Revenant - Redivivo

Leonardo Di Caprio non ha ancora vinto l'Oscar, e questo film nasce unicamente a questo fine.
Tutto è pensato per portare Di Caprio al successo, una questione personale tra l'attore italiano e i piani alti di Hollywood, e a questo obiettivo vien sacrificato tutto, spettatore compreso.

Leggende narrano di bellissimi dialoghi messi via nella bozza finale, e di fantastiche scene interpretate da altri attori tagliate per non oscurare l'interpretazione del divo.
Il risultato sono 2 ore e 30 di primi piani dell'unico protagonista, quasi sempre solo e calato nella più dura natura, e di dialoghi dove la fanno da padrone grugniti, sforzi e smorfie, in una via crucis di una crudezza cruenta e angosciante.

La trama è estremamente sottile, a tratti impalpabile, e questo impedisce qualsiasi identificazione dello spettatore coi personaggi...anzi, eccetto il protagonista occorre domandarsi se ne esistano davvero altri. La sceneggiatura si svolge lungo un percorso in cui dominano scene lente in una natura dura e feroce, intervallate da improvvise scene di cruenta azione, tra le quali almeno una inescusabile americanata.

Dopo esser stato tenuto in ostaggio oltre 2 ore, il pubblico, un po' disturbato con lo stomaco, un po' annoiato, e per nulla identificato coi guai della storia, può finalmente uscire.

In un film che prova a richiamare un po' Cast Away e un po' Il Gladiatore, senza avere lo spessore di nessuno dei due, l'interpretazione di Di Caprio è effettivamente da Oscar.
Se non lo prende manco stavolta questo si suicida.

Visto la settimana scorsa. Effettivamente a me i film di Di Caprio piacciono molto, sono entrata nel cinema con grande entusiasmo, peccato esserne uscita molto delusa. Mi ritrovo con la tua recensione, non c'era trama, non c'erano dialoghi, non c'erano personaggi, c'era solo lui.