Un'altra 'porcata'del 'semplificatore'Calderoli..

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Giubo
00domenica 16 gennaio 2011 09:51
Adulterare gli alimenti non è più reato
Legge cancellata dal 'semplificatore' Calderoli
Il provvedimento 'taglialeggi' abroga la l.263 del 1962, che puniva le sofisticazioni dannose alla salute. La denuncia del pm Guariniello: "Bloccati i processi sulla mozzarella blu e su altri casi simili". Il Pd: "Presenteremo un emendamento al decreto milleproroghe"

Adulterare gli alimenti non è più reato Legge cancellata dal 'semplificatore' Calderoli Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli
ROMA - Più che semplificare, il 'taglialeggi' varato dal ministro Roberto Calderoli rischia di azzerare l'ordinamento giurifico, abrogando leggi di vitale importanza. Se infatti si è rivelato un falso allarme quello dell'abrogazione del tribunale dei minori 1 (in effetti la norma di abrogazione c'era, ma è stata corretta in extremis prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), al momento sembra definitiva l'abrogazione della legge 263 del 1962, che puniva le adulterazioni alimentari. A denunciarla il pm di Torino Raffaele Guariniello, che si occupa abitualmente di questo tipo di reati, e che dalla seconda metà di dicembre si trova di fatto bloccato, non avendo più alcuna normativa alla quale fare riferimento. Tra i procedimenti bloccati c'è anche quello sulle "mozzarelle blu".

Ma come si è arrivati all'abrogazione di una legge così importante, che tutela la salute dei cittadini? Il provvedimento "taglia-leggi" del ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli, ha cancellato le norme risalenti a prima del 1970. Per evitare che finissero al macero delle leggi di cui si riteneva "indispensabile la permanenza in vigore", il decreto 179 del 2009 aveva previsto che entro un anno venissero corretti "eventuali errori e omissioni", stilando un apposito elenco di provvedimenti da salvare: la 263/62, non vi compare e, quindi, deve essere considerata
abrogata a partire dall'11 dicembre.

Finora il pm Guariniello aveva continuato a indagare su "mozzarelle blu" e altri fenomeni analoghi grazie a una sentenza della Cassazione, depositata il 31 marzo 2010, che analizzando l'intreccio delle norme stabiliva che la 263/62 restava in vigore fino a dicembre. Il termine, però, ormai è scaduto e adesso, anche se la legge venisse riesumata, i processi si concluderanno con delle assoluzioni in base al principio che devono essere applicate le norme più favorevoli agli imputati.

Il magistrato ha preso contatto con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per chiedere se è possibile prendere dei provvedimenti che salvino le indagini. La vicenda viene anche denunciata dal Pd, che annuncia la presentazione di "un emendamento al decreto milleproroghe per ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani".

Proprio questa mattina, Guariniello ha sospeso la procedura verso il rinvio a giudizio per due casi, scoperti a Torino, di messa in commercio di pesce adulterato: "Restiamo senza il baluardo che ci permetteva di combattere adulterazioni e contaminazioni", ha denunciato il magistrato, ricordando che anche "in passato c'erano stati blandi tentativi di depenalizzazione che non erano andati a buon fine. Ma questa non è una depenalizzazione: è un'abrogazione vera e propria. Vuol dire che certi comportamenti diventano leciti".

Secondo Guariniello è possibile tuttavia che il governo trovi il modo di ripristinare la legge. "Ma il problema - spiega - è che dallo scorso dicembre la 283 è stata di fatto eliminata, visto che non è stata inclusa nello speciale elenco delle norme da salvare. Per questo motivo, in tribunale non può più essere applicata. E gli imputati, in caso di processo, a meno che non vengano contestati anche altri reati, dovranno essere assolti".

