Studenti, la ricetta di Gasparri "Servono arresti preventivi"

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gran generale
00domenica 19 dicembre 2010 14:01
"Invece delle sciocchezze che vanno dicendo i vari Cascini e Palamara, qui ci vuole un sette aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo". Così il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparro, in merito alle polemiche seguìte alla scarcerazione dei ragazzi fermati lo scorso 14 dicembre durante gli scontri a Roma. Il 7 aprile del 1979 (e non 1978, come erroneamente ricorda Gasparri) fu il giorno in cui, con un'enorme retata, le forze dell'ordine arrestarono diverse persone, prevalentemente legate a Autonomia operaia, accusate a vario titolo di appartenere alle frange dell'eversione. Fra gli arrestati c'era anche Toni Negri, accusato di essere il capo delle Brigate rosse.

"Qui - osserva Gasparri - serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie. Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico - conclude Gasparri - va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l'area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l'Italia".

Ma l'uscita di Gasparri non trova sponde all'interno del governo. "Non credo proprio che invochi leggi speciali" dice Ignazio La Russa, ministro della Difesa
- Bastano le leggi che ci sono, basta solo farle rispettare".

Le parole di Gasparri provocano la dura reazione dell'Pd. "E' un irresponsabile che gioca con il fuoco. A fronte di un malessere sociale che necessiterebbe risposte politiche, la destra sa offrire assurde ricette poliziesche" afferma Andrea Orlando, responsabile giustizia dei democratici. "La proposta di Gasparri, a parte il trascurabile fatto che è contraria alla nostra Costituzione come il 'garantista' (per Dell'Utri e Cosentino) Gasparri dovrebbe sapere, avrà come effetto qello di far diventare agli occhi di un'intera generazione degli eroi, vittime della repressione, gli esponenti delle frange violente. Noi riteniamo che la polizia e la magistratura abbiano gli strumenti e le professionalità per fronteggiare i pericolosi fenomeni di violenza, che la politica e le forze sociali devono saper isolare senza l'esigenza di mettere in campo rigurgiti di stampo fascista".

Lapidario il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: "Gasparri fascista era e fascista è rimasto".
Selkis
00domenica 19 dicembre 2010 14:06
l'idea dell'arresto preventivo è splendida.
Dov'è che l'avevo già sentita???

Ah sì...

napulitanboy
00domenica 19 dicembre 2010 14:46
Re:
Selkis, 19/12/2010 14.06:

l'idea dell'arresto preventivo è splendida.
Dov'è che l'avevo già sentita???

Ah sì...





Qui almeno c'erano le prove di INTENZIONI PROSSIME alla commissione del reato... [SM=x43668]


No no... io l'ho sentite qui


lulae
00domenica 19 dicembre 2010 15:01


io ero a tavola e mi stavo strozzando [SM=x43607]
°Paranoid Android°
00domenica 19 dicembre 2010 20:15
siamo su un forum di giuristi [SM=x2049062] chiaritemi un aspetto:
stando a quel che ricordo da procedura penale, uno dei presupposti per l'applicazione della misura cautelare è il pericolo di reiterazione del reato....per cui, quanto in questi casi sarebbe una misura arbitraria e "fascista"?[SM=x2244087]
non sono (solo) polemica, mi piacerebbe saperne di più [SM=x43799]
napulitanboy
00domenica 19 dicembre 2010 20:41
Re:
°Paranoid Android°, 19/12/2010 20.15:

siamo su un forum di giuristi [SM=x2049062] chiaritemi un aspetto:
stando a quel che ricordo da procedura penale, uno dei presupposti per l'applicazione della misura cautelare è il pericolo di reiterazione del reato....per cui, quanto in questi casi sarebbe una misura arbitraria e "fascista"?[SM=x2244087]
non sono (solo) polemica, mi piacerebbe saperne di più [SM=x43799]




Si tratterebbe di una misura cautelare nei confronti di persone e/o organizzazioni ( centri sociali ) della cui responsabilità non si è certi...

Gasparri parla di un " si sa che è loro la responsabilità....quindi bisognerebbe ......................"

In questo caso saremmo di fronte ad una censura dittatoriale ( leggasi fascista )
°Paranoid Android°
00domenica 19 dicembre 2010 20:50
Re: Re:
napulitanboy, 19/12/2010 20.41:




Si tratterebbe di una misura cautelare nei confronti di persone e/o organizzazioni ( centri sociali ) della cui responsabilità non si è certi...

Gasparri parla di un " si sa che è loro la responsabilità....quindi bisognerebbe ......................"

