Sfogo universitario... :(

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
momentodicrisi
00giovedì 13 settembre 2012 12:30
salve a tutti, come si può intuire dal mio nick, sto attraversando un momento di crisi... a causa dell'università. sono al terzo anno e finora ho dato un esame dietro l'altro, non mi fermavo mai, stavo sempre a studiare.. questa estate è stata la prima estate in cui mi sono concessa un po' di vacanza in + ed ho avuto modo di riflettere su tutto quello che sto facendo. mi sono accorta che in realtà quello che faccio non mi da alcuna soddisfazione, e che tranne i voti sul libretto sento di non aver concluso niente in questi 3 anni. cio' che mi mortifica è che l'università non mi ha insegnato a fare nulla fino ad ora, non mi sta insegnando un mestiere, non mi sta dando gli strumenti per fare nulla. tutto cio' che mi ha insegnato è che l'apparenza è tutto, che se trovo qualche difficoltà la strada giusta è imparare a memoria fingendo di sapere di cosa si sta parlando e che se si ha una buona chiacchiera non conta + di tanto quello che si sta dicendo.
la nostra facoltà funziona in un modo che io non condivido: ti mettono un libro in mano e te lo devi sciroppare tutto dalla prima all'ultima parola, il modo lo devi trovare tu. i prof tengono dei corsi che non aiutano sempre nello studio, e sia loro che i libri stessi presuppongono che tu già sappia di cosa si sta parlando..
finora non mi sono posta queste domande per paura di tornare sui miei passi, per paura di rendermi conto che l'unica strada che pensavo di poter percorrere in realtà non mi piace. adesso non posso più far finta di niente, sono di fronte a queste considerazioni e mi sento così inutile, così ignorante, così umiliata dal modo in cui mi costringono a studiare ed apprendere.
non so se qualcuno di voi riesce a capirmi, non so se qualcuno di voi condivide almeno in parte quello che ho cercato di esprimere (infatti non sono sicura di esserci riuscita, dal momento che sto scrivendo impulsivamente). avevo soltanto bisogno di sfogarmi e non sapevo con chi farlo.
un saluto e un abbraccio da una vostra collega in crisi
costantino90
00giovedì 13 settembre 2012 12:41
Ti capisco benissimo
questa sensazione che hai tu è comune a tutti gli studenti di giurisprudenza perchè siamo imbottiti di teoria e non c'è pratica.
Si dovrebbe però rivoluzionare il piano di studi ...fare visita a qualche tribunale,per capire,magari simulare una causa ,un atto,qualcosa che ci servirà..a cosa ci servono tutte quelle parti speciali,quella dottrina che dimenticheremo e che però dall'altro lato ci fa perdere molto tempo a discapito degli studenti della Bocconi ad esempio che si laureano prima e sanno anche il fatto loro perchè fanno molta pratica.
Anche io come te mi sento avvilito..non so fare niente nella pratica...secondo me non mi prendono nemmeno a lavorare all'esterno perchè vogliono gente intraprendente ...e scusate la franchezza la maggior parte di noi non lo è..perchè siamo inceppati nello studiare tutta questa teoria e non sappiano nulla della vita reale..a discapito
vorrei più autonomia ...vorrei non dipendere dalle tasche dei miei ..ma credo abbiamo tutti scelto la strada meno adatta se vogliano essere autonomi subito!!!!purtroppo dobbiamo studiare e vedere cosa ci darà il futuro
very_82
00giovedì 13 settembre 2012 13:09
Sfutta questa tua capacità. Dai esami velocemente potresti laurearti in tempi brevi ed approfittarne per entrare in magistratura o provare altri concorsi che ti darebbero accesso ad impieghi stimolanti.
Potrebbe servirti da sprono a continuare così bene come stai facendo,vincendo la nausea e l'impasse motivazionale.
WeAreNemesis
00giovedì 13 settembre 2012 13:21
Re:
momentodicrisi, 13/09/2012 12.30:

