REFERENDUM SULL'ART.18 IL PROSSIMO 25 GIUGNO: CHE FATE?

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Werty74
00domenica 20 aprile 2003 17:04
Vi riporto uno dei migliaia di volantini che sto distribuendo per sensibilizzare la cittadinanza su questo argomento. IO voterò si....e voi?

VOTA SI AL REFERENDUM DEL 15 GIUGNO SULL’ART.18


La consultazione popolare del 15 giugno rappresenta un momento importante per il mondo del lavoro in quanto la vittoria del SI al referendum permetterà l’estensione dell’art.18 a tutti i lavoratori e lavoratrici.
Le leggi degli ultimi anni in materia di lavoro, invece, si sono poste come unico obiettivo quello di rendere totalmente flessibile la gestione dei rapporti tra il datore e lavoratore, sia in entrata che in uscita dal rapporto di lavoro, attraverso l’introduzione di nuovi contratti o la ridefinizione di quelli esistenti (estensione dei casi di ricorso ai contratti a termine, introduzione del part-time e del lavoro interinale, proposte di sospensione dell’art.18, etc.). Gli effetti sono stati devastanti: più precarietà, più disoccupazione, soprattutto giovanile (nel Mezzogiorno 50,6%, in Campania 61,4% secondo i dati Istat del gennaio 2003). In questo quadro l’estensione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori acquista un valore centrale:

· Perchè apre la strada ad una logica nuova, quella della stabilità del lavoro, rispetto a quella della precarietà, oggi vincente;
· Perchè soddisfa fondamentali esigenze di dignità e libertà nei luoghi di lavoro a prescindere dalle dimensioni dell’impresa;
· Perché rappresenta una occasione di discussione sulle conseguenze delle politiche economiche e sociali degli ultimi anni, sui risultati fallimentari da essa prodotti nel mondo del lavoro quali: riduzione del potere d’acquisto dei salari, mancanza dei servizi sociali adeguati, perdita dei diritti.

La questione dell’art.18 è all’ordine del giorno dell’esecutivo Berlusconi, come dimostra il disegno di legge 848 bis che vuole cancellare il reintegro dei lavoratori licenziati ingiustamente. Il governo si è spinto anche oltre, facendo approvare dal Parlamento la legge delega 848 che rappresenta il più grave attacco ai diritti e alla dignità dei lavoratori da 50 anni a questa parte: collocamento totalmente in mano ai privati, outsourcing, lavoro a chiamata, aumento della flessibilità dell’orario di lavoro nel part-time, job sharing, creazione degli organo bilaterali per i contenziosi, etc. La vittoria del SI al referendum del 15 giugno impedirebbe la realizzazione di questo progetto mostruoso e neoliberista, dando uno sbocco politico alle lotte di questi ultimi anni portate avanti dai lavoratori e dalle lavoratrici per la difesa dell’art.18.
KUROS80
00domenica 20 aprile 2003 21:55
Per oggi non rispondo: perche' è Pasqua e sto per uscire. Ed anche perchè tu mi sarai sempre simpatico, caro Werty.

kaisersouzen
00lunedì 21 aprile 2003 05:02
io ci voglio riflettere un po'...
voglio analizzare la questione e n fare come tanti che si limitano ad un si o un no dimenticando dopo pochi giorni,se mai lo hanno saputo, a cosa lo riferivano..
Giubo
00lunedì 21 aprile 2003 20:04
ANch'io voglio pensarci. Soprattutto perchè non so fino a che punto possa servire un SI.
Paperino!
00lunedì 21 aprile 2003 21:45
Io mi scoccio di andare a votare un referendum che non raggiungerà il 50% dei voti...e non dite che è colpa di quelli che ragionano come me perchè sono anni che partecipo invano ai referendum...non ci scassassero il cazzo con questo finto potere...non ce lo abbiamo, ne ho già parlato illo tempore in un altro topic...finchè c'è la regola del quorum il referendum è solo una truffa ai danni di chi ci crede..oltre che una spesa inutile.
antneo
00martedì 22 aprile 2003 10:37

Scritto da: Paperino! 21/04/2003 21.45
finchè c'è la regola del quorum il referendum è solo una truffa ai danni di chi ci crede..oltre che una spesa inutile.



