Spending Review all'italiana: nel dubbio, aumenta le tasse

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trixam
00giovedì 26 luglio 2012 21:02

Le regioni in deficit sanitario potranno anticipare al 2013 lo sblocco dell'addizionale Irpef, previsto per il 2014 (dell'1,1%). Lo prevede un emendamento al decreto legge spending review, approvato dalla commissione Bilancio del Senato. La proposta di modifica, presentata dai senatori Vicari, Tancredi, Bonfrisco ed Esposito, consente a otto regioni (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia) di incrementare l'addizionale irpef all'1,1% invece che allo 0,5% (come previsto dalla legge 68 del 2011).
L'ITER PARLAMENTARE - L'emendamento consente alle Regioni sottoposte a piani di stabilizzazione finanziaria di disporre, «con propria legge» l'anticipo al 2013 della maggiorazione dell'aliquota addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche, fissata per il 2014 dalla legge numero 68 del 2011. La norma dello scorso anno disponeva la possibilità di sbloccare, per quest'anno e per il prossimo, l'aliquota Irpef fino a un massimo dello 0,5%. Un ulteriore sblocco era previsto per il 2014 e consentiva di salire fino all'1,1%. Con l'emendamento approvato sará possibile anticipare di un anno l'incremento di 0,6 punti percentuali (differenza tra lo 0,5% e l'1,1%).

Corriere.it
trixam
00giovedì 26 luglio 2012 21:04
I sostenitori della sanità pubblica ora possono tranquillizzarsi, con i soldi dei contribuenti onesti (e con quelli delle piccole e medie imprese tartassate dalla maggiorazione Irap dell'1,4% che si paga solo in campania) il farmacista che oggi era in sciopero potrà continuare a mantenere il meritato suv e i ricchi e gli evasori continueranno ad essere curati gratis.
giusperito
00venerdì 27 luglio 2012 14:30
Come non quotarti...
rifletto (e faccio ammenda delle mie precedenti posizioni) anche sul dato che un anno fa Tremonti e co. dicevano le stesse cose dell'attuale governo... e lo spread era intorno ai 500 punti
trixam
00venerdì 27 luglio 2012 16:49
Gius, te l'avevo detto di non ascoltare tito boeri sullo spread:d.
Purtroppo Tremonti era solo la punta di diamante, ma è quasi tutta la classe dirigente che pensa in quel modo. Negli ultimi mesi di vita Tommaso padoa Schioppa si spellava le mani ad applaudire Tremonti, Prodi lo elogiava sul Messaggiero e Monti scriveva del custode dei conti sul Corriere, con quegli editoriali in codice che poi sono diventati la sua dannazione quando è andato a palazzo chigi. Ieri per dirti sul corriere Diario Di Vico, commentatore economico e tremontiano di ferro, ha scritto un articolo delirante sul pensiero unico liberista che suo dire imperversa in Italia.
Non so se poi hai notato ultimamente la crescita esponenziale di articoli antitedeschi non solo sulla politica economica o sull'"egoismo" della Merkel, ma sui nostri imprenditori maltrattati in germania, sul loro carattere e altre cose simili.
Tutto molto indicativo di come una classe dirigente pensa e di come pensava all'ombra della foglia di fico di mister B.
Le ragioni del fallimento di quel rigurgito trasformistico che il governo tecnico suscita in Italia stanno tutte qui.
Cmq non disperare, perché non hanno dato ancora fondo al peggio di sé stessi. Stamattina su repubblica venivano riportate le indiscrezioni dalle sacre stanze del tesoro, le opzioni per affrontare "l'emergenza" sono nell'ordine: patrimoniale pesante, superimu o prestito forzoso.
Hollande ci fa un baffo.

Va detto che i padri di questa iniziativa sono deputati del pdl che lo hanno fatto per aiutare i loro presidenti di regione. La solita logica italica: non hai saputo amministrare il denaro pubblico? Te ne diamo dell'altro per risolvere il problema. COme far disintossicare un ubriaco.... dandogli dell'altro alcool.
La cosa curiosa di questo paese è che gli unici due presidenti che hanno saputo ammodernare i loro sistemi sanitari(con modelli diversi) e tenere i conti in ordine, Formigoni ed Errani, sono entrambi indagati. Un riaffermazione della necessità del check and balances.
Anche se ne trovi uno che sa fare il suo lavoro, la tentazione del potere incontrollato finisce per farlo diventare comunque un delinquente.

