Scienza delle finanze (corsisti) - Stornaiuolo (Sessione Estiva 2011)

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Ciccio_79
00martedì 5 aprile 2011 20:37
Qui link sessione precedente


INFO GENERALI SULL'ESAME: LEGGETE PRIMA DI CHIEDERE O VI SARA' RISPOSTO IN MALO MODO

1)Stornaiuolo ha TUTTE le cattedre,Pica è in pensione ufficialmente e quindi non ci saranno nemmeno rotazioni di cattedra!

2)Questione provenienti da Pica : il prof ha confermato che chi ha sostenuto già uno o due moduli con Pica se li vedrà convalidare. Testuali parole "sarebbe ingiusto non considerare validi esami già fatti". Di più non ha detto,ma cmq se avete fatto già uno o due dei tre libri,è assicurato che non li dovrete portare di nuovo. Ha cmq consigliato di terminare l'esame a breve per una questione di continuità,ma ribadisco è solo un consiglio. Inoltre ha comunicato che Pica gli fornirà l'elenco di coloro che hanno già sostenuto i vari moduli

3)Iscrizione al corso: per ora non bisogna fare alcuna iscrizione e non vengono prese firme al corso.

4)Le alternative di programma sono quelle previste dalla Guida dello studente, ma il prof. ha specificato che seguirà durante le spiegazioni la seconda alternativa (Brosio-Pica). Eventuali chiarimenti, su richiesta, sul programma della prima alternativa saranno affrontati al di fuori delle ore di lezioni (dipartimento o seminari).

5)L'esame si può sostenere diviso in due moduli: il primo modulo può essere sostenuto in una data da destinarsi a fine marzo\inizi aprile(La data della prima prova non è ancora conosciuta o conoscibile. Quando il professore finisce di spiegare ciò che le esigenze didattiche suggeriranno di spiegare, dirà: ragazzi il giorno TOT si terrà l'esame della prima parte. ), oppure in un'altra a maggio. Ed è prettamente facoltativo. IMPORTANTE: in sede ordinaria l'esame si può soltanto concludere con il secondo modulo, oppure sostenerlo in chiave integrale.

7)Orientativamente per il primo modulo si faranno i capitoli 4-5-6-7-8 del PICA... più la prima appendice..più molto probabilmente la parte sui neoclassici che sta sul Brosio.Il dato orientativo del programma è comunque possibile che varii a seconda delle esigenze del corso. Quindi può darsi che vengano aggiunte o tolte alcune cose... ma di questo il professore darà avviso nelle sedi più opportune e nei modi più adeguati affinché tale notizia possa arrivare a tutti gli studenti

8)Senza economia non è assolutamente possibile sostenere l'esame,neanche solo la prima parte

9)le date ufficiali sono ovviamente per tutti,corsisti e non,e anche i preappelli sono sempre aperti a tutti,corsisti e non.

10)Orari di ricevimento cattedra scienze delle finanze

.Prof. Stornaiuolo lun e merc dalle 10,30 alle 12,30
.dott.ssa Sannlorenzo merc. dale 10,30 alle 12,30
.Prof. Villani lun e mart dalle 10,30 alle 12,30
.dott.ssa Orlando mart. dalle 10,30 alle 12,30
.dott.ssa Vincolo merc. dalle 10,30 alle 12,30
.dott.ssa Ferracchio merc dalle 10,30 alle 12,30


Il prof ha specificato che le presenze assicurate al 100% sono le sue e quelle del prof. Villani, dato che a seguito dei tagli ai fondi dell'università gli altri assistenti prestano il loro servizio a titolo di volontariato e potrebbe quindi capitare che talvolta non siano presenti in dipartimento per altri impegni di lavoro a cui ovviamente daranno priorità



Vi copio inoltre alcune spiegazioni su Ricardo:
Il fondo salari è rappresentato da un'iperbole equilatera, perchè?
Si tratta di un'iperbole equilatera sulla quale il rapporto dei fattori rappresentati in ascissa e in ordinata [e cioè il salario nominale (pagato ad ogni lavoratore) in ordinata e il numero di lavoratori in ascissa] danno sempre lo stesso prodotto.