Non tutti i referendum hanno bisogno del quorum...Quelli "confermativi" di leggi costituzionali approvate non a maggioranza qualificata non ne hanno necessità...Grazie a questo sistema,ad es.,è passata la l.cost.3/2001 sul Titolo V approvata durante la precedente legislatura [SM=g27828] .
Quanto al referendum del 25 giugno...è dura.La questione è : rafforzare l'art.18,estendendone il campo di applicazione,per evitare che il Governo lo abroghi.Ma le due questioni sono distinte e dal sì al referendum in questione deriverebbe solo una sorta di responsabilità morale dell'esecutivo,che dovrebbe prendere atto del sentire comune della popolazione. Ma,lo sappiamo bene,parliamo di un Governo assolutamente irresponsabile.
Penso mi asterrò.
Paperino!
00martedì 22 aprile 2003 14:10
Re:

Scritto da: antneo 22/04/2003 10.37


Quanto al referendum del 25 giugno...è dura.


Non è dura è semplicemente impossibile..se fanno il 25% tiriamo i botti..io non ho tempo da perdere...
robbydam
00martedì 22 aprile 2003 15:23
Tutti a casa...tutti a casa....Tutti a casa......l'esito del referendum è scontato...è la stessa sx ha cercato in tutti i modi d'evitarlo x evitare una figuraccia
KUROS80
00mercoledì 23 aprile 2003 01:23
Re:

Scritto da: antneo 22/04/2003 10.37


Non tutti i referendum hanno bisogno del quorum...Quelli "confermativi" di leggi costituzionali approvate non a maggioranza qualificata non ne hanno necessità...Grazie a questo sistema,ad es.,è passata la l.cost.3/2001 sul Titolo V approvata durante la precedente legislatura [SM=g27828] .


Cioe' quella ridicola modifica che nella sostanza non cambia un bel niente.
Cioe' quella voluminosa novella che l'Ulivo porto' avanti a fine legislatura per far vedere che anche loro erano federalisti e le riforme le sapevano fare.
Ma dai...non mi dire che non cogli l'inutilita' di quella modifica.
In termini di federalismo (amministrativo, legislativo...quello che vuoi) non serve ad una mazza.
Piuttosto le Bassanini sono servite a qualcosa, nonostante la loro solo parzialissima attuazione.E bada che sono state approvate a Costituzione invariata.
.

KUROS80
00mercoledì 23 aprile 2003 01:58
Re: Mi limito per adesso a qualche rilievo visto l'orario.

Scritto da: Werty74 20/04/2003 17.04
Vi riporto uno dei migliaia di volantini che sto distribuendo per sensibilizzare la cittadinanza su questo argomento. IO voterò si....e voi?

VOTA SI AL REFERENDUM DEL 15 GIUGNO SULL’ART.18


La consultazione popolare del 15 giugno rappresenta un momento importante per il mondo del lavoro in quanto la vittoria del SI al referendum permetterà l’estensione dell’art.18 a tutti i lavoratori e lavoratrici.

E' sbagliato. Rimarranno esclusi i lavoratori assunti con contratti atipici e quelli assunti in nero, che , qualora il 18 venisse esteso a tutti, aumenterebbero in modo esponenziale.
La riforma avrebbe l'effetto contrario di rendere non convenienti le assunzioni a tempo indeterminato.
Il panettiere ci pensera' otto volte prima di mettere in regola il proprio garzone. E preferira' tenerselo in nero:zero contributi, zero liquidazione, zero assicurazioni se rimane con la manina nel forno.


