Scandalo Bono Vox: solo l’1% della ONE Foundation va in beneficenza

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Selkis
00mercoledì 13 ottobre 2010 15:32
Anni fa Bono Vox, il cantante degli U2, decise di fare il giro del mondo per parlare con i più influenti Capi di Stato per sensibilizzarli sulla necessità di azzerare il debito pubblico dei Paesi più poveri. Iniziò così la sua campagna umanitaria, accompagnata dall’istituzione di una fondazione di beneficenza chiamata ONE Foundation.

Lo slogan era “The campaign to make poverty history“, la campagna per rendere la povertà storia passata, e subito l’iniziativa ha sollevato i consensi dell’opinione pubblica che, probabilmente stupita dal nobile gesto, ha dimenticato di porsi una domanda fondamentale: di chi era la povertà di cui stava parlando Bono?


Evidentemente non dei popoli di cui si è fatto portavoce, di quelli il cui 70% delle persone vive sotto la soglia di povertà, poiché una recente inchiesta condotta dal New York Post ha messo nero su bianco quelle che sono le effettive destinazioni dei proventi della fondazione. La ricerca ha mostrato al mondo come di questi, in realtà, solo l’1% vada effettivamente in beneficenza. Secondo l’importante giornale americano, infatti, la ONE Foundation nel 2008 ha ricevuto ben 14.993.873 dollari in donazioni dai filantropi, dei quali solo 184.732 sono stati distribuiti in beneficenza a tre associazioni di carità.

Inutile sottolineare come poco meno di duecentomila dollari siano ben pochi per risolvere il problema della povertà, tanto più se divisi per tre, e come la cifra risulti a dir poco ridicola. Questo specie se si contano i prezzi dei biglietti dei concerti dei soli U2 (che arrivano fino a 250 euro), che potrebbero facilmente racimolare una simile somma nell’arco di massimo due concerti e con molta meno pubblicità e presenza mediatica di Bono, che perderebbe così l’occasione di fare del bene senza farsi vedere in giro qua e là per il pianeta a stringere la mano a Capi di Stato.

Del resto, dei fondi raccolti dalla fondazione, più di 8 milioni di dollari sono stati spesi nei salari dei dirigenti e dei dipendenti. Come detto, nulla di inventato, poiché le cifre pubblicate dal New York Post sono state prese direttamente dalla dichiarazione dei redditi del 2008 dell’organizzazione.

Questa non è neppure la prima volta che si mettono in discussione le effettive finalità umanitarie delle iniziative intraprese dal cantante. Tempo fa, infatti, Bono fu al centro delle polemiche quando Edum, il marchio di moda del frontman degli U2, ha spostato parte della sua base produttiva dall’Africa alla Cina. La cosa di per sé non è certo criticabile, se non fosse che la casa di moda era stata creata per dare lavoro e sostentamento alle persone più povere del continente africano.

Nonostante la ONE Foundation abbia cercato di giustificarsi, senza però riuscirci, vale la pena di ricordare un motto lanciato dal The Telegraph: “Make Bono History“.

trixam
00mercoledì 13 ottobre 2010 15:45
Mi fa piacere vedere che anche i grandi giornali si accorgono di questo scandalo che alcuni denunciano da anni, penso a Dambysa Moyo di cui consiglio vivamente il libro La carità che uccide.
FELICEDILAURO
00mercoledì 13 ottobre 2010 16:02
ricordo che Bono critico Berlusca perchè l italia decise di non contribuire più in quest associazione mi sbaglio???? grazie per la risposta
gran generale
00mercoledì 13 ottobre 2010 16:11
Re:
FELICEDILAURO, 13/10/2010 16.02:

ricordo che Bono critico Berlusca perchè l italia decise di non contribuire più in quest associazione mi sbaglio???? grazie per la risposta



Bono criticò duramente - e giustamente - Berlusconi perchè tagliò gli aiuti all'Africa, quando aveva promesso di aumentarli

se questa notizia fosse confermata, di certo sarebbe una bella dimostrazione di ipocrisia...
Metalsoul
00mercoledì 13 ottobre 2010 16:34
Veramente????MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!

il bono truffatore di cui ho parlato mesi fa..nulla di nuovo
lisa8313
00mercoledì 13 ottobre 2010 16:45
Re:
Selkis, 13/10/2010 15.32:

Anni fa Bono Vox, il cantante degli U2, decise di fare il giro del mondo per parlare con i più influenti Capi di Stato per sensibilizzarli sulla necessità di azzerare il debito pubblico dei Paesi più poveri. Iniziò così la sua campagna umanitaria, accompagnata dall’istituzione di una fondazione di beneficenza chiamata ONE Foundation.

