IL CASO
Berlusconi accusa il PdL
"Elettori delusi per colpa vostra!"
Il Premier: "Se negli ultimi 2 mesi la nostra parte politica ha dato un'immagine che non ha entusiasmato, lo si deve ad alcuni errori del partito e non del governo"
ROMA - "Se negli ultimi due mesi la nostra parte politica ha dato, a volte, un'immagine che non ha entusiasmato, lo si deve ad alcuni errori del partito e non del governo". Dopo sinistra, magistrati, stampa e poteri forti, Silvio Berlusconi trova un nuovo "colpevole" a cui scaricare le colpe per le evidenti difficoltà dell'esecutivo. Il PdL, overo il partito che ha creato salendo su un Predellino e che adesso sembra essere diventato un peso per il Cavaliere.
Da Mosca, dove sta festeggiando il complenno di Vladimir Putin, il premier manda un messaggio al convegno della Dc. Puntando il dito contro il PdL. Perché, assicura il Cavaliere, "il governo ha fatto bene, ha raccolto il consenso costante degli italiani in tutte le tornate elettorali, e per questo deve andare avanti fino al termine della legislatura, per completare il programma scelto dagli italiani".
Quello che non va è il partito.
Per questo Berlusconi ribadisce l'intenzione di avvalersi dei 'Team della Libertà' in ciascuna circoscrizione elettorale: "Abbiamo promosso una grande mobilitazione dei nostri sostenitori, iscritti e non. Attiveremo sul territorio, in ciascuna delle 61'000 sezioni elettorali, i 'team della libertà'. Con questi volontari faremo una grande opera d'informazione agli italiani" su ciò che di positivo e di concreto il governo ha fatto in questi 16 anni.
Nel frattempo, assicura il Presidente del Consiglio, si accelererà su federalismo, giustizia e fisco. Senza dimenticare il "piano per la vita" che servirà a favorire "la natalità e le famiglie italiane". "Il nostro obiettivo è dare pieno riconoscimento al valore per noi fondamentale della sacralità della vita" continua il premier.
"A guidarci - conclude il premier - è e sarà sempre un principio per noi irrinunciabile: l'uomo viene prima della società e la società viene prima dello Stato. Nel 2013 noi lasceremo agli elettori un'Italia più liberale".
(10 ottobre 2010)