Le leggi degli ultimi anni in materia di lavoro, invece, si sono poste come unico obiettivo quello di rendere totalmente flessibile la gestione dei rapporti tra il datore e lavoratore, sia in entrata che in uscita dal rapporto di lavoro, attraverso l’introduzione di nuovi contratti o la ridefinizione di quelli esistenti (estensione dei casi di ricorso ai contratti a termine, introduzione del part-time e del lavoro interinale, proposte di sospensione dell’art.18, etc.). Gli effetti sono stati devastanti: più precarietà, più disoccupazione, soprattutto giovanile (nel Mezzogiorno 50,6%, in Campania 61,4% secondo i dati Istat del gennaio 2003).

Sbagliato: le riforme di cui tu parli (quelle che ci sono state...troppo poche!)hanno fatto crescere l'occupazione facilitando l'assunzione di giovani che in buona parte vengono assunti a tempo indeterminato dopo il periodo da lavoratori atipici.
Eppoi...saprai benissimo che il part-time, il lavoro interinale ecc ecc ecc.. sono stati introdotti nel nostro ordinamento con legge n. 196 del 1997 (cosiddetto pacchetto Treu) dal miglior ministro che il centrosinistra abbia espresso in tutti questi anni, uno dei piu' autorevoli giuslavoristi italiani. Uno dei pochi che a sinistra puo' dirsi riformista.
Saprai anche che Treu aveva in mente una modifica dell'art 18 molto piu' radicale (ed efficace) di quella proposta dal Gov Berlusconi...ma non l'ha fatta perchè altrimenti quel miserabile, ignorante, ipocrita, falso, accattone di Cofferati avrebbe fatto le bizze in piazza.E cosi' il governo D'Alema fece dietro front sull'articolo 18. Di recente Treu, in un'intervista ha dichiarato che in Italia risulta quasi impossibile una riforma del 18, che pure sarebbe necessaria.

In questo quadro l’estensione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori acquista un valore centrale:

· Perchè apre la strada ad una logica nuova, quella della stabilità del lavoro, rispetto a quella della precarietà, oggi vincente;

E come mai oggi la precarieta' è vincente?
Come mai il pacchetto Treu non ha fatto altro che recepire una direttiva CEE?
Anche la CEE ha preso di mira i lavoratori imponendo l'introduzione delle Agenzie di lavoro interinale che voi odiate?
Oppure siete voi ad essere fuori dal mondo (e contro i lavoratori?)




· Perchè soddisfa fondamentali esigenze di dignità e libertà nei luoghi di lavoro a prescindere dalle dimensioni dell’impresa;

Altro che liberta':costringere un panettiere a fallire per licenziare il suo garzone!
Sai quanto se ne fotte quello...lo assume in nero, o al massimo a tempo determinato!




· Perché rappresenta una occasione di discussione sulle conseguenze delle politiche economiche e sociali degli ultimi anni, sui risultati fallimentari da essa prodotti nel mondo del lavoro quali: riduzione del potere d’acquisto dei salari, mancanza dei servizi sociali adeguati, perdita dei diritti.

Ho capito cosa auspichi...ci risiamo.
Allora ti consiglio proprio di andare a Cuba dove i servizi sociali sono adeguati ed i salari hanno il giusto potere di acquisto. Tanto adeguati che la gente fugge nell'odiata (da te) America per cercare un po' di benessere (parole di Gianni Mina').
Ti consiglio di andarci perchè li' la gente sta cosi' bene che i padri di famiglia tollerano che le figlie dodicenni vadano con i vecchi occidentali per un torzo di pane.Ma non lo fanno per fame...lo fanno perchè il comunismo (modello di sviluppo alternativo a quello che tu ritieni fallimentare) rende le persone altruiste e generose...e cosi' che a Cuba il 50 per cento dell'economia proviene dalla prostituzione.
Le bambine che si prostituiscono avranno l'art. 18?