salve a tutti, come si può intuire dal mio nick, sto attraversando un momento di crisi... a causa dell'università. sono al terzo anno e finora ho dato un esame dietro l'altro, non mi fermavo mai, stavo sempre a studiare.. questa estate è stata la prima estate in cui mi sono concessa un po' di vacanza in + ed ho avuto modo di riflettere su tutto quello che sto facendo. mi sono accorta che in realtà quello che faccio non mi da alcuna soddisfazione, e che tranne i voti sul libretto sento di non aver concluso niente in questi 3 anni. cio' che mi mortifica è che l'università non mi ha insegnato a fare nulla fino ad ora, non mi sta insegnando un mestiere, non mi sta dando gli strumenti per fare nulla. tutto cio' che mi ha insegnato è che l'apparenza è tutto, che se trovo qualche difficoltà la strada giusta è imparare a memoria fingendo di sapere di cosa si sta parlando e che se si ha una buona chiacchiera non conta + di tanto quello che si sta dicendo.
la nostra facoltà funziona in un modo che io non condivido: ti mettono un libro in mano e te lo devi sciroppare tutto dalla prima all'ultima parola, il modo lo devi trovare tu. i prof tengono dei corsi che non aiutano sempre nello studio, e sia loro che i libri stessi presuppongono che tu già sappia di cosa si sta parlando..
finora non mi sono posta queste domande per paura di tornare sui miei passi, per paura di rendermi conto che l'unica strada che pensavo di poter percorrere in realtà non mi piace. adesso non posso più far finta di niente, sono di fronte a queste considerazioni e mi sento così inutile, così ignorante, così umiliata dal modo in cui mi costringono a studiare ed apprendere.
non so se qualcuno di voi riesce a capirmi, non so se qualcuno di voi condivide almeno in parte quello che ho cercato di esprimere (infatti non sono sicura di esserci riuscita, dal momento che sto scrivendo impulsivamente). avevo soltanto bisogno di sfogarmi e non sapevo con chi farlo.
un saluto e un abbraccio da una vostra collega in crisi




Ho evidenziato i punti che più mi hanno fatta riflettere e su cui io sono più in disaccordo.
Innanzitutto, la questione dell'imparare a memoria quello che non si capisce, sciropparsi i libri...e che è?
Io se ho imparato una cosa da questa facoltà è che serve ragionamento, serve una costante interrogazione interiore e serve problematizzare. E' vero, i nostri non sono esami con enormi spunti pratici ma dire che sei "umiliata per il modo in cui ti costringono ad apprendere" mi sembra esagerato. Forse sono stata fortunata, ma nel mio cammino universitario per ora (e tra poco inizierò il terzo anno) ho trovato professori che mi hanno insegnato a ragionare, che strutturavano corsi in maniera intelligente e invitando noi studenti a partecipare.Ho incontrato anche professori che si ponevano dall'alto della cattedra e spiegavano, dando vita ad un approccio solo frontale.
M;a non siamo di certo al liceo, non puoi pretendere che tutti i prof si mettano a disposizione e insegnino come vuoi tu: devi essere tu a strutturare il tuo metodo di studio in modo tale che quell'argomento ti sia via via più familiare e più piacevole.
Per quanto mi riguarda, è vero, ci sono materie più noiose, libri scitti oggettivamente male, ma la passione va al di là di questo.
Il mio libro è scritto male? Bene, farò ricerche via internet, approfondisco da un altro libro. L'importante è non arrendersi.
Ma poi, perchè mai ti sentiresti ignorante? Quello che stai facendo, che stai studiando in futuro ti servirà! E' vero che il mondo della pratica (forsense&co) è diversissimo, ma credo che se non hai una buona base universitaria sarà difficilissimo orientarti.
Se poi vuoi approcci pratici, esistono sentenze, pareri, modelli di contratti, dissertazioni dottrinali...non li trovi nei programmi, ma se vuoi approfondire e dare più senso a quello che studi, il modo lo trovi.
Mi rendo conto che per certi esami, i programmi sono eccessivi, che la nostra facoltà in tante cose non funziona bene, ma, almeno per quanto mi riguarda, il mio amore per il diritto e la mia ambizione vanno al di là di tutto questo.
very_82
00giovedì 13 settembre 2012 13:27
(Raf85)
00giovedì 13 settembre 2012 13:58
Re: Re:
WeAreNemesis, 13/09/2012 13.21:




Ho evidenziato i punti che più mi hanno fatta riflettere e su cui io sono più in disaccordo.
Innanzitutto, la questione dell'imparare a memoria quello che non si capisce, sciropparsi i libri...e che è?
Io se ho imparato una cosa da questa facoltà è che serve ragionamento, serve una costante interrogazione interiore e serve problematizzare. E' vero, i nostri non sono esami con enormi spunti pratici ma dire che sei "umiliata per il modo in cui ti costringono ad apprendere" mi sembra esagerato. Forse sono stata fortunata, ma nel mio cammino universitario per ora (e tra poco inizierò il terzo anno) ho trovato professori che mi hanno insegnato a ragionare, che strutturavano corsi in maniera intelligente e invitando noi studenti a partecipare.Ho incontrato anche professori che si ponevano dall'alto della cattedra e spiegavano, dando vita ad un approccio solo frontale.
M;a non siamo di certo al liceo, non puoi pretendere che tutti i prof si mettano a disposizione e insegnino come vuoi tu: devi essere tu a strutturare il tuo metodo di studio in modo tale che quell'argomento ti sia via via più familiare e più piacevole.
Per quanto mi riguarda, è vero, ci sono materie più noiose, libri scitti oggettivamente male, ma la passione va al di là di questo.
Il mio libro è scritto male? Bene, farò ricerche via internet, approfondisco da un altro libro. L'importante è non arrendersi.
Ma poi, perchè mai ti sentiresti ignorante? Quello che stai facendo, che stai studiando in futuro ti servirà! E' vero che il mondo della pratica (forsense&co) è diversissimo, ma credo che se non hai una buona base universitaria sarà difficilissimo orientarti.
Se poi vuoi approcci pratici, esistono sentenze, pareri, modelli di contratti, dissertazioni dottrinali...non li trovi nei programmi, ma se vuoi approfondire e dare più senso a quello che studi, il modo lo trovi.
Mi rendo conto che per certi esami, i programmi sono eccessivi, che la nostra facoltà in tante cose non funziona bene, ma, almeno per quanto mi riguarda, il mio amore per il diritto e la mia ambizione vanno al di là di tutto questo.



Condivido pienamente le tue riflessioni...e, mi dispiace, non condivido affatto il "piangersi addosso". Leggo e sento di persone che si lamentano sia della nostra facoltà che del percorso di studi (tutto più che legittimo, per carità): ragazzi, allora CAMBIATE STRADA. Nessuno è vincolato a stare qui, ci sono una marea di facoltà e di indirizzi di studio diversi. Per il resto, ripeto, faccio "mie" le parole di Wearenemesis, di cui voglio sottolineare l'osservazione su come lavorano un buon numero di nostri prof (alcuni li considero dei veri e propri MAESTRI e mi hanno davvero dato tanto [SM=x43799] )
A.Cosentino
00giovedì 13 settembre 2012 14:17
Cara collega "in crisi", non comprendo il perchè di queste tue affermazioni. Non tutti dobbiamo fare la stessa cosa, se dopo 3 anni di università ti sei accorta che il modello Federico II non ti piace o cambi università oppure fai qualcosa che ti gratifichi immediatamente ossia lavorare....
Come diceva Raf85 neanche io condivido il "piangersi addosso". Siamo tutti giovani e alle prime difficoltà ci mettiamo a piangere oppure a piagnucolare e lamentarci di Tizio e Caio? Non mi sembra l'atteggiamento adatto per affrontare il problema....
Parlo per esperienza diretta ,non credo che la nostra facoltà sia peggiore di altre prestigiose università italiane... Certo che si potrebbe migliorare la didattica, ma mi chiedo: solo io degli utenti di questo forum ho potuto visitare con la cattedra del prof. Assuma il carcere di Rebibbia oppure con le cattedre dei prof Auletta e Pierro assistere ad udienze oppure con la cattedra del prof Di Nanni commentare e visionare nel concreto gli atti necessari alla costituzione di una s.p.a.? No, non di certo. Allora collega un consiglio disinteressato, cambia approccio di studio e vedi che tutto sarà più facile......
Arielfly
00giovedì 13 settembre 2012 17:21
Io quoto un po' gli altri. Ci sono tante cose che non vanno nella nostra facoltà, e ti dò ragione sull'assenza di pratica, però non condivido il discorso sullo studiare a memoria. Sicuramente il nostro modo di studiare è prettamente teorico, però se dici che è solo un imparare a memoria, senza stimoli, senza interesse, beh credo sia più un problema dell'approccio che hai tu allo studio, probabilmente non ti soddisfa. Anche io a volte quando mi guardo un po' intorno in facoltà mi scoraggio, a volte ci si sente un numero, però quello che ho capito nel caos che mi circonda è che nonostante tutto, se una persona merita, emerge. Nel mio percorso universitario ho fatto tanti errori, ma quando mi sono impegnata ho ricevuto le mie gratificazioni. Se in tre anni hai dato tutti gli esami, e con buoni voti, significa che sei brava. Non riesci a trovare uno stimolo in questo? Nel fatto che forse hai un talento, che stai seminando oggi per coltivare domani la possibilità di essere un magistrato, un notaio, un dirigente della PA?? Perchè vedi, l'università la possiamo fare tutti, la selezione vera comincia dopo. Cerca di essere lungimirante, di guardare al futuro, e di capire che cosa hai voglia di diventare dopo, anche se ancora non te ne accorgi stai studiando per quello.
In bocca al lupo!