In questo caso saremmo di fronte ad una censura dittatoriale ( leggasi fascista )




ah no, aspè...io avevo capito che ne invocasse l'applicazione nei confronti dei fermati/arrestati negli ultimi scontri a Roma (e poi rimessi in libertà), in vista della prossima manifestazione...
napulitanboy
00domenica 19 dicembre 2010 21:03
Re:
gran generale, 19/12/2010 14.01:

"Invece delle sciocchezze che vanno dicendo i vari Cascini e Palamara, qui ci vuole un sette aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo". Così il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparro, in merito alle polemiche seguìte alla scarcerazione dei ragazzi fermati lo scorso 14 dicembre durante gli scontri a Roma. Il 7 aprile del 1979 (e non 1978, come erroneamente ricorda Gasparri) fu il giorno in cui, con un'enorme retata, le forze dell'ordine arrestarono diverse persone, prevalentemente legate a Autonomia operaia, accusate a vario titolo di appartenere alle frange dell'eversione. Fra gli arrestati c'era anche Toni Negri, accusato di essere il capo delle Brigate rosse.

"Qui - osserva Gasparri - serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie. Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico - conclude Gasparri - va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l'area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l'Italia".

Ma l'uscita di Gasparri non trova sponde all'interno del governo. "Non credo proprio che invochi leggi speciali" dice Ignazio La Russa, ministro della Difesa
- Bastano le leggi che ci sono, basta solo farle rispettare".

Le parole di Gasparri provocano la dura reazione dell'Pd. "E' un irresponsabile che gioca con il fuoco. A fronte di un malessere sociale che necessiterebbe risposte politiche, la destra sa offrire assurde ricette poliziesche" afferma Andrea Orlando, responsabile giustizia dei democratici. "La proposta di Gasparri, a parte il trascurabile fatto che è contraria alla nostra Costituzione come il 'garantista' (per Dell'Utri e Cosentino) Gasparri dovrebbe sapere, avrà come effetto qello di far diventare agli occhi di un'intera generazione degli eroi, vittime della repressione, gli esponenti delle frange violente. Noi riteniamo che la polizia e la magistratura abbiano gli strumenti e le professionalità per fronteggiare i pericolosi fenomeni di violenza, che la politica e le forze sociali devono saper isolare senza l'esigenza di mettere in campo rigurgiti di stampo fascista".

Lapidario il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: "Gasparri fascista era e fascista è rimasto".



Non mi pare, Terè...
°Paranoid Android°
00domenica 19 dicembre 2010 21:46
Re: Re:
napulitanboy, 19/12/2010 21.03:



Non mi pare, Terè...




sì, infatti, me ne sono resa conto solo dopo...
perchè avevo sentito la notizia al tg e mi era parso di capire tutt'altro! [SM=x43799]
moggii
00lunedì 20 dicembre 2010 00:59
ma io mi chiedo...perchè gasparri parla?(in realtà mi chiedo proprio il motivo dell'esistenza di gasparri...)
legittimagiustizia
00lunedì 20 dicembre 2010 11:28
ci sono persone ben note alle forze dell' ordine che saranno li a fare danni,ovviamente li pagheremo noi quei danni,ma vedo che questo poco vi interessa,già 20 milioni di euro sottratti alla ricerca per ora

Gasparri non posso vederlo,è uno dei miei più grandi nemici ma non ha detto una sciocchezza

fin quando non la smetteremo di difendere questi violenti a cui la riforma non interessa una cippa ..Berlusconi avrà sempre più consensi...

la gente è stanca,non ne può più,se sapeste che la vostra bella vetrina di negozio o la vostra macchina sarà sfasciata arbitrariamente come la prendereste ? tutti contro Gasparri
J.Rebus
00lunedì 20 dicembre 2010 13:07
IL COMMENTO
Diritto di polizia
di GIUSEPPE D'AVANZO
IL DISEGNO, ogni ora che passa, si fa chiaro e non sorprende. Il governo, politicamente debole, sordo alle difficoltà del Paese, lontano da una società che umilia, vuole rilanciare se stesso inventando una nuova emergenza. Addirittura un'emergenza "terrorismo". Secondo una leadership politica che fa vanto di essere stata fascista (La Russa, Gasparri, Alemanno), "terrorismo" sarebbero le manifestazioni di protesta contro la "riforma Gelmini" e potenziali "terroristi" chi vi partecipa.