La questione dell’art.18 è all’ordine del giorno dell’esecutivo Berlusconi, come dimostra il disegno di legge 848 bis che vuole cancellare il reintegro dei lavoratori licenziati ingiustamente. Il governo si è spinto anche oltre, facendo approvare dal Parlamento la legge delega 848 che rappresenta il più grave attacco ai diritti e alla dignità dei lavoratori da 50 anni a questa parte: collocamento totalmente in mano ai privati,

Spiegami perfavore l'attuale collocamente PUBBLICO A COSA CAZZO SERVE!





outsourcing, lavoro a chiamata, aumento della flessibilità dell’orario di lavoro nel part-time, job sharing, creazione degli organo bilaterali per i contenziosi, etc.

Pure sta' cazzata sul contenzioso...porca miseria sono senza parole!

La vittoria del SI al referendum del 15 giugno impedirebbe la realizzazione di questo progetto mostruoso e neoliberista, dando uno sbocco politico alle lotte di questi ultimi anni portate avanti dai lavoratori e dalle lavoratrici per la difesa dell’art.18.





NON HO MAI FATTO ATTIVITA' POLITICA.
L'UNICA COSA CHE HO FATTO A 18 ANNI E' INCAZZARMI CON L'IMPIEGATO COMUNALE PER FIRMARE LA PROPOSTA DI REFERENDUM PER L'ABROGAZIONE DELL'ART 18.


Il resto delle argomentazioni lo aggiungo un'altra volta...ma davvero ci vuole poco a confutare un referendum che la maggior parte della sinistra (D'Alema, Rutelli...mi pare lo stesso Coffy) boicottano.


ps: Se ci fosse un governo neo-liberista in Italia (e mi devi sempre spiegare che cosa significa quel "neo") io farei i capitomboli dalla gioia.
atwa
00mercoledì 23 aprile 2003 02:13
Re: Re: Mi limito per adesso a qualche rilievo visto l'orario.

Scritto da: KUROS80 23/04/2003 1.58






ps: Se ci fosse un governo neo-liberista in Italia (e mi devi sempre spiegare che cosa significa quel "neo") io farei i capitomboli dalla gioia.



Mi potresti spiegare cosa vedi di positivo in un governo neoliberale?





[Modificato da atwa 23/04/2003 2.16]

KUROS80
00mercoledì 23 aprile 2003 23:04
Re: Re: Re: Mi limito per adesso a qualche rilievo visto l'orario.

Scritto da: atwa 23/04/2003 2.13


Mi potresti spiegare cosa vedi di positivo in un governo neoliberale?





[Modificato da atwa 23/04/2003 2.16]






Sul "neo" resto dubbioso...

Vorrei che un giovane fosse libero di mettere sul mercato le proprie competenze senza rifugiarsi in un posto fisso,magari ottenuto mediante raccomandazione .Il lavoro non è una rendita!
Ed io ho il difetto di credere nella meritocrazia.
In Inghilterra l'obbligo di reintegro non sanno nemmeno cos'è.
Eppure stanno benissimo...
Quando non hanno un lavoro ricevono un'indennita' di disoccupazione, che li tiene al sicuro nei momenti di inoccupazione tra un pavoro ed un altro.
Non esiste li' la scandalosa cassa integrazione, contro la quale nessuno dice una parola. La CIGS e' servita in Italia per assistere le grandi industrie, prima tra queste la Fiat.
In Inghilterra non esiste nemmeno il lavoro nero. Anche se ti assumono per una settimana ti mettono in regola, perchè non c'è alcuna rigidita' nel rapporto di lavoro.
Molti disoccupati, in primis quelli organizzati napoletani, non vogliono affatto un lavoro. Vogliono una rendita.
In alternativa rivendicano il salario sociale garantito.
Da quando ho appreso il vero contenuto delle loro rivendicazioni, e la intuibile scarsa voglia di lavorare che hanno, attendo con ansia che un corteo mi passi davanti quando guido per Napoli.



ps:Tengo a precisare che (purtroppo) non ho parenti industriali.
kusovme
00mercoledì 23 aprile 2003 23:44
Re: Re: Re: Re: Mi limito per adesso a qualche rilievo visto l'orario.