Ps domani presentano il manifesto di Giannino, zingales, Boldrin e co. Speriamo bene. Forse stavolta riescono a farmi andare a votare.
(pollastro)
00venerdì 27 luglio 2012 19:15
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro Trixam, io sono keynesiano, credo cioè che sarebbe opportuno un intervento anticiclico, cioè una spinta per far ripartire la macchina se si sta fermando, o si è già fermata (fermo restando che lo stesso Keynes riteneva che poi il mercato, una volta ripresosi, sarebbe sovuto andare avanti da solo). Il mercato non si regola però da solo, il laissez faire è un'illusione e la "mano invisibile" fa bene solo ai ricchi... Detto questo, il punto per noi è: con quali soldi? Semplicemente non ci sono. Quindi sono perplesso anch'io e mi trovo a condividere quanto scrive (lei è un liberista e questo mi sembra fra noi inusuale, ma tant'è...). Nelle nostre attuali condizioni, la terapia indicata da Lunghini sul Corriere di oggi e da lei riassunta, pur senza farne il nome, mi sembra irrealizzabile. Aggiungo che (sempre dal Corriere di oggi) traggo una notizia contenuta in un articolo, che mi sembra preoccupante, ma spiega molte cose: la Germania sembra ormai disinteressata all'export verso l'area euromediterranea, sembra invece più interessata ai mercati dell'Est Europa e a quelli asiatici. Del resto, la stessa Turchia (che ha oggi un buon tasso di sviluppo) spinge ormai molto meno di prima per entrare nella UE
trixam
00venerdì 27 luglio 2012 20:50
Caro professore, lei sa meglio di me che in un articolo del 1932 conservato nella biblioteca della Oxford University Keynes scriveva che l'idea di poter alzare le tasse all'infinito(la sua era una risposta polemica a Mister Mellon, segretario del tesoro dell'amministrazione Hoover) è una stupidaggine e che oltre un certo limite l'efficacia della tassazione crolla. Questo punto dell'analisi keynesiana ignorata dai suoi successori fu ripresa e sviluppata da uno sconosciuto professore di Chicago ed è oggi nota come effetto di Laffer.
Questo per dire che su questo punto non è questione di essere o meno keynesiani.
Poi professore keynes elaborava la sua teoria basandola su obiettivi di debito massimi al 25% del pil, se oggi tornasse sulla terra e vedesse paesi che hanno il debito al 123% del pil penso che gli verrebbe un colpo.
Naturalmente per me tutto il fondamento teorico Keynesiano non ha senso e le rilevanze empiriche degli ultimi 25 anni sono li a testimoniarlo, dato che si tratta di un approccio che basa la sua analisi sulla contabilità nazionale mentre la moderna macroeconomia studia i riflessi macro dei comportamenti micro dei soggetti.
Insomma, se bastasse la spesa pubblica per rendere ricco un paese, noi dovremmo stare benone(la sicilia dovrebbe essere il paradiso terrestre) mentre invece noi siamo la drammatica testimonianza che la spesa pubblica è in larga parte un ostacolo alla crescita.
Se la mano invisibile non esiste e francamente non è una cosa che ha mai attirato la mia attenzione né mi sognerei mai di citarla come argomento, anche l'idea della "spinta" per rimettere in moto l'economia è una cosa che non esiste. Certo Keynes diceva che in tempi di crisi il governo dovrebbe pagare la gente per scavare e
riempire le buche, ma difficilmente si esce da una crisi come quella attuale con scavatori di buche. Tutt'altro, a noi serve una strategia per aumentare la produttività.

Le opzioni per l'italia non sono molte: o FMI e ci sarebbero i morti e i feriti, o piano di dismissione di asset pubblici con riforme vere e contestuale parziale ristrutturazione del debito, o uscita dall'euro e si salvi chi può.

Riguardo al dato sulla germania, in realtà non dovrebbe impressionarla. La gran parte degli investimenti delle grandi aziende tedesche sono in aree extraeuropee e la cosa dovrebbe sembrare naturale, conquistano nuovi mercati e consolidano la posizione in quello più competitivi. L'anomalia siamo noi che non lo facciamo.
La polemica Marchionne-Volkswagen è stata simbolica in merito.
La VK in Asia ha il 40% del fatturato per ricavi pari a 63,6 miliardi di euro, la Fiat adesso sta aprendo la sua prima fabbrica in Cina, poi il nostro si lamenta che VK fa troppi sconti(!), surreale. Ma i tedeschi non prendono a cuor leggero la possibile fine dell'euro, tutt'altro. La loro stampa e gli ambienti industriali hanno
grande preoccupazione per la possibilità di un' Italia fuori dall'euro.