Quindi, sostenuta dal ministro dell'Interno, prima ha escogitato lo sciagurato trucco di far valere per i manifestanti più ostinati - scelti come? selezionati da chi? - il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (D. a. spo.) di fatto ipotizzando un ritorno al Testo di Pubblica Sicurezza in vigore, dal 1926, nel ventennio fascista. Quel testo, che definiva misure di prevenzione in base al solo sospetto, non imponeva di accertare la responsabilità diretta per fatti considerati dalla legge reati. Per sottoporre il "soggetto pericoloso" a una severa vigilanza e lontano da casa, riteneva sufficiente un ipotetico "pericolo alla sicurezza pubblica e all'ordine politico". Sono più o meno - non vi pare? - le ragioni che hanno convinto in coro il ministro dell'Interno (Maroni) e della Giustizia (Alfano) a dare sulla voce ai giudici che, in attesa del processo, hanno rimandato a casa i giovani e giovanissimi arrestati il 14 dicembre a Roma.

Già poteva bastare per dirsi impensieriti dai giorni che verranno, ma eravamo soltanto all'inizio di una progressione autoritaria. Maurizio Gasparri - chi altro? - chiede ora "arresti preventivi". Il presidente dei senatori della destra dice: "Serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. Qui ci vuole un "7 aprile". Mi riferisco al giorno in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo".

Sorprendersi? Le parole di Gasparri - non smentito da quel capo di governo che, amante dei trucchi, chiama a sé i "moderati" per difendere il suo malfermo potere - confermano quel che già avevamo capito da tempo, in verità. Innanzitutto che, ammesso e non concesso che non sia stata una trovata da marketing politico, la "rivoluzione liberale" promessa da Berlusconi fallisce per l'incapacità politica di progettarla e per la cultura di un'élite che non si è allontanata di molto dalle celebrazioni del fascismo delle leggi razziali e della Repubblica di Salò. Due. Il "garantismo" della destra italiana non è altro che la difesa di un diritto del privilegio e dell'esclusione che dovrebbe assicurare indulgenze ai Potenti e rigido e inflessibile castigo ai Deboli. Lo abbiamo già visto in azione contro rom e migranti. Ora Gasparri lo pretende contro gli avversari politici richiamando, con la storia del "7 aprile" del 1979, il momento forse più limpido di quel che un filosofo del diritto, Luigi Ferrajoli, ha definito la "crisi della ragione giuridica" che ha attraversato per decenni le emergenze del terrorismo e della mafia.

Anche se oggi non si scorge alcun pericolo, alcuna urgenza, alcun terrorismo, nessun terrorista, la destra di governo chiede che siano attive le stesse prassi di quella stagione: prassi in cui prevalgono le ragioni dell'efficienza coniugate alla facile idea, propria del senso comune autoritario, che la giustizia "deve guardare al reo dietro al reato, alla sua pericolosità dietro la sua responsabilità, all'identità del nemico più che alla prova dei suoi atti d'inimicizia" (Ferrajoli). Tre. In coerenza con la propria cultura politica, la destra di governo invoca uno Stato etico dove morale e diritto si confondono e la salvaguardia del principio di stretta legalità è sacrificato ai "poteri arbitrari che trovano il loro spazio naturale nella definizione non tassativa dei reati, nella flessibilità delle pene, nel potere dispositivo, e non cognitivo, del giudice" (Norberto Bobbio).

Ci sarà tempo per interrogarsi sulla pressione scaricata sulle polizie sospinte dalla volontà autoritaria del governo nello spazio stretto tra la politica e il diritto, tra la violenza e la legge (già "Genova 2001" ci ha detto che in uno Stato che si presenta come questurino c'è chi è disponibile a un'illegalità criminale quando il dissidente diventa un "nemico" da annientare). Oggi vale la pena soltanto rinnovare una preoccupazione che sarà opportuno che sia condivisa nelle prossime ore. Contro un movimento di giovani che rifiuta un progetto di ordine sociale, che si oppone a un'eterna precarietà, alla caduta di ogni garanzia di eguaglianza e chiede opportunità e futuro, il governo decide di rafforzare se stesso preparando il peggio. Evoca un "diritto di polizia" e un uso della violenza. Accende la rabbia. Eccita gli animi meno consapevoli. Cinicamente fa di conto: nuovi disordini gli fanno gioco, debole come è. È questa la funesta trappola che, a partire da oggi, i "movimenti" dovranno aggirare con lucidità e intelligenza.
.pisicchio.
00lunedì 20 dicembre 2010 15:03
possiamo archiviare questa cosa alla voce "Puttanate dette da Gasparri" e discutere di cose serie?
giusperito
00lunedì 20 dicembre 2010 22:22
un invito che credo sarà difficile accogliere visto che l'attuale governo non potrà fare molto altro che questo, cioè dichiarazioni di svitati..
moggii
00lunedì 20 dicembre 2010 22:52
giusperito,come non quotarti!
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