Silenzio-assenso per chi vuole costruire

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Koogar
00lunedì 12 luglio 2010 10:51
azzerate le autorizzazioni ambientali



Costruire, mai stato così facile. Da oggi non occorre più alcun permesso. Basta una banale segnalazione di inizio attività, certificata da un "tecnico abilitato", la Scia, e il gioco è fatto. Unico requisito: essere un'impresa. D'un colpo, spariscono dunque tutte le altre "carte": autorizzazioni, licenze, concessioni, nulla osta. E con loro anche le procedure e i controlli essenziali per la tutela del territorio e la lotta all'abusivismo. Sparisce così la Dia, applicata finora a ristrutturazioni e manutenzioni, sostituita e ampliata dalla Scia. Con il rischio che tirare su case, alberghi, ipermercati, persino infrastrutture alla fine diventi un'attività fai-da-te, facile e insicura.

Le nuove norme sono frutto dell'ultima opera di ritocco all'articolo 49 della manovra di Tremonti, martedì all'esordio in aula. Tema generale: la semplificazione. In base al principio "un'impresa in un giorno", si potranno inaugurare ristoranti, internet point, ma anche armerie e depositi di carburante con una semplice autocertificazione, senza controlli preventivi, senza chiedere permessi, neanche alla questura. In campo edilizio, la procedura è ancora più veloce. Si apre un cantiere, dove si vuole, segnalando l'intenzione a costruire e facendola certificare da un tecnico. Trascorsi trenta giorni senza che l'amministrazione abbia contestato quell'intenzione per carenza dei requisiti, il gioco è fatto, in attesa di eventuali controlli ex post.

Non solo. Le autorizzazioni paesaggistiche (rilasciate ora da sovrintendenze o regioni) vengono fatte rientrare nell'ambito della conferenza dei servizi e sottoposte dunque al principio del silenzio-assenso: se il parere non arriva entro i termini, è considerato positivo. Infine, anche ottenere la Via (valutazione di impatto ambientale) sarà più facile, perché rilasciata non più solo da ministero dell'Ambiente e Regione, ma "appaltata" a università ed enti pubblici.

"Così salta tutta la normativa di tutela ambientale e il regime delle autorizzazioni in vigore da sempre in Italia, cancellando con un colpo di spugna l'articolo 9 della Costituzione e il Codice dei beni culturali, varato proprio dal governo Berlusconi", sbotta Salvatore Settis, archeologo e direttore della Normale di Pisa. "E poi come può l'università rilasciare la Via, se non ha alcun compito di tutela?", prosegue.

"Eliminare la burocrazia e garantire tempi certi non può tradursi in un "tana libera tutti"", aggiunge Ermete Realacci, deputato Pd e presidente onorario di Legambiente. "Si introduce il far west urbanistico e si dà il via al banditismo edilizio", attacca il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli. "Questa norma continuerà ad arricchire i grandi speculatori edilizi a cui il governo ha già incartato un regalo enorme con il federalismo demaniale che svende beni e terreni dei cittadini italiani per dare il via alla più grande speculazione edilizia della storia della Repubblica" prosegue Bonelli. "A fare le spese di questa politica sciagurata saranno ovviamente i cittadini onesti che hanno seguito le regole per costruirsi una casa, ma anche l'ambiente e il territorio italiano su cui insistono quasi 500 mila frane e che è letteralmente a pezzi, come dimostrano i disastri degli ultimi anni".

Si dice preoccupato anche Roberto Della Seta, capogruppo Pd in commissione ambiente del Senato: "Con questa norma, in pratica viene abolito il permesso a costruire e si introduce una sorta di condono preventivo. E non solo per le imprese. Anche i privati interessati possono fare una società e tirare su un villino. Così si rischia una nuova Punta Perotti". "E di vanificare anche le norme antisismiche, rafforzate dopo il terremoto dell'Aquila", gli fa eco Francesco Ferrante, senatore Pd, che insiste: "L'errore è pensare di risolvere la burocrazia con l'abolizione dei controlli".
napulitanboy
00lunedì 12 luglio 2010 11:15
In materia urbanistica succedono delle cose che sono immeritevoli di un qualsivoglia commento...

