Un giallo metropolitano
Premessa
Quante volte, nella vita di ognuno di noi, capitano eventi strani? Cose che non riusciamo a spiegare, che ci colgono di sorpresa, alle sette di un pigro giovedì pomeriggio.
Quello che leggerete è realmente accaduto. All’inizio è sembrato uno scherzo, ma successivamente ha abbandonato questa veste per assumere i contorni del giallo, per apparire come un evento anomalo, irreale, difficile da accettare per le nostre menti abituate a ricercare l’elemento razionale che possa dare un senso logico a tutto ciò che ci accade.
“Tutto ciò che è reale è razionale” affermò Hegel. Ma il filosofo tedesco viveva nel 1800, in un contesto storico e culturale molto diverso da quello odierno dove la tecnologia è entrata con prepotenza nelle nostre vite fornendoci macchine razionali dalle quali dipendiamo e che ci imbrigliano irrazionalmente con la loro razionalità.
La vicenda ha come protagonisti due utenti del forum: Helios81, alias Carmine, e lory78, al secolo Loreta.
Se siete pronti … possiamo cominciare.
Mercoledì 29 ottobre 2003
La mia giornata inizia in maniera normale, senza alti ne bassi, e prosegue in maniera pigra; insomma una di quelle classiche giornate di vita-non vita, che si svolgono secondo routine e delle quali non ricorderemo quasi nulla il giorno dopo. La giornata si divide tra il comune dove svolgo il mio servizio civile e casa mia dove studio per buona parte del pomeriggio.
Arriva la sera, mi collego ad internet ed accedo al forum. Una rapida occhiata e noto subito che in chat oltre a Scugnizzo73 e Misia (che non conosco personalmente se non per un fugace saluto in chat) ci sono anche nam80 e lory78. E’ molto che non le vedo. Decido di entrare per salutarle.
La chattata è molto semplice, leggera, non si discute di niente di particolare, se non di un piccolo incontro pomeridiano che si terrà il giorno seguente tra alcuni utenti del forum. Entra in chat anche Sonia dopo un po’. Intanto Misia, nam e Scugnizzo vanno via; restiamo in tre. Loreta mi invita ad aggregarmi al gruppetto che si incontrerà il giorno dopo. La ringrazio, ma devo declinare l’invito. Ho già preso un impegno con un’amica, però potrei raggiungerli nel pomeriggio semmai dovessi fare in tempo. Sorge un problema. Come contattarli? Sto per chiedere a Loreta il numero del suo cellulare, ma Sonia mi fa notare che ho il suo, che posso contattare lei. E’ vero! Che stupido!
Allora il problema è risolto, chiamerò Sonia se dovessi liberarmi per tempo.
Resto in chat e intanto mando qualche e-mail. Nel frattempo Sonia e Loreta parlano un po’. Loreta le scrive il suo numero di cellulare ed io penso bene di segnarmelo, potrebbe tornarmi utile domani se il cellulare di Sonia fosse irraggiungibile. Dopo poco Loreta esce dalla chat. Resto con Sonia, parliamo un po’, poi usciamo entrambi. Chiudo il pc e mi infilo a letto. Domani avrò una giornata pienissima, meglio non sfidare troppo i miei limiti.
Giovedì 30 ottobre 2003
Oggi sarà una giornata pienissima per me, quindi mi alzo prima del solito. Faccio colazione, faccio una doccia e dopo essermi vestito controllo la posta elettronica. Fatto. Ho ancora un po’ di tempo, mi collego ad msn, chatto per un po’, poi vado al lavoro.
L’ufficio legale del comune riempie le mie mattinate, lì riesco ad imparare ogni giorno qualcosa che potrà tornarmi utile in futuro. Sono ore che passano con rapidità.
Oggi termino prima del solito le mie mansioni. Meglio così. Potrò fare le cose con più calma. Torno a casa e riscendo alle tre del pomeriggio. Ho appuntamento con un’amica a piazza Dante alle 16.
Il pomeriggio trascorre sereno, ogni tanto il mio pensiero va agli amici del forum, chissà cosa stanno facendo? Non posso raggiungerli per il momento e purtroppo mi libero alle 18:30 circa.
E’ tardi , devo scappare a casa per poi riscendere alle 21. Ci sarà un’altra occasione per incontrarli.
Sono a casa. L’orologio segna che sono passate da poco le 19, devo sbrigarmi. Mi accingo a farmi una doccia quando… improvvisamente… il mio cellulare squilla! Mi avvicino alla scrivania.
“Sarà Luca che mi squilla per darmi conferma. In fondo aspetto una sua telefonata” è quello che penso.
Controllo di chi sia lo squillo che mi è arrivato ……. LORETA.
Perché Loreta mi squilla? Forse vuole farmi uno scherzo. Anche perché lei non sa che io ho segnato il suo numero.
Decido di chiamarla, così giusto per dirle che il numero l’avevo segnato e che quindi lo scherzo è miseramente fallito. Compongo il numero….. squilla….