Lo slogan era “The campaign to make poverty history“, la campagna per rendere la povertà storia passata, e subito l’iniziativa ha sollevato i consensi dell’opinione pubblica che, probabilmente stupita dal nobile gesto, ha dimenticato di porsi una domanda fondamentale: di chi era la povertà di cui stava parlando Bono?


Evidentemente non dei popoli di cui si è fatto portavoce, di quelli il cui 70% delle persone vive sotto la soglia di povertà, poiché una recente inchiesta condotta dal New York Post ha messo nero su bianco quelle che sono le effettive destinazioni dei proventi della fondazione. La ricerca ha mostrato al mondo come di questi, in realtà, solo l’1% vada effettivamente in beneficenza. Secondo l’importante giornale americano, infatti, la ONE Foundation nel 2008 ha ricevuto ben 14.993.873 dollari in donazioni dai filantropi, dei quali solo 184.732 sono stati distribuiti in beneficenza a tre associazioni di carità.Inutile sottolineare come poco meno di duecentomila dollari siano ben pochi per risolvere il problema della povertà, tanto più se divisi per tre, e come la cifra risulti a dir poco ridicola. Questo specie se si contano i prezzi dei biglietti dei concerti dei soli U2 (che arrivano fino a 250 euro), che potrebbero facilmente racimolare una simile somma nell’arco di massimo due concerti e con molta meno pubblicità e presenza mediatica di Bono, che perderebbe così l’occasione di fare del bene senza farsi vedere in giro qua e là per il pianeta a stringere la mano a Capi di Stato.

Del resto, dei fondi raccolti dalla fondazione, più di 8 milioni di dollari sono stati spesi nei salari dei dirigenti e dei dipendenti. Come detto, nulla di inventato, poiché le cifre pubblicate dal New York Post sono state prese direttamente dalla dichiarazione dei redditi del 2008 dell’organizzazione.

Questa non è neppure la prima volta che si mettono in discussione le effettive finalità umanitarie delle iniziative intraprese dal cantante. Tempo fa, infatti, Bono fu al centro delle polemiche quando Edum, il marchio di moda del frontman degli U2, ha spostato parte della sua base produttiva dall’Africa alla Cina. La cosa di per sé non è certo criticabile, se non fosse che la casa di moda era stata creata per dare lavoro e sostentamento alle persone più povere del continente africano.

Nonostante la ONE Foundation abbia cercato di giustificarsi, senza però riuscirci, vale la pena di ricordare un motto lanciato dal The Telegraph: “Make Bono History“.





Allucinante...se fosse vero sarebbe una truffa di dimensione mondiale...mah! [SM=x52003]


sanimma
00mercoledì 13 ottobre 2010 16:48
mamma mia che tristezza vedere queste finte beneficenze...
Izzie86
00mercoledì 13 ottobre 2010 16:59
Personalmente sono molto delusa da questa notizia! A dire la verità non me l'aspettavo, pensavo ke l'impegno di Bono fosse sincero e reale! Cavolo se non aiutano loro questa povera gente, ma ki deve farlo?? Con tutti i soldi ke hanno ke bisogno hanno di farsi i soldi da sopra la beneficenza??
democrat4lyf90
00mercoledì 13 ottobre 2010 17:21
beh allora questo spiega il nome della fondazione,ONE [SM=x43828]
e poi Bono non è mai stato bravo con i numeri...uno,dos,tres,CATORCE ? [SM=x43667] pfft
Astronascente86
00mercoledì 13 ottobre 2010 17:46
Che vergogna! [SM=x43800]
Etrusco
00mercoledì 13 ottobre 2010 18:44
Re:
trixam, 13/10/2010 15.45:

Mi fa piacere vedere che anche i grandi giornali si accorgono di questo scandalo che alcuni denunciano da anni, penso a Dambysa Moyo di cui consiglio vivamente il libro La carità che uccide.