Secondo quanto ha potuto accertare l'Ansa, il primo caso di assoluzione si è verificato lo scorso 21 dicembre in un tribunale dell'Italia del Sud. L'interessato era il gestore di un esercizio commerciale: il suo avvocato ha sollevato la questione e il giudice lo ha assolto "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato".
Ma questa non è una depenalizzazione: è un'abrogazione vera e propria. Vuol dire che certi comportamenti diventano leciti".

www.repubblica.it/cronaca/2011/01/15/news/la_taglialeggi_cancella_la_legge_che_punisce_le_adulterazioni_alimentari-11262073/?ref...
Etrusco
00domenica 16 gennaio 2011 11:52
Ecco cosa succede quando nel Governo si mettono degli incompetenti che svolgono con troppa leggerezza il loro lavoro,
senza pensare minimamente alle conseguenze. [SM=x43619]

Ora però vorrei sentire cosa pensa di fare Calderoli
e soprattutto se nel suo ministero si rendon conto del danno creato a tutti noi, ma soprattutto alla filiera agroalimentare italiana (compresi i loro elettori!). [SM=x43640]

PS ma poi come si fa a difendere la "categoria" dei leghisti? [SM=x43804]
giusperito
00domenica 16 gennaio 2011 16:08
Ragazzi attenzione alle notizie strampalate.. questa notizia è "avariata".
Prima di tutto va detto che l'azione di semplificazione è necessaria quanto utile ed eventuali errori devono essere considerati con meno acrimonia.
In ogni caso la notizia è sbagliata. Infatti la legge prevede che non siano da abrogare le leggi intestate con parole come codice o come testo unico. La 283/62 è, quindi, salva. In ogni caso visto che noi saremmo giuristi (il condizionale è d'obbligo) dobbiamo essere sempre scettici di fronte a queste notizie un po' eccessive. Infatti come è possibile che l'adulterazione non sia reato e, quindi, non trovi collocazione nel codice penale? Controllando mi sono reso conto che il 444 c.p, il 514 c.p e il 515 c.p garantiscono la tutela indipendentemente dalla legge che cmq non è stata abrogata..

Mi rendo conto dell'odio per Calderoli, ma spero che in Italia prima o poi si riesca a giudicare l'azione dei ministri e dei governi indipendentemente dalle simpatie o antipatie. Dobbiamo riferirci ai principi, cercando di astrarci dalle contingenze. Non si tratta di difendere un leghista, ma di difendere una cosa buona fatta da un leghista. Insomma dobbiamo saper discernere le azioni senza partire prevenuti.
La semplificazione è una delle cose migliori che questo governo potesse provare a fare..
Paperino!
00domenica 16 gennaio 2011 16:31
Re:
giusperito, 16/01/2011 16.08:

Ragazzi attenzione alle notizie strampalate.. questa notizia è "avariata".
Prima di tutto va detto che l'azione di semplificazione è necessaria quanto utile ed eventuali errori devono essere considerati con meno acrimonia.
In ogni caso la notizia è sbagliata. Infatti la legge prevede che non siano da abrogare le leggi intestate con parole come codice o come testo unico. La 283/62 è, quindi, salva. In ogni caso visto che noi saremmo giuristi (il condizionale è d'obbligo) dobbiamo essere sempre scettici di fronte a queste notizie un po' eccessive. Infatti come è possibile che l'adulterazione non sia reato e, quindi, non trovi collocazione nel codice penale? Controllando mi sono reso conto che il 444 c.p, il 514 c.p e il 515 c.p garantiscono la tutela indipendentemente dalla legge che cmq non è stata abrogata..

Mi rendo conto dell'odio per Calderoli, ma spero che in Italia prima o poi si riesca a giudicare l'azione dei ministri e dei governi indipendentemente dalle simpatie o antipatie. Dobbiamo riferirci ai principi, cercando di astrarci dalle contingenze. Non si tratta di difendere un leghista, ma di difendere una cosa buona fatta da un leghista. Insomma dobbiamo saper discernere le azioni senza partire prevenuti.
La semplificazione è una delle cose migliori che questo governo potesse provare a fare..





