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Palazzo Chigi gira una parte dei 144 milioni dell’otto per mille della gestione statale per lavori di restauro alle strutture religiose. Ne dà notizia Libero in un articolo a firma di Franco Bechis: Silvio Berlusconi ha appena girato sessanta milioni di euro a disposizione dell’otto per mille a gestione statale per il restauro di strutture religiose come chiese e conventi. Una mossa che strizza l’occhio alla chiesa dopo la tempesta di Ruby e del, e che fa pensare che le elezioni siano vicine:
Così con una generosità che non ha grandi precedenti, buona parte dei 144 milioni di euro che aveva a disposizione dell’8 per mille a gestione statale saranno impiegati in lavori di abbellimento e restauro di chiese, conventi, sedi arcivescovili, monasteri, confraternite, basiliche della Conferenza episcopale italiana. In tutto una sessantina di milioni. Dei 262 interventi previsti nel decreto di ripartizione dell’8 per mille statale firmato da palazzo Chigi più della metà sono destinati a questo fine a istituzioni religiose. Più di 50 finanziamenti sono stati assegnati a singole parrocchie seminate su tutto il territorio italiano, ben 17 direttamente a singole diocesi o arcidiocesi, una decina gli stanziamenti che saranno gestiti da singoli conventi, e altrettanti sono destinati a ordini conventuali.
Un’iniziativa contro la quale si è schierato il Partito Democratico, ma Bechis dice nell’articolo che questo non è solo patrimonio religioso, ma anche culturale, e quindi va tutelato. Si vede che invece Pompei non lo è.
Così si è scagliato contro quella proposta di finanziamenti anche il senatore democratico abruzzese Giovanni Legnini: «sia per il 5 per mille che per l’8 per mille le scelte dei cittadini non sono rispettate e le risorse a tale fine destinate vengono spesso distorte dalla finalità originaria». Ma palazzo Chigi ha resistito e non toglierà quei fondi alla Chiesa. Anzi, ha aggiunto quest’anno quel che nel decreto dovrebbe esserci sempre e invece non appare mai: un finanziamento non simbolico (5 milioni di euro) alle associazioni di volontariato che hanno in piedi iniziative per combattere la fame nel mondo. Era da sempre una richiesta dei radicali che però per assenza di fondi nemmeno il governo di Romano Prodi è riuscito ad onorare. Altri 11,2 milioni – anche questa somma record rispetto alla tradizione – sono stati destinati a chi si occupa dell’as – sistenza dei rifugiati che chiedono asilo politico in Italia.