Quindi in un qualsiasi punto di questa iperbole che rappresenta il fondo salari e cioè l'importo totale di salario che deve essere distribuito a tutti i lavoratori...dunque in qualsiasi punto di questa iperbole il prodotto sarà sempre lo stesso;

esempio: il fondo salari (iperbole) è pari a 15.000 euro

se i lavoratori sono 10 il salario nominale sarà 1.500 (10x1.500=15.000)

se i lavoratori sono 15 il salario nominale sarà 1.000 (15x1.000=15.000)

se i lavoratori sono 3 il salario nominale sarà 5.000 (3x5.000=15.000)

Il prodotto è sempre 15.000 perchè sull'iperbole equilatera tutti i punti corrispondono allo stesso prodotto.



N.B. l'iperbole non è disegnata, ma costruita!

Imposta sulla rendita in Ricardo
Dunque per Ricardo l'imposta sulla rendita rappresenta l'ottima imposta perchè grava su quella classe sociale (i proprietari terrieri) che non hanno alcuna rilevanza ai fini dello sviluppo del sistema economico, essi infatti, incassata la rendita, non mettono ulteriormente in circolazione i loro averi.

Ora, essendo l'offerta della terra rigida (in grafico la rappresenti con la retta verticale) e cioè il proprietario terriero si accontenta di tutti i prezzi pur di mettere in coltivazione la sua terra, egli dovrà accontentarsi di un prezzo qualsiasi.

Se dunque la rendita in mancanza di imposta sarà uguale ad un determinato importo (sul grafico rappresenti questo importo con la linea orizzontale più in alto) al momento in cui sulla rendità e quindi sul proprietario terriero graverà un'imposta t, questo proprietario terriero non potrà far ricadere su altri l'onere dell'imposta t perchè, essendo l'offerta della terra rigida, deve accontentarsi di tutti prezzi altrimenti se aumentasse il prezzo della terra al fine di far gravare su altri soggetti l'onere dell'imposta, la terra finirebbe per non essere coltivata perchè il soggetto che la coltiva non è disposto a pagare di più (sempre perchè nello schema ricardiano l'offerta della terra è rigida)

Allora l'onere dell'imposta finirà per gravare sul proprietario terriero che vedrà diminuire la sua rendita (in grafico vedi che con l'arrivo dell'imposta t la retta orizzontale si sposta verso il basso a testimoniare che la rendita diminuisce di un ammontare pari all'ammontare dell'imposta).