Scritto da: KUROS80 23/04/2003 23.04




Sul "neo" resto dubbioso...

Vorrei che un giovane fosse libero di mettere sul mercato le proprie competenze senza rifugiarsi in un posto fisso,magari ottenuto mediante raccomandazione .

ps:Tengo a precisare che (purtroppo) non ho parenti industriali.


nel nord funziona proprio così...ho parenti che così hanno fatto...[SM=x43600]
..ed altri che passano da una fabbrica ad un'altra...senza alcun affanno...


atwa
00giovedì 24 aprile 2003 00:11
Re: Re: Re: Re: Mi limito per adesso a qualche rilievo visto l'orario.

Scritto da: KUROS80 23/04/2003 23.04




Sul "neo" resto dubbioso...

Vorrei che un giovane fosse libero di mettere sul mercato le proprie competenze senza rifugiarsi in un posto fisso,magari ottenuto mediante raccomandazione .Il lavoro non è una rendita!
Ed io ho il difetto di credere nella meritocrazia.
In Inghilterra l'obbligo di reintegro non sanno nemmeno cos'è.
Eppure stanno benissimo...
Quando non hanno un lavoro ricevono un'indennita' di disoccupazione, che li tiene al sicuro nei momenti di inoccupazione tra un pavoro ed un altro.
Non esiste li' la scandalosa cassa integrazione, contro la quale nessuno dice una parola. La CIGS e' servita in Italia per assistere le grandi industrie, prima tra queste la Fiat.
In Inghilterra non esiste nemmeno il lavoro nero. Anche se ti assumono per una settimana ti mettono in regola, perchè non c'è alcuna rigidita' nel rapporto di lavoro.
Molti disoccupati, in primis quelli organizzati napoletani, non vogliono affatto un lavoro. Vogliono una rendita.
In alternativa rivendicano il salario sociale garantito.
Da quando ho appreso il vero contenuto delle loro rivendicazioni, e la intuibile scarsa voglia di lavorare che hanno, attendo con ansia che un corteo mi passi davanti quando guido per Napoli.



ps:Tengo a precisare che (purtroppo) non ho parenti industriali.



Sono d'coordo solo in parte....governo neoliberale vuol dire in teoria totale assenza di intervento dello stato nell'economia. E' vero che una eccessiva rigidità del mercato del lavoro danneggia l'economia così come contribuisce al dilagare dell'idea del "posto fisso", ma lasciare che l'economia sia regolata dalle sole regole del mercato non penso sia auspicabile perchè determinerebbe di fatto l'impossibilità di realizzare un'uguaglianza sostanziale tra i lavoratori! Per quanto riguarda la situazione inglese io non la vedo così rosea come la descrivi tu...anche in Inghilterra l'economia è in crisi così come è alto il tasso di disoccupazione. Anche un mercato del lavoro eccessivamente flessibile presenta degli aspetti sfavorevoli: i salari non sono più alti , esiste per i lavoratori il timore di essere licenziati e di dover accettare lavori precari e mal retribuiti, la concorrenza diverrrebbe spietata a danno dei lavoratori, etc....

antneo
00giovedì 24 aprile 2003 08:56

Scritto da: atwa 24/04/2003 0.11
anche in Inghilterra l'economia è in crisi così come è alto il tasso di disoccupazione.



