L'ho visto ieri.
Io dico che è un film straordinario.E per tante importanti sfaccettature.
Non è uno dei tipici film on the road, che francamente mi stanno non poco sulle palle: d'altronde sarebbe stato ridicolo e inutile che un italiano raccontasse l'America. Mentre ha un profondo significato che l'America sia raccontata da Cheyenne e dal suo modo di rapportarsi con personaggi, luoghi, fantasie....cioè il viaggio ha senso rapportato al personaggio.
Quindi per me è un film incentrato sul personaggio e sui dialoghi: la storia del criminale nazista è solo un tramite per permettere allo spettatore una sorta di empatia con questo bambino che deve crescere all'improvviso;la trama rimane sullo sfondo, ma ha cmq un ruolo importante , se si pensa al bellissimo monologo del criminale nazista.
Una regia morbida, quindi intelligente: non si eccede nei virtuosismi di camera, credo proprio per adeguarsi alla narrazione. Aggiungerei che, come primo film "americano"(ma ci sono tanti spunti ironici tipicamente partenopei),è un film coraggioso.....Siamo anni luce lontani dalle storie "pucchiacchelle" del Muccino d'oltre oceano.
Fa inoltre da ciliegina sula torta una colonna sonora particolarmente curata.
E poi soddisfazione delle soddisfazioni, è un film che al botteghino ha ampiamente battuto emerite cacate come Amici di Letto........... E non è poco in un paese in cui Checco Zalone rimane in programmazione due mesi e Cronenbergh e Sorrentino due settimane scarse....