Non è mai semplice metter da parte la partigianeria...ma certo, se ci riuscissimo sempre in di più, si creerebbero davvero belle prospettive...

Bella analisi Gius [SM=x43799]
giusperito
00domenica 16 gennaio 2011 17:08
Inoltre vorrei sottolineare come i giornalisti siano qualitativamente analoghi ai nostri politici. Questa notizia è stata ripresa dal Televideo, Corriere, Repubblica e Stampa. Credo che si faccia un mero copia ed incolla indegno del lavoro di giornalista.
Certo l'errore è possibile, ma si tratta di situazione analoga a quella oggetto del je accuse
Etrusco
00domenica 16 gennaio 2011 17:36
Re:
giusperito, 16/01/2011 16.08:

... la legge prevede che non siano da abrogare le leggi intestate con parole come codice o come testo unico. La 283/62 è, quindi, salva. In ogni caso visto che noi saremmo giuristi (il condizionale è d'obbligo) dobbiamo essere sempre scettici di fronte a queste notizie un po' eccessive. Infatti come è possibile che l'adulterazione non sia reato e, quindi, non trovi collocazione nel codice penale? Controllando mi sono reso conto che il 444 c.p, il 514 c.p e il 515 c.p garantiscono la tutela indipendentemente dalla legge che cmq non è stata abrogata..
...




ma allora cosa c'è dietro alle critiche (del tutto infondate?) di Guariniello da un lato e del PD dall'altro? [SM=x43667]
giusperito
00domenica 16 gennaio 2011 21:21
superficialità e militanza?
Etrusco
00lunedì 17 gennaio 2011 11:42
Re:
giusperito, 16/01/2011 21.21:

superficialità e militanza?




Scusa, ma allora se le parole di un PM sono state fraintese o strumentalizzate, cosa aspetta Guariniello a rilasciare un chiarimento o una smentita sul fatto che questa 263/62 in realtà è viva e vegeta?


al momento sembra definitiva l'abrogazione della legge 263 del 1962, che puniva le adulterazioni alimentari. A denunciarla il pm di Torino Raffaele Guariniello, che si occupa abitualmente di questo tipo di reati, e che dalla seconda metà di dicembre si trova di fatto bloccato, non avendo più alcuna normativa alla quale fare riferimento. Tra i procedimenti bloccati c'è anche quello sulle "mozzarelle blu".



giusperito
00lunedì 17 gennaio 2011 12:02
ma perché Guariniello è il Verbo?

Ti invito a controllare le mie affermazioni
Etrusco
00martedì 18 gennaio 2011 00:12
Frodi alimentari, la legge è salva
tutto grazie a un cavillo giuridico

Sembrava essere rimasta vittima della legge-delega di semplificazione varata dal ministro Calderoli, ma non è così. La 283/62 resta in vigore grazie al piccola 'epigrafe' in cima al provvedimento che recita: "Testo unico"

LA LEGGE contro le frodi alimentari, vittima del 'taglialeggi' varato dal ministro Roberto Calderoli, è salva grazie a un cavillo giuridico. Proprio così. A dirlo sono gli avvocati esperti di diritto alimentare del blog ilfattoalimentare.it e lo conferma il ministero della Salute. "Una legge di vitale importanza che rischiava di sparire si è salvata in corner", spiega l'avvocato Dario Dongo, responsabile politiche regolative di Federalimentare ed esperto del fattoalimentare.it. "Tutto merito di una piccola 'epigrafe' in cima al testo - continua Dongo - che lascia in pieno vigore la legge 283 del 1962, la disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, ovvero lo strumento più noto e diffuso per sanzionare in sede legale gli illeciti alimentari". Eppure, in difesa della tesi della legge cancellata sono scesi in campo partiti politici, associazioni dei consumatori e un nome importante come quello del procuratore di Torino Raffaele Guariniello, ben noto alle cronache in fatto di sentenze “avanzate” nel settore della contraffazione alimentare, che dalla seconda metà di dicembre si trova di fatto bloccato non avendo di fatto più nessuna normativa di riferimento.