Se invece parliamo di Capitali, quelli sono già scappati a gambe levate dall'eurozona e rimangono solo in Germania, anche se paradossalmente non è mai stato tanto conveniente investire in Italia. Non a caso alcuni dei più grandi fondi di investimento e di Private equity del mondo, BlackRock e Blackstone per dirne un paio, stanno
facendo parecchi deals e a Piazza Affari i saldi sono cominciati da un po'.
ObbligazioneNaturale
00venerdì 27 luglio 2012 21:31
ITT, le prove dell'esistenza della curva di Laffer e la reductio ad unum alla DSGE e alla sintesi neoclassica mainstream.
Next, fiscal cliff e alieni.
connormaclaud
00venerdì 27 luglio 2012 22:27
Trovo una pratica suicida il voler risolvere una crisi politica con manovre economiche.
(pollastro)
00sabato 28 luglio 2012 22:10
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro Trixam, vorrei però che mi spiegasse una cosa (senza ironia, lei è ferrato): com'è possibile che noi ci giochiamo la serie B con Spagna e Grecia? A parte il calcio, l'economia iberica e quella piccolissima della Grecia non sono nemmeno commensurabili con la nostra. Lì perfimo la Catalogna - che si assumeva fino a qualche anno fa andare benissimo - chiede aiuto al governo di Madrid (conoscendo i Catalani è una mossa che deve essere costata molto al loro orgoglio e tra parentesi questo dimostra che in tempi di crisi il federalismo è impossibile, perché è un sistema che in via fisiologica è un moltiplicatore di spesa, il che oggi non se lo può permettere nessuno), noi abbiamo - è vero - una combinazione diabolica tra enorme debito pubblico e bassa crescita (oggi ormai recessione) permanente da anni, ma abbiamo fondamentali più solidi (ad esempio il risparmio privato, banche meno inguaiate di certe tedesche o statunitensi).
Uscire dall'euro sarebbe - ne convengo - un rimedio peggiore del male, ma - quanto a vendita di asset pubblici - anche io penso che occorrerebbe, ma temo che oggi sarebbe piuttosto una svendita. Vendere qualcosa quando si ha bisogno di realizzare denaro non è mai buona cosa, se gli altri lo sanno: è normale che in queste condizioni se ne approfittino, no?