A me non fa piacere avere di simili conferme ai miei sospetti:
molti anni fa andammo in giro per settimane coi miei amici a raccogliere casa per casa alimenti non deperibili ed indumenti da inviare ai paesi poveri (c'era di mezzo una missione umanitaria pro Albania) ebbene, con grande amarezza scoprimmo che tutti i nostri sforzi finirono a marcire prima in un magazzino e poi in discarica... [SM=x43614]

E sono molte le iniziative benefiche dove, sebbene ci siano molti volontari che lavorano con passione ed in buona fede, alla fine fanno arricchire i soli organizzatori senza scrupoli, mentre i bisognosi vengono usati solo per stampare toccanti foto da inviare poco prima delle feste natalizie...

PS in forma assai più lieve, anche Povia inciampò in qualcosa di simile, ma almeno lui spiegò che ci fu un intoppo a lui non imputabile... e che avrebbe risolto...
Un_Minollo
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:11
Bono mi è sempre stato sui coglioni e, negli anni, come ora, ho avuto solo conferme.
Peccato, perchè è (era?!) un cantante coi controcazzi.
J.Rebus
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:16
Se fosse vero(ma anche se non lo fosse) è l'ennesima dimostrazione che una persona non deve avere "esempi". Ognuno è portatore di un qualcosa di unico,non sovrapponibile a nessun altro.
cmq ciò non inficia minimamente il valore del lavoro delle persone che cercano di migliorare questo mondo.
trixam
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:22
Re: Re:
Etrusco, 13/10/2010 18.44:




A me non fa piacere avere di simili conferme ai miei sospetti:
molti anni fa andammo in giro per settimane coi miei amici a raccogliere casa per casa alimenti non deperibili ed indumenti da inviare ai paesi poveri (c'era di mezzo una missione umanitaria pro Albania) ebbene, con grande amarezza scoprimmo che tutti i nostri sforzi finirono a marcire prima in un magazzino e poi in discarica... [SM=x43614]

E sono molte le iniziative benefiche dove, sebbene ci siano molti volontari che lavorano con passione ed in buona fede, alla fine fanno arricchire i soli organizzatori senza scrupoli, mentre i bisognosi vengono usati solo per stampare toccanti foto da inviare poco prima delle feste natalizie...

PS in forma assai più lieve, anche Povia inciampò in qualcosa di simile, ma almeno lui spiegò che ci fu un intoppo a lui non imputabile... e che avrebbe risolto...




Io non metto in dubbio le tue buone intenzioni, né quelle di tanti volontari, il fatto è che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni diceva uno scrittore francese.
è l'assistenzialismo in se che è sbagliato.
Gli aiuti ai paesi poveri aiutano solo i dittatori e i profittatori a prosperare.

Le economie di questi paesi non cresceranno mai finché ci saranno le organizzazioni internazionali filantropiche a distruggerle.
Nel suo libro la Moyo fa un esempio molto semplice di una fabbrica di zanzariere in kenya grazie alla quale un piccolo imprenditore locale aveva creato sei posti di lavoro. Ad un certo punto arrivano in città le organizzazioni benefiche, danno a tutti le zanzariere gratis e il piccolo imprenditore è costretto a licenziare i suoi operai, chiudere la fabbrica e mettersi a vivere pure lui di elemosina. E questo è un solo, ma molto significativo, esempio di quali danni faccia la morale da libro cuore.

I paesi poveri devono trarsi fuori dalla povertà, come hanno fatto i paesi che oggi sono ricchi, dotandosi di una struttura capitalistica e di una economia di mercato. Quello in cui possiamo aiutarli è ad accumulare il capitale necessario, per esempio tramite garanzie internazionali come ha di recente ben fatto la banca mondiale.