Ciò nonostante... io non posso schierarmi contro questa norma che in ogni caso andrebbe rivist soprattutto nella misura delle sanzioni che andrebbero comminate alle imprese che speculano e/o cmq costruissero in luoghi di particolare interesse ambientale/archeologico... nonchè per le costruzioni effettuate con particolari rischi per l'incolumità delle persone....
nekonika
00lunedì 12 luglio 2010 11:34
La norma va contestualizzata: qua non siamo in Danimarca dove per costruire basta avere un suolo edificabile, fare domanda e iniziare l'attività- che si tradurrà in una costruzione conforme al progetto e ai limiti stabiliti-......

Siamo nella Patria dell'abusivismo senza regole e remore, senza scrupoli morali.

In Italia si inizia a costruire- a maggior ragione se parliamo di grandi società- cercando di eludere il più possibile la normativa posta a tutela della salute, sicurezza, ambiente.

Insomma nonostante la normativa e la minaccia di sanzioni penali e amministrative si costruisce senza regole.....dunque, in questa situazione, la soluzione è la semplificazione estrema?!
Che additrittura non considera il limite costituito dalla tutela degli interessi primari dell'ambiente, salute, sicurezza, ecc,ecc....che rilevavano già in relazione alla DIA/concessione non costitutiva?!
trixam
00martedì 13 luglio 2010 00:10
Magari, spero vivamente che lo approvino.
Solo chi ha tentato di aprire un'impresa avendo un immobile da ristrutturare, sa quale incubo burocratico siano le norme attuali.
JuanManuelFangio
00martedì 13 luglio 2010 16:58
Re:
trixam, 13/07/2010 0.10:

Magari, spero vivamente che lo approvino.
Solo chi ha tentato di aprire un'impresa avendo un immobile da ristrutturare, sa quale incubo burocratico siano le norme attuali.




D'accordo sull'eccesso di burocrazia che alla fine premia solo i disonesti; vorrei solo ricordarti che non vivi in Danimarca (per il motivo di cui sopra)
nekonika
00martedì 13 luglio 2010 17:42
La semplificazione amministrativa è una gran cosa, essa va perseguita però con una particolare attenzione agli interessi più importanti della salute, ambiente, sicurezza.......e non può prescindere dalla considerazione della realtà: la febbrile rincorsa-tutta italiana- al mattone a tutti i costi.

Se, nonostante la burocrazia e le regole, l'abusivismo e la difformità dal progetto sono state le regole non voglio immaginare cosa accadrà ora che la mentalità è ancora quella dell'elusione delle regole e la Pubblica Amministrazione è ridotta all'osso- quindi nell'impossibilità di eseguire i controlli richiesti a posteriori....-

Dunque trixam non basta dire "viva la sburocratizzazione".......
Giubo
00martedì 13 luglio 2010 18:48
La Commissione Bilancio, guidata dal Sen. Antonio Azzolini, ha approvato il testo della Manovra Finanziaria di Tremonti – che verrà tradotto nel Maxi Emendamento del Governo previsto per oggi, 13 luglio 2010, su cui sarà posta la fiducia domani in Senato.
L’azione da 24 miliardi di euro nel biennio, prevede una serie di misure strutturali e dovrebbe prevedere un forte contrasto all’evasione fiscale e tagli alla pubblica amministrazione. Allo stesso tempo, però, la manovra comprende la complessa questione dei Certificati Verdi e una nuova norma che assomiglia molto a un nuovo condono edilizio.

Secondo quanto riportato da la Repubblica, grazie all’articolo 49 della legge, non occorrerà più alcun permesso per costruire, ma sarà sufficiente essere iscritti al registro delle imprese e inviare una semplice dichiarazione di inizio attività (Scia) certificata da un “tecnico abilitato”. In nome della semplificazione scompare, anche la Dia (Denuncia di Inizio Attività) e tutte le autorizzazioni, le licenze, le concessioni precedentemente necessarie.
Se l’amministrazione non contestata la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) entro 30 giorni diventa tutto regolare, secondo il principio del “silenzio-assenso”.