giusperito
00domenica 29 luglio 2012 02:55
In realtà la vendita dei beni pubblici non ha solo un effetto immediato di monetizzazione, ma uno indiretto e fondamentale di credibilità.
In questo momento i mercati, fatti di cattivi speculatori che in parte, però, sono persone comuni che orientano i loro risparmi, valutano la credibilità dei vari Paesi. L'Italia ha due problemi: la crescita negativa (cioè la recessione) ed il debito pubblico. Ora in chiave keynesiano dovremmo immaginare che la recessione si risolve con un intervento anticiclico dello Stato che, però, è reso impossibile da un debito pubblico eccessivo. Dovremmo, quindi, agire sul versante del debito, ma per farlo il governo ha deciso di aumentare le tasse che in sé è una misura recessiva (o almeno in questo momento visto il livello di tassazione lo è). Inoltre il denaro recuperato dalla tassazione non può essere destinato a misure anticicliche, perché la falla del debito è troppo grande. Ci troviamo in una situazione senza via d'uscita o almeno non c'è margine di pensare ad un intervento dello Stato che possa stroncare la crisi. In realtà i mercati oscillano rapidamente in base alla credibilità che i vari Paesi riescono ad avere. La Germania è sotto attacco, perché non sarebbe capace di reggere alla crisi dell'euro. I tedeschi se ne sono resi conto ed hanno aperto a ragionare sullo scudo antispread. Forse è tardi, forse un intervento duro della BCE a suo tempo avrebbe impedito il propagarsi della crisi, ma appunto siamo nel campo delle ipotesi. Non me la sento di criticare la Germania visto che sono stati i PIIGS a lanciarsi in un volo suicida convinti di essere TOO BIG TO FAIL oppure troppo convinti che la Germani avrebbe salvato tutti. Purtroppo il sistema di governo economico e politico dell'Europa non è in grado di prendere decisioni rapide per contrastare rapidi mutamenti economici. Si tratta di una situazione creata ben prima dell'attuale crisi. L'Euro è stato costruito con questa fragilità e si è finto di non vederla solo perché le cose andavano bene. Ora pretendere che la Germania si faccia carico dell'intera Europa è eccessivo. Sicuramente i tedeschi avrebbero dovuto e potuto fare di più, ma forse legittimamente hanno pensato che i PIIGS dovessero assumersi le proprie responsabilità. E' impensabile che l'Italia potesse continuare a sprecare soldi garantita dai sacrifici tedeschi. Purtroppo la situazione è precipitata ed ora sembrano questioni di lana caprina tutte le problematiche di principio. Tuttavia capire le cause è fondamentale per trovare i rimedi. Chiedere alla Germania di diventare la garante d'Europa significa anche affidarle un ruolo di leadership politica che, però, i vari Paesi sono restii a concedere. Tuttavia non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Allora che fare? Il problema è che non stiamo discutendo solo di oggi, ma anche di domani. Infatti il problema non è solo se arriviamo a domani, ma anche e soprattutto come faremo domani. Piazzare i nostri titoli di Stato oggi risolve solo in parte i nostri problemi, perché domani quegli interessi andranno pagati con le risorse del futuro. Insomma vendere bot al 6% non è una soluzione, semplicemente stiamo spostando un po' più in là il nostro punto critico. E' la stessa strategia di chi chiede denaro agli usurai. Il fallimento è annunciato.
E qui ritorna il punto della vendita dei beni dello Stato. L'Italia ha la stessa credibilità di un debitore dagli usurai. E' ovvio che i mercati non si fidino e può sembrare strano, ma non si tratta di cattivi speculatori pronti a succhiare il sangue. E' lo stesso atteggiamento che abbiamo noi nel quotidiano. Prestereste il vostro denaro a chi potrebbe non ridarvelo mai più? Se lo fate, volete essere ricompensati del rischio con un interesse adeguato. Siete cattivi? Non credo, semplicemente valutate i costi ed i benefici. Diversamente sareste legittimati a non prestare denaro. In questo momento l'Italia ha, però, bisogno di qualcuno che le dia denaro.
Ora la vendita dei beni dello Stato si inquadra proprio in questo contesto. Probabilmente sarebbe una svendita, ma darebbe credibilità allo Stato. Non sarebbe nemmeno necessario vendere molto, ma qualche azienda simbolo come la Rai. In questo modo i mercati avrebbero la percezione che l'Italia non è più disponibile a ricorrere agli strozzini, ma che cerca di farcela con le sue forze. Ridurre la spesa improduttiva e vendere dei pezzi simbolo anche a costo di venderli ad un prezzo più basso del loro valore sarebbe uno scatto d'orgoglio che spingerebbe i mercati a calmarsi.
E' ovviamente impossibile dismettere tutto il patrimonio dello Stato nello stesso momento, perché l'eccesso di offerta a fronte di una scarsa liquidità sui mercati potrebbe abbattere i prezzi, ma iniziare a dar via qualche pezzo da 90 sarebbe il modo per spiegare al mondo che l'Italia non cede agli strozzini. Insomma significa anche non caricarsi di ulteriori debiti.
Inoltre molti beni potrebbero semplicemente essere "fittati" ai privati. Mi viene da pensare agli scavi di Pompei. Nessuno dice che bisogna vendere, ma indebitarsi quando c'è possibilità di evitarlo è follia che intimorisce i mercati e spinge la speculazione.
La storia dei nemici della patria e dei complotti internazionali lasciamola ai fascisti ed ai berlusconiani di turno. Non è possibile sentire Monti ripetere le stesse scuse di Tremonti. Non è possibile vedere che la soluzione proposta è sempre la stessa. Non è tollerabile, poi, la continua lezione di comportamento e di superiorità morale che questo governo, ormai immotivatamente, impartisce alla politica e alla società civile.
connormaclaud
00domenica 29 luglio 2012 09:45
La svalutazione del patrimonio pubblico rappresenta una genialata pari a quella delle privatizzazioni ad capocchiam (mi si perdoni il francesismo).
Giusperito una qualsiasi asta -pubblicamente sana-dovrebbe essere concepita in blocco (come la vendita in lotti della de beers,per intenderci) e circoscritta a pochi patrimoni non sfruttabili in previsione.
Tra le spese varie che i pubblici uffici (enti locali compresi) devono sostenere c'è quello dell'affitto di strutture private,un trasferimento verso strutture di proprietà consentirebbe un risparmio duraturo.
Se poi si fosse presi dalla mania del disfarsi dei gioielli di famiglia,si potrebbe "affittare".