L: “Pronto?”
H: “Credevi di farmela eh? Invece ti ho sgamata subito.”
L: “Ma chi sei?”
La potenza di encefalo di Loreta mi lascia perplesso
diamine mi ha squillato dieci secondi fa! Non collega le due cose?
H: “Sono Carmine”
Segue un attimo di silenzio da parte di Loreta. Non ha capito ancora chi sono. Che spreco di neuroni!
H: “Loreta sono Helios”
L: “Uè ciao…. ma chi ti ha dato il mio numero?”
Ma…. mi sta prendendo in giro?
Oppure è semplicemente ingenua?
H: “Ieri sera l’ho segnato”
L: “E chi ti ha dato il permesso di segnarlo?” (scherzando)
H: “Ho pensato che potesse tornarmi utile. E infatti se non lo avessi segnato adesso starei impegnato a cercare di capire a chi potrebbe appartenere questo numero. Invece subito ho sgamato tutto.”
L: “Che cosa hai sgamato?”
H: “Il tuo squillo Loreta.”
L: “Ma….. io non ti ho squillato, non ho il tuo numero.”
H: “Ma che dici? Mi hai squillato due minuti fa.”
L: “No ti giuro, non avrei nemmeno potuto farlo, non ho il tuo numero.”
C’è diffidenza tra di noi. Io sono convinto che Loreta mi stia mentendo, e lei è convinta del contrario. Dopo un po’ decido di fidarmi di lei. In fondo perché avrebbe dovuto farmi uno scherzo del genere? Ci saremo visti si e no 2-3 volte. Non avrebbe molto senso.
Ma allora questo squillo da dove viene?
Anche Loreta si sta convincendo del fatto che non le sto mentendo, perché anche io, come lei, non avrei motivo di farlo. Insieme cerchiamo di dare una spiegazione razionale alla cosa; invano.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, Loreta ha un colpo di genio!
L: “Aspetta… io prima ho squillato a Pako e a Misia. Forse loro hanno il trasferimento di chiamata, perciò lo squillo è arrivato a te.”
A questo punto sono tentato di chiedere a Loreta da quanto tempo beva alcolici.
Non so se ridere o piangere dopo questa affermazione. Per quale oscura ragione Pasquale e Rita dovrebbero avere un trasferimento di chiamata verso il mio numero? E infatti le faccio notare quanto sia assurda questa ipotesi.
L: “Ma non è che il tuo telefonino sta dando i numeri?”
H: “(ma tu guarda da che pulpito viene la predica)
Non lo escludo Loreta ma mi sembra strano comunque.”
Alla fine ci convinciamo che si è trattata di una cosa strana, inspiegabile, se siamo stati sinceri l’uno con l’altra.
H: “Questa sarà una di quelle cose che un giorno racconterò ai miei figli.”
L: “Infatti.”
H: “Dirò che un giorno ho ricevuto uno squillo mai effettuato da una mia amica con la voce strana.”
L: “Che hai da dire sulla mia voce?” (leggermente contrariata)
H: “….ehm…. niente.”
L: “La mia è una voce sensuale!”
H: “Si, certo… sensuale come un citofono!”
Sto scherzando, ma lei vorrebbe uccidermi lo stesso. Ci ridiamo su e intanto ci salutiamo, si è fatto tardi e dobbiamo tornare alle nostre rispettive faccende. Forse non riusciremo mai a dare una risposta razionale a tutto questo.
Epilogo
In definitiva il giallo è rimasto tale. Ne ho parlato ancora con Loreta.
Se crediamo alla parola data da lei e a quella data da me, l’unica soluzione possibile è che il mio cellulare abbia avuto una crisi d’identità e che abbia associato il numero di Loreta ad uno squillo fattomi chissà da chi. E’ una soluzione improbabile, ma non impossibile.
In fondo è umano cercare di dare una spiegazione razionale a quello che ci succede. Siamo abituati ad un mondo che viaggia per cause ed effetti. L’ignoto ci spaventa e cerchiamo di non pensarci, pur sapendo che questo ci aiuta quanto masticare un chewin-gum per risolvere un’equazione algebrica.
E se invece le nostre azioni fossero governate dall’esterno? Magari da qualcuno o qualcosa che decide come e quando dobbiamo compiere determinate azioni. Magari in questo disegno, in questa grande manipolazione c’è stato un buco, un vuoto che ha generato un effetto senza causa. In questo momento Hegel si starà rivoltando nella tomba. “Tutto ciò che è reale è razionale” affermò.
Ma che cos’è la realtà? Cos’è davvero reale? Come facciamo a sapere che le persone che incontriamo, i lavori che facciamo, i posti che visitiamo, le emozioni che proviamo, siano tutte cose reali o che tutto questo sia più semplicemente un’immagine che ci viene messa di fronte per nasconderci la vera realtà, per nasconderci…. MATRIX.