Riscatto del periodo universitario per ottenere contributi

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Hector_Franz
00giovedì 3 luglio 2014 00:54
Salve a tutti,

di recente mi sono trovato a studiare la legislazione inerente la possibilità di poter "riscattare", mediante il pagamento di una determinata somma di denaro, il proprio periodo di studio universitario, in modo da potersi veder riconosciuti dei contributi validi ai fini del calcolo della pensione.
A tal proposito, ho scritto un articolo che, spero, possiate tutti trovare interessante ed utile.

http://it.blastingnews.com/lavoro/2014/07/il-riscatto-del-periodo-di-laurea-un-modo-per-gli-universitari-di-arrivare-alla-pensione-00107913.html

Tra l'altro ... risulta anche complicato comprendere quanto possa essere vantaggioso procedere al riscatto, considerando anche la spesa esosa da affrontare.

Voi cosa ne pensate?

(se potete e, soprattutto, volete, esprimete anche un vostro parere sull'articolo ... sto cercando di portare avanti quest' esperienza e mi farebbe piacere ricevere opinioni, in modo da poter comprendere gli eventuali pregi da coltivare e le pecche da risolvere).
trixam
00giovedì 3 luglio 2014 11:50
Se sei così ansioso di buttare soldi dalla finestra dacci il tuo indirizzo che ti mandiamo sotto casa la gente bisognosa con i sacchi per raccoglierli, li utilizzeranno meglio dell'inps. Serio, il riscatto è una truffa per gonzi. Cercano di approfittarsi del livello mediamente elevato, purtroppo, di ignoranza finanziaria dei laureati italiani per rapinarli.

Il tema fondamentale per un giovane all'inizio carriera dovrebbe essere il contrario: come non farsi togliere troppi soldi dall'inps o da altri enti tipo la cassa forense per una pensione che non ci sarà? Scrivi un articolo su questo. L'unica pensione che avrete da vecchi sarà quella che vi costruirete difendendo i vostri soldi dalla mafia dell'inps e simili.
nando85
00giovedì 3 luglio 2014 13:03

Si, come no...

Ci manca solo che regaliamo soldi allo stato per riscattare contributi...

Oggi come oggi, è una vera pazzia.
idina
00giovedì 3 luglio 2014 13:30
Re:
Hector_Franz, 03/07/2014 00:54:

Salve a tutti,

di recente mi sono trovato a studiare la legislazione inerente la possibilità di poter "riscattare", mediante il pagamento di una determinata somma di denaro, il proprio periodo di studio universitario, in modo da potersi veder riconosciuti dei contributi validi ai fini del calcolo della pensione.
A tal proposito, ho scritto un articolo che, spero, possiate tutti trovare interessante ed utile.

http://it.blastingnews.com/lavoro/2014/07/il-riscatto-del-periodo-di-laurea-un-modo-per-gli-universitari-di-arrivare-alla-pensione-00107913.html

Tra l'altro ... risulta anche complicato comprendere quanto possa essere vantaggioso procedere al riscatto, considerando anche la spesa esosa da affrontare.


Voi cosa ne pensate?

(se potete e, soprattutto, volete, esprimete anche un vostro parere sull'articolo ... sto cercando di portare avanti quest' esperienza e mi farebbe piacere ricevere opinioni, in modo da poter comprendere gli eventuali pregi da coltivare e le pecche da risolvere).



Hai scritto un buon articolo secondo me.
Ma per il resto, credo sia pura follia questo onere di riscatto.
Ricordiamoci che "andare all'università" ha un costo. Quindi, oberarsi oltre che delle tasse universitarie che sono state pagate, anche di una somma da versare all'inps, mi sembrerebbe assurdo.




Paperino!
00giovedì 3 luglio 2014 13:38
Studiandosi la propria posizione contributiva a 360°, potrebbe tornare utile operare questo riscatto al fine di ottenere dei risultati utili, in termini di possibilità di andare in pensione.

Ovvio che non va fatto tout cour, così, al di fuori di una valutazione complessiva della situazione personale.

Ricordiamoci che, purtroppo, la nostra possibilità di usfruire di una pensione è un diritto che acquisisce di anno in anno un carattere di aleatorietà sempre maggiore.
Non è detto che riusciremo mai a goderci una pensione, ed è bene che ciascuno pensi per conto proprio al proprio futuro attraverso forme alternative...
Hector_Franz
00giovedì 3 luglio 2014 15:12
Mi fa molto piacere vedere che si è creato un dibattito sull'argomento proposto.

Ci tengo a precisare che il mio non è assolutamente stato uno "stimolo" o un "incitare" gli altri a riscattare il proprio periodo universitario; ci tenevo a far presente che l'eventualità esiste ... con tutti i pro e contro del caso.

Personalmente, mi trovo d'accordo con Paperino! che ha scritto:

<<Studiandosi la propria posizione contributiva a 360°, potrebbe tornare utile operare questo riscatto al fine di ottenere dei risultati utili, in termini di possibilità di andare in pensione.