Quando la speculazione ha colpito il nostro paese,nel'ottobre dello scorso anno,il rapporto debito pil italiano era meno traumatico di quello dell'uk e del giappone eppure ad essere colpiti siamo stati noi e gli altri pigs.
Il tasso d'interesse affibiatoci è paradossale e non giustificato da nessuna reale preoccupazione.
Se poi vogliamo parlare di crisi economica iniziamo con il separare l'attacco finanziario dall'economia reale,due capitoli che meritano discorsi e trattamenti differenti.
La credibilità è la politica a darla,non il pareggio di bilancio.
ObbligazioneNaturale
00domenica 29 luglio 2012 14:25
Gius, Anubis (il dio cane), le interlinee le vogliamo usare?
Guarisce Trixam e inizi tu? Premi invio ogni tanto, dai. [SM=g2725401]

Vista la situazione attuale, andrebbe rinominato in TBTF= too big "too" fail
giusperito
00domenica 29 luglio 2012 16:22
Connor, forse non sono stato felice nell'esprimermi e la lunghezza, come giustamente nota l'icastico ed ermetico Obbligazione, non aiuta.

Non intendevo dire che bisogna dismettere il patrimonio dello Stato così come viene, ma semplicemente dare un segnale ai mercati anche a costo di ricavare meno del valore ipotetico della parte di beni venduti. La vendita della Rai è un atto simbolico e come tale utile a raffreddare i mercati. Significa trasmettere un messaggio diverso dal tassa e spendi (o meglio fingi di tagliare, ma spendi lo stesso).

I dati dei rapporti debito\pil li hai? Sarebbe interessante parlarne.
In ogni caso non sono convinto che il pil sia un indicatore valido per comprendere la reale ricchezza del Paese.
Credo che i PIIGS abbiano grandi responsabilità e gli speculatori (posto che realmente esistano) hanno semplicemente individuato le economie oggettivamente più deboli.
La storia dell'economia reale italiana è un po' una leggenda. E' vero che ci sono delle basi industriali, ma in un mondo in rapida trasformazione non possiamo pensare siano in eterno sufficienti. La realtà è che l'Italia ha il mercato meno libero d'Europa (dovrebbe essere 52° a livello mondiale secondo uno studio IBL). E' ovvio che sia difficile sviluppare un vero tessuto produttivo.
La speculazione finanziaria nasce anche e soprattutto dalla scarsa credibilità italiana. I risparmiatori non si fidano.
La presenza del grande nemico occulto di cui tutti parliamo, ma che nessuno riesce ad individuare con un nome ed un cognome è molto simile al complotto sionista che tanto convinse i tedeschi in tempi infausti.
La crescita italiana è ferma da anni. I nostri tassi di crescita erano i più bassi d'Europa già da anni. Ci siamo collocati sempre sotto la media europea.
Inoltre il nostro debito era enorme ed era stato destinato a spese improduttive e pericolose nel lungo periodo.
Il nostro mercato è tra i meno liberi al mondo.
Il livello di tassazione è tra i primissimi al mondo ed i nostri servizi sono scadenti.
Insomma non voglio fare un ritratto nerissimo, ma se la crisi è arrivata oggi e solo perché il trend mondiale di crescita aveva sostenuto anche l'Italia.
ObbligazioneNaturale
00domenica 29 luglio 2012 16:49
Guarda che il too big too fail era diretto all'Italia e non al tuo intervento.
Per il resto, che rispondi a fare? Connor si e' fatto prestare il diario dal nostro residente David Icke che tra sionisti buoni e banchieri cattivi diventa incoerente e dimentica che per la vulgata i banchieri sono sempre scappellati. [SM=g2725401]
giusperito
00domenica 29 luglio 2012 16:51
Obbly ma figurati mica me la sono presa. Il too big l'avevo capito. Per il discorso delle interlinee hai pienamente ragione. Si presenta davvero scoraggiante un papiello del genere :D Poi il tuo stile è completamente diverso.. diciamo a volte criptico.. ma non è assolutamente una critica (anche se a volte non capisco :D)
connormaclaud
00lunedì 30 luglio 2012 18:35
Obbligazione: per dirla alla di pietro :"che c'azzecca Icke?" Anyway preferisco i "diari" di von Clausewitz :P

Giusperito quanti segnali si devono dare ancora?
Il buon Cicero avrebbe detto quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?
L'italia (ma non solo) ha lasciato che i mercati si sostituissero sostanzialmente allo stato e a partire dalla costituzione dell'esecutivo monti passando per tutti i provvedimenti dello stesso la ratio è stata -sempre e comunque- di accontentare i mercati,non di salvaguare gli interessi del popolo italiano.
Qualche giorno fa btp/bund si attestava a 536 punti oggi a 461 eppure i segnali sono stati dati e dalla caduta del governo berlusconi quanti segnali sono stati dati....