giusperito
00giovedì 13 settembre 2012 20:00
Posso dirti che a metà del percorso universitario è normale.. tuttavia non devi studiare a memoria!!
E' verissimo che c'è gente che si laurea con 110 partendo da 109 perché ha imparato tutto a memoria.. la nostra facoltà permette anche questo!! Poi ai concorsi vengono i nodi al pettine... sforzati di capire e di interessarti. Ci sono esami noiosi, ma ce ne sono altri come penale che sono bellissimi!
gattinanera85
00giovedì 13 settembre 2012 22:36
Re:
giusperito, 13/09/2012 20.00:

Posso dirti che a metà del percorso universitario è normale.. tuttavia non devi studiare a memoria!!
E' verissimo che c'è gente che si laurea con 110 partendo da 109 perché ha imparato tutto a memoria.. la nostra facoltà permette anche questo!! Poi ai concorsi vengono i nodi al pettine... sforzati di capire e di interessarti. Ci sono esami noiosi, ma ce ne sono altri come penale che sono bellissimi!




beh insomma...non ho mai imparato nulla a memoria.a preferenza non imparo proprio se non lo capisco....ma non mi è mai capitato 1 solo esame(e me ne manca solo 1 ) al quale non mi abbiano richiesto collegamenti e buon ragionamento di base...lo studio a memoria non avrebbe in alcun modo assicurato il superamento dell' esame

Alla ragazza del post: io i primi 2 anni mi sono sentita 1 po come te...disorientata...poi man mano ho cambiato metodo di studio, ho imparato ad avere 1 visione globale della materia e ciò mi ha permesso anche di ricordare e capire le cose con piu facilità...invece all' inizio avevo 1 visione frammentaria e non capivo il "sistema" della materia

detto ciò e al di là di qst consigli mi par di capire che pero a te non piaccia proprio qst facoltà e allora non ti rimane che fare le tue scelte..magari potresti trovarti 1 lavoro(pero sei al 3 anno e con 1 po di sacrificio ti potresti prendere lalmeno il pezzo di carta)
giusperito
00giovedì 13 settembre 2012 23:08
Guarda, da laureato con il massimo dei voti ti riconfermo quanto detto.. con la buona pace di qualche esame per la maggior parte delle volte si è trattata di una mera riproposizione del libro.. e se qualche volta qualche assistente ha osato domandare qualcosa di più particolare e ragionato, ho sempre sentito commenti poco simpatici sulla madre e sulla famiglia.
.pisicchio.
00venerdì 14 settembre 2012 10:47
Un caro saluto dai minatori sardi.
momentodicrisi
00venerdì 14 settembre 2012 11:31
Re:
.pisicchio., 14/09/2012 10.47:

Un caro saluto dai minatori sardi.




cosa c'entrano i minatori sardi?
.pisicchio.
00venerdì 14 settembre 2012 11:54
Re: Re:
momentodicrisi, 14/09/2012 11.31:




cosa c'entrano i minatori sardi?




C'entrano. Hanno problemi veri (che tu fortunatamente non hai), così come chi si ammala o subisce un incidente.

Non condivido quello che scrivi sul corso di laurea e condivido solo parzialmente quanto affermi riguardo l'inidoneità del corso di laurea rispetto alla professione che potenzialmente potresti esercitare.