Tutto è iniziato il 22 dicembre scorso quando il “Sannio quotidiano” riferiva di un commerciante assolto dal reato di detenzione di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione. Secondo la tesi difensiva (a quanto pare, accolta dal giudice di merito) la norma che punisce questi fatti – articolo 5 della legge 283/62 appunto - risulterebbe abrogata a partire al 16 dicembre 2010. Ciò deriverebbe, secondo il teorema difensivo, dalla cosiddetta “legge-delega per la semplificazione legislativa”, la 246 del 2005, nella quale è prevista l’abrogazione di tutte le disposizioni legislative statali pubblicate prima dell’1° gennaio 1970, con eccezione di quelle indicate nei suoi decreti di attuazione.

Una lettura delle norme in tema di semplificazione potrebbe in effetti portare a credere che anche la legge 283 del 1962 sia stata spazzata via, ma non è così. La stessa legge-delega per la semplificazione esclude, infatti, dall'abrogazione tutti i provvedimenti che rechino in epigrafe la dicitura "codice" o "testo unico". E, dal momento che la 283/62 ha nell’epigrafe la parola “testo unico”, la tutela degli alimenti dovrebbe essere salva. "Potremmo usare - spiega ancora Dongo - la metafora dell'Arca di Noè per descrivere questo meccanismo di semplificazione: si caricano sull’Arca (che è poi il decreto legislativo di attuazione, d.lgs. 179/09) i soli provvedimenti, tra quelli anteriori all’1.1.70, che interessa mantenere in vita; sono tuttavia “membri di diritto” dell’Arca, secondo la norma sopra citata, i codici e i testi unici tra cui appunto codice civile (del 1942), codice penale (del 1930) e anche la 283/62; tutte le altre normative vengono spazzate via dal diluvio universale".

La conferma che la legge sui cibi adulterati sia ancora valida ci viene anche un dossier dell’Ufficio Studi del Senato di cui riportiamo uno stralcio: “Il ministero [della Salute, ndr] consiglia il mantenimento del presente provvedimento [la legge 283/1962, ndr], poiché reca disciplina sanitaria degli alimenti e delle bevande. In quanto modifica di testo unico, il provvedimento non dovrebbe comunque essere inserito nell'allegato I, rientrando nei settori esclusi”. Appare perciò ben fondata la tesi sostenuta dal ministero della Salute, che abbiamo consultato in via informale, secondo cui il combinato disposto delle varie norme esclude l’abrogazione della legge 283/1962. Anzi, il dossier parlamentare sopra citato evidenzia l’assenza di alcuna volontà abrogativa del legislatore nei confronti della nostra legge.

Rimane dunque in pieno vigore l’articolo 5 della legge in questione, che recita quanto segue:“È vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo sostanze alimentari:
- private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualità inferiore o comunque trattate in modo da variarne la composizione naturale, salvo quanto disposto da leggi e regolamenti speciali;
- in cattivo stato di conservazione;
- con cariche microbiche superiori ai limiti stabiliti […];
- insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione;
- con aggiunta di additivi chimici di qualsiasi natura non autorizzati […] o, nel caso che siano stati
autorizzati, senza l'osservanza delle norme prescritte per il loro impiego […];
- che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo […]”.

Vale la pena ricordare che la tutela del consumatore in ambito alimentare è garantita anche dal Codice penale da almeno tre articoli:

-Commercio di sostanze alimentari nocive - Chiunque detiene per il commercio, pone in commercio ovvero distribuisce per il consumo sostanze destinate all'alimentazione, non contraffatte né adulterate, ma pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a € 51,65. La pena è diminuita se la qualità nociva delle sostanze è nota alla persona che le acquista o le riceve.” (art. 444 c.p.).

-Frode in commercio - Chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a € 2.065,83. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a € 103,29.” (art. 515 c.p.).

-Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, art. 516 c.p. Chiunque pone in vendita o mette altrimenti in commercio come genuine sostanze alimentari non genuine è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a € 1.032,91.

Fonte: Repubblica
maximilian1983
00martedì 18 gennaio 2011 00:23
Re:
giusperito, 16/01/2011 16.08:

Ragazzi attenzione alle notizie strampalate.. questa notizia è "avariata".
Prima di tutto va detto che l'azione di semplificazione è necessaria quanto utile ed eventuali errori devono essere considerati con meno acrimonia.
In ogni caso la notizia è sbagliata. Infatti la legge prevede che non siano da abrogare le leggi intestate con parole come codice o come testo unico. La 283/62 è, quindi, salva. In ogni caso visto che noi saremmo giuristi (il condizionale è d'obbligo) dobbiamo essere sempre scettici di fronte a queste notizie un po' eccessive. Infatti come è possibile che l'adulterazione non sia reato e, quindi, non trovi collocazione nel codice penale? Controllando mi sono reso conto che il 444 c.p, il 514 c.p e il 515 c.p garantiscono la tutela indipendentemente dalla legge che cmq non è stata abrogata..

Mi rendo conto dell'odio per Calderoli, ma spero che in Italia prima o poi si riesca a giudicare l'azione dei ministri e dei governi indipendentemente dalle simpatie o antipatie. Dobbiamo riferirci ai principi, cercando di astrarci dalle contingenze. Non si tratta di difendere un leghista, ma di difendere una cosa buona fatta da un leghista. Insomma dobbiamo saper discernere le azioni senza partire prevenuti.
La semplificazione è una delle cose migliori che questo governo potesse provare a fare..




Hai centrato il punto. Anche perchè in caso contrario altro che legge sulle adulterazioni alimentari... sarebbero stati abrogati anche il codice penale, civile e di procedura civile! Tutti fuori!!!!
Etrusco
00martedì 18 gennaio 2011 14:47
Re:
giusperito, 17/01/2011 12.02:

ma perché Guariniello è il Verbo?

Ti invito a controllare le mie affermazioni




Ovviamente, ma allora perchè Guariniello ha recentemente rilanciato
dicendoc hel a Corte di Cassazione si sarebbe già pronunciata in merito
dichiarando valida l'abrogazione a partire dal dicembre 2010? [SM=x43667]
giusperito
00martedì 18 gennaio 2011 16:31
Al momento attuale c'è solo speculazione. I giornalisti hanno preso una cantonata, Guariniello ha lanciato un allarme per aumentare l'attenzione. Non so quali siano le sue motivazioni, ma vedo che anche altri esperti del settore convalidano le mie impressioni.
Il riferimento nell'intestazione è sufficiente per evitare che la disciplina venga abrogata. Non conosco nello specifico la legge, ma l'allarme sull'impossibilità di perseguire i sofisticatori è cmq ridicolo in quanto ci sono ben 3 articoli del codice penale che riguardano la materia. Credo si tratti di puro sensazionalismo.
Etrusco
00martedì 18 gennaio 2011 16:54
Re:
giusperito, 18/01/2011 16.31:

Al momento attuale c'è solo speculazione. I giornalisti hanno preso una cantonata, Guariniello ha lanciato un allarme per aumentare l'attenzione. Non so quali siano le sue motivazioni, ma vedo che anche altri esperti del settore convalidano le mie impressioni.
Il riferimento nell'intestazione è sufficiente per evitare che la disciplina venga abrogata. Non conosco nello specifico la legge, ma l'allarme sull'impossibilità di perseguire i sofisticatori è cmq ridicolo in quanto ci sono ben 3 articoli del codice penale che riguardano la materia. Credo si tratti di puro sensazionalismo.




Si, però se davvero non ci fosse nessun altro tipo di impedimento
sarebbe una bassezza tirare in ballo in quel modo la Corte di Cassazione... [SM=x43667]
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