Personalmente adotterei politiche canadesi per dare un imput alla ripresa,oggi non possiamo prenderci il lusso di atti simbolici.
La rai è uno spreco e va tagliata,ma con modi e tempi che permettano di recuperare il massimo da quella macchina mangiasoldi.
Gli speculatori ( siamo anche noi e le nostre banche) attaccano i piigs non solo in vista di un ritorno economico,ma a livello macro influenzano le scelte politiche del paese colpito.
Es.
Quanti sanno che la cina detiene circa 1200 MILIARDI di us treasuries?
QUanto questa forma di pressione economica incide sulle valutazioni politiche degli usa?

Le teorie economiche sono per l' appunto teorie e come tali valide a livello teorico/accademico,ma nella realtà soggette anche a valutazioni differenti che ne falsano la genuinità.

Destabilizzare uno stato è un atto di guerra (o meglio terrorismo),inutile girarci intorno.
L'economia italiana vive di rendita ed è vero,ma attaccare oggi l'italia ha sopratutto una valenza politica.

Uno stato che non regola i mercati,ma viene da questi regolato smette di essere tale e diventa una filiare di interessi di sistema.



Ci si risente a settembre,buone vacanze
ObbligazioneNaturale
00lunedì 30 luglio 2012 20:46
Non dire queste cose da grillino, Highlander che poi divento fiscale. E buone vacanze.

Non e' la politica ad essere influenzata (se non indirettamente) dagli speculatori cattivi, sono i mercati ad essere diventati piu' macro-driven (influenzati da variabili dove la politica puo' incidere pesantemente) di quanto potessero esserlo 2-3 anni fa. Capita quando il mercato diventa un gioco all'anticipo sulle banche centrali da parte degli operatori, o pensi che i vari Bernanke puts in assenza di politiche economiche ed industriali (in Italia non si fanno da almeno 15 anni) portino ad un reale miglioramento dell'economia?

P.S. 1200 bln su 16tn sono meno del 10%, non fare il Romney della situazione.


P.P.S. Lo spread aumenta anche se il rendimento del bund diminuisce. Vai di yahoo finance e stupisciti. ;)

connormaclaud
00lunedì 30 luglio 2012 21:21
La prendo come un'offesa quella del grillino.

C'è una bella differenza tra speculatori cattivi e speculatori a briglia sciolta.
Quella dei mercati è una semplice evoluzione derivante dall'assenza di una regolamentazione degli stessi.
Era così nel 2011 come nel 2000 o negli anni '90, le modalità sono rimaste invariate ad essere cambiato è il passaggio di ricchezza.

Il mercato si basa su umori e non solo opportunismo "calcolato", le previsioni sono quanto di più fantasioso possa esistere,per non dire contraddittorio.
Prendiamo previsioni-rapporto fmi degli ultimi 7 anni e vediamo un pò cosa dicono?

Le politiche economiche ed industriali,come gli ultimi anni insegnano,sono influenzate sempre più dalla mannaia del debito pubblico e di sicuro poco è possibile fare sottomettendosi passivamente alle regole imposte dai mercati.




p.s.
www.treasury.gov/resource-center/data-chart-center/tic/Documents...

e come certamente saprai questo senza contare le gse e gli acquisti fatti attraverso le transizioni con un paese terzo ( es.via hong kong).


gli yankee prendono talmente sottomano la cosa che dal 2000 esiste la U.S.-China Economic and Security Review Commission,pensa un pò te...



p.p.s.
preferisco il wsj a yahoo,ma de gustibus





buone vacanze

ObbligazioneNaturale
00lunedì 30 luglio 2012 23:00
Re:
connormaclaud, 30/07/2012 21.21:

La prendo come un'offesa quella del grillino.


Non era un'offesa.


C'è una bella differenza tra speculatori cattivi e speculatori a briglia sciolta.


Non ho capito, vorresti mettergli il collare? Come funziona (sono anche io uno speculatore, FX per la precisione), quelli che fanno comodo sono i bravi e quelli che non fanno comodo sono cattivi?