Premesso ciò non capisco il problema: sei liberissima di cambiare facoltà o interrompere gli studi per fare altro. Abbiamo il grande dono della libertà e non credo che possiamo sprecarlo piangendoci addosso.
birrena@
00venerdì 14 settembre 2012 12:00
Re: Re:
momentodicrisi, 14/09/2012 11.31:







io capisco molto bene il tuo sfogo perchè quando è capitato a me di fare le tue riflessioni anche io sono andata in crisi e ho iniziato uno studio discontinuo... credo che sia umano, naturale, che a un certo punto ci si interroghi sul percorso intrapreso, dove ci sta portando, se è quello che vogliamo e così via...
come ha detto giusperito, agli esami anche a me si sono sempre limitati al libro che è la bibbia dello studente. non ho problemi a dire che non ho passione per il diritto e il mio studio è passivo e acritico a parte qualche materia ciò nonostante ho preso sempre buoni voti e al primo colpo. basta "sciropparsi" il libro -per riprendere le tue stesse parole.
io non so quanti esami devi ancora sostenere, ma se sei a buon punto ti conviene finire e prenderti quel pezzo di carta. dopo potrai dedicarti a ciò che ti interessa di più e nel modo che ritieni migliore. io, ad esempio, ho già iniziato un corso extra-universitario nella materia che mi interessa per vedere se davvero fa per me e continuare su questa strada facendolo diventare il mio mestiere.
l'università è solo una parentesi e presto diventerà soltanto un lontano ricordo.

mi permetto una citazione di una professoressa durante un esame:"avete scelto la Federico II e questo è!"

in bocca al lupo [SM=x43812]
momentodicrisi
00venerdì 14 settembre 2012 12:10
per pisicchio: sono ancora in tempo per fare la fine dei minatori o di qualsiasi altra persona sfortunata.. sono ancora in tempo per ritrovarmi a perdere il lavoro (ammesso che riesca mai a trovarne uno!) e sono ancora in tempo per subire qualche altra disgrazia... quindi il tuo appunto mi pare proprio fuori luogo. inoltre, abbiamo tutti il dono della libertà, ma non tutti possiamo permetterci di perdere tempo.

ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto, specialmente quelli che pur avendo pensato "chesta sta nguajat" hanno cmq speso qualche parola per un consiglio o una considerazione :D
per chi mi ha consigliato di cambiare strada: non voglio e non posso cambiare strada, questo è il motivo per cui non ho badato a queste cose prima d'ora.. in un modo o nell'altro mi prenderò la laurea e spero che cio' che verrà dopo sia meglio di questo percorso. del resto io sto studiando per cercare di lavorare un domani, lo studio non è fine a se stesso... dunque al di là di questo sfogo e di questi miei pensieri, continuerò ad impegnarmi e a fare il mio dovere in ogni caso.
per quanto riguarda la questione dell'imparare a memoria, non ho detto che lo studio per me significa imparare soltanto a memoria... è solo che mi è capitato spesso di trovare difficoltà (vd parti speciali che trattano argomenti strampalati) e di non aver trovato nessuno (prof, assistenti) disposti ad aiutarmi... e mi sono ritrovata a imparare alla meglio quello che leggevo, pur non afferrando diversi concetti.
per il "piangersi addosso": sì, in effetti mi stavo un po' piangendo addosso quando ho scritto questo post, ogni tanto fa bene! ed è questo il motivo per cui l'ho scritto qui e non ne ho parlato con qualche amico.. non sono abituati a vedermi così depressa :P grazie per avermi ascoltata raga!
momentodicrisi
00venerdì 14 settembre 2012 12:23
Re: Re: Re:
birrena@, 14/09/2012 12.00:

momentodicrisi, 14/09/2012 11.31:







io capisco molto bene il tuo sfogo perchè quando è capitato a me di fare le tue riflessioni anche io sono andata in crisi e ho iniziato uno studio discontinuo... credo che sia umano, naturale, che a un certo punto ci si interroghi sul percorso intrapreso, dove ci sta portando, se è quello che vogliamo e così via...
come ha detto giusperito, agli esami anche a me si sono sempre limitati al libro che è la bibbia dello studente. non ho problemi a dire che non ho passione per il diritto e il mio studio è passivo e acritico a parte qualche materia ciò nonostante ho preso sempre buoni voti e al primo colpo. basta "sciropparsi" il libro -per riprendere le tue stesse parole.
io non so quanti esami devi ancora sostenere, ma se sei a buon punto ti conviene finire e prenderti quel pezzo di carta. dopo potrai dedicarti a ciò che ti interessa di più e nel modo che ritieni migliore. io, ad esempio, ho già iniziato un corso extra-universitario nella materia che mi interessa per vedere se davvero fa per me e continuare su questa strada facendolo diventare il mio mestiere.
l'università è solo una parentesi e presto diventerà soltanto un lontano ricordo.