E per quanto riguarda le autorizzazioni paesaggistiche - che in questo momento sono rilasciate da sovrintendenze e regioni - verranno fatte rientrare nell’ambito della conferenza dei servizi e sarà anche per loro valido lo stesso principio del “silenzio-assenso”.
Ottenere la Via (Valutazione di Impatto Ambientale), poi, sarà più semplice, perché invece di essere rilasciata dal Ministero dell’Ambiente o dalla Regione, la sua consegna verrà appaltata a Università ed enti pubblici, che però non hanno specifiche competenze ambientali. Come se non bastasse, sarà da verificare la normativa che regolerà la costruzione in aree protette.

Durissime le reazioni che arrivano dal mondo ambientale, WWF e FAI (Fondo Ambientale Italiano) denunciano la manovra come una “vera scelleratezza”. Le due organizzazioni sottolineano che «Il terzo condono Berlusconi aveva escluso la sanatoria nei parchi e nelle aree vincolate. Si era così limitato, grazie all’impegno dell’allora ministro dell'ambiente Altero Matteoli, lo scempio nelle aree più di pregio del nostro Paese. Ma ecco che ora, con un emendamento alla manovra economica, si vorrebbero riaprire i termini del condono per gli abusi compiuti in queste aree».

«Eliminare la burocrazia e garantire tempi certi – ha dichiarato a la Repubblica il deputato del Pd e presidente onorario di Legambiente, Ermete Realacci – non può tradursi in un “tana libera tutti
alice.it
maximilian1983
00martedì 13 luglio 2010 19:34
Re:
trixam, 13/07/2010 0.10:

Magari, spero vivamente che lo approvino.
Solo chi ha tentato di aprire un'impresa avendo un immobile da ristrutturare, sa quale incubo burocratico siano le norme attuali.




Su questo posso concordare, ma che la liberalizzazione per l'attività di impresa possa avere come effetti il farwest urbanistico...
Già le nostre zone (certi paesoni dell'hinterland napoletano e casertano) danno una tale tristezza per il brutto che esprimono, figuriamoci una deregolamentazione selvaggia cosa produrrebbe...
giusperito
00mercoledì 14 luglio 2010 13:40
infatti con la regolamentazione selvaggia abbiamo l'urbanistica migliore del pianeta. Il sistema dei controlli ha fallito. Sarebbe il caso di cambiare?
Basta imporre vincoli paesaggistici e parallelamente creare un sistema di sanzioni serie ed efficaci per chi fa il furbo. Non siamo in Danimarca, ma visto che i controlli sono comuqne falliti (basta guardare tutta la provincia di Napoli) bisogna cambiare strada. AH certo potremmo sempre impedire di costruire a prescindere così stiamo sicuri e per chi costruisce pena di morte. Molti vincoli all'edilizia erano funzionali solo ed esclusivamente alla speculazione. Il risparmio di burocrazia potrebbe essere investito in controlli maggiori delle normative. E' assurdo ritenere che un immobile viene costruito a norma solo perchè c'è l'iter burocratico lungo ed asfissiante. Le case all'Aquila con quale sistema autorizzativo sono state costruite?
JuanManuelFangio
00mercoledì 14 luglio 2010 14:56
Re:
giusperito, 14/07/2010 13.40:

infatti con la regolamentazione selvaggia abbiamo l'urbanistica migliore del pianeta. Il sistema dei controlli ha fallito. Sarebbe il caso di cambiare?
Basta imporre vincoli paesaggistici e parallelamente creare un sistema di sanzioni serie ed efficaci per chi fa il furbo. Non siamo in Danimarca, ma visto che i controlli sono comuqne falliti (basta guardare tutta la provincia di Napoli) bisogna cambiare strada. AH certo potremmo sempre impedire di costruire a prescindere così stiamo sicuri e per chi costruisce pena di morte. Molti vincoli all'edilizia erano funzionali solo ed esclusivamente alla speculazione. Il risparmio di burocrazia potrebbe essere investito in controlli maggiori delle normative. E' assurdo ritenere che un immobile viene costruito a norma solo perchè c'è l'iter burocratico lungo ed asfissiante. Le case all'Aquila con quale sistema autorizzativo sono state costruite?