Per non parlare del fatto che non tutto il mondo è paese e non esiste una ricetta universale della disciplina lavoristica... Qui in Italia sull'indennità di disoccupazione ci marcerebbero benissimo...
KUROS80
00venerdì 25 aprile 2003 22:49
Forse stiamo andando un po' fuori dalla realta':

Avete provato a chiedere ai commessi, ai camerieri, ai facchini ecc di Napoli se sono stati assunti in regola, se avranno una pensione, un'assicurazione sugli infortuni?
E' meglio guardare la realta' oppure illudersi che lo stupido, retorico, falso vessillo dell'art 18 ci salvi tutti da un mondo cattivo che non ci assicura la pagnotta?
Lart 18 al massimo salverebbe i sindacati, non i lavoratori.
Io penso che in Inghilterra stiano meglio...
Per quanto riguarda l'indennita' un mercato del lavoro flessibile ti permette di trovare entro breve un altro posto. Questo significa essere obbligato poi a mollare l'indennita'...mica sono cosi' fessi!


Vorrei ricordare alcuni personaggi vari non solo sfavorevoli al SI referendario, ma addirittura favorevoli ad una profonda riforma del 18, se non all'abrogazione.

Gino Giugni (autore dello Statuto dei lavoratori e quindi del 18!)

T. Treu (e' entrato nel comitato del NO)

F. Modigliani (economista e premio Nobel di sinistra all'uopo dimenticato dalla sx: favorevole all'abrogazione dell'art 18)


Per par condicio inserisco anche i nomi di qualche personaggio favorevole al SI:

Fausto Bertinotti

Padre Alex Zanotelli

Don Vitaliano della Sala

(Amen)


kusovme
00sabato 26 aprile 2003 01:30
Re:

Scritto da: KUROS80 25/04/2003 22.49
Forse stiamo andando un po' fuori dalla realta':

Avete provato a chiedere ai commessi, ai camerieri, ai facchini ecc di Napoli se sono stati assunti in regola, se avranno una pensione, un'assicurazione sugli infortuni?
E' meglio guardare la realta' oppure illudersi che lo stupido, retorico, falso vessillo dell'art 18 ci salvi tutti da un mondo cattivo che non ci assicura la pagnotta?
Lart 18 al massimo salverebbe i sindacati, non i lavoratori.
Io penso che in Inghilterra stiano meglio...
Per quanto riguarda l'indennita' un mercato del lavoro flessibile ti permette di trovare entro breve un altro posto. Questo significa essere obbligato poi a mollare l'indennita'...mica sono cosi' fessi!


Vorrei ricordare alcuni personaggi vari non solo sfavorevoli al SI referendario, ma addirittura favorevoli ad una profonda riforma del 18, se non all'abrogazione.

Gino Giugni (autore dello Statuto dei lavoratori e quindi del 18!)

T. Treu (e' entrato nel comitato del NO)

F. Modigliani (economista e premio Nobel di sinistra all'uopo dimenticato dalla sx: favorevole all'abrogazione dell'art 18)


Per par condicio inserisco anche i nomi di qualche personaggio favorevole al SI:

Fausto Bertinotti

Padre Alex Zanotelli

Don Vitaliano della Sala

(Amen)




quindi è un problema a napoli??


kaisersouzen
00sabato 26 aprile 2003 04:38
cmq nn sarebbe l'abrogazione dell'art 18 a rendere flessibile il lavoro in italia...
la rigidità sarebbe mantenuta da altri fattori.
mata24
00mercoledì 7 maggio 2003 21:38
voterò si
anche se come detto da altri, questo referendum nn cambierà la situazione precaria e flessibile dei lavoratori/e!
è una battaglia sindacale e politica e occorre appoggiarla!
sto entrando nel mondo del lavoro e vi dico che avere un sindacato che vi difende o che cmq la sicurezza di raccogliere le vs istanze o denunce è fondamentale!!!

eppoi ANDATE CMQ A VOTARE PER RAGGIUNGERE IL QUORUM!
I REFERENDUM SONO UNO STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI CITTADINI/E!!! NN SPRECHIAMOLO!!!

