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Sabato, domenica e lunedì è una commedia in tre atti scritta e interpretata da Eduardo De Filippo nel 1959.
Trama
Sembra un fine settimana come gli altri in casa Priore: il sabato passa con Rosa affaccendata nella preparazione del suo famoso ragù, ma nelle sue movenze s'indovina un certo nervosismo accentuato da quello del marito Peppino che la rimprovera per ogni minima cosa e che se la prende con chiunque gli capita a tiro: con il figlio che si confida con il nonno invece che seguire i suoi consigli, con la figlia Giulianella che si litiga con il fidanzato, con la zia Memè che tormenta il figlio con inutili cure mediche...
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Insomma il clima familiare si sta surriscaldando al punto che è inevitabile l'esplosione che avverrà il giorno dopo soprattutto nei confronti di un estraneo alla famiglia il vicino di casa il ragioniere Luigi Iannello, che con la moglie è stato invitato per il pranzo domenicale. Il ragioniere, senza secondi fini ma proprio per il suo naturale carattere espansivo e amichevole, frequenta casa Priore con una certa invadenza ma mostrandosi sempre amico di Peppino e particolarmente affabile verso la padrona di casa. Ed è proprio il ragioniere la causa dell'improvvisa e imprevista scena che mette in opera Peppino sconvolgendo e mandando all'aria il pranzo della domenica. La moglie sconvolta dalla scenata di gelosia, che è rivolta soprattutto a lei e che è il risultato delle incomprensioni che si sono accumulate e che hanno minato il rapporto della coppia, viene colta da un leggero malore. Assistita dalle cure premurose dei familiari passa la giornata domenicale mentre Peppino sconsolato e amareggiato, pentito da quanto ha fatto e detto, addolorato per aver causato il malessere della moglie, si sente incompreso da tutti. Arriva finalmente il lunedì: la famiglia Priore con animo più tranquillo riflette su quanto è accaduto il giorno prima e capisce che in fondo il motivo che ha fatto nascere il litigio della coppia è l'amore che ancora li unisce. Marito e moglie alla fine si dicono quello che finora hanno tenuto nascosto nei loro animi e dal chiarimento rinasce il ricordo del loro amore che ancora li terrà uniti.
Al centro della commedia la famiglia (scritta 4 anni dopo"Mia famiglia" del 1955) anticipa il tema della disgregazione patriarcale e l'avvento dei mutamenti che porteranno poi in Italia il divorzio. Eduardo scrisse di questa commedia "« In Sabato, domenica e lunedì c'è un fermento contestatario, un'anticipazione dell'avvento del divorzio in Italia, una apparente fusione di finti rapporti cordiali in una famiglia in cui convivono i rappresentanti di tre generazioni: nonni, figli, nipoti, ma dietro la facciata bonaria si avverte un ammonimento a tutti i coniugi che non vanno d'accordo: spiegatevi, chiaritevi i vostri dubbi, i vostri tormenti. Alla fine della commedia non c'è chi non comprenda che soltanto l'amore può tenere insieme due esseri; non certo il matrimonio, e nemmeno i figli »
Ci fu una registrazione televisiva andata perduta ahimè, fu ripresa per la tv da Lina Wertmüller con Luca de Filippo e Sofia Loren...
Ma con somma sorpresa vorrei postare qui la magistrale interpretazione di Toni Servillo diretto da Paolo Sorrentino...Spero di non commettere un sacrilegio nel dire che nel vederlo recitare in quel modo mi è sembrato di scorgere davvero i gesti, i silenzi di Eduardo.