Quella dei mercati è una semplice evoluzione derivante dall'assenza di una regolamentazione degli stessi.


Che e' falso. Non solo perche' dall'inizio della crisi le regole si sono moltiplicate (a danno della concorrenzialita' del mercato) tra Basilea, Dodd e divieti sullo scoperto ma anche perche' il fenomeno che vorresti regolare (shadow banking) e' per definizione incontenibile e fa riferimento a entita' che non sono le banche. Puoi solo piazzare safeguards (che nel 2007-2008 sono saltate, piu' a causa del panico che per reali esigenze). E bada bene che nella crisi il governo USA e' stato strumentale (GSEs in primis)



.
Era così nel 2011 come nel 2000 o negli anni '90, le modalità sono rimaste invariate ad essere cambiato è il passaggio di ricchezza.


Non mi sembra, anzi, considerando che la crisi e' stata messa in moto proprio dai poveracci che chiedevano il mutuo su case che non potevano permettersi, insomma, direi che non e' il mercato ad essere cattivo, sono gli uomini che non hanno fatto bene il proprio mestiere (politici in primis, perche' i 50 bps di vantaggio di Fannie che inevitabilmente sfasavano l'arena oppure i tassi-morfina della FED non li decideva Soros, il mercato certe cose le avrebbe prezzate, cosi' come e' stato efficiente nel prezzare la spazzatura).



Il mercato si basa su umori e non solo opportunismo "calcolato", le previsioni sono quanto di più fantasioso possa esistere,per non dire contraddittorio.


Mi fa piacere che tu sia giunto a conclusioni granitiche quando gli stessi economisti discutono da anni. Io non credo alla certezza, la curva di Laffer e' per me un'ottima approssimazione ma non e' "la certezza assoluta" cosi' come la macro offre piu' dei semplici modelli di equilibrio (i journals e i blog accademici sono pieni di controipotesi, sulle microfondazioni ad esempio). Se ritieni di avere un modello piu' valido di quello attuale o delle alternative (anche esotiche), beh, cosa aspetti a pubblicarlo?




Prendiamo previsioni-rapporto fmi degli ultimi 7 anni e vediamo un pò cosa dicono?


Ne abbiamo parlato io e Trixam in passato. L'IMF (i cui rapporti sono punti di vista dei singoli ricercatori) e' stato come dire, volubile nella gestione della crisi. Prendi lo stesso Blanchard.



Le politiche economiche ed industriali,come gli ultimi anni insegnano,sono influenzate sempre più dalla mannaia del debito pubblico e di sicuro poco è possibile fare sottomettendosi passivamente alle regole imposte dai mercati.


Gli ultimi anni non insegnano nulla, se avessero insegnato qualcosa non saremmo arrivati a questo punto. L'Italia... l'Italia non ha una politica industriale, c'era poco da farsi dettare dal mercato.




p.s.
www.treasury.gov/resource-center/data-chart-center/tic/Documents...

e come certamente saprai questo senza contare le gse e gli acquisti fatti attraverso le transizioni con un paese terzo ( es.via hong kong).


Pshh, questo in che modo smentisce quanto da te quotato? La percentuale, intendo.

P.S. Anche negli Usa esistono le GSEs, tra parentesi seguo il mercato FX ed oggi c'e' stato un apprezzamento del dollaro proprio perche' richiesto oversea (in Cina?) [SM=g2725401]

Altra postilla, i Cinesi cucinano le statistiche con una mano mentre dall'altro manipolano la valuta, sono state fortissime le pressioni degli USA per spingerli alla rivalutazione. Parte della campagna di Romney e' incentrata su cio'.
Peraltro monetariamente parlando i due QE hanno avuto l'unintended consequence ( [SM=g2725401] ) di esportare inflazione salariale (la politica monetaria USA e' brillante, il principale sottoscrittore di treasuries e' la FED, macro e finanza internazionale alla mano, chissa' qual e' l'effetto prodotto sul hoard cinese)

Poi possiamo anche contabilizzare i beni in Cina di proprieta' occidentale. La realta' e' che hanno un debito altissimo che grazie alla ripartizione sui veicoli privati (quelle transazioni di cui tu parli) non vengono conteggiati nell'aggregato della finanza pubblica.


gli yankee prendono talmente sottomano la cosa che dal 2000 esiste la U.S.-China Economic and Security Review Commission,pensa un pò te...