Senza polemica ma hai scoperto l'acqua calda. I vincoli paesaggistici già esistono, il problema sono le sanzioni efficaci. Del resto, nel nostro ordinamento è tutto un problema di sanzioni efficaci. Che significa (sempre senza polemica)che il sistema dei controlli è fallito? Se crei dei vincoli alla costruzione devi pur controllare che vengano rispettati, o no?
Personalmente in materia non so più che pensare. La deregulation de facto già è attuata, ovvero ognuno fa quel che cavolo gli pare, sempre se ha le conoscenze con le persone giuste.
Forse il problema è che in Italia l'unica attività imprenditoriale ritenuta redditizia è il mattone.
F.Friedmaier
00mercoledì 14 luglio 2010 16:14
perchè mi devo costituire impresa per ristrutturare un immobile?
giusperito
00mercoledì 14 luglio 2010 22:21
Re: Re:
JuanManuelFangio, 14/07/2010 14.56:




Senza polemica ma hai scoperto l'acqua calda. I vincoli paesaggistici già esistono, il problema sono le sanzioni efficaci. Del resto, nel nostro ordinamento è tutto un problema di sanzioni efficaci. Che significa (sempre senza polemica)che il sistema dei controlli è fallito? Se crei dei vincoli alla costruzione devi pur controllare che vengano rispettati, o no?
Personalmente in materia non so più che pensare. La deregulation de facto già è attuata, ovvero ognuno fa quel che cavolo gli pare, sempre se ha le conoscenze con le persone giuste.
Forse il problema è che in Italia l'unica attività imprenditoriale ritenuta redditizia è il mattone.




beh che si tratti di ovvietà credo sia ovvio, ma in generale tutte le cose ragionevoli sono ovvie. Non si capisce mai perchè poi non vengano seguite se sono così acqua calda. So che esistono i vincoli paesaggistici appunto per questo dicevo che erano sufficienti.
La deregulation esiste solo per "chi conosce" e quindi in questo modo si manda all'aria ogni sicurezza. Faccio un esempio pratico. A Licola era possibile costruire villette abusive grazie all'intermedizione di un certo geometra che ti vendeva la terra, ti costruiva la casa e parlava con i vigili. In questo modo lui che conosceva poteva costruire come meglio credeva e la gente doveva sottostare. Se, invece, ogni persona poteva alzare la sua villetta senza problemi sicuramente avrebbe puntato a costruire con tutte le migliori tecniche e i migliori materiali. In pratica se si lascia agli speculatori la possibilità di edificare intere zone perchè i controlli valgono per i poveri cristi e non per loro allora il sistema diventa quello moderno. Per questo dicevo che i controlli sono falliti.
Imponiamo dei vincoli paesaggistici seri e andiamo a controllare se sono rispettati punto e basta. Inoltre se riuscissimo a depotenziare lo Stato potremmo evitare quelle promesse elettorali che hanno permesso alla carfagna di essere eletta.
Diminuiamo la burocrazia inutile ed aumentiamo i controlli.
nekonika
00giovedì 15 luglio 2010 09:47
Per giusperito:

Che bello quando parti in quarta....qua non si sta elogiando la burocrazia ma si sta problematizzando la riforma: non si può pensare di risolvere la burocrazia con l'abolizione dei controlli.

In realtà il discorso che fai è ancora più semplice: dato che la burocrazia ha permesso cmq l'abusivismo- stante la mancanza di controlli e di sanzioni irrogate ovvero la corruzione- perchè non permettere a chiunque-....chiunque un cavolo mi verrebbe da dire: devi essere un'impresa- di abusare del nostro territorio?!
Perchè solo i furbi e i corruttori?!
Facciamolo tutti!

Ma che discorso è?!

Non parliamo come se vivessimo sulla Luna.....una riforma , per dirsi tale, dev'essere seria, deve valutare tutti gli aspetti del problema. Altrimenti, eliminandone uno- la burocrazia- se ne creano mille- per tutti noi-.
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