mi permetto una citazione di una professoressa durante un esame:"avete scelto la Federico II e questo è!"

in bocca al lupo [SM=x43812]




posso chiederti di cosa si tratta il corso che stai frequentando? curiosità [SM=x43819]
birrena@
00venerdì 14 settembre 2012 12:33
momentodicrisi, 14/09/2012 12.23:




posso chiederti di cosa si tratta il corso che stai frequentando? curiosità [SM=x43819]




criminologia. è un corso teorico-pratico: vengono trattate materie come diritto penale, procedura penale, diritto penitenziario, medicina legale, psicodiagnostica...
con analisi di casi, esercitazioni e anche un tirocinio.

terminato questo vorrei iscrivermi a un corso di balistica forense, ma sarebbe interessante anche uno di grafologia peritale.

come vedi di cose interessanti oltre l'università ce ne sono tante [SM=x43799]

momentodicrisi
00venerdì 14 settembre 2012 12:41
Re:
birrena@, 14/09/2012 12.33:

momentodicrisi, 14/09/2012 12.23:




posso chiederti di cosa si tratta il corso che stai frequentando? curiosità [SM=x43819]




criminologia. è un corso teorico-pratico: vengono trattate materie come diritto penale, procedura penale, diritto penitenziario, medicina legale, psicodiagnostica...
con analisi di casi, esercitazioni e anche un tirocinio.

terminato questo vorrei iscrivermi a un corso di balistica forense, ma sarebbe interessante anche uno di grafologia peritale.

come vedi di cose interessanti oltre l'università ce ne sono tante [SM=x43799]





wow! :D hai ragione, spero di trovare anche io la strada più adatta a me [SM=g2725273]
gattinanera85
00venerdì 14 settembre 2012 13:08
Re:
giusperito, 13/09/2012 23.08:

Guarda, da laureato con il massimo dei voti ti riconfermo quanto detto.. con la buona pace di qualche esame per la maggior parte delle volte si è trattata di una mera riproposizione del libro.. e se qualche volta qualche assistente ha osato domandare qualcosa di più particolare e ragionato, ho sempre sentito commenti poco simpatici sulla madre e sulla famiglia.

si certo pure x me è stato 1 riproporre il filo logico pari pari ai testi(a volte mi hanno chiesto le espressioni precise che ovviamente non sapevo e ciò mi ha sempre pregiudicata)

però questo tipo di approccio cosi sterile x me non è stato mai la ragola..e inorridisco a pensare che venga premiata gente solo xkè sa bene le cose a memoria senza 1 minimo di ragionamento o senso critico o domande che non siano la testuale dicitura del paragrafo....con ciò non sto attaccando te ma lo schifo che vedo a certi esami [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999] [SM=g51999]

--letizia22--
00venerdì 14 settembre 2012 16:17
Re:
momentodicrisi, 13/09/2012 12.30:

salve a tutti, come si può intuire dal mio nick, sto attraversando un momento di crisi... a causa dell'università. sono al terzo anno e finora ho dato un esame dietro l'altro, non mi fermavo mai, stavo sempre a studiare.. questa estate è stata la prima estate in cui mi sono concessa un po' di vacanza in + ed ho avuto modo di riflettere su tutto quello che sto facendo. mi sono accorta che in realtà quello che faccio non mi da alcuna soddisfazione, e che tranne i voti sul libretto sento di non aver concluso niente in questi 3 anni. cio' che mi mortifica è che l'università non mi ha insegnato a fare nulla fino ad ora, non mi sta insegnando un mestiere, non mi sta dando gli strumenti per fare nulla. tutto cio' che mi ha insegnato è che l'apparenza è tutto, che se trovo qualche difficoltà la strada giusta è imparare a memoria fingendo di sapere di cosa si sta parlando e che se si ha una buona chiacchiera non conta + di tanto quello che si sta dicendo.
la nostra facoltà funziona in un modo che io non condivido: ti mettono un libro in mano e te lo devi sciroppare tutto dalla prima all'ultima parola, il modo lo devi trovare tu. i prof tengono dei corsi che non aiutano sempre nello studio, e sia loro che i libri stessi presuppongono che tu già sappia di cosa si sta parlando..
finora non mi sono posta queste domande per paura di tornare sui miei passi, per paura di rendermi conto che l'unica strada che pensavo di poter percorrere in realtà non mi piace. adesso non posso più far finta di niente, sono di fronte a queste considerazioni e mi sento così inutile, così ignorante, così umiliata dal modo in cui mi costringono a studiare ed apprendere.
non so se qualcuno di voi riesce a capirmi, non so se qualcuno di voi condivide almeno in parte quello che ho cercato di esprimere (infatti non sono sicura di esserci riuscita, dal momento che sto scrivendo impulsivamente). avevo soltanto bisogno di sfogarmi e non sapevo con chi farlo.
un saluto e un abbraccio da una vostra collega in crisi