La filantropia da libro cuore però no. I filantropi del libro cuore sono bruttissime persone e spesso si accompagnano con persone anche peggiori.
Penso a gente Gino Strada che se ne sta in Sudan ed è un ammiratore del presidente di quel paese, il democraticissimo Al bashir, su cui pende un mandato di arresto della corte penale internazionale dell'Onu per i crimini di guerra in darfur.
Crimini che il nostro ginetto pacifista nega ci siano mai stato.
"A kartoum non si vive tanto male". Ha sentenziato Gino.
Lui di certo no, non vive male.



...Leon...
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:36
Re: Re: Re:
trixam, 13/10/2010 19.22:




Io non metto in dubbio le tue buone intenzioni, né quelle di tanti volontari, il fatto è che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni diceva uno scrittore francese.
è l'assistenzialismo in se che è sbagliato.
Gli aiuti ai paesi poveri aiutano solo i dittatori e i profittatori a prosperare.

Le economie di questi paesi non cresceranno mai finché ci saranno le organizzazioni internazionali filantropiche a distruggerle.
Nel suo libro la Moyo fa un esempio molto semplice di una fabbrica di zanzariere in kenya grazie alla quale un piccolo imprenditore locale aveva creato sei posti di lavoro. Ad un certo punto arrivano in città le organizzazioni benefiche, danno a tutti le zanzariere gratis e il piccolo imprenditore è costretto a licenziare i suoi operai, chiudere la fabbrica e mettersi a vivere pure lui di elemosina. E questo è un solo, ma molto significativo, esempio di quali danni faccia la morale da libro cuore.

I paesi poveri devono trarsi fuori dalla povertà, come hanno fatto i paesi che oggi sono ricchi, dotandosi di una struttura capitalistica e di una economia di mercato. Quello in cui possiamo aiutarli è ad accumulare il capitale necessario, per esempio tramite garanzie internazionali come ha di recente ben fatto la banca mondiale.

La filantropia da libro cuore però no. I filantropi del libro cuore sono bruttissime persone e spesso si accompagnano con persone anche peggiori.
Penso a gente come Gino Strada che se ne sta in Sudan ed è un ammiratore del presidente di quel paese, il democraticissimo Al bashir, su cui pende un mandato di arresto della corte penale internazionale dell'Onu per i crimini di guerra in darfur.
Crimini che il nostro ginetto pacifista nega ci siano mai stato.
"A kartoum non si vive tanto male". Ha sentenziato Gino.
Lui di certo no, non vive male.






Molto meglio un uomo come George Bush che un come Gino Strada, non trovi?





...Leon...
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:37
Re: Re: Re:
Smettetela di donare soldi ai poveri, li mettete in difficoltà.

Che diamine!

trixam
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:41
Re: Re: Re: Re:
...Leon..., 13/10/2010 19.37:




Molto meglio un uomo come George Bush che uno come Gino Strada, non trovi?












Mi trovi perfettamente d'accordo.
...Leon...
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:48
Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 13/10/2010 19.41:




Mi trovi perfettamente d'accordo.




Penso basti questo a farsi un' idea equa riguardo le idee che esprimi.
Molto meglio il guerrafondaio che il medico di guerra. Complimenti.
trixam
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:52
Re: Re: Re: Re:
...Leon..., 13/10/2010 19.37:

Smettetela di donare soldi ai poveri, li mettete in difficoltà.

Che diamine!





Vallo a spiegare agli operai keniani che è giusto che rimangano disoccupati perché tu devi sentirti a posto con la coscienza.

Oppure ai nostri amici somali, i quali vivono in una guerra civile perenne combattuta con le armi comprate con i soldi della cooperazione italiana.

Oppure andiamo a chiedere ai nostri amici della sierra leone se siano contenti della profonda solidarietà che gli esprimiamo come cittadini dell'unione europea per il fatto che con i finanziamenti europei armiamo i gruppi armati locali che li chiudono in democratici campi di concentramento. Secondo me ci accolgono con le fanfare e la banda campionaria.