Ovvio che non va fatto tout cour, così, al di fuori di una valutazione complessiva della situazione personale>>.

La situazione varia da persona a persona e deve essere ponderata caso per caso (anche per questo, a fine articolo, ho suggerito di rivolgersi ad un commercialista ... che poi anche in questa categoria vi siano personaggi loschi è tutta un'altra storia).

@trixam: l'idea su un articolo inerente inps, la cassa forense e la "pensione che non arriva mai" mi piace molto ... può risultare davvero un argomento interessante da approfondire!

@idina: grazie per l'opinione sull'articolo e sull'argomento. Spero che ciò che scriverò possa continuare a risultare di buona qualità

A tutti buona giornata :)
trixam
00giovedì 3 luglio 2014 17:34
Giusto per capire. La riforma fornero ha creato 2 tipi di pensioni: quella di vecchiaia che si matura a 66 anni e quella anticipata che si può maturare con 42 anni di contributi, in certi casi 41, a partire dai 62 anni con penalizzazioni per scoraggiare la fuoriuscita dal lavoro.
Dunque il riscatto potrebbe servire solo nel caso si punti a maturare la pensione anticipata, ma questo presuppone un profilo ben preciso: laurea presa a non più di 24 anni e inserimento immediato nel mondo del lavoro con stabilità. Se queste due condizioni non ci sono contemporaneamente il riscatto è sempre inutile e chi lo fa si prende un rischio assurdo.

Questo per non dire di altri piccoli trucchetti. Se voi riscattate i vostri soldi finiscono nel calderone della gestione separata, se poi intraprendente una carriera in un settore che vi porta a contribuire ad un diverso ente, come la cassa forense, i soldi del riscatto rimangono contabilmente separati ai fini del calcolo della pensione e per farli riunire al resto del monte contributi dovete pagare all'inps una commissione che cresce al passare del tempo.

Ripeto, l'inps è una mafia legalizzata e voi siete le sue vittime. Statene più lontani possibile. I vostri soldi metteteli in un fondo pensione ESTERO, possibilmente in Svizzera, dato che gli avvoltoi di governo hanno messo gli occhi da tempo sui fondi pensione privati e tra parentesi Renzi ha aumentato la tassazione sulla previdenza complementare e sulle casse che sono sicuro porterà ad un bel ritocco delle aliquote e dei minimi, compresi quelli forensi, per l'anno prossimo.

La pensione pubblica DA LAVORO negli anni sessanta di questo secolo in Italia, quando la generazione degli anni ottanta dovrebbe andare in pensione, non esisterà più. Esisterà solo l'equivalente della pensione sociale attuale. Gli enormi contributi che pagano le giovani generazioni servono a mantenere il regime di apartheid attuale che favorisce quelli che hanno la pensione con il sistema retributivo, cioè i pensionati attuali e dei prossimi 15 anni.
Questa è la realtà, prenderne atto e agire di conseguenza è la cosa più razionale.




(pollastro)
00lunedì 22 settembre 2014 08:29
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

All'ingresso nel mondo del lavoro, ho riscattato il periodo di laurea. Era peraltro più di quarant'anni fa , con un altro sistema retributivo e pensionistico e, autorizzandolo col mio primo stipendio, risparmiavo rispetto all'ipotesi di farlo in seguito.
Oggi valuterei bene se farlo o no. Innanzitutto va valutato se si avrà una pensione decente o purtroppo no (presumo di no, secondo il metodo contributivo di calcolo della pensione e gli indicatori di prospettiva), ammesso che si entri non da precarii nel mercato del lavoro.
Io studierei oggi forme diverse, semmai, di investimento garantito per pensioni integrative
Paperino!
00lunedì 22 settembre 2014 12:30
Re:
(pollastro), 22/09/2014 08:29:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

All'ingresso nel mondo del lavoro, ho riscattato il periodo di laurea. Era peraltro più di quarant'anni fa , con un altro sistema retributivo e pensionistico e, autorizzandolo col mio primo stipendio, risparmiavo rispetto all'ipotesi di farlo in seguito.
Oggi valuterei bene se farlo o no. Innanzitutto va valutato se si avrà una pensione decente o purtroppo no (presumo di no, secondo il metodo contributivo di calcolo della pensione e gli indicatori di prospettiva), ammesso che si entri non da precarii nel mercato del lavoro.
Io studierei oggi forme diverse, semmai, di investimento garantito per pensioni integrative




Purtroppo concordo...e dico purtroppo, perché questo vuol dire che tutti gli onerosi esborsi cui facciamo fronte nel corso degli anni, coattivamente, per ragioni contributive, sono con una certa probabilità soldi buttati via, fagocitati dal sistema...ed erano soldi che il privato avrebbe potuto investire in maniera decisamente più razionale e proficua.

Con quello che si paga alla Cassa forense per 35 anni, ci si potrebbe acquistare un immobile, metterlo in fitto, e campare con la rendita... [SM=g2725301]
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