hai descritto molto bene la situazione. Concentrati solo su quello che vuoi fare dopo,e nel frattempo coltiva i tuoi interessi e la tua cultura personale.Non piegarti a questo stato di cose.Se poi pensi che la professione legale non ti entusiasma, sei ancora in tempo per trovare un'altra strada. [SM=x43805]
naomy06
00venerdì 14 settembre 2012 19:28
Io credo che il tuo reale problema non è tanto il fatto di cambiare "contesto" perchè le alternative seppur minime ci sono....credo che la cosa che ti scoraggi di più è l'aver raggiunto la consapevolezza che tutto questo che stai vivendo non ti gratifica e hai paura di aver perso tempo inutilmente e di ricominciare tutto da capo. Ho letto un pò le risposte e condivido alcune cose. E' vero non puoi pretendere che i prof insegnino come vuoi ma è altrettanto vero che il sistema universitario ha bisogno dei cambiamenti (per dirne una "assurda" credo che i corsi debbano essere seguiti dopo aver studiato l'intero libro....risulterebbe molto più interessante perchè sai di cosa si sta parlando e sei anche capace di fare domande). Per quanto riguarda l'imparare a memoria, non sono affatto d'accordo almeno per le procedure.....possibile che in tutti gli esami che hai sostenuto ti è risultato tutto semplice e non ti è sorto alcun dubbio? Non è una critica sottoforma di domanda anzi...per il resto ti consiglio davvero di sfruttare la tua capacità di essere veloce come dici ma non essere passiva, cerca magari di coltivare qualcosa attinente gli studi ma al di fuori dell'università e soprattutto fissati un obiettivo da raggiungere perchè solo in questo modo trovi lo stimolo per andare in avanti e dare un senso anche all'esame di sociologia del diritto. In bocca al lupo!
LexFabia
00lunedì 17 settembre 2012 17:14
Allora, vediamo se riesco a darti un po' di sostegno. Ti scrive una persona che, a pochissimi esami dalla fine, si è ripercorsa un po' tutto il suo iter accademico. Brillante, tanto, ma discontinuo, forse troppo. I momenti di crisi ci sono stati, ma fanno parte della crescita e ci si dovrebbe preoccupare onestamente se non ci fossero, perchè non interrogarsi mai su ciò che si sta facendo e su quello che verrà la trovo una cosa del tutto inadatta ad un essere pensante. Ed ancora più onestamente, trovo del tutto fuori luogo gli interventi di chi ti consiglia di cambiare strada o ti fa notare che i minatori sardi non hanno di che vivere. (Miei cari signori, in primis nessuno, e dico nessuno, può avanzare sindacati così incisivi quanto quelli di scelte di vita per il sol fatto che si stia vivendo una crisi - un tizio conosciuto come Faber scrisse un tempo che "dal letame nascono i fior"; in secundis, ognuno vive i propri drammi e non ci può certo far carico o prendere come termine di paragone le disgrazie del mondo o del vicino, ci sarà sempre chi sta peggio e chi sta meglio di ognuno: Quindi, innanzitutto, rispetto per l'intimo di ognuno).
Ti dicevo, nel corso del tempo noterai che il tuo approccio di studio ad una materia così vasta, complessa ed affascinante al tempo stesso cambierà inesorabilmente (in fondo sei al terzo anno, cos'avrai, 22 anni?), privilegiando un metodo critico e logico- comparativo che sostituirà l'asettico e meccanico stimolo spesso mnemonico delle fasi iniziali (non ci prendiamo in giro colleghi, a tutti è capitato di "appizzarsi" in testa all'ultimo momento cose poco o per niente comprese). Sai qual è il grande problema di questa facoltà (e non solo ovviamente presso l'università Federico II), o meglio, di tutti coloro che ci si iscrivono? E' che si ragiona con i paraocchi quanto al post lauream, nel senso che la pratica legale pare tappa necessaria ed obbligata (anche per poter accedere ad un concorso in magistratura), e le alternative restanti sembrano essere tediosi concorsi pubblici presso varie ed eventuali amministrazioni. Cioè dico, ma diamo i numeri? Si ha la minima idea della miriade (e sottolineo miriade) di strade che la nostra laurea consente di battere? Poi è ovvio, quella forense pare la più accessibile, la più scontata ed ovvia (ad estremo torto, perchè per fare l'avvocato occorrono nozioni, acume, cervello, intraprendenza, e due attributi grandi quanto una casa - si vede in giro tutto ciò? Ormai in tribunale girano cani in cravatta e porci in minigonna, ecco perchè poi si perdono le cause e la gente va in rovina e la giustizia italiana va a p*****e). Questa filippica per dirti cosa? Che quello che stai studiando ti sarà non utile, ma super utile in futuro perchè di assoluta attualità e praticità e ti permetterà di inserirti in qualsiasi ambito e settore, non necessariamente giudiziale. Sai da cosa dipese la mia crisi? Dal fatto che, nell'iter accademico, mi sono resa conto che a me delle professioni legali mi frega un'emerita cippa, che troppo formalismo non mi appartiene e che soprattutto il sistema italiano non mi piace per niente. In tribunale io non ci metterò mai piede, questo è poco ma sicuro. Allora, in breve, la mia sintesi: prendere le situazioni di petto, sempre e comunque. Io, a pochi esami dalla fine e quindi ancora da laureanda (chi lo farebbe?), tra due mesi mi trasferirò a Milano per intraprendere un master che mi consentirà di entrare nel mondo delle società multinazionali ed occuparmi di tutto ciò che a nessuno viene in mente che un laureato in Giurisprudenza possa fare. Ho trovato la mia strada, stringendo i denti, dando retta a chi crede in me ed ascoltando la voce del mio intimo che mi ha condotto verso le mie aspirazioni latenti. Come andrà, poi, questo soltanto la Vita potrà rivelarlo. Credici, sempre.
LexFabia
00mercoledì 19 settembre 2012 12:29
Ma figurati, io mi sento automaticamente trasportata al sostegno quando leggo certi sfoghi; questo perchè io (a differenza di altri) faccio parte di quella schiera di persone che si trovano a dover saltare gli ostacoli che la Vita decide di imporre. Ci sono in giro elementi che si reputano una spanna al di sopra di te, si sentono intoccabili perchè le loro cose proseguono lisce e senza intoppi (ci si interroga mai sul motivo poi? Io la risposta l'avrei, ed è una magica parolina che si chiama superficialità), e se vai in crisi sei tu ad avere qualche problema, non loro. Tutte le grandi menti del passato, quelle delle quali ancora si scrive ed ancora si scriverà, affrontavano crisi continue, di ogni genere. E' prerogativa delle persone che si interrogano e degli animi sensibili (vedi Leopardi, vedi Nietzsche, vedi Van Gogh, ma potrei continuare all'infinito). In questa esistenza non occorre solo preparazione accademica, non basta terminare gli studi nei tempi e col massimo del risultato (cosa che puoi ottenere anche laureandoti a 30 anni) se non si possiede intelligenza emotiva. Il vero professionista è un maestro nel suo lavoro, ma soprattutto sa gestirsi le relazioni umane nel migliore dei modi. La massimizzazione dei contenuti tecnici può essere sempre completata poi, ma il vacuum percettivo, quello rimane impietosamente com'è. Stringi i pugni. Un abbraccio a te!
Arielfly
00giovedì 20 settembre 2012 22:13
Molto belli i tuoi interventi Lex Fabia [SM=x43799]


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:50.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com