VOTA SI!
atwa
00mercoledì 7 maggio 2003 23:35
Re: voterò si

Scritto da: mata24 07/05/2003 21.38
anche se come detto da altri, questo referendum nn cambierà la situazione precaria e flessibile dei lavoratori/e!
è una battaglia sindacale e politica e occorre appoggiarla!
sto entrando nel mondo del lavoro e vi dico che avere un sindacato che vi difende o che cmq la sicurezza di raccogliere le vs istanze o denunce è fondamentale!!!

eppoi ANDATE CMQ A VOTARE PER RAGGIUNGERE IL QUORUM!
I REFERENDUM SONO UNO STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI CITTADINI/E!!! NN SPRECHIAMOLO!!!

VOTA SI!



Al massimo a questo referendum si raggiungerà il 3%.....è praticamente inutile....non si raggiungerà mai il quorum!

felox80
00giovedì 8 maggio 2003 23:31
analizzando la situazione da lavoratore oltre che da studente vi posso fare 2 rilevazioni in base alla vittoria del sì o del no

Se vince il sì avremo praticamente l'abrogrzione di quel comma dell'articoplo 18 che limita l'estensione dei suoi benefici ai lavoratori appartenenti alle ditte con meno di 15 dipendenti

Se vince il no la cosa resta uguale

In base alle due sitauzioni quello che voglio dire io è che con la vittoria del SI' viene a crearsi una situazioni di stallo per quanto riguarda le assunzioni in quanto i piccoli imprenditori avrebbero ulteriori limitazioni.
Con la vittoria del no la situazione rimane così com'è (che non è il massimo ma almeno non peggiora),Oggi infatti in Italia le aziende che sono in grado di assumere con più facilità sono le piccole aziende perchè più libere (ma non libere) da vincoli. Assumendo muovono il mercato del Lavoro e della produzione. Incrementando quindi la produzione producono nuova forza economica e quindi ulteriori posti di lavoro. Inoltre il lavoratore licenziato se dimostra di essere stato licenziato senza giusta causa o senza giustificato motivo può cmq fare eccepire la cosa e se non raggiungere la riassunzione può avere diritto a 6 mesi di stipendio.


La riforma dell'art 18 proposta dalla destra qualche tempo fa tendeva a fare proprio questo, cercare di incentivare le assunzioni. Attualmente il Governo è stato delegato a riformare il mercato del Lavoro, con questo voglio dire che questo referendum oltre che non raggiungere il quorum rischia di votare una materia di legge che molto presto verrà riformata pertanto credo sia una inutile perdita di tempo e di denaro.

A voi il giudizio io non sò se andrò a votare e se ci andrò che voterò
kaisersouzen
00venerdì 9 maggio 2003 03:12
e bravo felox...
buona ed esauriente analisi,anche xchè abbastanza imparziale e nn politicizzata...

da apprezzare cmq...a prescindere dagli schieramenti..
bilottona
00giovedì 29 maggio 2003 17:44
io voto sì
p'forza
[SM=g27811] [SM=g27832] [SM=g27822] [SM=x43608]
Werty74
00venerdì 30 maggio 2003 00:23
Volevo precisare che i giorno nei quali si andrà a votare sono il 15 (domenica) e 16 (lunedi') giugno e non il 25 giugno come erratamente ho messo nel topic.[SM=x43647]
robbydam
00venerdì 30 maggio 2003 00:47
tutti al mare....tutti al mare [SM=x43645]
antneo
00domenica 1 giugno 2003 11:34

Scritto da: robbydam 30/05/2003 0.47
tutti al mare....tutti al mare [SM=x43645]



Ah...reminiscenze craxiane ![SM=x43613]
Bei tempi andati...[SM=x43611]
felox80
00domenica 1 giugno 2003 18:49
Re:

Scritto da: antneo 01/06/2003 11.34


Ah...reminiscenze craxiane ![SM=x43613]
Bei tempi andati...[SM=x43611]




io non andrò a votare , se il sentore sarà quello dell'aver raggiunto il quorum mi recherò alle urne a votare NO
kusovme
00lunedì 2 giugno 2003 02:02
mi sa che andrò a votare e dopo me ne vado a fare una sontuosa giornata di mare....a me mi piace....[SM=x43611]
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