirito italianuzzo pulsa al massimo del suo vigore in questi frangenti.

Che poi, anche se fosse vero, radio radicale è uno dei rarissimi esempi, di quelli che si contano sulle dita di una mano, di soldi pubblici spesi bene in Italia.
Un vero strumento di tutela della nostra libertà.
Difenderla dovrebbe essere interesse di tutti.




Sono assolutamente d'accordo...
giusperito
00giovedì 20 ottobre 2011 11:11
La mattina c'è la rassegna stampa con lettura degli articoli selezionati da Bordin. Il programma si chiama stampa e regime. Devo dire che leggono indicando fonte ed autore veramente una quantità enorme di articoli andando dal Giornale all'Unità, passando per Corriere, Repubblica, Fatto, Libero.. anche il tempo ed il manifesto vengono citati quotidianamente.
Il commento di Bordin non è mai eccessivo, ma è utile soprattutto per chi come me non conosce tutte le vicende della prima repubblica o determinati fatti storici e politici.
napulitanboy
00giovedì 20 ottobre 2011 11:16
Re:
giusperito, 20/10/2011 11.11:

La mattina c'è la rassegna stampa con lettura degli articoli selezionati da Bordin. Il programma si chiama stampa e regime. Devo dire che leggono indicando fonte ed autore veramente una quantità enorme di articoli andando dal Giornale all'Unità, passando per Corriere, Repubblica, Fatto, Libero.. anche il tempo ed il manifesto vengono citati quotidianamente.
Il commento di Bordin non è mai eccessivo, ma è utile soprattutto per chi come me non conosce tutte le vicende della prima repubblica o determinati fatti storici e politici.



Peraltro, i podcast... cioè le registrazioni (quantomeno delle più importanti trasmissioni) sono pubblicate su www.radioradicale.it

Sono trasmesse non soltanto trasmissione di tipo politico...
spesso hanno anche valore didattico(ho avuto modo di ascoltare il prof Moccia, il prof Fiore... ma ce ne sono tantissimi).

Insomma, è un prezioso tesoro Radio Radicale...
--letizia22--
00giovedì 20 ottobre 2011 16:07
Mi auguro che sia fatta davvero, subito, verità sulla morte o l'assassinio di Gheddafi. Mi addolora quindi il fatto che non possa più deporre all'Aja per un processo internazionale per rendere al mondo i suoi diritti di verità e di conoscenza, a proposito di quella che è forse la sua maggiore impresa criminale". Lo ha detto, nel corso di un collegamento con Radio Radicale, Marco Pannella
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