Chi ha detto il contrario, se e' per questo ci sono anche i committees periodici. Anche l'Italia ha una commissione dell'ITC per gli affari cinesi. Ma tra questo e il complottismo sino-russo, ultimamente stanno partorendo belle cose.



p.p.s.
preferisco il wsj a yahoo,ma de gustibus


Non ti trollavo, non tirartela in cerca di un tono. [SM=g2725401]
Ho citato yahoo finance giacche' il WSJ non permette il download degli XML feeds (per i grafici Excel), la prossima volta cito Bloomberg ed evito l'equivoco.

Buone vacanze!









Forse sono stato un po' torrentizio con le argomentazioni, me ne rendo conto, ma credo di aver centrato i vari punti. In caso di dubbio, basta chiedere.

connormaclaud
00martedì 31 luglio 2012 11:26


Non era un'offesa



era una battuta [SM=g2725401] ,ma non amo essere inquadrato




Non ho capito, vorresti mettergli il collare? Come funziona (sono anche io uno speculatore, FX per la precisione), quelli che fanno comodo sono i bravi e quelli che non fanno comodo sono cattivi?



Ni,regolamentazione del mercato per mettere dei tetti all'atto speculativo.
(sono anch'io un trader della domenica con Stocks and shares e etfs,ma non vedo il nesso).


Che e' falso. Non solo perche' dall'inizio della crisi le regole si sono moltiplicate (a danno della concorrenzialita' del mercato) tra Basilea, Dodd e divieti sullo scoperto ma anche perche' il fenomeno che vorresti regolare (shadow banking) e' per definizione incontenibile e fa riferimento a entita' che non sono le banche. Puoi solo piazzare safeguards (che nel 2007-2008 sono saltate, piu' a causa del panico che per reali esigenze). E bada bene che nella crisi il governo USA e' stato strumentale (GSEs in primis)



La regolamentazione - d'emergenza- continua ad essere fisiologicamente lacunosa. Serve un cambiamento delle regole del gioco.
Nessuno ha messo sotto accusa solo le banche,non sono icke o grillo


Non mi sembra, anzi, considerando che la crisi e' stata messa in moto proprio dai poveracci che chiedevano il mutuo su case che non potevano permettersi, insomma, direi che non e' il mercato ad essere cattivo, sono gli uomini che non hanno fatto bene il proprio mestiere (politici in primis, perche' i 50 bps di vantaggio di Fannie che inevitabilmente sfasavano l'arena oppure i tassi-morfina della FED non li decideva Soros, il mercato certe cose le avrebbe prezzate, cosi' come e' stato efficiente nel prezzare la spazzatura).



La santità dei mercati mi mancava.
Nessuno nega che esistano più colpevoli,ma i mercati non sono certo innocenti.




Mi fa piacere che tu sia giunto a conclusioni granitiche quando gli stessi economisti discutono da anni. Io non credo alla certezza, la curva di Laffer e' per me un'ottima approssimazione ma non e' "la certezza assoluta" cosi' come la macro offre piu' dei semplici modelli di equilibrio (i journals e i blog accademici sono pieni di controipotesi, sulle microfondazioni ad esempio). Se ritieni di avere un modello piu' valido di quello attuale o delle alternative (anche esotiche), beh, cosa aspetti a pubblicarlo



Gli economisti soffrono -come tutti i tecnici ed esperti- di una visione parziale e ritretta.
Conosci la barzelletta degli ingegneri in macchina? [SM=g2725400]

Ho già scritto della mia posizione rispetto ai modelli economici:"una crisi politica si risolve con la politica" [SM=g2725402]




Gli ultimi anni non insegnano nulla, se avessero insegnato qualcosa non saremmo arrivati a questo punto. L'Italia... l'Italia non ha una politica industriale, c'era poco da farsi dettare dal mercato.



allora condividi quello che ho scritto poche righe fa [SM=g2725341]




Non ti trollavo, non tirartela in cerca di un tono.
Ho citato yahoo finance giacche' il WSJ non permette il download degli XML feeds (per i grafici Excel), la prossima volta cito Bloomberg ed evito l'equivoco.

Buone vacanze!



Non me la tiravo,non avere la coda di paglia [SM=x43799]


Parte della campagna di Romney e' incentrata su cio'.



sul resto continuiamo tra qualche settimana,se vuoi,ma non sono certo un filo-romneyiano..non essendo lui un filoitaliano [SM=g2725312]




[SM=g2725292]






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