Imposta sui salari. Ricardo
A differenza dell’imposta sulla rendita (che non può essere trasferita su nessun'altra classe sociale) l’imposta sui salari che grava sui lavoratori e quindi sul loro salario, va a trasferirsi sui capitalisti, poiché il salario è dato. Il capitalista, a sua volta, non può traslare su nessuno l’imposta che si traduce in una minore accumulazione di risorse e in una riduzione dei lavoratori.
Vediamo come e perché accade ciò.
Il fondo salari F (in grafico l’iperbole) è dato, quindi metterete sulla F una lineetta (che significa dato) ed è pari al salario nominale w moltiplicato il numero dei lavoratori N e cioè  F=wN
(seguite il grafico sul libro a pag 77)
In ascissa mettiamo i lavoratori N
In ordinata il salario w, poi costruiamo l’iperbole che rappresenta il fondo salari F
Prima dell’imposta ci troviamo n una situazione di lavoratori impiegati pari a N0 ed un salario dato (lineetta sulla w) pari a w;
nel momento in cui i lavoratori saranno colpiti dall’imposta sul salario cosa succede?
Bisogna distinguere tra lungo e breve periodo e tra salario al minimo di sussistenza o superiore al minimo di sussistenza.
a) Se il salario è superiore al minimo di sussistenza, nel breve periodo non succede niente. Perché? Vi faccio un esempio: il salario minimo per poter vivere è pari a 1000€, ma prima dell’imposta i lavoratori percepivano 1200€, con l’arrivo dell’imposta i lavoratori potranno lo stesso continuare a vivere “bene” perché i 200€ in più accumulati prima dell’imposta gli permetteranno di non modificare il loro tenore di vita;
b) Se il salario prima dell’imposta era al minimo di sussistenza e cioè a 1000€ si verificherà immediatamente una riduzione della popolazione (i lavoratori emigrano), diminuisce la richiesta di gente che chiede lavoro perché sono emigrati e quindi può aversi un aumento del salario nominale lordo (compreso dell’imposta) che permetterà a chi non è emigrato di pagare l’imposta e continuare a mantenere il proprio tenore di vita;
c) Nel lungo periodo, invece, il salario al lordo dell’imposta si sposterà da w a w1 (vedete la figura a pag 77), il numero dei lavoratori si ridurrà da N0 a N1(perché siamo sull’iperbole equilatera… come avete letto al link che vi ho inserito) , l’accumulazione, come ho detto all’inizio si riduce e cioè il capitalista raggiunge presto il punto di suo punto di equilibrio stazionario (che avete studiato nel secondo grafico di Ricardo) e il numero dei lavoratori occupati diminuisce (inizia la disoccupazione) e infatti passa da N0 a N1.

Imposta sui profitti. Ricardo
L’imposta sui profitti colpisce i capitalisti i quali non possono trasferire su nessun’altra classe sociale la loro imposta.
Se siamo di fronte ad un’imposta sui profitti speciale che colpisce, cioè, solo la produzione ad esempio di scarpe, il capitalista invece di produrre scarpe inizierà a produrre cappelli, sulla produzione di cappelli non paga imposta, l’offerta di scarpe diminuisce, ne aumenta la domanda, riprende a produrre scarpe ed essendo forte la domanda può aumentarne il prezzo così da coprire senza svantaggi a proprio carico anche la relativa imposta.
Ma se l’imposta sui profitti colpisce ogni sorta di produzione senza differenza tra scarpe, cappelli, maglie ecc.?
Costruiamo il grafico di pag 80:
In ascissa mettiamo i lavoratori N
In ordinata il salario w,
poi costruiamo l’iperbole che rappresenta il fondo salari, quella più esterna F1, in assenza di imposta abbiamo un numero di lavoratori pari a N2 ed un salario dato pari a w. Nel momento in cui il capitalista si troverà a dover sopportare il peso dell’imposta, non potrà certo far ricadere in termini monetari il “danno” dell’imposta sui suoi lavoratori e ridurre quindi il salario; allora cosa succede? Il fondo salari, gravato dall’imposta, si ridurrà e passerà da F1 a F2 (perché il capitalista ha pagato l’imposta e le sue possibilità economiche si sono ridotte e sono passate in F2), ma per poter mantenere il salario al suo livello dato pari a w dovrà necessariamente ridurre il numero dei lavoratori che, dunque, per potersi trovare sulla nuova iperbole F2 dovrà essere pari a N1.

Se volete essere molto, molto precisi, il prof dopo spiega che in effetti, se il capitalista si trova in una situazione di equilibrio stazionario (quella che spiega nel grafico di pag 71) in cui il numero dei lavoratori impiegati è pari a N3 e il suo profitto in quel punto è pari a 0, essendo il profitto pari a 0 l’imposta su un profitto nullo = 0 sarà anch’essa pari a 0.
Quindi in un sistema che si trova nel suo equilibrio (stazionario) finale (dove appunto il profitto è pari a 0) la situazione che si crea in presenza o in assenza di imposta sui profitti è praticamente identica.
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