Poi andiamo a farci un giretto in Ghana, che è il paese africano che ha il più alto indice di sviluppo economico dell'africa e sta sconfiggendo le malattie e la povertà (il pil del ghana è superiore a quello del mezzogiorno d'italia) e gli chiediamo come hanno fatto.
Sarà un caso che la Moyo è consigliera economica del presidente del ghana?
trixam
00mercoledì 13 ottobre 2010 19:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
...Leon..., 13/10/2010 19.48:




Penso basti questo a farsi un' idea equa riguardo le idee che esprimi.
Molto meglio il guerrafondaio che il medico di guerra. Complimenti.




Il medico di guerra, che negli anni settanta militava nei katanga, dei democratici giovanotti che prendevano coloro che esprimevano idee diverse dalle loro e li facevano cambiare idea usando delle democratiche chiavi inglesi sulla testa con cui procuravano traumi cranici? Lo stesso personaggio? Forse lo facevano per migliorare le loro conoscenze anatomiche?

Dovrei ammirare questo fascista rosso?

Uno che dice che bashir è una vittima?
Che la corte dell'onu è un giocattolo in mano all'imperialismo americano? Nonostante gli americani non abbiano mai firmato la convenzione e non ne facciano parte?

Bush aveva i suoi difetti, ma se non ricordo Saddam lo ha impiccato.
Una piccola differenza di stile.
Massimo Volume
00mercoledì 13 ottobre 2010 21:04
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 13/10/2010 19.57:




Il medico di guerra, che negli anni settanta militava nei katanga, dei democratici giovanotti che prendevano coloro che esprimevano idee diverse dalle loro e li facevano cambiare idea usando delle democratiche chiavi inglesi sulla testa con cui procuravano traumi cranici? Lo stesso personaggio? Forse lo facevano per migliorare le loro conoscenze anatomiche?

Dovrei ammirare questo fascista rosso?

Uno che dice che bashir è una vittima?
Che la corte dell'onu è un giocattolo in mano all'imperialismo americano? Nonostante gli americani non abbiano mai firmato la convenzione e non ne facciano parte?

Bush aveva i suoi difetti, ma se non ricordo Saddam lo ha impiccato.
Una piccola differenza di stile
.





Mah. Sorge spontanea la domanda se, in base a queste provocazioni, ci sei o ci fai.
Penso che sia pletorico ricordarti le vittime civili irachene direttamente e indirettamente provocate dall'esportazione della democrazia di marca bushiana, e, di contro, gli ospedali e le vite salvate dal "fascista rosso" Strada.
Come sempre superfluo chiederti come può un liberale -alle vongole (cit)- pensare che una democrazia possa essere "esportata" in base a qualsiasi principio non solo liberale, ma di diritto internazionale. Per di più con le armi - naturalmente mascherando la guerra come guerra di pace-.
Ma tu sei avanti per queste annotazioni banali, tu hai informazioni -lo ripeto pure qua-- direttamente dalla commissione Mitrokin che immagino per te sia la verità rivelata.
Domani piove? Chiediamolo a Guzzanti. Strada da giovane tirava chiavi inglesi addosso ai nemici politici? Guzzanti di certo lo saprà!

--letizia22--
00mercoledì 13 ottobre 2010 21:16
Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 13/10/2010 19.52:




Vallo a spiegare agli operai keniani che è giusto che rimangano disoccupati perché tu devi sentirti a posto con la coscienza.

Oppure ai nostri amici somali, i quali vivono in una guerra civile perenne combattuta con le armi comprate con i soldi della cooperazione italiana.

Oppure andiamo a chiedere ai nostri amici della sierra leone se siano contenti della profonda solidarietà che gli esprimiamo come cittadini dell'unione europea per il fatto che con i finanziamenti europei armiamo i gruppi armati locali che li chiudono in democratici campi di concentramento. Secondo me ci accolgono con le fanfare e la banda campionaria.

Poi andiamo a farci un giretto in Ghana, che è il paese africano che ha il più alto indice di sviluppo economico dell'africa e sta sconfiggendo le malattie e la povertà (il pil del ghana è superiore a quello del mezzogiorno d'italia) e gli chiediamo come hanno fatto.
Sarà un caso che la Moyo è consigliera economica del presidente del ghana?




quoto [SM=x43799]
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